Gazzetta n. 113 del 17 maggio 2025 (vai al sommario) |
MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA' ALIMENTARE E DELLE FORESTE |
COMUNICATO |
Domanda di registrazione della indicazione geografica protetta «Torrone di Caltanissetta» e pubblicazione del disciplinare di produzione. |
|
|
Il Ministero dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e delle foreste, esaminata la domanda intesa ad ottenere la registrazione del nome «Torrone di Caltanisetta» come indicazione geografica protetta, ai sensi del regolamento (UE) n. 2024/1143 del Parlamento e del Consiglio dell'11 aprile 2024, presentata dal Associazione produttori Torrone di Caltanisetta e a seguito della riunione di pubblico accertamento, provvede come previsto dall'art. 9, comma 1, del decreto ministeriale 14 ottobre 2013, alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del disciplinare di produzione affinche' ogni persona fisica o giuridica avente un interesse legittimo e residente sul territorio nazionale possa fare opposizione alla domanda di registrazione. Le eventuali opposizioni, adeguatamente motivate, relative alla domanda di registrazione, dovranno pervenire, a pena di irricevibilita', al Ministero dell'agricoltura della sovranita' alimentare e delle foreste -Dipartimento della sovranita' alimentare e dell'ippica Direzione generale per la promozione della qualita' agroalimentare - Ufficio PQA1, via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma; indirizzo Pec: aoo.pqa@pec.masaf.gov.it - entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del presente disciplinare di produzione, dalle sole persone fisiche o giuridiche aventi un interesse legittimo e residenti sul territorio nazionale. Dette opposizioni sono ricevibili se pervengono al Ministero nei tempi sopra esposti e se con adeguata documentazione, sono presenti uno o piu' di questi elementi: dimostrano la mancata osservanza delle condizioni di cui all'art. 46 e all'art. 49, paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 2024/1143; dimostrano che la registrazione del nome proposto e' contraria all'art. 48, paragrafo 1 e 2, all'art. 29 paragrafo 1, 2 e 3, e all'art. 30 del regolamento (UE) n. 2024/1143; dimostra che la registrazione del nome proposto danneggia l'esistenza di un nome omonimo o parzialmente omonimo o di un marchio, oppure l'esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul mercato da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione di cui all'art. 15 paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 2024/1143; forniscono elementi sulla cui base si puo' concludere che il nome di cui si chiede la registrazione e' un termine generico di cui all'art. 28 del regolamento (UE) n. 2024/1143. Se ritenute ricevibili, si applica la procedura prevista dal decreto ministeriale n. 12511 del 14 ottobre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, n. 251 del 25 ottobre 2013, prima dell'eventuale trasmissione della suddetta domanda di registrazione alla Commissione europea. Decorso tale termine, in assenza delle suddette opposizioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la gia' menzionata domanda sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 10, paragrafo 6 del regolamento (UE) n. 2024/1143, alla Commissione europea. |
| Allegato Disciplinare di Produzione TORRONE DI CALTANISSETTA
Art. 1.
Nome del prodotto
La indicazione geografica protetta «Torrone di Caltanissetta» e' riservata esclusivamente al prodotto che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare. |
| Art. 2.
