Gazzetta n. 121 del 27 maggio 2025 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 aprile 2025 |
Scioglimento del consiglio comunale di Caserta e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Caserta (Caserta) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 18 aprile 2025;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Caserta (Caserta) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Caserta (Caserta), i cui organi elettivi sono stati rinnovati all'esito delle consultazioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. L'amministrazione comunale di Caserta, nel mese di giugno 2024, e' stata interessata da un'importante inchiesta giudiziaria concernente una vicenda di corruzione elettorale. Nel mese di ottobre 2024, un'altra indagine giudiziaria, relativa ad associazione a delinquere allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di turbata liberta' degli incanti ha interessato, in particolare, un dirigente comunale. In considerazione del coinvolgimento giudiziario di alcuni amministratori e dirigenti dell'ente, il prefetto di Caserta ha disposto, con decreto del 7 agosto 2024, il cui termine e' stato prorogato per ulteriori tre mesi, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Caserta, sentito nella seduta del 17 marzo 2025 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - consesso integrato con la partecipazione del sostituto procuratore della Repubblica della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Il territorio del Comune di Caserta, come rilevato anche nella relazione della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2023, e' caratterizzato da un'incisiva presenza della criminalita' organizzata la cui ingerenza nei confronti dell'amministrazione locale si registra, sin dal momento dell'indizione delle relative tornate elettorali, attraverso il sostegno offerto a candidati che, una volta risultati effettivamente eletti, si ritrovano ad assecondare i desiderata dei gruppi criminali che li hanno sostenuti. La relazione della commissione d'indagine si sofferma, in particolare, sull'assetto organizzativo-logistico delle fazioni camorristiche operanti nel territorio in esame, evidenziando il forte radicamento e l'operativita' delle principali consorterie federate nel cartello dei Casalesi. Le verifiche disposte dalla commissione di indagine hanno interessato l'attivita' svolta dagli organi di Governo delle ultime due consiliature, ovvero quella relativa al periodo 2016-2021 nonche' quella rinnovata nel 2021 e tuttora in corso, contraddistinte da una sostanziale continuita' politico-amministrativa, atteso che il sindaco in carica e' al suo secondo mandato consecutivo e quattordici consiglieri, eletti nelle liste in appoggio al primo cittadino nella precedente consiliatura, sono stati confermati nelle elezioni dell'ottobre 2021. E' in ogni caso opportuno precisare che nel mese di agosto 2024 - all'esito delle menzionata vicenda giudiziaria di giugno 2024, in cui sono risultati coinvolti l'allora vicesindaco, un assessore comunale, nonche' alcuni funzionari comunali - il sindaco ha disposto il totale azzeramento dell'organo esecutivo ed ha proceduto alla nomina di una nuova giunta individuando cinque assessori «tecnici» di origine non elettiva. In particolare le nuove nomine sono state disposte sia a seguito delle dimissioni dalla carica del vice sindaco sia a seguito dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l'11 giugno 2024, con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di cinque persone tra cui il citato assessore e dipendenti comunali. Al riguardo, si osserva che gli esiti dell'indagine in questione hanno consentito di disvelare un condizionamento del voto in occasione delle consultazioni elettorali del 2021- come riportato nella relazione prefettizia, anche con riferimento alla tornata elettorale del 2016 - in cui rileva l'apporto di alcuni esponenti del locale clan camorristico. La relazione del prefetto di Caserta, avvalendosi anche delle informative delle forze dell'ordine, evidenzia come siano emersi elementi indizianti, supportati da fonti tecniche di prova, in ordine al sostegno elettorale fornito al menzionato vice sindaco, poi dimessosi, e all'assessore comunale