Gazzetta n. 165 del 16 luglio 2022 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 giugno 2022
Scioglimento del consiglio comunale di Soriano Calabro e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Soriano Calabro (Vibo Valentia) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2019;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 15 giugno 2022;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Soriano Calabro (Vibo Valentia) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Soriano Calabro (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2019, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito dell'attivita' di verifica che ha interessato il Comune di Soriano Calabro, dalla quale e' emersa l'esistenza di elementi di collegamento di componenti dell'amministrazione comunale con le locali consorterie mafiose, il prefetto di Vibo Valentia, ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto dell'11 agosto 2021, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, successivamente prorogato di ulteriori tre mesi.
Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Vibo Valentia, sentito nella seduta del 17 marzo 2022 il comitato provinciale per l'ordine e le sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia e del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha trasmesso l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Il difficile contesto ambientale nel quale e' inserito il Comune di Soriano Calabro e' ben rappresentato anche dalle risultanze di procedimenti penali e di operazioni polizia giudiziaria che hanno disvelato le dinamiche di clan «'ndranghetisti» presenti su quel territorio e degli scontri avvenuti tra i diversi gruppi criminali che in passato hanno provocato molti fatti di sangue, fino a far registrare tra il 2012 e il 2018 ben sette omicidi di mafia.
La pervasiva presenza della criminalita' organizzata e la capacita' della stessa di infiltrare e condizionare l'apparato politico-amministrativo locale e' altresi' testimoniata dal fatto che il Comune di Soriano Calabro e' gia' stato oggetto di scioglimento per infiltrazioni mafiose, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con decreto del Presidente della Repubblica del 25 gennaio 2007.
La relazione prefettizia ha innanzitutto evidenziato che l'attuale sindaco e la lista di candidati consiglieri comunali ad esso associata, risultata poi vincente nella tornata amministrativa del 2019, e' stata presentata da elettori-sottoscrittori legati direttamente o indirettamente da vincoli familiari o da rapporti di frequentazione con esponenti della locale criminalita' organizzata. Nella relazione prefettizia si evidenzia che tale lista elettorale «fosse quella individuata dalle locali consorterie per la futura amministrazione civica».
A tal riguardo, vengono segnalati alcuni rilevanti elementi ritenuti rivelatori del condizionamento degli amministratori locali da parte della criminalita' organizzata quali la particolare vicinanza del predetto primo cittadino, dimostrata gia' prima delle elezioni amministrative del 2019, a numerosi esponenti del locale ed egemone clan mafioso nonche', le assidue frequentazioni con soggetti riconducibili ad ambienti controindicati. Tali rapporti sono stati confermati anche dai controlli operati dalle forze di polizia che lo hanno segnalato, in piu' occasioni, anche nel periodo immediatamente antecedente la campagna elettorale, in compagnia di esponenti del contesto criminale di Soriano Calabro, culminati «nella scomposta partecipazione di questi ultimi ai festeggiamenti per la vittoria conseguita nelle elezioni del 2019».
Il prefetto di Vibo Valentia ha inoltre precisato che tali rapporti sono costantemente proseguiti anche durante il corso della consiliatura, in particolare con il sindaco ma anche con l'attuale vicesindaco, come documentato nella relazione prefettizia. Sintomatica, al riguardo, e' considerata la presenza di quest'ultimo nella abitazione di un noto esponente criminale mafioso locale per i festeggiamenti del figlio.
Oltre a cio', sono stati rilevati a carico di alcuni amministratori comunali, tra i quali il suddetto vicesindaco e un assessore comunale, stretti rapporti familiari che legano i medesimi a diversi esponenti di ambienti criminali mafiosi, non solo locali, tra i quali soggetti rivestenti ruoli di vertice nelle organizzazioni malavitose calabresi ed imputati di gravi reati anche di natura associativa mafiosa.
