Gazzetta n. 298 del 22 dicembre 2022 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 novembre 2022
Scioglimento del consiglio comunale di Nettuno e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto in data 30 giugno 2022, con il quale il consiglio comunale di Nettuno (Roma) e' stato sciolto ai sensi degli articoli 141, comma 2, e 227, comma 2-bis del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, in quanto non e' riuscito ad approvare il rendiconto di gestione riferito all'esercizio finanziario del 2021;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 21 novembre 2022;

Decreta:

Art. 1

La gestione del Comune di Nettuno (Roma) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Antonio Reppucci - prefetto a riposo;
dott.ssa Tania Giallongo - viceprefetto;
dott. Gerardo Infantino - dirigente di II fascia.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il Comune di Nettuno (Roma), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2019, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di una recente operazione di polizia giudiziaria, e' stata adottata una ordinanza cautelare, emessa in data 14 febbraio 2022 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, che ha riguardato sessantacinque persone indiziate di gravi reati, tra i quali figurano quelli di associazione di stampo mafioso (ex art. 416-bis c.p.) e di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso (art. 74 decreto del Presidente della Repubblica n. 309/90 e 416-bis 1 c.p.)
Gli elementi forniti da tale indagine hanno, evidenziato la stabile presenza sul litorale romano di clan di stampo mafioso, in particolare di consorterie legate organicamente alla «ndrangheta» calabrese di cui costituiscono una articolazione territoriale denominata «locale», operante nei comuni di Nettuno e di Anzio.
Tenuto conto del predetto provvedimento giudiziario, dal quale emerge chiaramente il radicamento nel territorio di Nettuno della criminalita' organizzata, e al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle predette consorterie nell'amministrazione comunale, il Prefetto di Roma, con decreto del 21 febbraio 2022, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito. L'incarico alla commissione e' stato poi prorogato dal Prefetto per ulteriori tre mesi.
Successivamente, a causa della mancata approvazione del rendiconto di gestione relativo all'esercizio finanziario del 2021, il consiglio comunale di Nettuno e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 30 giugno 2022, adottato ai sensi degli articoli 141, comma 2, e 227, comma 2-bis, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Il comune e', dunque, attualmente gestito da un commissario straordinario.
Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il Prefetto di Roma, sentito nella seduta del 28 settembre 2022 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del procuratore della direzione distrettuale antimafia di Roma, ha inviato l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
La relazione prefettizia, partendo da risultanze giudiziarie anche risalenti nel tempo, ha rilevato il radicamento nel contesto locale di importanti famiglie mafiose dedite a traffici illeciti di varia natura «con coinvolgimenti anche nella politica locale», tali da determinare, gia' nel 2005, lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Nettuno, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, provvedimento che ha avuto definitiva conferma anche da parte del giudice amministrativo.
Sulla base delle risultanze emerse dalla richiamata operazione giudiziaria, la commissione d'indagine ha analizzato lo svolgimento e gli esiti della tornata amministrativa del 2019 che ha visto vincenti le liste collegate all'ex sindaco di Nettuno. L'indagine ispettiva ha evidenziato, innanzitutto, una parziale continuita' con la consiliatura sciolta nell'anno 2005 per le rilevate infiltrazioni della criminalita' organizzata, in quanto alcuni degli attuali componenti del civico consesso (assessori e consiglieri) hanno fatto parte di quella precedente amministrazione.
A questo proposito, la relazione prefettizia ha posto in rilievo che dalle predette indagini di polizia giudiziaria sono emersi «importanti elementi di riscontro», anche di tipo tecnico, «circa un vero e proprio supporto elettorale» da parte delle locali consorterie criminali alla compagine elettorale del sindaco di Nettuno, ed anche in favore di alcuni consiglieri comunali, rilevando altresi' una presenza, intricata e trasversale, tra i candidati e i sottoscrittori delle liste elettorali, di soggetti aventi vincoli familiari o frequentazioni con esponenti mafiosi.