poi rimosso, nel corso della campagna elettorale svoltasi in occasione delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021, da parte di imprenditori e soggetti alcuni dei quali noti per l'appartenenza ai locali clan camorristici. In particolare le indagini giudiziarie hanno fatto emergere un sistema caratterizzato da una gestione illecita degli appalti pubblici, atteso che i summenzionati amministratori avrebbero promesso ad alcuni imprenditori gravati da numerosi precedenti penali e legati alle locali organizzazioni criminali futuri appalti in cambio del voto alle elezioni amministrative del 2021, mentre alcuni funzionari comunali avrebbero, a loro volta, ottenuto altre utilita' in cambio dell'irregolare affidamento delle commesse pubbliche. Nello specifico gli appalti che risultano essere stati affidati a imprese riconducibili al locale contesto criminale riguardano la manutenzione del verde pubblico e opere di manutenzione degli edifici comunali, tra cui alcune scuole. In relazione a tali fatti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il 15 ottobre 2024, ha chiesto il rinvio a giudizio, tra gli altri, dei suddetti amministratori e funzionari comunali nonche' di esponenti del locale contesto criminale coinvolti nella vicenda sottesa al compendio investigativo di cui alla richiamata ordinanza cautelare del giugno 2024, formulando a carico degli stessi imputazioni per plurimi episodi di corruzione e falso in concorso in occasione delle elezioni del consiglio comunale della citta' di Caserta del 3 e 4 ottobre 2021. La relazione del prefetto di Caserta evidenzia l'allarmante quadro complessivo emerso dall'indagine giudiziaria laddove sono coinvolti alcuni esponenti politici e dirigenti dell'amministrazione comunale in un sistema in cui i rappresentanti istituzionali dell'ente non esitano a stringere illeciti accordi con imprenditori compiacenti. Viene al riguardo posta in rilievo la particolare posizione del citato ex assessore, contitolare di un'azienda di famiglia che, come emerso dalle indagini svolte dal comando provinciale carabinieri di Caserta, avrebbe ottenuto, dagli imprenditori aggiudicatari dei lavori pubblici presso il Comune di Caserta, l'acquisto - a prezzi maggiorati rispetto a quelli praticati sul mercato - di materiali edili presso la menzionata azienda familiare. A tale ultimo proposito, la relazione prefettizia ha dettagliatamente ricostruito i reali assetti societari della menzionata azienda familiare, evidenziando, in particolare, la posizione di uno stretto congiunto del citato ex assessore che di fatto cogestisce l'azienda, anch'egli consigliere comunale di Caserta dal 4 luglio 2006 al 4 gennaio 2011. La commissione di accesso, avvalendosi dei contenuti di un'ordinanza cautelare del Tribunale di Napoli, ha poi evidenziato come il citato ex consigliere sia persona vicina a esponenti della criminalita' organizzata locale, in particolare vengono evidenziate le numerose frequentazioni con soggetti legati proprio al locale clan criminale. Infatti, lo stesso e' stato controllato dalle Forze di polizia in compagnia, tra gli altri, di soggetti facenti parte o comunque riconducibili al citato clan camorristico e interessati da gravi pregiudizi penali anche per reati associativi. La commissione di accesso ha esaminato inoltre le diverse procedure di pubblici appalti - ponendo in rilievo il ruolo centrale, come emerge dalla relazione prefettizia, di un dirigente comunale - evidenziando per ciascuna procedura criticita' che svelano una complessiva e irregolare gestione dell'attivita' pubblica. Il predetto dirigente e' stato infatti coinvolto anche nell'indagine giudiziaria dell'ottobre 2024 e sottoposto a misura cautelare in relazione ad un sistema illecito di turbativa delle gare concernenti gli affidamenti per la gestione del verde pubblico. L'organo commissariale ha poi posto attenzione alla procedura di gara per l'affidamento dei lavori di messa in sicurezza di un collegamento viario cittadino, evidenziando che l'impresa individuata come quella esecutrice dell'appalto - benche' iscritta in passato nelle white list provinciali (nel periodo 22 febbraio 2022 / 22 febbraio 2023) - nelle more dell'esecuzione dei lavori ha effettuato una