Dalle notizie acquisite dalla commissione di indagine, viene sottolineata dal prefetto la preminente responsabilita' del primo cittadino che ha assunto il ruolo di principale referente per le locali consorterie, avendo il medesimo di fatto accentrato su di se' tutte le decisioni e le scelte amministrative assunte nel tempo dall'ente, circostanza che trova conferma nel fatto che non sono state conferite deleghe ai propri assessori.
In particolare, in sede di audizione, un assessore comunale ha dichiarato che l'unica attivita' dallo stesso esercitata e' stata quella di coadiuvare il sindaco nell'organizzazione di manifestazioni o eventi pubblici. Anche sul conto del predetto assessore comunale la relazione prefettizia ha sottolineato che, a fronte del «limitato ruolo operativo» di fatto esercitato, poco dopo l'assunzione della carica comunale un suo stretto congiunto, peraltro destinatario di avviso orale di pubblica sicurezza, e' stato impiegato presso la ditta affidataria da parte del comune del servizio rifiuti.
Ad ulteriore conferma dei rapporti controindicati, nella relazione prefettizia viene segnalato che molti esponenti della locale criminalita' organizzata sono stati invitati al matrimonio di una stretta congiunta del primo cittadino. Vengono inoltre posti in rilievo i rapporti intercorsi con un altro esponente della malavita locale, destinatario della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, arrestato nel 1999 dalla Direzione investigativa di Catanzaro per associazione a delinquere aggravata dalla modalita' mafiosa, il quale risulta avere appoggiato l'attuale sindaco in passate elezioni.
Criticita' vengono segnalate anche nei riguardi di un dipendente comunale per gli stretti rapporti familiari con un affiliato a un clan mafioso e con l'amministratore unico nonche' titolare di una impresa che in passato e' stato coinvolto in una importante operazione di polizia giudiziaria contro la criminalita' organizzata calabrese.
Anomalie ed opacita' sono evidenziate nella relazione del prefetto anche per quanto riguarda la costituzione, nel 2020, dell'ufficio di staff del sindaco, ai sensi dell'art. 90, decreto-legge n. 268/1990, e l'assunzione a tempo determinato di un ex candidato consigliere comunale, risultato primo dei non eletti della lista del sindaco nell'ultima elezione comunale, nei cui confronti vengono riferiti pregiudizi avendo rapporti familiari con soggetti vicini o contigui con l'egemone gruppo criminale locale.
Nella relazione prefettizia viene precisato che le attivita' effettivamente svolte dal predetto dipendente divergono da quelle contrattualmente previste, quali quelle, di collaborazione con l'organo politico nell'esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo, sostanziandosi, invece, principalmente in attivita' gestionali e di collaborazione con il sindaco e con il segretario comunale nella redazione di delibere o atti in generale o di supplenze del personale comunale. Peraltro, lo stesso dipendente e' risultato in seguito vincitore (insieme ad altro soggetto avente legami sentimentali con uno stretto parente del sindaco) del concorso indetto dal Comune di Soriano Calabro per l'assunzione di due posti di istruttore amministrativo a tempo indeterminato negli uffici di segreteria e finanziari dell'ente locale.
Le indagini ispettive hanno evidenziato irregolarita' in alcune procedure relative ad appalti di lavori, di servizi e di forniture conclusesi con l'aggiudicazione ad imprese riconducibili alla criminalita' organizzata.
La commissione d'indagine ha rilevato che nelle gare di importo superiore a 5000 euro e' emerso che diversi lavori di manutenzione sono stati assegnati ad alcune imprese controindicate, le quali sono state successivamente oggetto anche di provvedimenti interdittivi antimafia.
A tal riguardo, il prefetto ha segnalato una ditta destinataria di affidamenti diretti da parte del Comune di Soriano Calabro, societa' che e' stata costituita il 26 marzo 2018, solo pochi giorni dopo il provvedimento di cancellazione dalle white list - adottato in data 13 marzo 2018 della prefettura di Vibo Valentia - di altra ditta, anch'essa attiva nel settore edile, il cui titolare e' uno stretto congiunto dell'intestatario della nuova societa'. Nella relazione prefettizia viene sottolineato come sia evidente il collegamento tra le due societa' e che la costituzione di quella nuova, che peraltro ha chiesto inutilmente l'iscrizione nelle liste delle societa' immuni da controindicazioni, sia un tentativo per eludere gli effetti del provvedimento interdittivo e continuare a ottenere affidamenti da parte della pubblica amministrazione.