Piu' nel dettaglio vengono riferiti contatti telefonici tra il sindaco e un soggetto ritenuto contiguo alla locale criminalita' organizzata; cosi' anche risultano captazioni ambientali di consiglieri e assessori comunali nelle quali viene avanzata la richiesta di appoggio elettorale, a soggetti riconducibili alle note famiglie «ndranghetiste» insediatesi a Nettuno e ad Anzio. Tra i predetti amministratori, viene evidenziata la figura di un consigliere comunale nei cui confronti sono state accertate frequentazioni con ambienti malavitosi e che, inoltre, risulta essere stato rappresentante legale di una ditta nel cui assetto societario figurano soggetti controindicati, uno dei quali considerato di particolare spicco criminale. Fonti tecniche di prova hanno, altresi', attestato come la locale organizzazione criminale abbia sostenuto anche un altro candidato, primo dei non eletti, entrato comunque nel consiglio comunale di Nettuno a seguito di surroga dopo La nomina ad assessore di altro componente del consesso; per il predetto amministratore vi e' stato l'interessamento di un suo stretto congiunto, che ha ricoperto cariche elettive in un comune limitrofo, e che ha richiesto appoggio elettorale ad un noto esponente mafioso del posto.
L'organo ispettivo ha svolto, al riguardo, una approfondita disamina degli atti elettorali, verificando gli elenchi dei sottoscrittori delle predette liste elettorali, dalle quali e' emersa una «notevole promiscuita' dei sostenitori», avendo accertato che alcuni firmatari di una lista si trovano ad essere candidati in altre, sempre pero' della stessa coalizione risultata vincente. Inoltre, nei riguardi di alcuni amministratori eletti, sono emerse frequentazioni, rapporti familiari (diretti o indiretti) e cointeressenze con appartenenti al contesto criminale locale, oltreche' posizioni di un potenziale conflitto di interesse. A tal fine, la relazione si sofferma sulla vicenda che ha interessato un consigliere comunale, stretto congiunto di un ex amministratore comunale dell'ente sciolto per infiltrazione mafiosa nel 2005. A quest'ultimo, il primo cittadino con decreto sindacale ha conferito, nel 2021, un incarico di collaborazione a titolo gratuito in materia di demanio e attivita' produttive. La commissione rileva al riguardo che, nell'esercizio di tale incarico, egli si e' adoperato per l'affidamento di una attivita' commerciale ad una ditta di cui e' socio proprio il suddetto consigliere comunale, suo stretto congiunto.
Per quanto attiene all'assetto burocratico, la commissione di indagine ha approfondito la posizione di un dipendente comunale che ha ricoperto ruoli di particolare rilievo nell'apparato amministrativo comunale, soprattutto nei settori finanziari, nell'ambito dei quali la sua gestione non ha rispettato i canoni di legalita' e di buon andamento dell'azione amministrativa. La commissione d'accesso ha evidenziato, infatti, che nei suoi confronti e in quelli del sindaco pro tempore, risulta accertata la responsabilita' contabile per la «manipolazione del rendiconto 2009» e una condanna a risarcire il comune; lo stesso, inoltre, e' stato deferito nell'agosto 2020 all'autorita' giudiziaria competente per il reato di cui all'art. 323 c.p., avendo adottato una determina viziata da conflitto di interessi e con la quale «incamerava indebitamente l'importo di 35.000 euro a titolo di spese legali, mai sostenute», somme poi restituite all'ente dopo l'avvio dell'indagine. A cio' si aggiungono segnalazioni di ulteriori irregolarita', tra cui una nota del dicembre 2020, con la quale «comunicava, contrariamente al vero», il dato relativo alla popolazione residente a Nettuno al 31 dicembre 2019, maggiorandone i dati rispetto a quelli Istat, per consentire l'adeguamento al 2021 delle corrispondenti indennita' di carica spettanti agli amministratori comunali, adeguamenti poi revocati in autotutela al fine di evitare danni erariali.
I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame l'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, facendo emergere una grave carenza organizzativa dell'ente, da cui e' derivato un generale disordine amministrativo e numerose irregolarita' nella gestione della cosa pubblica.
Particolare attenzione e' stata posta in sede ispettiva alle procedure di appalto avviate dall'ente locale, in quanto dalle risultanze investigative e giudiziarie e' venuta alla luce l'esigenza, «fortemente avvertita dalla criminalita' organizzata», di individuare imprese «pulite» per l'acquisizione delle commesse pubbliche. Sulla base di tali indicazioni, la commissione d'accesso ha soffermato la propria attivita' sui rapporti tra alcuni imprenditori, formalmente privi di pregiudizi penali, con soggetti contigui all'ambiente della criminalita' mafiosa locale. Proprio a questo riguardo, fu individuato un noto imprenditore operante in quel comune, le cui imprese sono state destinatarie dei principali appalti e affidamenti comunali. La commissione evidenzia il suo legame con soggetti riconducibili alla criminalita' organizzata, in particolare, con uno di essi; al riguardo viene evidenziato che le rispettive consorti sono socie di un'attivita' commerciale in una zona centrale del comune.