variazione societaria senza darne comunicazione come d'obbligo alla prefettura di Caserta, che alla scadenza naturale del predetta certificazione antimafia ha disposto la cancellazione della ditta dagli elenchi prefettizi. Viene fatto rilevare che, con la modifica societaria, e' entrato a far parte dell'assetto sociale della ditta, divenendone poi l'unico proprietario, un soggetto controindicato ritenuto legato agli ambienti della criminalita' organizzata casertana. La variazione societaria non e' stata comunicata nemmeno alla stazione appaltante, la quale, comunque, proprio in considerazione del fatto che i lavori commissionati erano ancora in corso alla scadenza dell'iscrizione nelle white list della ditta esecutrice, avrebbe dovuto richiedere il rinnovo della certificazione antimafia. A questo proposito, il prefetto di Caserta ha tenuto a sottolineare che tale omissione appare inequivocabilmente sintomatica della volonta' di eludere il sistema di prevenzione antimafia, in un contesto che vede coinvolti non solo funzionari dell'ente ma anche la stessa parte politica di vertice. Rileva al riguardo che, da notizie acquisite dalle Forze di polizia, e' stata verificata l'esistenza di rapporti tra il suddetto soggetto controindicato e un consigliere comunale nonche' con lo stesso primo cittadino, che si e' avvalso anche dell'anzidetta impresa esecutrice per effettuare lavori (di superbonus) su un immobile adibito a propria abitazione e residenza. Altra procedura di gara sottoposta al vaglio della commissione di accesso e' stata quella concernente l'affidamento del servizio integrato dei rifiuti solidi urbani, servizio che risulta essere stato assegnato a una associazione temporanea di imprese (ATI) della quale ha fatto parte anche una societa' riconducibile a un imprenditore ritenuto «persona contigua alla criminalita' organizzata», il quale avrebbe posto in essere un complesso «sistema» collusivo finalizzato all'acquisizione di appalti pubblici nel settore dei rifiuti urbani, banditi con atti di gara appositamente preconfezionati in molti comuni della Provincia di Napoli e Caserta. Per gli illeciti rilevati nella predetta procedura di gara sono state avviate indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli da cui e' scaturita l'ordinanza di custodia cautelare del 7 dicembre 2021 che ha riguardato proprio il predetto imprenditore ed ex funzionari del Comune di Caserta, vicenda penale per la quale e' in corso il relativo procedimento, tra l'altro, per i reati di cui agli articoli 353 e 353-bis (turbata liberta' degli incanti e turbata liberta' del procedimento di scelta del contraente). Nelle stesse indagini giudiziarie e' risultato coinvolto anche il sindaco di Caserta, nei cui confronti il Gup del Tribunale di Napoli, con decreto del 21 dicembre 2023, ha disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui all'art. 353-bis del codice penale, in concorso con il menzionato imprenditore. Le verifiche ispettive e le risultanze investigative hanno messo in luce un quadro amministrativo allarmante, in cui gli apparati politici e burocratici dell'ente locale hanno agito all'unisono per precostituire gli atti di gara a favore di determinati soggetti portatori di interessi dei sodalizi criminali «in una rete di connivenze che ha finito per condizionare l'azione politico-amministrativa dell'ente». La commissione d'indagine ha evidenziato che sono stati registrati numerosi incontri mediati e diretti fra il sindaco e il suddetto imprenditore, alcuni dei quali presso la stessa abitazione del primo cittadino ovvero presso il suo studio, confermati da intercettazioni ambientali e telefoniche e da perquisizioni eseguite nei confronti degli indagati. Tali incontri sono avvenuti sia in una fase antecedente alla pubblicazione del bando sia in concomitanza dello sviluppo della procedura amministrativa; cio' denota inequivocabilmente una preventiva illecita attivita' posta in essere dal citato imprenditore e dal suo entourage finalizzata alla predisposizione di un bando di gara «cucito» sulle capacita' tecniche della RTI appositamente costituita per la partecipazione alla procedura pubblica indetta dal Comune di Caserta. L'attivita' dell'organo ispettivo, inoltre, ha fatto