La continuita' tra le due ditte e' confermata dal fatto che il personale e i mezzi utilizzati per l'attivita' imprenditoriale siano indifferentemente al servizio delle due imprese e che la residenza anagrafica del titolare della nuova ditta, nel tentativo di distinguere ulteriormente le due societa', e' stata trasferita dal nucleo familiare originario alla sede legale della nuova impresa. Sta di fatto che alla ditta neo costituita, il Comune di Soriano Calabro sicuramente consapevole della sostanziale continuita' tra le due societa', ha affidato molti lavori tra i quali gli interventi straordinari di riparazione della rete idrica e fognaria, lo spostamento di una statua bronzea e gli interventi urgenti per gli eventi meteorologici del 24 novembre 2019.
Analoga e' la situazione rappresentata dal prefetto per un'altra impresa destinataria di commesse comunali, il cui titolare e' uno stretto parente di un dipendente dell'ufficio tecnico comunale, societa' anch'essa costituita per aggirare le conseguenze del diniego di iscrizione nelle white list, provvedimento adottato dalla prefettura di Vibo Valentia nel gennaio 2017 nei confronti di un'altra ditta. Anche in questo caso, il titolare della societa' interdetta e' uno stretto familiare dell'intestatario della nuova societa' che nei fatti, con tale espediente, ha potuto continuare i rapporti lavorativi con il Comune di Soriano Calabro.
Oltre alle suddette societa', gli accertamenti effettuati dalle forze di polizia hanno confermato che anche altre imprese, considerate direttamente o indirettamente espressione di ambienti della criminalita' organizzata, hanno operato per conto del Comune di Soriano Calabro in vigenza dell'attuale amministrazione comunale. Tra queste viene individuata una societa', esercente il commercio al dettaglio di materiale da costruzione, interessata da informazione interdittiva antimafia gia' dall'anno 2017; cosi' anche una ditta di produzione di calcestruzzo destinataria nel 2016 di analogo provvedimento interdittivo prefettizio ed attualmente cancellata dagli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa.
E' altresi' significativo che i titolari o i legali rappresentanti di altre imprese, che hanno avuto affidamenti comunali, abbiano precedenti penali o siano stati sottoposti a misure di prevenzione della sorveglianza speciale o abbiano rapporti di parentela o frequentazioni con soggetti controindicati per associazione mafiosa.
Le indagini ispettive hanno inoltre posto in rilievo una situazione fortemente deficitaria in materia di riscossione dei tributi locali, criticita' risalente nel tempo e aggravata dal disordine amministrativo negli uffici comunali addetti, come constatato dalla commissione d'indagine che ha rilevato l'inefficienza complessiva del servizio che si rileva dalla bassissima percentuale di riscossione delle entrate, pari a solo il 5% dell'utenza, e dal mancato aggiornamento ed allineamento con la popolazione residente degli elenchi dei morosi; viene evidenziato inoltre che tra i cittadini morosi individuati vi sono anche alcuni amministratori e dipendenti comunali o loro familiari.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Vibo Valentia rivelano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Soriano Calabro volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Soriano Calabro (Vibo Valentia), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 8 giugno 2022

Il Ministro dell'interno: Lamorgese
 
Art. 2

La gestione del Comune di Soriano Calabro (Vibo Valentia) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Vittorio Saladino - prefetto a riposo;
dott.ssa Maria Luzza - viceprefetto;
dott. Gaetano Ennio Aiello - funzionario amministrativo.
 

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinaria norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 17 giugno 2022

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio
dei ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 21 giugno 2022, reg. n. 1703