Gazzetta n. 177 del 1 agosto 2025 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 giugno 2025, n. 111
Regolamento recante modificazioni all'allegato A al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 aprile 2021, n. 81.


IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»;
Visto il decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, recante: «Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica» e, in particolare, l'articolo 1, commi 3 e 4-bis;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante: «Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»;
Visto il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, recante: «Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 aprile 2021, n. 81, recante: «Regolamento in materia di notifiche degli incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, e di misure volte a garantire elevati livelli di sicurezza»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 ottobre 2022, con il quale al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dottor Alfredo Mantovano, e' stata delegata la firma dei decreti, degli atti e dei provvedimenti di competenza del Presidente del Consiglio dei ministri, a esclusione di quelli che richiedono una preventiva deliberazione del Consiglio dei ministri e di quelli relativi alle attribuzioni di cui all'articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 novembre 2022, recante delega di funzioni in materia di cybersicurezza, con il quale l'Autorita' delegata per la sicurezza della Repubblica e' delegata a svolgere le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di cybersicurezza, fatte salve quelle attribuite in via esclusiva al Presidente del Consiglio dei ministri;
Considerato che le attivita' di accesso alle reti, ai sistemi informativi e ai servizi informatici (beni ICT) non autorizzate o con abuso dei privilegi concessi, ivi compreso il caso in cui non siano pertinenti al corretto svolgimento delle mansioni di chi effettua l'accesso, costituiscono un utilizzo improprio dei medesimi beni ICT, in considerazione del pregiudizio derivante dalla perdita della riservatezza dei dati e delle informazioni trattate attraverso i predetti beni e, quindi, concretizzano un incidente ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera h), del regolamento adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 81 del 2021;
Considerato, pertanto, che occorre prevedere una specifica categoria di incidenti relativi ad un utilizzo improprio aventi impatto sui beni ICT e che gli stessi incidenti siano oggetto di notifica ai sensi dell'articolo 3 del regolamento adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 81 del 2021;
Ritenuto, pertanto, di aggiornare la tabella 1 di cui all'Allegato A al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 81 del 2021, con la predetta specifica di natura meramente tecnica;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi, nell'adunanza dell'11 marzo 2025;
Acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
Sulla proposta del Comitato interministeriale per la cybersicurezza;

Adotta
il seguente regolamento:

Art. 1
Modificazioni all'Allegato A al decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri 14 aprile 2021, n. 81

1. All'Allegato A al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 aprile 2021, n. 81, la tabella 1 e' sostituita dalla tabella allegata al presente regolamento.
2. All'attuazione delle disposizioni di cui al presente decreto si provvede nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Il presente decreto munito del sigillo dello Stato sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Roma, 4 giugno 2025

p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza
del Consiglio dei ministri
Mantovano
Visto, il Guardasigilli: Nordio

Registrato alla Corte dei conti il 24 luglio 2025 Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, n. 1968

NOTE

Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'Amministrazione competente per materia, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3 del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
modificate e alle quali e' operato il rinvio. Restano
invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi
qui trascritti.
Note alle premesse:
- La legge 23 agosto 1988, n. 400 recante: «Disciplina
dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri», e' pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 214 del 12 settembre 1988.
