Gazzetta n. 119 del 24 maggio 2025 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 aprile 2025 |
Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione del Comune di Casabona. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto il proprio decreto in data 9 gennaio 2025 con il quale il consiglio comunale di Casabona (Crotone) e' stato sciolto ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 a seguito della riduzione dell'organo assembleare per dimissioni dei consiglieri a meno della meta' dei componenti; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 18 aprile 2025;
Decreta:
Art. 1
La gestione del Comune di Casabona (Crotone) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott. Mauro Passerotti - viceprefetto a riposo; dott.ssa Natascia Notarianni - viceprefetto aggiunto; dott.ssa Marialuisa Tripodi - funzionario economico finanziario. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Casabona (Crotone), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 3 ottobre 2021, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione locale, nonche' il buon andamento e il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Si premette che, a seguito della riduzione dell'organo assembleare per dimissioni dei consiglieri a meno della meta' dei componenti, il consiglio comunale di Casabona e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica del 9 gennaio 2025, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. All'esito di un'indagine giudiziaria disposta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, denominata «Nemesis» - rientrante negli sviluppi investigativi di un'inchiesta disposta nel gennaio 2018 dalla medesima direzione distrettuale, denominata «Stige» - e' stata data esecuzione, il 4 ottobre 2024, a dieci misure cautelari, delle quali sono risultati destinatari, tra gli altri, il primo cittadino, da tempo inserito e impegnato nel contesto politico locale avendo gia' svolto le funzioni di sindaco dal 1999 al 2004, raggiunto da custodia cautelare in carcere e un consigliere comunale di maggioranza, nonche' assessore, posto in custodia cautelare domiciliare. Il procedimento ha interessato anche il vicesindaco e un consigliere comunale. Agli indagati sono ascritti, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso ex art. 416-bis, commi 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8, c.p., scambio mafioso politico - elettorale ex art. 416-ter, commi 1, 2, 3, 4, c.p., furto aggravato dall'utilizzo del metodo mafioso ex art. 624, commi 1, 2 e 3, art. 625, comma, 1 n. 2, 7 e 7-bis, 416-bis n. 1 c.p., nonche' favoreggiamento personale e reale aggravato dal metodo mafioso ex articoli 378, 379 e 416-bis n. 1 c.p. Per il solo sindaco, attualmente in regime di detenzione domiciliare, la fattispecie di reato ipotizzata e' anche quella di concorso esterno in associazione mafiosa. A seguito dell'applicazione delle misure cautelari nei confronti del sindaco e del citato consigliere e assessore, il prefetto di Crotone, con decreti del 4 ottobre 2024 ha disposto la sospensione dalla carica degli stessi ai sensi dell'art. 11, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235. Per i suddetti amministratori il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per le ipotesi di reato ascritte. In relazione a quanto emerso dalla menzionata indagine, il prefetto ha disposto, con decreto del 15 novembre 2024, il cui termine e' stato prorogato per ulteriori tre mesi, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. La commissione incaricata dell'accesso ispettivo, al termine dei lavori, ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto, sentito nella seduta del 31 marzo 2025 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica - direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone - ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi dell'ingerenza della criminalita' organizzata di tipo mafioso sull'amministrazione comunale elettiva di Casabona, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Successivamente, a seguito del ricorso proposto dal sindaco, la Corte di cassazione, all'udienza del 3 aprile 2025, ha annullato con rinvio l'ordinanza cautelare del Tribunale di Catanzaro; il tribunale del riesame dovra' pertanto pronunciarsi nuovamente in merito alla sussistenza delle esigenze cautelari. Il Comune di Casabona, il cui consiglio comunale e' stato gia' sciolto con decreto del Presidente della Repubblica del 29 ottobre 2018 per infiltrazioni della criminalita' organizzata, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' collocato in un contesto territoriale notoriamente interessato dalla presenza di sodalizi criminali. Il prefetto, avvalendosi delle risultanze della suddetta indagine giudiziaria, pone in rilievo il pervasivo condizionamento della criminalita' organizzata sugli apparati pubblici dell'ente, operato in particolar modo da una famiglia criminale notoriamente egemone sul territorio. Gli accertamenti degli inquirenti, nel soffermarsi sulla contiguita' tra esponenti della lista elettorale sostenitrice del candidato sindaco poi risultato eletto e il locale contesto mafioso, hanno disvelato la sussistenza di un accordo corruttivo, in