Descrizione del prodotto
La denominazione «Torrone di Caltanissetta» comprende le seguenti versioni: «Bloc o Classico», «Umberto», «Elena», «Iolanda» e «Splendor». Al momento dell'immissione al consumo il «Torrone di Caltanissetta» presenta le seguenti caratteristiche: Per la versione «Bloc o Classico». Caratteristiche fisiche: forma: parallelepipedo rettangolare; aspetto esterno: superficie lucente, liscia, levigata di colore dal bianco avorio al giallo paglierino con presenza diffusa di mandorle secche intere e pistacchi interi ben visibili (c.d. a «faccia vista») grazie alla particolare operazione di sezionamento utilizzata (c.d. taglio a «specchio»). Dimensioni: peso: compreso tra 10 e 500 gr; lunghezza: compresa tra 3,5 e 35 cm; altezza: compresa tra 0,5 e 3 cm; larghezza: compresa tra 1 e 6 cm. Caratteristiche organolettiche: consistenza dell'impasto: compatto, croccante, friabile, se spezzato si frantuma in piccoli pezzi in grani. Sapore: all'assaggio la consistenza dell'impasto risulta essere compatta, croccante e friabile grazie alla prolungata cottura a bassa temperatura a cui e' stato sottoposto il miele. Al palato e' ben percepibile il dolce del miele che abbinato al sapore delle mandorle e dei pistacchi ben equilibra il dolce della pasta. Per la versione «Umberto». Caratteristiche fisiche: forma: parallelepipedo rettangolare; aspetto esterno: superficie lucente, liscia e levigata, di colore marrone scuro per la copertura di cioccolato fondente. Dimensioni: peso: compreso tra 80 e 130 gr; lunghezza: compresa tra 10 e 15 cm; altezza: compresa tra 1,5 e 3 cm; larghezza: compresa tra 3 e 4 cm. Caratteristiche organolettiche: consistenza dell'impasto: compatto, croccante, friabile, se spezzato si frantuma in piccoli pezzi in grani. Sapore: all'assaggio la consistenza dell'impasto risulta essere compatta, croccante e friabile grazie alla prolungata cottura a bassa temperatura a cui e' stato sottoposto il miele. Al palato e' ben percepibile il sapore del cioccolato fondente (cacao amaro) e il dolce del miele che abbinato al sapore, delle mandorle, dei pistacchi e ben equilibra il dolce della pasta. Per la versione «Elena». Caratteristiche fisiche: forma: parallelepipedo rettangolare; aspetto esterno: superficie lucente, liscia e levigata, di colore marrone scuro per la copertura del cioccolato fondente. Dimensioni: peso: compreso tra 30 e 60 gr; lunghezza: compresa tra 8 e 10 cm; altezza: compresa tra 1 e 2 cm; larghezza: compresa tra 2 e 3 cm. Caratteristiche organolettiche: consistenza dell'impasto: compatto, croccante, friabile, se spezzato si frantuma in piccoli pezzi in grani. Sapore: all'assaggio la consistenza dell'impasto risulta essere compatta, croccante e friabile grazie alla prolungata cottura a bassa temperatura a cui e' stato sottoposto il miele. Al palato e' ben percepibile il sapore del cioccolato fondente (cacao amaro) fondente e il dolce del miele che abbinato al sapore, delle mandorle, dei pistacchi e ben equilibra il dolce della pasta. Per la versione «Iolanda». Caratteristiche fisiche: forma: semicilindrica; aspetto esterno: superficie lucente, liscia e levigata, di colore marrone scuro per la copertura del cioccolato fondente. Dimensioni: peso: compreso tra 35 e 80 gr; lunghezza: compresa tra 7 e 8 cm; larghezza: compresa tra 2,5 e 3,5 cm; altezza: compresa tra 1,5 e 2,5 cm. Caratteristiche organolettiche: consistenza dell'impasto: la parte esterna del prodotto e' compatta, croccante, friabile, se spezzata si frantuma in piccoli pezzi in grani, mentre quella interna e' semi morbida per la presenza di un ripieno cremoso a base di mandorle e zucchero. Sapore: all'assaggio la consistenza dell'impasto risulta essere compatta, croccante e friabile grazie alla prolungata cottura a bassa temperatura a cui e' stato sottoposto il miele. Al palato e' ben percepibile il sapore del cioccolato fondente (cacao amaro) fondente e il dolce del miele che abbinato al sapore, delle mandorle, dei pistacchi e ben equilibra il dolce della pasta. Per la versione «Splendor». Caratteristiche fisiche: forma: cilindrica; aspetto esterno: superficie lucente, liscia e levigata, di colore marrone scuro per la copertura del cioccolato fondente. Dimensioni: peso: compreso tra 10 e 35 gr; lunghezza: compresa tra 5 e 10 cm; diametro: compreso tra 1 e 2 cm. Caratteristiche organolettiche: consistenza dell'impasto: compatto, croccante, friabile, se spezzato si frantuma in piccoli pezzi in grani. Sapore: all'assaggio la consistenza dell'impasto risulta essere compatta, croccante e friabile grazie alla prolungata cottura a bassa temperatura a cui e' stato sottoposto il miele. Al palato e' ben percepibile il sapore del cioccolato fondente (cacao amaro) fondente e il dolce del miele che abbinato al sapore, delle mandorle, dei pistacchi e ben equilibra il dolce della pasta. Caratteristiche chimiche: per le versioni: «Bloc o Classico», «Umberto», «Elena», «Iolanda» e «Splendor»: umidita': non superiore al 18%. |
| Art. 3.