- Si riporta il testo dell'art. 1 del decreto-legge 21
settembre 2019, n. 105 recante: «Disposizioni urgenti in
materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e
di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza
strategica», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del
21 settembre 2019, convertito, con modificazioni, dalla
legge 18 novembre 2019, n. 133:
«Art. 1 (Perimetro di sicurezza nazionale
cibernetica). - 1. Al fine di assicurare un livello elevato
di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei
servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, degli
enti e degli operatori pubblici e privati aventi una sede
nel territorio nazionale, da cui dipende l'esercizio di una
funzione essenziale dello Stato, ovvero la prestazione di
un servizio essenziale per il mantenimento di attivita'
civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi
dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche
parziali, ovvero utilizzo improprio, possa derivare un
pregiudizio per la sicurezza nazionale, e' istituito il
perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
2. Entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato
su proposta del Comitato interministeriale per la
cybersicurezza (CIC):
a) sono definiti modalita' e criteri procedurali di
individuazione di amministrazioni pubbliche, enti e
operatori pubblici e privati di cui al comma 1 aventi una
sede nel territorio nazionale, inclusi nel perimetro di
sicurezza nazionale cibernetica e tenuti al rispetto delle
misure e degli obblighi previsti dal presente articolo; ai
fini dell'individuazione, fermo restando che per gli
Organismi di informazione per la sicurezza si applicano le
norme previste dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, si
procede sulla base dei seguenti criteri:
1) il soggetto esercita una funzione essenziale
dello Stato, ovvero assicura un servizio essenziale per il
mantenimento di attivita' civili, sociali o economiche
fondamentali per gli interessi dello Stato;
2) l'esercizio di tale funzione o la prestazione
di tale servizio dipende da reti, sistemi informativi e
servizi informatici;
2-bis) l'individuazione avviene sulla base di un
criterio di gradualita', tenendo conto dell'entita' del
pregiudizio per la sicurezza nazionale che, in relazione
alle specificita' dei diversi settori di attivita', puo'
derivare dal malfunzionamento, dall'interruzione, anche
parziali, ovvero dall'utilizzo improprio delle reti, dei
sistemi informativi e dei servizi informatici predetti;
b) sono definiti, sulla base di un'analisi del
rischio e di un criterio di gradualita' che tenga conto
delle specificita' dei diversi settori di attivita', i
criteri con i quali i soggetti di cui al comma 2-bis
predispongono e aggiornano con cadenza almeno annuale un
elenco delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi
informatici di cui al comma 1, di rispettiva pertinenza,
comprensivo della relativa architettura e componentistica,
fermo restando che, per le reti, i sistemi informativi e i
servizi informatici attinenti alla gestione delle
informazioni classificate, si applica quanto previsto dal
regolamento adottato ai sensi dell'articolo 4, comma 3,
lettera l), della legge 3 agosto 2007, n. 124;
all'elaborazione di tali criteri provvede, adottando
opportuni moduli organizzativi, il Tavolo interministeriale
di cui all'articolo 6 del regolamento di cui al decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio 2020, n.
131; entro sei mesi dalla data della comunicazione,
prevista dal comma 2-bis, a ciascuno dei soggetti iscritti
nell'elenco di cui al medesimo comma, i soggetti pubblici e
quelli di cui all'articolo 29 del codice
dell'amministrazione digitale, di cui al decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82, nonche' quelli privati, di
cui al citato comma 2-bis, trasmettono tali elenchi
all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, anche per le
attivita' di prevenzione, preparazione e gestione di crisi
cibernetiche affidate al Nucleo per la cybersicurezza; il
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, l'Agenzia
informazioni e sicurezza esterna (AISE) e l'Agenzia
informazioni e sicurezza interna (AISI) ai fini
dell'esercizio delle funzioni istituzionali previste dagli
articoli 1, comma 3-bis, 4, 6 e 7 della legge n. 124 del
2007, nonche' l'organo del Ministero dell'interno per la
sicurezza e per la regolarita' dei servizi di
telecomunicazione di cui all'articolo 7-bis del
decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con
modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, accedono
a tali elenchi per il tramite della piattaforma digitale di
cui all'articolo 9, comma 1, del regolamento di cui al
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 131
del 2020, costituita presso l'Agenzia per la cybersicurezza
nazionale.
2-bis. L'elencazione dei soggetti individuati ai
sensi del comma 2, lettera a), e' contenuta in un atto
amministrativo, adottato dal Presidente del Consiglio dei
ministri, su proposta del CIC, entro trenta giorni dalla
data di entrata in vigore del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri di cui al comma 2. Il predetto atto
amministrativo, per il quale e' escluso il diritto di
accesso, non e' soggetto a pubblicazione, fermo restando
che a ciascun soggetto e' data, separatamente,
comunicazione senza ritardo dell'avvenuta iscrizione
nell'elenco. L'aggiornamento del predetto atto
amministrativo e' effettuato con le medesime modalita' di
cui al presente comma.