In questa rete di rapporti, il predetto dipendente comunale risulta essere «il principale punto di snodo», comprovato dalle risultanze investigative sul suo cellulare, da cui risultano essere intercorsi tra lo stesso e i suddetti imprenditori continui contatti e da cui emerge, tra l'altro, il suo interessamento a sbloccare i pagamenti a favore di un'impresa per lavori edilizi nel cimitero comunale.
Tra i lavori in appalto e subappalto assegnati ad imprese riconducibili al suddetto imprenditore, vengono segnalati i lavori di realizzazione e di sistemazione provvisoria di un pubblico parcheggio, nonche' l'affidamento diretto di manutenzioni stradali, assegnate queste ultime in somma urgenza pur non ricorrendo nel caso concreto i requisiti di legge previsti per tale procedura. A cio' si aggiungono numerosi lavori ottenuti in sub appalto, tra i quali, in alcuni casi, non sono state rinvenute agli atti comunali le fatture quietanzate dalle ditte subappaltatrici, irregolarita' che avrebbero di per se' determinato la sospensione dei successivi pagamenti.
L'attivita' ispettiva ha consentito, inoltre, di accertare che altri pubblici appalti sono stati affidati ad imprese riconducibili a soggetti contigui agli ambienti della criminalita' organizzata, affidamenti in parte disposti in violazione delle linee guida ANAC poste a tutela del principio della concorrenza in caso di importi «sotto soglia».
Di particolare interesse per le verifiche della commissione d'accesso sono risultati gli affidamenti diretti dei servizi cimiteriali ad imprese di fatto riconducibili ad altro gruppo societario, al fine di eludere le disposizioni dettate dalla normativa antimafia; o anche, come attestato da mezzi tecnici di prova, nel caso di una piu' recente gara di appalto, sempre relativa ai servizi cimiteriali, nella quale il relativo bando e' stato predisposto prevedendo specifici requisiti tecnici detenuti solo dall'impresa aggiudicataria per l'interessamento di un assessore comunale.
Indebite interferenze e irregolarita' amministrative vengono riferite anche nelle procedure di assegnazione delle attivita' di pulizia e custodia delle aree destinate a parcheggio per l'accesso del pubblico alla fascia costiera di una localita' comunale; a questo riguardo, viene evidenziato il brevissimo periodo di pubblicazione dell'avviso, determinando la partecipazione alla gara nell'anno 2020 di una sola associazione. Quest'ultima e' stata preferita, anche nel successivo bando dell'anno 2021, in base al progetto ritenuto dalla commissione di gara meritevole di un punteggio aggiuntivo rispetto a quello di altre candidature in ragione del personale impiegato nel servizio; in realta', il progetto esaminato era identico a quello dell'anno precedente e prevedeva lo stesso impiego di personale. E' al riguardo significativo che la predetta associazione affidataria e' di fatto gestita da uno stretto familiare di un amministratore comunale.
Criticita' in parte analoghe sono state segnalate nel corso della procedura negoziata, finanziata dalla regione Lazio, per la fornitura di materiale informativo e servizio di assistenza per la gestione telematica delle prenotazioni e degli accessi alle spiagge. Anche in tale procedura sono emerse, in sede di indagine della polizia giudiziaria, diverse anomalie e irregolarita', nonche' l'interessamento di un assessore comunale. La commissione d'accesso ha evidenziato una prima anomalia consistente nel breve tempo di pubblicazione della richiesta delle offerte inserita sul portale del mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA). La commessa veniva poi affidata ad una societa' preferita ad altre ditte partecipanti alla gara, una delle quali pero' e' risultata avere la stessa compagine societaria e il medesimo rappresentante legale dell'impresa aggiudicataria. L'organo ispettivo ha rilevato, altresi', che nonostante l'urgenza della procedura concorsuale non e' mai stato consegnato dalla ditta affidataria il materiale informatico oggetto della gara ne' vi e' stato alcun sollecito da parte del Comune di Nettuno, se non dopo l'interesse prestato alla procedura concorsuale dalla commissione di accesso.
Particolare attenzione e' stata posta dalla Commissione ai piani di riqualificazione urbana del Comune di Nettuno, progettazioni recentemente approvate dalla regione Lazio. Tali piani, che consentono di fatto di cambiare la destinazione d'uso di aree agricole e di eseguire opere di urbanizzazione, hanno suscitato l'interesse delle consorterie mafiose presenti sul territorio perche' considerati occasione di illecito arricchimento e di accaparramento di appalti pubblici. A conferma di tale assunto, le puntuali verifiche sugli elenchi dei proprietari dei fondi inseriti nelle aree interessate dai piani - controlli che hanno riguardato solo un campione dei lotti interessati - hanno fatto emergere molti nominativi riferibili, direttamente o indirettamente, al clan mafioso denominato «locale di Anzio/Nettuno».