Area di Produzione
La zona di produzione del «Torrone di Caltanissetta» e' rappresentata dall'intero territorio amministrativo del Comune di Caltanissetta. |
| Art. 4.
Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata documentando per ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli output (prodotti in uscita). In questo modo e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori e dei confezionatori, nonche' attraverso la dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle quantita' prodotte, e' garantita la tracciabilita' e la rintracciabilita' (da valle a monte della filiera di produzione) del prodotto. Tutti gli operatori, persone fisiche o giuridiche, iscritti nei relativi elenchi, saranno assoggettati al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo. |
| Art. 5.
Descrizione del metodo di ottenimento
Il «Torrone di Caltanissetta» prevede l'impiego dei seguenti ingredienti tradizionali.
5.1 Ingredienti per la lavorazione. =========================================================== |INGREDIENTI PER 100 KG DI| Dosi in | | | PRODOTTO FINITO | Kg | Tolleranza (%) | =========================================================== | INGREDIENTI OBBLIGATORI PER LA PASTA DI TORRONE | | (per le versioni Block, Umberto, Elena, Iolanda | | e Splendor) | =========================================================== |Miele millefiori e/o di | | | |achillea e/o di sulla in | | | |percentuali variabili | 45 | ±10% | +-------------------------+---------+---------------------+ |Mandorle non pelate dolci| | | |tostate | 45 | ±12% | +-------------------------+---------+---------------------+ |Pistacchi crudi essiccati| 10 | ±20% | =========================================================== | INGREDIENTI FACOLTATIVI PER LA PASTA DI TORRONE | | (per le versioni Block, Umberto, Elena, Iolanda | | e Splendor) | =========================================================== |Glocosio (alias sciroppo | | | |di glucosio) in | | | |alternativa parziale al | | | |miele | 13 | ±20% | +-------------------------+---------+---------------------+ |Zucchero semolato in | | | |alternativa parziale al | | | |miele | 12 | ±20% | +-------------------------+---------+---------------------+ |Vaniglia o vanillina | q.b. | | =========================================================== | INGREDIENTI FACOLTATIVI PER LA COPERTURA DI CIOCCOLATO | | (per le versioni Umberto, Elena, Iolanda e Splendor) | =========================================================== |Cioccolato fondente | | | |(cacao amaro) minimo 52% | | | |in sostituzione parziale | | | |del miele e/o delle | | | |mandorle e/o dei | | | |pistacchi | 30 | ±10% | +-------------------------+---------+---------------------+ Il prodotto non contiene coloranti e conservanti.