2-ter. Gli elenchi dei soggetti di cui alla lettera
a) del comma 2 del presente articolo sono trasmessi al
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che
provvede anche a favore dell'AISE e dell'AISI ai fini
dell'esercizio delle funzioni istituzionali previste dagli
articoli 1, comma 3-bis, 4, 6 e 7 della legge 3 agosto
2007, n. 124.
3. Entro dieci mesi dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che
disciplina altresi' i relativi termini e modalita'
attuative, adottato su proposta del CIC:
a) sono definite le procedure secondo cui i
soggetti di cui al comma 2-bis notificano gli incidenti
aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi
informatici di cui al comma 2, lettera b), al Gruppo di
intervento per la sicurezza informatica in caso di
incidente (CSIRT) Italia, che inoltra tali notifiche,
tempestivamente, al Dipartimento delle informazioni per la
sicurezza anche per le attivita' demandate al Nucleo per la
sicurezza cibernetica; il Dipartimento delle informazioni
per la sicurezza assicura la trasmissione delle notifiche
cosi' ricevute all'organo del Ministero dell'interno per la
sicurezza e la regolarita' dei servizi di telecomunicazione
di cui all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005,
n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31
luglio 2005, n. 155, nonche' alla Presidenza del Consiglio
dei ministri, se provenienti da un soggetto pubblico o da
un soggetto di cui all'articolo 29 del decreto legislativo
7 marzo 2005, n. 82, ovvero al Ministero dello sviluppo
economico, se effettuate da un soggetto privato;
b) sono stabilite misure volte a garantire elevati
livelli di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e
dei servizi informatici di cui al comma 2, lettera b),
tenendo conto degli standard definiti a livello
internazionale e dell'Unione europea relative:
1) alla struttura organizzativa preposta alla
gestione della sicurezza;
1-bis) alle politiche di sicurezza e alla
gestione del rischio;
2) alla mitigazione e gestione degli incidenti e
alla loro prevenzione, anche attraverso interventi su
apparati o prodotti che risultino gravemente inadeguati sul
piano della sicurezza;
3) alla protezione fisica e logica e dei dati;
4) all'integrita' delle reti e dei sistemi
informativi;
5) alla gestione operativa, ivi compresa la
continuita' del servizio;
6) al monitoraggio, test e controllo;
7) alla formazione e consapevolezza;
8) all'affidamento di forniture di beni, sistemi
e servizi di information and communication technology
(ICT), anche mediante definizione di caratteristiche e
requisiti di carattere generale, di standard e di eventuali
limiti 7.
3-bis.
4. All'elaborazione delle misure di cui al comma 3,
lettera b), provvedono, secondo gli ambiti di competenza
delineati dal presente decreto, il Ministero dello sviluppo
economico e la Presidenza del Consiglio dei ministri,
d'intesa con il Ministero della difesa, il Ministero
dell'interno, il Ministero dell'economia e delle finanze e
il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
4-bis. Gli schemi dei decreti di cui ai commi 2 e 3
sono trasmessi alla Camera dei deputati e al Senato della
Repubblica per l'espressione del parere delle Commissioni
parlamentari competenti per materia, che si pronunciano nel
termine di trenta giorni, decorso il quale il decreto puo'
essere comunque adottato. I medesimi schemi sono altresi'
trasmessi al Comitato parlamentare per la sicurezza della
Repubblica.
4-ter. L'atto amministrativo di cui al comma 2-bis e
i suoi aggiornamenti sono trasmessi, entro dieci giorni
dall'adozione, al Comitato parlamentare per la sicurezza
della Repubblica.
5. Per l'aggiornamento di quanto previsto dai decreti
di cui ai commi 2 e 3 si procede secondo le medesime
modalita' di cui ai commi 2, 3, 4 e 4-bis con cadenza
almeno biennale.
