Gazzetta n. 155 del 7 luglio 2025 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 giugno 2025
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Randazzo.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 26 gennaio 2024, registrato alla Corte dei conti il 1° febbraio 2024, con il quale sono stati disposti, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, lo scioglimento del consiglio comunale di Randazzo (Catania) e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente, composta dalla dott.ssa Alfonsa Calio', viceprefetto, dal dott. Cosimo Gambadauro, viceprefetto aggiunto, e dalla dott.ssa Isabella Giusto, funzionario economico-finanziario;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita', e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto' e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 4 giugno 2025, alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della Regione Siciliana;

Decreta:

la durata dello scioglimento del consiglio comunale di Randazzo (Catania), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.

Dato a Roma, addi' 5 giugno 2025

MATTARELLA

Meloni, Presidente del Consiglio
dei ministri

Piantedosi, Ministro dell'interno
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il consiglio comunale di Randazzo (Catania) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica del 26 gennaio 2024, registrato alla Corte dei conti il 1° febbraio 2024, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
La gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' all'interno dell'ente, pur operando in un ambiente reso estremamente difficile per la presenza della criminalita' organizzata e in un contesto gestionale connotato dalla generale disapplicazione dei principi di buon andamento e imparzialita'.
La prefettura di Catania, nella relazione del 23 maggio 2025, ha evidenziato come l'avviata azione di riorganizzazione e ripristino della legalita', nonostante i positivi risultati gia' conseguiti dalla commissione straordinaria, non puo' ritenersi conclusa, in quanto e' necessario consolidare e rafforzare i presidi di legalita' e le corrette procedure amministrative adottate per fronteggiare in maniera salda le forti pressioni della criminalita' organizzata. Si propone pertanto la proroga della gestione commissariale.
Le motivazioni addotte a sostegno della richiesta di proroga sono state condivise, nella riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltasi in data 21 maggio 2025, consesso integrato per l'occasione con la partecipazione del procuratore distrettuale antimafia e dell'avvocato generale dello Stato delegato dal Procuratore generale della Repubblica presso il tribunale di Catania, a conclusione della quale si e' ritenuta necessaria la proroga della gestione commissariale per l'ulteriore termine previsto dalla legge.
Le iniziative promosse dall'organo di gestione straordinaria sono state improntate alla massima discontinuita' rispetto al passato, al fine di dare inequivocabili segnali della forte presenza dello Stato e per interrompere le diverse forme di ingerenza riscontrate nell'attivita' del comune, con il prioritario obiettivo di ripristinare il rapporto fiduciario tra la collettivita' locale e le istituzioni.
L'azione amministrativa posta in essere dalla commissione straordinaria si e' innanzitutto indirizzata a gestire la difficile situazione economico finanziaria dell'ente - gia' interessato dalle procedure di dissesto dichiarato nel dicembre 2019 - a sopperire all'insufficienza e all'inefficienza dell'apparato burocratico, ad affidare in sicurezza e nel rispetto della normativa antimafia lavori e servizi comunali e a contrastare ogni forma di abusivismo, ponendo attenzione ai settori di attivita' nei quali sono state rilevate le maggiori criticita' con l'obiettivo ultimo di preservare il Comune di Randazzo da ulteriori tentativi di infiltrazione da parte della criminalita' organizzata.