termini di sostegno elettorale dapprima e di impegni reciproci, tra amministratori e organizzazioni 'ndranghetiste, una volta insediatasi la compagine politico - amministrativa. Al riguardo, la relazione prefettizia pone in rilievo che i suindicati amministratori, come evidenziato indagati e destinatari delle misure cautelari, sono stati effettivamente eletti con ampia maggioranza e consistenti preferenze, andando poi a rivestire nell'amministrazione comunale gli incarichi di maggior rilievo. Proprio con riferimento alle elezioni comunali del 2021, l'autorita' giudiziaria, nel soffermarsi sul contributo fornito da ciascuno degli indagati nella realizzazione della fattispecie criminosa, sottolinea come dal complessivo esame del materiale captativo sia emersa la volonta' di condizionare gli esiti delle predette elezioni da parte dei sodali della 'ndrina di Casabona. In proposito, assumono rilievo le conversazioni intercettate in carcere tra un soggetto riconducibile alla locale consorteria, all'epoca detenuto e la compagna, dalle quali emerge come la coppia, proprio in prossimita' delle elezioni, abbia avanzato pretese economiche nei confronti del candidato sindaco, risultato poi eletto. Ed, in effetti, le risultanze giudiziarie, richiamate dalla commissione di indagine, depongono nel senso di un accordo pre-elettorale, in base al quale al procacciamento dei voti con l'appoggio della cosca localmente egemone avrebbe fatto seguito il conseguimento di vantaggi di natura economica derivanti dal successivo operato del comune. Il prefetto evidenzia che dopo le consultazioni elettorali dell'ottobre 2021, la neoeletta amministrazione comunale ha effettivamente concretizzato, direttamente ed indirettamente, il favore verso la cosca, cosi' come documentato dall'attivita' investigativa e come anche riscontrato dalla commissione di indagine. Con specifico riferimento ai risvolti applicativi del richiamato patto di scambio, la relazione prefettizia si sofferma sull'assunzione, «con lo zampino della locale cosca», di un sodale della stessa presso la societa' incaricata della raccolta dei rifiuti solidi urbani per conto del Comune di Casabona. Dalle conversazioni riportate nell'ordinanza applicativa delle misure cautelari, si evince chiaramente la consapevolezza del sindaco e del vicesindaco che tale assunzione, da loro voluta e avallata, rappresentasse una ricompensa in favore della cosca per i servigi elettorali resi da quest'ultima. Rilievo assume anche l'assunzione, presso la sede del Comune di Casabona della compagna di un soggetto riconducibile alla locale consorteria, durante il periodo della pandemia da «covid-19», in totale spregio della normativa sanitaria all'epoca vigente in tema di contrasto alla diffusione pandemica, in quanto la stessa era priva del richiesto titolo abilitativo (green pass). La relazione prefettizia pone, altresi', attenzione sull'indebita assegnazione di alcune delle aree P.I.P. (Piani di Investimenti Produttivi) e, segnatamente, di alcuni lotti, alle imprese facenti capo alla menzionata famiglia di 'ndrangheta egemone sul territorio, evidenziando come sia emerso l'interesse e la volonta' degli esponenti di vertice dell'amministrazione comunale, segnatamente del sindaco e del vicesindaco, di favorire la predetta famiglia, ponendo in essere una sequela di atti calibrati sulle aspettative di quest'ultima e protesi, dunque, ad ammantare di legalita', un'annosa situazione di diffusa illegalita'. In particolare, assume rilievo il provvedimento con il quale i suddetti lotti sono stati assegnati a soggetti commerciali non ancora formalmente operativi al momento dell'istanza, riconducibili alla suddetta famiglia, che hanno mantenuto la disponibilita' delle aree anche dopo la dichiarazione di fallimento che li ha interessati. Assume, inoltre, rilievo la vicenda concernente l'indebita assegnazione alla citata coppia di un alloggio popolare ATERP. Risulta infatti che il sindaco, nell'occuparsi in prima persona della questione, abbia addirittura suggerito alla coppia degli escamotage per eludere la procedura di assegnazione dell'alloggio e favorirne il subentro al precedente titolare deceduto, in danno degli altri aventi diritto. Come evidenziato dal prefetto, tale vicenda si appalesa dimostrativa dell'intervento del primo cittadino in segno di riconoscenza per il sostegno elettorale ricevuto. In particolare, con riferimento alla procedura seguita, viene sottolineato che l'amministrazione comunale, ignorando le domande gia' prese in carico dal comune nel 2018, ha proceduto all'assegnazione di tre alloggi popolari, esclusivamente sulla base della mera presentazione delle istanze da parte degli interessati e senza avviare la prevista procedura di bando. La commissione di indagine ha documentato che- l'ordinanza sindacale di assegnazione dell'alloggio popolare ATERP e' stata adottata, significativamente lo stesso giorno di presentazione dell'istanza e pur in mancanza della prescritta documentazione a corredo. La vicenda denota come l'Amministrazione comunale si sia piegata alla volonta' di esponenti della locale criminalita' organizzata, anche indicando operazioni artificiose pur di far conseguire il risultato atteso e