6. Con regolamento, adottato ai sensi dell'articolo
17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro
dieci mesi dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, sono disciplinati le
procedure, le modalita' e i termini con cui:
a) i soggetti di cui al comma 2-bis, che intendano
procedere, anche per il tramite delle centrali di
committenza alle quali essi sono tenuti a fare ricorso ai
sensi dell'articolo 1, comma 512, della legge 28 dicembre
2015, n. 208, all'affidamento di forniture di beni, sistemi
e servizi ICT destinati a essere impiegati sulle reti, sui
sistemi informativi e per l'espletamento dei servizi
informatici di cui al comma 2, lettera b), appartenenti a
categorie individuate, sulla base di criteri di natura
tecnica, con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, da adottare entro dieci mesi dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto, ne danno comunicazione al Centro di valutazione e
certificazione nazionale (CVCN), istituito presso il
Ministero dello sviluppo economico; la comunicazione
comprende anche la valutazione del rischio associato
all'oggetto della fornitura, anche in relazione all'ambito
di impiego. L'obbligo di comunicazione di cui alla presente
lettera e' efficace a decorrere dal trentesimo giorno
successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri che, sentita l'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, attesta l'operativita' del CVCN e
comunque dal 30 giugno 2022. Entro quarantacinque giorni
dalla ricezione della comunicazione, prorogabili di
quindici giorni, una sola volta, in caso di particolare
complessita', il CVCN puo' effettuare verifiche preliminari
ed imporre condizioni e test di hardware e software da
compiere anche in collaborazione con i soggetti di cui al
comma 2-bis, secondo un approccio gradualmente crescente
nelle verifiche di sicurezza. Decorso il termine di cui al
precedente periodo senza che il CVCN si sia pronunciato, i
soggetti che hanno effettuato la comunicazione possono
proseguire nella procedura di affidamento. In caso di
imposizione di condizioni e test di hardware e software, i
relativi bandi di gara e contratti sono integrati con
clausole che condizionano, sospensivamente ovvero
risolutivamente, il contratto al rispetto delle condizioni
e all'esito favorevole dei test disposti dal CVCN. I test
devono essere conclusi nel termine di sessanta giorni.
Decorso il termine di cui al precedente periodo, i soggetti
che hanno effettuato la comunicazione possono proseguire
nella procedura di affidamento. In relazione alla
specificita' delle forniture di beni, sistemi e servizi ICT
da impiegare su reti, sistemi informativi e servizi
informatici del Ministero dell'interno e del Ministero
della difesa, individuati ai sensi del comma 2, lettera b),
i predetti Ministeri, nell'ambito delle risorse umane e
finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, in
coerenza con quanto previsto dal presente decreto, possono
procedere, con le medesime modalita' e i medesimi termini
previsti dai periodi precedenti, attraverso la
comunicazione ai propri Centri di valutazione accreditati
per le attivita' di cui al presente decreto, ai sensi del
comma 7, lettera b), che impiegano le metodologie di
verifica e di test definite dal CVCN. Per tali casi i
predetti Centri informano il CVCN con le modalita'
stabilite con il decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, di cui al comma 7, lettera b).
Non sono oggetto di comunicazione gli affidamenti
delle forniture di beni, sistemi e servizi ICT destinate
alle reti, ai sistemi informativi e ai servizi informatici
per lo svolgimento delle attivita' di prevenzione,
accertamento e repressione dei reati e i casi di deroga
stabiliti dal medesimo regolamento con riguardo alle
forniture di beni, sistemi e servizi ICT per le quali sia
indispensabile procedere in sede estera, fermo restando, in
entrambi i casi, l'utilizzo di beni, sistemi e servizi ICT
conformi ai livelli di sicurezza di cui al comma 3, lettera
b), salvo motivate esigenze connesse agli specifici
impieghi cui essi sono destinati;
b) i soggetti individuati quali fornitori di beni,
sistemi e servizi destinati alle reti, ai sistemi
informativi e ai servizi informatici di cui al comma 2,
lettera b), assicurano al CVCN e, limitatamente agli ambiti
di specifica competenza, ai Centri di valutazione operanti
presso i Ministeri dell'interno e della difesa, di cui alla
lettera a) del presente comma, la propria collaborazione
per l'effettuazione delle attivita' di test di cui alla
lettera a) del presente comma, sostenendone gli oneri; il
CVCN segnala la mancata collaborazione al Ministero dello
sviluppo economico, in caso di fornitura destinata a