Tracciate le principali linee di intervento, l'organo straordinario ha avviato prioritariamente la riorganizzazione della macchina burocratica «contrassegnata da comportamenti eterodiretti e forme di gestione parallela», provvedendo all'assunzione di personale da assegnare principalmente agli uffici tecnici e finanziari, alla stabilizzazione di 55 dipendenti precari e alla riqualificazione del personale comunale, in particolare di quello destinato a ricoprire qualifiche apicali nei settori piu' strategici dell'ente locale; cio' nella cornice del Piano integrato attivita' e organizzazione (PIAO) 2025/2027, in corso di attuazione, che conterra' le misure idonee a scongiurare il perpetuarsi delle interferenze criminali, tra le quali l'istituzione di un registro unico di accessi nonche' la previsione di controlli incrociati da effettuare nel corso delle procedure istruttorie edilizie.
Particolare impegno e' stato profuso per assicurare la gestione trasparente del cimitero comunale, oggetto di esame e di attenzione nel corso dell'accesso antimafia che aveva fatto emergere importanti irregolarita', procedendo innanzitutto con l'aggiornamento del relativo regolamento comunale e con l'implementazione dei controlli sui servizi, sulle concessioni e sugli spazi cimiteriali ancora disponibili.
La commissione straordinaria, inoltre, esercitando i poteri extra ordinem di cui all'art. 145, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha annullato gli atti relativi alle procedure di un project financing affidato dalla precedente amministrazione comunale a una RTI, raggruppamento di imprese al quale partecipava anche una ditta riconducibile a un ex amministratore comunale e a cui era stata affidata la progettazione, la costruzione, la manutenzione e la gestione di nuove sepolture del cimitero di Randazzo; cio' nonostante l'esistenza di elementi sintomatici di condizionamento mafioso nel settore incaricato degli appalti pubblici emersi in sede ispettiva e ulteriormente corroborati da verifiche e controlli successivamente effettuati durante la gestione commissariale.
A ulteriore fondamento della legittimita' del provvedimento commissariale di cessazione del predetto affidamento vi e' l'accertamento di numerose illegittimita' di natura amministrativa riguardanti la procedura di finanziamento del progetto, che risulta inficiata dalla mancanza dei requisiti previsti dalla normativa in materia del soggetto proponente, da violazioni di legge e da conflitti di interesse; tutte irregolarita' che di fatto hanno contribuito ad attribuire alla ditta affidataria un ingiusto vantaggio patrimoniale a danno del Comune di Randazzo.
A tal proposito e' utile precisare che il provvedimento adottato ai sensi del citato art. 145 TUOEL dalla commissione straordinaria e' stato oggetto di impugnazione innanzi al giudice amministrativo che gia' si e' pronunciato nel primo grado di giudizio - sentenza del Tar Catania del 10 aprile 2025 verso la quale e' pendente giudizio di appello - con la conferma della legittimita' della decisione commissariale. Si ritiene, pertanto, che la prosecuzione della gestione commissariale sia assolutamente indispensabile per assicurare, al meglio, la tutela giudiziaria dell'azione intrapresa, scongiurando cosi' ogni possibile tentativo teso a ripristinare la situazione quo ante, nonche' portare a termine il complesso di iniziative finora assunte tutte finalizzate a ricondurre la gestione dei servizi cimiteriali nel solco della trasparenza e della legalita', trattandosi di un settore pubblico che continua a essere nelle mire della criminalita' organizzata.
E' stata rivolta specifica attenzione alla gestione del patrimonio immobiliare comunale, soprattutto di quello riguardante i terreni, per il quale e' tuttora in corso un censimento straordinario finalizzato ad acquisire un quadro reale della situazione di tali beni, la cui gestione e' stata caratterizzata da tempo da trascuratezza e illegittimita'. Contestualmente, si sta provvedendo all'aggiornamento del regolamento comunale in materia per garantire una gestione trasparente e legale, soprattutto nelle procedure di alienazione o di utilizzo, che faciliti il contrasto delle occupazioni irregolari o abusive nonche' il recupero dei canoni elusi.
Per quanto attiene alle occupazioni di terreni comunali, divenuti spesso sedime di manufatti costruiti abusivamente, alcuni dei quali realizzati da esponenti della locale criminalita' organizzata, la commissione straordinaria sta procedendo al loro recupero e all'abbattimento delle opere illecitamente realizzate, facendo anche ricorso ai poteri ex art. 145, comma 4, TUOEL.