emergere nel settore socio-assistenziale la presenza di personaggi e operatori economici contigui alla criminalita' organizzata casertana, i quali sono stati favoriti, nell'acquisizione di commesse pubbliche, dall'utilizzo disinvolto da parte degli uffici comunali delle procedure di affidamento diretto e dall'uso inappropriato, e comunque non in linea con la normativa di settore, delle proroghe contrattuali per la prosecuzione dei servizi. Anche in tale settore le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli vedono coinvolta una societa' cooperativa alla quale risulta illecitamente affidato un piano di zona - in ambito C1. Con riferimento a tale societa' affidataria, informazioni acquisite dalle Forze di polizia hanno evidenziato la sussistenza di infiltrazioni e condizionamento nel settore socio-sanitario da parte di cosche camorristiche. Viene altresi' evidenziato che, in data 18 maggio 2023, la stessa ditta e' stata oggetto di interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Salerno. Nel conseguente procedimento penale scaturito risulta coinvolto anche un ex assessore comunale indagato, insieme alla rappresentante legale della predetta societa' cooperativa, dei reati di concussione e turbata liberta' degli incanti, con l'aggravante dell'agevolazione mafiosa di cui all'art. 416-bis 1, comma 1, del codice penale. Le risultanze dell'accesso ispettivo hanno inoltre evidenziato che il Comune di Caserta ha disposto affidamenti di servizi e numerose proroghe degli stessi non in linea con la vigente normativa di settore in favore di alcuni operatori economici operanti nel settore socio-assistenziale, anch'essi espressione degli interessi della criminalita' organizzata. In particolare vengono segnalati i nominativi di due societa' cooperative, entrambe legate alla citata ditta affidataria del menzionato piano di zona anche per il tramite di una stessa societa' di consulenza, di cui si avvalevano come depositaria delle scritture contabili e la cui rappresentante legale e' indagata, tra l'altro, del reato di cui all'art. 416-bis del codice penale. La relazione prefettizia si e' soffermata sulle procedure amministrative e le risultanze giudiziarie che hanno riguardato i lavori di realizzazione di un parcheggio, vicenda che sebbene risalga anche a periodi temporalmente antecedenti l'amministrazione comunale attualmente in carica, ha mostrato come le forme di condizionamento dell'ente locale connotino, in profondita', la complessiva gestione politico-amministrativa del Comune di Caserta. Al riguardo viene posto in rilievo l'operato di figure del vertice burocratico, come nel caso specificamente riportato di un dirigente comunale le cui attivita' si sono protratte fino a tempi recentissimi, in vari e delicati uffici dell'ente locale, nonostante il medesimo sia risultato coinvolto in diverse indagini giudiziarie. La realizzazione dell'area di sosta, anch'essa oggetto di indagini giudiziarie, e' emblematica dei condizionamenti mafiosi cui e' soggetto l'ente locale e, come sottolineato nella relazione prefettizia, mostra come tali lavori siano stati resi possibili attraverso il concorso di professionisti e funzionari del Comune di Caserta preposti al rilascio delle necessarie autorizzazioni edilizie-urbanistiche. Le risultanze delle indagini giudiziarie, da cui sono derivate le imputazioni, tra gli altri, al dirigente comunale anzidetto per i reati di concorso nel delitto di corruzione ex art. 319 del codice penale aggravato dal metodo mafioso, nonche' ad un esponente di vertice delle locali consorterie mafiose, hanno dimostrato come la realizzazione dell'opera da parte di una impresa immobiliare sia stata in ogni modo agevolata in cambio di denaro versato «in nero» al predetto funzionario comunale. E' al riguardo emblematico che il sindaco di Caserta, nonostante il coinvolgimento del sopracitato dirigente nelle indagini giudiziarie del giugno e dell'ottobre 2024 e l'irrogazione nei suoi confronti di misure cautelative, abbia continuato ad attribuirgli incarichi dirigenziali nei settori piu' strategici dell'ente, quali programmazione urbanistica, lavori pubblici, SUAP, polizia locale e contenzioso, in violazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione. Peraltro, sulla