soggetti privati, o alla Presidenza del Consiglio dei
ministri, in caso di fornitura destinata a soggetti
pubblici ovvero a quelli di cui all'articolo 29 del codice
di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82; sono
inoltrate altresi' alla Presidenza del Consiglio dei
ministri le analoghe segnalazioni dei Centri di valutazione
dei Ministeri dell'interno e della difesa, di cui alla
lettera a);
c) la Presidenza del Consiglio dei ministri, per i
profili di pertinenza dei soggetti pubblici e di quelli di
cui all'articolo 29 del codice dell'Amministrazione
digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,
di cui al comma 2-bis, e il Ministero dello sviluppo
economico, per i soggetti privati di cui al medesimo comma,
svolgono attivita' di ispezione e verifica in relazione a
quanto previsto dal comma 2, lettera b), dal comma 3, dal
presente comma e dal comma 7, lettera b), impartendo, se
necessario, specifiche prescrizioni; nello svolgimento
delle predette attivita' di ispezione e verifica l'accesso,
se necessario, a dati o metadati personali e amministrativi
e' effettuato in conformita' a quanto previsto dal
regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 27 aprile 2016, e dal codice in materia di
protezione dei dati personali, di cui al decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196; per le reti, i sistemi
informativi e i servizi informatici di cui al comma 2,
lettera b), connessi alla funzione di prevenzione e
repressione dei reati, alla tutela dell'ordine e della
sicurezza pubblica, alla difesa civile e alla difesa e
sicurezza militare dello Stato, le attivita' di ispezione e
verifica sono svolte, nell'ambito delle risorse umane e
finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica,
dalle strutture specializzate in tema di protezione di reti
e sistemi, nonche', nei casi in cui siano espressamente
previste dalla legge, in tema di prevenzione e di contrasto
del crimine informatico, delle amministrazioni da cui
dipendono le Forze di polizia e le Forze armate, che ne
comunicano gli esiti alla Presidenza del Consiglio dei
ministri per i profili di competenza.
7. Nell'ambito dell'approvvigionamento di prodotti,
processi, servizi ICT e associate infrastrutture destinati
alle reti, ai sistemi informativi e per l'espletamento dei
servizi informatici di cui al comma 2, lettera b), il CVCN
assume i seguenti compiti:
a) contribuisce all'elaborazione delle misure di
sicurezza di cui al comma 3, lettera b), per cio' che
concerne l'affidamento di forniture di beni, sistemi e
servizi ICT;
b) ai fini della verifica delle condizioni di
sicurezza e dell'assenza di vulnerabilita' note, anche in
relazione all'ambito di impiego, definisce le metodologie
di verifica e di test e svolge le attivita' di cui al comma
6, lettera a), dettando, se del caso, anche prescrizioni di
utilizzo al committente; a tali fini il CVCN si avvale
anche di laboratori dallo stesso accreditati secondo
criteri stabiliti da un decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, adottato entro dieci mesi dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, su proposta del CIC, impiegando, per le
esigenze delle amministrazioni centrali dello Stato, quelli
eventualmente istituiti, senza nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica, presso le medesime
amministrazioni. Con lo stesso decreto sono altresi'
stabiliti i raccordi, ivi compresi i contenuti, le
modalita' e i termini delle comunicazioni, tra il CVCN e i
predetti laboratori, nonche' tra il medesimo CVCN e i
Centri di valutazione del Ministero dell'interno e del
Ministero della difesa, di cui al comma 6, lettera a),
anche la fine di assicurare il coordinamento delle
rispettive attivita' e perseguire la convergenza e la non
duplicazione delle valutazioni in presenza di medesimi
condizioni e livelli di rischio;
c) elabora e adotta, previo conforme avviso del
Tavolo interministeriale di cui all'articolo 6 del decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio 2020,
n. 131, schemi di certificazione cibernetica, tenendo conto
degli standard definiti a livello internazionale e
dell'Unione europea, laddove, per ragioni di sicurezza
nazionale, gli schemi di certificazione esistenti non siano
ritenuti adeguati alle esigenze di tutela del perimetro di
sicurezza nazionale cibernetica.
8. La notifica d'incidente ai sensi del comma 3,
lettera a), effettuata dai soggetti inclusi nel perimetro
di sicurezza nazionale cibernetica che rientrano
nell'ambito di applicazione del decreto legislativo di
recepimento della direttiva (UE) 2022/2555 assolve agli
obblighi in materia di notifica di incidente di cui
all'articolo 25 del decreto legislativo medesimo.