concordato. La relazione prefettizia richiama anche l'affare concernente la futura gestione dei cosiddetti «diapiri salini», che trova ampia trattazione negli atti della richiamata inchiesta giudiziaria e su cui si e' soffermata la commissione di indagine. Si tratta di un sito di interesse geologico di oltre 5 milioni di anni fa, individuato dalla cosca come fonte di ingenti guadagni, anche mediante l'intercettazione dei finanziamenti pubblici di provenienza comunitaria. Al riguardo, risulta che il citato soggetto vicino alla locale consorteria, riferiva ad un proprio stretto congiunto della visita ricevuta dal succitato assessore, il quale lo informava proprio del progetto di riqualificazione e della futura gestione dei siti geologici dei «diapiri salini». Del patto politico mafioso, oltre al sindaco e' parte attiva, infatti, anche il predetto amministratore, che si e' mobilitato per rinvenire un posto di lavoro al menzionato soggetto vicino alla locale consorteria, in seno ad una societa' cooperativa, quale contropartita dei voti da quest'ultimo procuratigli. Con riferimento al servizio comunale di raccolta, trasporto dei rifiuti solidi urbani per il Comune di Casabona, viene evidenziato che lo stesso risulta ancora svolto dalla medesima ditta alla quale era stato in origine aggiudicato, ma in assenza di rinnovo secondo gara, sulla base, inizialmente, di ordinanze sindacali e', successivamente, tramite un affidamento irrituale ed in via di fatto da parte dell'ente. Al riguardo, il prefetto rappresenta che l'attuale gestione commissariale, nelle more dell'attivazione di una nuova procedura selettiva per il biennio 2025/2026, ha indetto una gara per l'esecuzione del predetto servizio per la durata di sei mesi. Come ampiamente delineato nella relazione prefettizia, viene posto in evidenza che la suindicata ditta presenta specifiche controindicazioni rispetto al personale dipendente. In particolare, la relazione prefettizia si sofferma sull'assunzione di un sodale - indagato per il reato di cui all'art. 416-, commi 1, 2, 3, 5, 6, 7 ed 8 c.p. presso l'impresa stessa, il tutto sotto la piena consapevolezza del primo cittadino. La relazione prefettizia si sofferma altresi' sui favoritismi ad un esponente della citata cosca, in relazione alla distribuzione della risorsa idrica, rilevando che l'attivita' intercettiva svolta nell'ambito del menzionato procedimento penale ha appurato l'approvvigionamento totalmente abusivo di acqua presso l'impianto di produzione di calcestruzzo riferibile al suindicato esponente. Al riguardo, il prefetto rileva che i vertici dell'ente, in persona del sindaco e del vicesindaco, una volta informati direttamente dall'interessato dell'abuso, hanno omesso qualsivoglia segnalazione alle forze di polizia, dispensandogli, addirittura, consigli su come poter impedire o eludere i controlli cui sarebbe stato sottoposto nei giorni successivi, pregiudicando in tal modo anche il sistema della riscossione del tributo. La commissione di indagine, inoltre, ha avuto modo di accertare un quadro di estese evasioni tributarie, sia in relazione all'IMU che alla TARI, da parte di alcuni amministratori locali, dipendenti comunali, nonche' esponenti della locale consorteria. Le circostanze sopra descritte, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno dunque rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Casabona volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Tali elementi, come gia' evidenziato, sono stati oggetto di esame e valutazione nel corso del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si e' determinato, all'unanimita', di proporre l'avvio dell'iter finalizzato all'adozione del provvedimento dissolutorio. Sebbene il processo di ripristino della legalita' nell'attivita' del comune sia gia' iniziato con la gestione provvisoria dell'ente affidata al commissario straordinario, ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in considerazione dei fatti suesposti e per garantire il completo affrancamento dalle influenze della criminalita', si ritiene, comunque, necessaria la nomina della commissione straordinaria di cui all'art. 144 dello stesso decreto legislativo, anche per scongiurare il pericolo che la capacita' pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative. L'arco temporale piu' lungo previsto dalla vigente normativa per la gestione straordinaria consente anche l'avvio di iniziative e di interventi programmatori che, piu' incisivamente, favoriscono il risanamento dell'ente. Rilevato che il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo, per le caratteristiche che lo configurano, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone, pertanto, l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Casabona, con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 10 aprile 2025
Il Ministro dell'interno: Piantedosi |
| Art. 2
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 23 aprile 2025
MATTARELLA
Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri
Piantedosi, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 5 maggio 2025 Interno, reg. n. 1548 |
| Parte di provvedimento in formato grafico |
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