5.2 Metodo di produzione. Per l'ottenimento del prodotto e' necessario procedere alle seguenti operazioni rispettando le modalita' di esecuzione sotto-indicate: 1. Sottoporre, preliminarmente alla realizzazione del prodotto, le mandorle ad un trattamento termico oscillante dai 170 ai 180°C per quindici/venti minuti avendo cura di rigirarle ogni cinque/sei minuti al fine di assicurare una tostatura uniforme delle stesse, ovverosia fino a quando le mandorle assumano una colorazione che va dal giallo paglierino al marrone chiaro. 2. Collocare in una torroniera preriscaldata ad una temperatura massima di 110°C il miele e cuocerlo a fuoco diretto o a bagnomaria per sette/otto ore, periodo di tempo questo necessario per ottenere, mescolando meccanicamente, un composto liscio, compatto, di consistenza lavorabile, privo di grumi. 3. In caso di utilizzo di glucosio (alias sciroppo di glucosio) e/o zucchero semolato e/o albume d'uovo, le metodiche di lavorazione descritte al precedente p.to 2 sono sostituite dalle seguenti: collocare in una torroniera preriscaldata ad una temperatura massima di 110°C il miele, il glucosio (alias sciroppo di glucosio) e/o lo zucchero. Amalgamare e cuocere quindi gli ingredienti a fuoco diretto o a bagnomaria per centoventi /centottanta minuti, periodo di tempo questo necessario per ottenere, mescolando meccanicamente, un composto liscio, compatto, di consistenza lavorabile, privo di grumi. Aggiungere, quindi, l'albume di uovo al composto ottenuto e proseguire la cottura, mescolando il tutto meccanicamente per cinque/sei ore. 4. A cottura ultimata aggiungere, eventualmente, la vaniglia in polvere o la vanillina e mescolare per due/cinque minuti. 5. Aggiungere («incorporare») e amalgamare le mandorle e i pistacchi, avendo cura, prima della loro aggiunta, di scaldarli alla stessa temperatura (max 110°C) del composto (c.d. «fatta»). Al termine di tale operazione le mandorle e i pistacchi dovranno risultare uniformemente distribuiti all'interno del composto. 6. Estrarre il composto dalla caldaia e versarlo sul tavolo di lavoro dove viene porzionato in panetti di peso oscillante dai 1,5 ai 4 kg. 7. Adagiare i panetti cosi' ottenuti all'interno di appositi telai e stenderli a mano con l'ausilio di un mattarello e farli raffreddare ad una temperatura tale da consentirne il successivo porzionamento. 8. Porzionare il composto meccanicamente con l'ausilio di un'apposita macchina taglierina, in pezzi delle dimensioni di cui al precedente art. 2. L'operazione di porzionamento deve essere svolta in maniera tale da assicurare al prodotto il c.d. «taglio a vista», ovverosia la piena visibilita' del miele, delle mandorle e dei pistacchi, ingredienti questi ultimi due sezionati a faccia viva ottenendosi cosi' la versione «Block o Classico»). 9. Sottoporre a temperaggio il cioccolato fondente facendolo fondere ad una temperatura compresa tra i 44 e i 46°C e quindi farlo raffreddare fino ad una temperatura compresa tra i 31 e i 31,5°C. 10. Per l'ottenimento della versione «Umberto» far raffreddare i pezzi di torrone ottenuti secondo quanto indicato ai precedenti punti da 1 a 8 e ricoprirli con una velatura di cioccolato fondente preventivamente temperato secondo quanto indicato al precedente punto 9. 11. Per l'ottenimento della versione «Elena» procedere o meno alla macinazione del composto (base) ottenuto secondo quanto indicato ai precedenti punti da 1 a 7. In caso di mancata macinazione, il composto (base) ancora caldo viene inserito nei telai e una volta raffreddato viene sezionato in pezzi delle dimensioni di cui al precedente art. 2. Nel caso in cui, invece, si procedesse alla macinazione il composto viene fatto raffreddare per poi essere macinato e nuovamente riscaldato in forno. 12. Porre il composto cosi' ottenuto in appositi telai e successivamente sezionarlo in pezzi di cui al precedente art. 2. I pezzi di torrone cosi' ottenuti vengono infine ricoperti con una velatura di cioccolato fondente preventivamente temperato secondo quanto indicato al precedente punto 9. 13. Per l'ottenimento della versione «Iolanda» si puo' procedere o meno alla macinazione del composto (base) ottenuto secondo quanto indicato ai precedenti da 1 a 7. 14. Tagliare quindi il composto ottenuto a listarelle sottili che vengono adagiate in altri telai a forma concava e poi sezionate manualmente per ottenere piccole «tegole o canalette» di forma semicilindrica. Successivamente viene inserito un ripieno a base di mandorle e zucchero e poi velato con cioccolato fondente preventivamente temperato secondo quanto indicato al precedente punto 9. 15. Per l'ottenimento della versione «Splendor» macinare il composto ottenuto secondo quanto indicato ai precedenti punti da 1 a 7 e riscaldarlo in modo da renderlo idoneo alla formazione di cilindri di dimensioni di cui al precedente art. 2 e ricoprirli con una velatura di cioccolato fondente preventivamente temperato secondo quanto indicato al precedente punto 9. |
| Art. 6.