8-bis. Ai soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza
nazionale cibernetica che non sono individuati come
soggetti essenziali o importanti ai sensi degli articoli 3
e 6 del decreto legislativo di recepimento della direttiva
(UE) 2022/2555, si applicano gli obblighi di cui al capo IV
e le attivita' ispettive e sanzionatorie di cui al capo V
previste per i soggetti essenziali ai sensi del medesimo
decreto legislativo, limitatamente ai sistemi informativi e
di rete diversi da quelli inseriti nell'elenco delle reti,
dei sistemi informativi e dei servizi informatici di cui
all'articolo 1, comma 2, lettera b), del presente decreto.
L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, sentito il
tavolo interministeriale per l'attuazione del perimetro di
sicurezza nazionale cibernetica, stabilisce con propria
determina termini, modalita', specifiche e tempi graduali
di implementazione degli obblighi di cui al presente comma.
9. Salvo che il fatto costituisca reato:
a) il mancato adempimento degli obblighi di
predisposizione, di aggiornamento e di trasmissione
dell'elenco delle reti, dei sistemi informativi e dei
servizi informatici di cui al comma 2, lettera b), e'
punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro
200.000 a euro 1.200.000;
b) il mancato adempimento dell'obbligo di notifica
di cui al comma 3, lettera a), nei termini prescritti, e'
punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro
250.000 a euro 1.500.000;
c) l'inosservanza delle misure di sicurezza di cui
al comma 3, lettera b), e' punita con la sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 250.000 a euro 1.500.000;
d) la mancata comunicazione di cui al comma 6,
lettera a), nei termini prescritti, e' punita con la
sanzione amministrativa pecuniaria da euro 300.000 a euro
1.800.000;
e) l'impiego di prodotti e servizi sulle reti, sui
sistemi informativi e per l'espletamento dei servizi
informatici di cui al comma 2, lettera b), in violazione
delle condizioni o in assenza del superamento dei test
imposti dal CVCN ovvero dai Centri di valutazione di cui al
comma 6, lettera a), e' punito con la sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 300.000 a euro 1.800.000;
f) la mancata collaborazione per l'effettuazione
delle attivita' di test di cui al comma 6, lettera a), da
parte dei soggetti di cui al medesimo comma 6, lettera b),
e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro
250.000 a euro 1.500.000;
g) il mancato adempimento delle prescrizioni
indicate dal Ministero dello sviluppo economico o dalla
Presidenza del Consiglio dei ministri in esito alle
attivita' di ispezione e verifica svolte ai sensi del comma
6, lettera c), e' punito con la sanzione amministrativa
pecuniaria da euro 250.000 a euro 1.500.000;
h) il mancato rispetto delle prescrizioni di cui al
comma 7, lettera b), e' punito con la sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 250.000 a euro 1.500.000.
10. L'impiego di prodotti e di servizi sulle reti,
sui sistemi informativi e per l'espletamento dei servizi
informatici di cui al comma 2, lettera b), in assenza della
comunicazione o del superamento dei test o in violazione
delle condizioni di cui al comma 6, lettera a), comporta,
oltre alle sanzioni di cui al comma 9, lettere d) ed e),
l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria
della incapacita' ad assumere incarichi di direzione,
amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e
nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla
data di accertamento della violazione.
11. Chiunque, allo scopo di ostacolare o condizionare
l'espletamento dei procedimenti di cui al comma 2, lettera
b), o al comma 6, lettera a), o delle attivita' ispettive e
di vigilanza previste dal comma 6, lettera c), fornisce
informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al
vero, rilevanti per la predisposizione o l'aggiornamento
degli elenchi di cui al comma 2, lettera b), o ai fini
delle comunicazioni di cui al comma 6, lettera a), o per lo
svolgimento delle attivita' ispettive e di vigilanza di cui
al comma 6), lettera c) od omette di comunicare entro i
termini prescritti i predetti dati, informazioni o elementi
di fatto, e' punito con la reclusione da uno a tre anni.
