Gazzetta n. 116 del 21 maggio 2025 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 2025
Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione del Comune di Poggiomarino.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Poggiomarino (Napoli) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 20 settembre 2020;
Visto il proprio decreto in data 30 dicembre 2024, con il quale il consiglio comunale di Poggiomarino e' stato sciolto ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b, n. 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, a seguito delle dimissioni dalla carica rassegnate, in data 14 novembre 2024, dal sindaco, divenute irrevocabili a termine di legge;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 27 marzo 2025;

Decreta:

Art. 1

La gestione del Comune di Poggiomarino (Napoli) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Gabriella D'Orso - viceprefetto a riposo;
dott. Vincenzo Chietti - viceprefetto aggiunto;
dott.ssa Teresa Lanzeri - funzionario economico finanziario.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Poggiomarino (Napoli), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 20 settembre 2020, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
In data 21 ottobre 2024 e' stata data esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa in data 4 ottobre 2024 dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli nei confronti del primo cittadino e del vicesindaco ritenuti gravemente indiziati del reato di scambio elettorale politico-mafioso, di cui all'art. 416-ter del codice penale.
A seguito del predetto provvedimento giudiziale, il prefetto di Napoli ha disposto la sospensione dei predetti amministratori dalla carica rivestita, nonche' la nomina di un commissario prefettizio, ai sensi dell'art. 19 del regio decreto n. 383 del 1934. Successivamente, con decreto del Presidente della Repubblica del 30 dicembre 2024, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Poggiomarino per le sopravvenute dimissioni dalla carica del sindaco.
In relazione a quanto emerso dalla menzionata ordinanza, il prefetto di Napoli ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 3 dicembre 2024, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Napoli, sentito nella seduta del 6 marzo 2025 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Nella relazione prefettizia si evidenzia come il territorio di Poggiomarino, storico feudo di uno dei clan piu' potenti della camorra, sia da sempre preda di organizzazioni criminali locali e sia stato in passato dilaniato da scontri di camorra e sparizioni rubricate come «lupare bianche», oltre ad essere caratterizzato da un tessuto economico stretto nella morsa delle estorsioni. Viene, altresi', rilevato che il territorio non e' nuovo al fenomeno degli scambi politici mafiosi, cosi' come dimostrano le misure dissolutorie adottate con decreto del Presidente della Repubblica in data 30 settembre 1991 e 9 febbraio 1999.
La relazione del prefetto di Napoli evidenzia che dall'esame dell'ordinanza, emerge un grave ed inquietante condizionamento criminale degli organi elettivi e della struttura burocratica dell'ente.
Tali elementi sono stati confermati, in data 21 novembre 2023, in sede di dibattimento presso il Tribunale di Torre Annunziata, quando un collaboratore di giustizia ha riferito di aver avuto un ruolo determinante, manovrando i voti, in occasione della tornata elettorale del Comune di Poggiomarino del 20 e 21 settembre 2020.
Nell'ambito dell'accesso ispettivo sono state esaminate le procedure relative ad una serie di affidamenti diretti e aggiudicazioni di appalti. In particolare ne e' stata destinataria una societa', nel periodo 2020 - 2024, il cui titolare e' uno stretto congiunto di un consigliere di maggioranza. Il predetto imprenditore e' ritenuto, nella menzionata ordinanza di custodia cautelare, parte integrante del meccanismo estorsivo e di assoggettamento dell'amministratore agli interessi criminali della locale consorteria mafiosa. Lo stesso risulta deferito, in data 3 ottobre 2022, per turbata liberta' degli incanti aggravata dal metodo mafioso.
Dall'esame della summenzionata ordinanza e' emerso come l'iter di approvazione del piano di insediamenti produttivi (PIP) sia stato condizionato da un esponente di spicco della criminalita' organizzata locale al fine di soggiogare, con richieste estorsive, alcuni storici imprenditori di Poggiomarino.