A tal riguardo viene emblematicamente segnalato il caso di un manufatto di grandi dimensioni, tuttora nella disponibilita' di una delle locali famiglie mafiose, sito all'ingresso del paese, nei cui riguardi sono state adottate sin dagli anni '80 diverse ordinanze di abbattimento rimaste ineseguite, per il quale la commissione ha intrapreso le azioni necessarie per lo sgombero e la successiva demolizione dell'edificio. La realizzazione di tale obiettivo rappresenta un segno tangibile del ripristino della legalita' che la commissione potra' affermare nel corso della proroga della gestione. In generale la prosecuzione dell'azione di ripristino della legalita' in tale settore si rende necessaria anche per non interrompere e per consolidare le attivita' gia' poste in essere dalla commissione straordinaria tese alla repressione dell'abusivismo edilizio, fenomeno che nel territorio di Randazzo e' spesso espressione diretta degli interessi delle cosche mafiose.
Il Comune di Randazzo versa in una difficile situazione economico-finanziaria; infatti, l'ente locale e' in stato di dissesto finanziario - dichiarato con delibera del consiglio comunale gia' dal maggio 2019 - a cui ha fatto seguito la deliberazione dell'ipotesi di bilancio riequilibrato per il periodo 2019 - 2023. Tale difficile situazione ha richiesto un particolare impegno da parte dell'organo commissariale che ha dato avvio a un percorso virtuoso di risanamento del bilancio comunale per garantire una futura, corretta ed efficiente gestione finanziaria dell'ente locale.
A tal riguardo; la commissione, correggendo l'indirizzo assunto dalla precedente amministrazione comunale, con deliberazione del giugno 2024 ha aderito alla proposta semplificata di liquidazione di cui all'art. 258 TUOEL, dando avvio a un indirizzo finanziario attento alle spese e alle entrate comunali in attuazione della nuova normativa regolamentare adottata il 31 dicembre 2024 in materia di contabilita'; inoltre, per ridurre l'area di evasione fiscale, e' stato approvato il regolamento disciplinante le misure preventive per sostenere il contrasto all'elusione dei tributi locali.
A tutto cio' si aggiunge la necessita' che la commissione straordinaria porti a conclusione le procedure attivate per la realizzazione di numerose opere pubbliche, gia' finanziate con i fondi del PNRR e con finanziamenti riservati ai comuni sciolti per infiltrazione mafiosa; interventi che ammontano a un valore complessivo pari a circa 10 milioni di euro. Altrettanto interesse pubblico riveste l'attuazione delle procedure, ancora in corso di definizione, di sgombero di alloggi di edilizia popolare, alcuni dei quali occupati da soggetti direttamente o indirettamente legati al contesto criminale locale.
Le difficili condizioni amministrative ed ambientali che hanno determinato lo scioglimento del Comune di Randazzo per i condizionamenti e le interferenze della criminalita' organizzata non sono del tutto eliminati, tanto che la commissione straordinaria ha riferito di certi accadimenti intesi come velate minacce dirette verso il personale e verso l'operato della gestione commissariale e come tali denunciati alla competente autorita' giudiziaria.
Tale situazione e' stata oggetto di disamina nella seduta del predetto comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica durante il quale e' stato «osservato che persistono elementi di "gravissima intimidazione", tanto piu' allarmanti per la circostanza che sono ormai trascorsi diversi mesi dall'insediamento della Commissione» ed e' stata convenuta l'opportunita' di una «proroga del mandato commissariale» che trova giustificazione anche nella «necessita' di garantire l'effettivo prosieguo dei lavori cimiteriali, considerati i persistenti comportamenti ostruzionistici adottati dal contesto criminale locale».
Per i motivi sopra descritti risulta, quindi, necessario che l'organo straordinario disponga di un maggior lasso di tempo per completare le attivita' in corso, scongiurare condizionamenti e forme di ostruzionismo e perseguire, inoltre, una maggiore qualita' ed efficacia dell'azione amministrativa, essendo ancora concreto il rischio di illecite interferenze della criminalita' organizzata.
Pertanto, sulla base di tali elementi, ritengo che ricorrano le condizioni per prorogare di ulteriori sei mesi lo scioglimento del consiglio comunale di Randazzo (Catania), ai sensi dell'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Roma, 29 maggio 2025

Il Ministro dell'interno: Piantedosi