Legame con il territorio
Fondamento della IGP e' la reputazione sulla quale si basa il legame del «Torrone di Caltanissetta» con il territorio di produzione. La reputazione e' attribuibile all'area geografica di origine e trova ampio risalto nella peculiarita' del processo produttivo consistente nella prolungata cottura del miele a bassa temperatura che consente, da una parte, di non scurire lo stesso durante il trattamento termico e, dall'altra, di conferire al prodotto la caratteristica consistenza compatta, croccante e friabile ottenendo cosi' un prodotto dalla palatabilita' unica nettamente percepibile dal consumatore al momento dell'assaggio rispetto al prodotto convenzionale. Il «Torrone di Caltanissetta» ha origine nella citta' omonima e tuttora sono in attivita' otto laboratori. L'origine e il successivo sviluppo del torrone a Caltanissetta sono legati in maniera indissolubile alla combinazione della tradizionale produzione locale di mandorle, pistacchi e miele di elevata qualita' con la maestria dei locali torronai. Tale connubio fece si' che Caltanissetta, fin dalla seconda meta' dell'Ottocento, potesse vantarsi di possedere due titoli: «Capitale mondiale dello zolfo» e «Citta' del Torrone». ln quel periodo, infatti, la produzione di torrone si espanse a tal punto che il capoluogo nisseno arrivo' a registrare la presenza attiva di ben otto torronifici. Numerosi sono al riguardo i documenti che attestano una attivita' produttiva intensa. Tra questi citiamo a titolo puramente esemplificativo l'indagine statistica «Economia Siciliana a fine 800» condotta dall'«Istituto per il credito alla cooperazione» (IRCAC) - Ente pubblico economico della regione Sicilia. Lo studio ci informa, inoltre, che il numero complessivo di addetti impiegati dalle suddette ditte era pari a trentaquattro e che la produzione di torrone, definita «una specialita' del genere», era talmente rinomata da essere commercializzata «in occasione delle feste» natalizie, di Capo d'Anno e di Pasqua... non solo nelle altre province siciliane e nel continente italiano, ma anche all'estero. Tra le piu' importanti testimonianze della maestria raggiunta dai torronai nisseni e' fornita dalla vittoria conseguita nella prestigiosa Esposizione Generale Italiana del 1884 - che si tenne a Torino nel parco del Valentino - nella sezione «Torroni e Panforte» dal maestro nisseno Salvatore Amico e dalla menzione onorevole ottenuta da due suoi colleghi e concittadini, entrambi di Caltanissetta, Luigi Giannone e Giuseppe Infantolino. Dietro al nisseno Amico si posizionarono noti torronai di Cremona, Caserta, Este, Siena. Una ulteriore evidenza della notorieta' conseguita dai torroni prodotti dal suddetto torronaio si rinviene nell'articolo «Premiata fabbrica di torrone Salvatore Amico» del giornale ebdomadario «La Bilancia» che riporta testualmente "Le specialita' in torrone che fornisce la ditta Salvatore Amico superano di gran lunga tutte le altre che si fabbricano nella nostra Citta' da altre ditte, ed hanno meritato la prima medaglia d'argento all'Esposizione Nazionale di Torino del 1884 e in quella di Messina del 1982. Tra la fine dell''800 e la meta' del '900 a dare grande impulso alla notorieta', lavorazione e diffusione del Torrone di Caltanissetta concorrono una serie di riconoscimenti che i produttori nisseni conseguirono nel corso di alcune manifestazioni dedicate anche ai prodotti della pasticceria. Tra i tanti si segnalano quelli vinti dal torronaio Giuseppe Infantolino per la produzione di torroni destinati anche ai membri della Casa Reale di cui lo stesso era fornitore fin dal 1837. I suoi prodotti furono talmente apprezzati anche all'Estero da consentirgli di vincere la medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di Nizza nel 1890 e a quella di Bruxelles nel 1891. Tale successo confermato anche nel corso dell'Esposizione di Palermo del 1891-92, manifestazione anche questa dove Giuseppe Infantolino fu premiato con la medaglia d'oro per «l'impareggiabile» qualita' dei suoi prodotti in grado di destare «...su di se di tutti i buongustai Esteri e Nazionali». Recentemente, poi, attestazioni