Assume rilevanza anche l'affidamento diretto, nel 2022, dell'attivita' di redazione del piano urbanistico comunale (PUC) e della valutazione ambientale strategica (VAS) ad una societa', il cui socio unico e' stato tratto in arresto nel marzo 2017 e contestualmente sottoposto agli arresti domiciliari per turbata liberta' degli incanti in concorso, in esecuzione di provvedimenti giudiziari per corruzione ed altri gravi reati nelle procedure di appalti pubblici in varie province campane, talvolta anche al fine di agevolare organizzazioni criminali di stampo camorristico.
Analoghe interferenze della criminalita' organizzata si registrano anche in relazione all'aggiudicazione dei lavori per la realizzazione del campo polivalente coperto, cosiddetto palazzetto dello sport, all'unica impresa che aveva partecipato alla relativa gara, poi annullata.
Dalle intercettazioni riportate nella cennata ordinanza risulta che vi sarebbero state intese tra un esponente politico locale e appartenenti all'organizzazione criminale per indire una nuova procedura di gara che ha visto il successivo affidamento dei lavori ad un'ATI, di cui fa parte una societa' riconducibile ad un soggetto coniugato con stretti familiari di due esponenti di spicco di un importante clan camorristico, condannati per associazione a delinquere di tipo mafioso.
Con riferimento ai servizi cimiteriali, particolare rilevanza assume il frazionamento del medesimo avente ad oggetto interventi sull'impianto elettrico, mediante procedure di affidamento diretto, che sarebbero state realizzate sulla base di accordi tra un esponente dell'amministrazione comunale e soggetti appartenenti all'organizzazione criminale.
Viene evidenziato dal prefetto di Napoli che il servizio di manutenzione dell'impianto elettrico cimiteriale e' stato affidato, negli anni 2021, 2022 e 2023 ad una ditta di cui uno dei soci accomandanti e' legato da un rapporto di parentela con un consigliere comunale e con un soggetto organico al clan camorristico locale.
Rilievo assume anche la circostanza che il servizio di refezione scolastica e' stato affidato ad una ditta la cui rappresentante legale, con precedenti per frode nel conseguimento di erogazioni previdenziali ed assistenziali e nei cui confronti risultano rapporti di affinita' con la figlia di un esponente di spicco di un noto clan e con un appartenente all'amministrazione locale. Il prefetto sottolinea che tale affidamento e' stato successivamente reiteratamente prorogato, in contrasto con le disposizioni normative.
Inoltre, nonostante la parentela del rappresentante legale entro il quarto grado con un componente della giunta comunale in carica, il dirigente competente ha ritenuto che il sussistente conflitto di interesse di cui all'art. 42, comma 2, del decreto legislativo n. 50 del 2016 non rientrasse tra i motivi di esclusione dell'operatore economico dalla partecipazione ad una procedura d'appalto.
Secondo quanto evidenziato dal prefetto, risultano al riguardo rilevanti i collegamenti con il succitato esponente politico locale destinatario della menzionata ordinanza cautelare per il reato di scambio elettorale politico mafioso aggravato e in concorso. Fonti tecniche di prova hanno attestato contatti telefonici frequenti anche in prossimita' delle date in cui si e' proceduto alle fasi di gara per l'affidamento del servizio di refezione scolastica, nell'ottobre del 2021.
Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Napoli hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Poggiomarino (Napoli), volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Sebbene il processo di ripristino della legalita' nell'attivita' del comune sia gia' iniziato con la gestione provvisoria dell'ente affidata al commissario straordinario, ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in considerazione dei fatti suesposti e per garantire il completo affrancamento dalle influenze della criminalita', si ritiene, comunque, necessaria la nomina della commissione straordinaria di cui all'art. 144 dello stesso decreto legislativo, anche per scongiurare il pericolo che la capacita' pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative. L'arco temporale piu' lungo previsto dalla vigente normativa per la gestione straordinaria consente anche l'avvio di iniziative e di interventi programmatori che, piu' incisivamente, favoriscono il risanamento dell'ente.
Rilevato che il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo, per le caratteristiche che lo configurano, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Poggiomarino, con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 25 marzo 2025

Il Ministro dell'interno: Piantedosi
 

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 28 marzo 2025

MATTARELLA
Tajani, il Vicepresidente, ex articolo 8, comma 1, della legge 23
agosto 1988, n. 400
Piantedosi, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 3 aprile 2025 reg n. 1055