11-bis. All'articolo 24-bis, comma 3, del decreto
legislativo 8 giugno 2001, n. 231, dopo le parole: "di
altro ente pubblico," sono inserite le seguenti: "e dei
delitti di cui all'articolo 1, comma 11, del decreto-legge
21 settembre 2019, n. 105,".
12. Le autorita' competenti per l'accertamento delle
violazioni e per l'irrogazione delle sanzioni
amministrative sono la Presidenza del Consiglio dei
ministri, per i soggetti pubblici e per i soggetti di cui
all'articolo 29 del codice di cui al decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82, di cui al comma 2-bis, e il Ministero
dello sviluppo economico, per i soggetti privati di cui al
medesimo comma.
13. Ai fini dell'accertamento e dell'irrogazione
delle sanzioni amministrative di cui al comma 9, si
osservano le disposizioni contenute nel capo I, sezioni I e
II, della legge 24 novembre 1981, n. 689.
14. Per i dipendenti dei soggetti pubblici di cui al
comma 2-bis, la violazione delle disposizioni di cui al
presente articolo puo' costituire causa di responsabilita'
disciplinare e amministrativo-contabile.
15. Le autorita' titolari delle attribuzioni di cui
al presente decreto assicurano gli opportuni raccordi con
il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e con
l'organo del Ministero dell'interno per la sicurezza e la
regolarita' dei servizi di telecomunicazione, quale
autorita' di contrasto nell'esercizio delle attivita' di
cui all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005, n.
144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio
2005, n. 155.
16. La Presidenza del Consiglio dei ministri, per lo
svolgimento delle funzioni di cui al presente decreto puo'
avvalersi dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) sulla
base di apposite convenzioni, nell'ambito delle risorse
finanziarie e umane disponibili a legislazione vigente,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
17.
18. Gli eventuali adeguamenti alle prescrizioni di
sicurezza definite ai sensi del presente articolo, delle
reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici
delle amministrazioni pubbliche, degli enti e degli
operatori pubblici di cui al comma 2-bis, sono effettuati
con le risorse finanziarie disponibili a legislazione
vigente.
19. Per la realizzazione, l'allestimento e il
funzionamento del CVCN di cui ai commi 6 e 7 e' autorizzata
la spesa di euro 3.200.000 per l'anno 2019 e di euro
2.850.000 per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e di
euro 750.000 annui a decorrere dall'anno 2024. Per la
realizzazione, l'allestimento e il funzionamento del Centro
di valutazione del Ministero dell'interno, di cui ai commi
6 e 7, e' autorizzata la spesa di euro 200.000 per l'anno
2019 e di euro 1.500.000 per ciascuno degli anni 2020 e
2021.
19-bis. Il Presidente del Consiglio dei ministri
coordina la coerente attuazione delle disposizioni del
presente decreto che disciplinano il perimetro di sicurezza
nazionale cibernetica, anche avvalendosi del Dipartimento
delle informazioni per la sicurezza, che assicura gli
opportuni raccordi con le autorita' titolari delle
attribuzioni di cui al presente decreto e con i soggetti di
cui al comma 1 del presente articolo. Entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al
comma 6, il Presidente del Consiglio dei ministri trasmette
alle Camere una relazione sulle attivita' svolte.
19-ter. Nei casi in cui sui decreti del Presidente
del Consiglio dei ministri previsti dal presente articolo
e' acquisito, ai fini della loro adozione, il parere del
Consiglio di Stato, i termini ordinatori stabiliti dal
presente articolo sono sospesi per un periodo di
quarantacinque giorni.».
- Il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300
recante: «Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma
dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59», e'
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 30 agosto
1999.
- Il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82 recante:
«Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza,
definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e
istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale»,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 14 giugno
2021 e' convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto
2021, n. 109.

Note all'art. 1:
- Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
14 aprile 2021, n. 81, recante: «Regolamento in materia di
notifiche degli incidenti aventi impatto su reti, sistemi
informativi e servizi informatici di cui all'articolo 1,
comma 2, lettera b), del decreto-legge 21 settembre 2019,
n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18
novembre 2019, n. 133, e di misure volte a garantire
elevati livelli di sicurezza», e' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 138 del 11 giugno 2021.
 
Allegato
«TABELLA 1
Parte di provvedimento in formato grafico ».