sulla grande rinomanza acquisita dal prodotto sono fornite da innumerevoli articoli. A partire dal 2017, in seguito al crescente consenso del prodotto presso i consumatori, anche i quotidiani locali, incominciano a pubblicare articoli incentrati sulle iniziative dedicate al prodotto. Di seguito si riportano alcuni articoli pubblicati dal giornale a diffusione regionale «La Sicilia» e da alcuni media on-line: «Torrone e rollo' nisseno alla "Fico" di Bologna» pubblicato a novembre 2017. Nel corso della manifestazione il torrone e il rollo' sono stati protagonisti a Fico, la Fabbrica Italiana Contadina di Eataly World, il piu' grande parco agroalimentare del mondo inaugurato a Bologna. Nel corso della rassegna, a cui hanno partecipato migliaia di visitatori, sono stati sottoposti alla degustazione «...oltre al torrone di Caltanissetta...i rollo' ed altri dolci tipici della Sicilia......» «Il Torrone di Caltanissetta: la ricetta di una Tradizione Millenaria», articolo pubblicato dal network Sicilyintour, in cui viene illustrata la storia e le modalita' di preparazione del prodotto. In particolare, per quanto riguarda gli ingredienti impiegati riporta: «Il torrone di Caltanissetta si prepara con ingredienti siciliani, alla cui base si trovano le mandorle e pistacchi di Sicilia, rendendo questo dolce tipico una specialita' a km 0, totalmente realizzata con le eccellenze del territorio» ad ulteriore testimonianza dello stretto legame del prodotto con le materie prime del territorio. «Il Torrone di Caltanissetta, dolce eccellenza della Sicilia» pubblicato dalla rivista Siciliafan in data 18 dicembre 2020. Infine un articolo dell'ANSA dello scorso 24 gennaio 2023 segnala che il «Il Torrone di Caltanissetta» e' stato riconosciuto come il primo presidio Slow food del 2023 riferendo che «La particolarita' del torrone del capoluogo siciliano riguarda... la ricetta: gli ingredienti utilizzati sono soltanto tre, miele, mandorle e pistacchi, tutti caratteristici del territorio. Il processo di lavorazione richiede piu' di otto ore ed e' rimasto identico a quello di oltre un secolo fa... Ma alla base della reputazione del «Il Torrone di Caltanissetta» sono anche rilevanti fattori economici e produttivi. La sua produzione, infatti, ha sempre rappresentato una importante occasione di lavoro per la popolazione locale e ancora oggi essa costituisce una significativa attivita' economica del comune siciliano. Negli ultimi trenta anni la fioritura di una serie di piccole aziende ha determinato la nascita di un vero e proprio «Distretto del Torrone di Caltanissetta», che si caratterizza per la particolare vitalita' degli operatori, alcuni dei quali hanno avviato una significativa attivita' di export del prodotto. Questa connotazione del sistema produttivo ha consentito negli anni lo sviluppo e il mantenimento di conoscenze e abilita' che si sono tramandate di generazione in generazione e che non sono riscontrabili in altre zone. La lavorazione richiede, infatti, una buona dose di manualita' e competenze specifiche, in special modo nel dosaggio degli ingredienti, nel controllo del processo di cottura della pasta del torrone e della relativa amalgama degli ingredienti, nello svolgimento della «prova vitrea» finalizzata a verificare il giusto grado di cottura dell'impasto, del porzionamento del composto nelle operazioni di battitura che comportano l'utilizzo di maestranze abili ed esperte. Accanto ai fattori economici e produttivi contribuisce a dare reputazione al prodotto la tradizionale presenza del «Il Torrone di Caltanissetta» tra i dolci tipici del periodo invernale ed in particolare delle festivita' natalizie. Con il passare del tempo il suo consumo si e' esteso anche agli altri mesi dell'anno. A cementare questo legame si tiene ogni anno nel comune di Caltanissetta la tradizionale manifestazione «Festival del Torrone di Caltanissetta» che contribuisce a perpetuare la fama del prodotto. |
| Art. 7.
Controllo
Il controllo sulla conformita' del prodotto al disciplinare e' svolto, conformemente a quanto stabilito dal regolamento (CE) 1143/2024. |
| Art. 8.