Ulteriori irregolarita' sono state rilevate nelle procedure seguite dall'ente locale per l'assegnazione delle concessioni di spiaggia libera, sia in relazione agli adempimenti di gara che ai soggetti individuati come concessionari. La commissione d'indagine ha segnalato che le aree messe a gara sono state rinnovate agli stessi soggetti gia' concessionari, molti dei quali legati alle locali consorterie criminali, cosi' determinando una progressiva riduzione dell'interesse a partecipare alle relative procedure.
Carente e' risultata anche l'attivita' istruttoria dei competenti uffici comunali che non hanno mai verificato per ciascuna istanza ed operatore economico la regolarita' dei pagamenti dei canoni concessori, come invece richiede espressamente il regolamento comunale. Cosi' come e' risultato deficitario il controllo sulla sussistenza dei requisiti antimafia in capo ai richiedenti l'autorizzazione ad effettuare servizi connessi alla balneazione, nonche' il rispetto del principio della trasparenza amministrativa.
La commissione d'accesso si e' poi soffermata sulla gestione di una societa' in house, che per statuto e' destinata al «perseguimento delle finalita' istituzionali dell'ente proprietario, ovvero l'erogazione di servizi ed attivita' ad esso connesse», ponendo innanzitutto in rilievo il dato significativo del costante aumento del personale in essa impiegato, oltre che «l'anomalo ricorso all'affidamento diretto in assenza di evidenze che dimostrino la maggiore convenienza di tale scelta rispetto al ricorso al mercato». Proprio in relazione all'assunzione del personale, l'attivita' ispettiva ha rilevato che il predetto funzionario comunale, nell'ambito delle procedure di assunzione svolte nel 2009 ha selezionato alcuni candidati, tra i quali suoi stretti congiunti poi effettivamente assunti e tuttora in servizio. Peraltro, in relazione alle procedure di selezione e di assunzione del personale dipendente della societa' in house sono stati avviati dalla competente autorita' giudiziaria due distinti procedimenti penali. A cio' si aggiunge che tra il personale dipendente vi sono soggetti con pregiudizi penali o aventi rapporti di frequentazioni con appartenenti alla malavita locale.
Riguardo poi all'attivita' della partecipata, la commissione d'accesso ha evidenziato un progressivo ampliamento dei servizi prestati a supporto del Comune di Nettuno, con il corrispondente «sostanziale svuotamento delle funzioni» direttamente esercitate dall'apparato comunale, un aumento del costo del personale, nonche' un anomalo ricorso ad affidamenti diretti in molti servizi, spesso per periodi brevi e con proroghe ripetute.
Condizionamenti e irregolarita' nella gestione amministrativa dell'ente locale sono state individuate anche nelle attivita' di riscossione dei tributi locali, servizio al quale partecipa anche personale dipendente della predetta societa' partecipata. Infatti, a fronte di accertamenti per 4,3 milioni di euro di Imu/Tari/Tarsi, la riscossione effettiva ammonta a poco piu' di 843.000 euro. Le evidenti carenze e le criticita' nelle attivita' di riscossione delle entrate comunali sono state rilevate anche dalla Corte dei conti.
La commissione d'accesso ha inoltre segnalato che dai controlli effettuati a campione sui cespiti e sui nominativi dei contribuenti non risultano censiti «diversi immobili intestati a soggetti gravati da precedenti di polizia in materia di associazione a delinquere».
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del Prefetto di Roma, rilevano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Nettuno volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Sebbene - come prima detto - sussista attualmente una gestione provvisoria dell'ente affidata al commissario straordinario, ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, in considerazione dei fatti suesposti e per garantire il completo affrancamento dalle influenze della criminalita', si ritiene, comunque, necessaria la nomina della commissione straordinaria di cui all'art. 144 dello stesso decreto legislativo, anche per scongiurare il pericolo che la capacita' pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative.
L'arco temporale piu' lungo previsto dalla vigente normativa per la gestione straordinaria consente anche l'avvio di iniziative e di interventi programmatori che, piu' incisivamente, favoriscono il risanamento dell'ente.
Rilevato che il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo, per le caratteristiche che lo configurano, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Nettuno (Roma), con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 16 novembre 2022

Il Ministro dell'interno: Piantedosi
 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 23 novembre 2022

MATTARELLA

Meloni, Presidente del Consiglio
dei ministri

Piantedosi, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 20 novembre 2022 Foglio n. 2892
 

Parte di provvedimento in formato grafico