base di tali presupposti, il prefetto di Caserta ha chiesto l'applicazione nei riguardi del predetto dirigente comunale delle misure di rigore di cui all'art. 143, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. La commissione di indagine ha approfondito le procedure di affidamento di ulteriori, importanti parcheggi pubblici cittadini, come quelli dati in gestione a societa' appartenenti a una famiglia di imprenditori riconducibile, per rapporti parentali, ad esponenti di spicco di una delle principali cosche camorristiche del casertano. A questo proposito viene evidenziato il fatto che per anni imprese del predetto nucleo familiare abbiano continuato a gestire quasi in «regime di oligopolio» i parcheggi pubblici piu' strategici di Caserta, e cio' in violazione del principio di rotazione dei pubblici affidamenti tra diversi operatori economici. Venendo al merito delle procedure di concessione di uno dei parcheggi anzidetti, viene segnalato che la gestione e' stata assegnata ad una societa' che negli anni 2019/2023 risulta non aver generato alcun fatturato e, anzi, essere inattiva. Appare a tal riguardo singolare il fatto che una impresa inattiva sia stata ammessa a partecipare a una gara di appalto che avrebbe previsto, in caso di aggiudicazione, l'impegno di sostenere costi, come da piano economico, di 1.538.000 euro. Irregolarita' procedurali sono state evidenziate anche nell'affidamento di un'altra area di sosta pubblica sia per quanto attiene alla scelta dell'operatore individuato come promotore del project financing, ai sensi dell'art. 183, decreto legislativo n. 50/2016, che nell'esecuzione contrattuale degli obblighi d'appalto. Tali elementi attestano nel loro insieme come la struttura politico-amministrativa del Comune di Caserta sia stata, costantemente, orientata ad eludere i principi di legalita', trasparenza, imparzialita' e correttezza, tendenza aggravata dai rapporti di collegamento, diretto o indiretto, rilevati tra la stessa figura del sindaco di Caserta, dell'ex vicesindaco e di un ex assessore comunale con la criminalita' organizzata. Dall'esame della relazione della commissione di indagine e della relazione del prefetto di Caserta si evidenzia, oltre a una grave mala gestio della cosa pubblica, una evidente assenza di legalita' dell'azione amministrativa e uno stato di precarieta' degli uffici comunali, da cui conseguono le irregolarita' gestionali sopra menzionate e un preoccupante livello di compromissione dell'amministrazione comunale. In particolare, i contenuti delle menzionate relazioni hanno evidenziato la sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti tra componenti dell'amministrazione locale ed esponenti della criminalita' organizzata di tipo mafioso. Tali elementi, come gia' evidenziato, sono stati oggetto di esame e valutazione nel corso del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi il 17 marzo 2025, integrato con la partecipazione del sostituto Procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, consesso che all'unanimita' si e' espresso sulla sussistenza di collegamenti diretti ed indiretti tra singoli amministratori, dirigenti dell'ente e la criminalita' organizzata, e su forme di condizionamento degli stessi. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione prefettizia, hanno rilevato una serie di condizionamenti dell'amministrazione comunale di Caserta volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Caserta, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 10 aprile 2025
Il Ministro dell'interno: Piantedosi |
| Art. 2
La gestione del Comune di Caserta (Caserta) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Antonella Scolamiero - prefetto a riposo; dott.ssa Daniela Caruso - viceprefetto a riposo; dott. Agostino Anatriello - dirigente di seconda fascia Area I a riposo. |
| Prefettura di Caserta Ufficio Territoriale del Governo
Parte di provvedimento in formato grafico |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 23 aprile 2025
MATTARELLA
Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri
Piantedosi, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 5 maggio 2025 Interno, reg. n. 1552 |
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