Confezionamento ed etichettatura
Per salvaguardare la qualita' della versione «Bloc o Classico» del Torrone di Caltanissetta le operazioni di confezionamento devono essere svolte direttamente nel torronificio entro un massimo di un ora dal porzionamento onde evitare che il torrone, assorbendo l'umidita' esterna, si ammorbidisca diventando appiccicoso al tatto. Tale ammorbidimento, infatti, avrebbe delle ricadute negative sulla croccantezza e friabilita' del prodotto e, conseguentemente, sulla palatabilita' dello stesso. Le rimanenti tipologie del prodotto «Umberto», «Elena», «Iolanda»" e «Splendor» possono essere confezionate entro un massimo di un anno dal porzionamento, a condizione che siano conservate ad una temperatura compresa tra i 14 e i 19°C e non siano sottoposte a sbalzi di temperatura e a fonti di calore. Il mancato rispetto di tali condizioni, infatti, favorirebbe l'affioramento del burro di cacao con la conseguente formazione di una patina bianca sulla superficie esterna delle suddette tipologie di prodotto che ne inficerebbe il caratteristico aspetto esterno di cui all'art. 2 del presente disciplinare. Il «Torrone di Caltanissetta» e' posto in vendita in confezioni monoprodotto o pluri prodotto chiuse ed etichettate di capacita' compresa tra i 10 gr e 500 gr. Nel caso in cui il «Torrone di Caltanissetta» venga immesso al consumo in confezioni monoprodotto, il prodotto deve essere avvolto in un incarto, che riporta le diciture «Torrone di Caltanissetta», «Indicazione geografica protetta», e/o il simbolo dell'Unione, nonche' il logo del prodotto di cui all'art. 9. E' fatto obbligo di riportare in etichetta le seguenti menzioni aggiuntive «Bloc o Classico», «Umberto», «Elena», «Iolanda» e «Splendor» a seconda della specifica versione di prodotto immessa al consumo. Nel caso in cui il «Torrone di Caltanissetta» venga immesso al consumo in confezioni pluriprodotto, ovverosia in scatola contenente piu' pezzi di torrone incartati singolarmente, le indicazioni di cui sopra devono essere riportate sulla confezione (scatola) e su ogni involucro che avvolge il singolo pezzo. E' possibile indicare in etichetta la dicitura «ottenuto con miele, pistacchi e mandorle siciliane» qualora questi ingredienti provengano esclusivamente dalla Regione Siciliana. E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista. La denominazione «Torrone di Caltanissetta» e' intraducibile, ma una traduzione in lingua diversa puo' essere aggiunta. |
| Art. 9.
Logo
Il logo del prodotto sotto riportato rappresenta, in modo stilizzato, la tipica forma rettangolare del «Tularo» cioe' del telaio in legno utilizzato per dar forma al torrone di Caltanissetta riprendendone anche la tipica forma della stecca. La cornice del rettangolo e' di colore Marrone (Pantone P44 -16C - C50% M60% Y57% K60%), al suo interno e' inserita la scritta Torrone di Caltanissetta in Rungen a lettere capitali (58 pt «TORRONE» 32 pt «DI CALTANISSETTA») In marrone (Pantone P44 -16C - C50% M60% Y57% K60%) Alla base in posizione centrale rispetto al testo si trova l'acronimo I.G.P. in Rungen a lettere capitali (14 pt) di colore Marrone scuro (Pantone P44 -16C - C50% M60% Y57% K60%) Il logotipo puo' essere utilizzato anche in bianco su fondi scuri (Pantone P11C - C=0% -M=0% Y=0% -K=0%) e grigio 90 su fondi chiari (Pantone P179-14C - C0% M0% Y0% K89%) come nella riproduzione sotto riportata. Il logo sara' impiegato in modo inscindibile con la dicitura IGP e si potra' adattare proporzionalmente alle varie declinazioni di utilizzo. La dimensione minima di utilizzo e' pari a 15 mm di altezza. Il logo tipo si potra' adattare alle varie declinazioni di utilizzo.
Parte di provvedimento in formato grafico |
|
|
|