Gazzetta n. 117 del 20 maggio 2022 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 maggio 2022
Affidamento della gestione del Comune di Torre Annunziata ad una commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto in data 23 febbraio 2022, con il quale il consiglio comunale di Torre Annunziata (Napoli) e' stato sciolto ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b, n. 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in quanto non era piu' possibile assicurare il normale funzionamento degli organi e dei servizi a causa della riduzione, per impossibilita' di surroga, a meno della meta' dei componenti dell'organo assembleare;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 5 maggio 2022;

Decreta:

Art. 1

La gestione del Comune di Torre Annunziata (Napoli) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Enrico Caterino, prefetto a riposo;
dott. Fernando Mone, viceprefetto a riposo;
dott. Marco Serra, dirigente di II fascia Area I.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Torre Annunziata (Napoli), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di indagini svolte dalle forze dell'ordine sul contenuto di numerose segnalazioni con le quali venivano rappresentate forme di ingerenza e di condizionamento da parte della criminalita' organizzata nell'attivita' amministrativa dell'ente locale e tenuto o conto della constatata incapacita' dell'amministrazione comunale di porre in essere iniziative, alcune delle quali individuate anche in sede di comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica, per migliorare il controllo del territorio e cosi' contrastare la recrudescenza delle attivita' criminose ad opera delle locali consorterie camorristiche, il prefetto di Napoli ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 14 ottobre 2021, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sucessivamente prorogato per ulteriori tre mesi.
Successivamente, a seguito delle dimissioni succedutesi nel tempo di oltre la meta' dei componenti l'organo assembleare, il consiglio comunale di Torre Annunziata e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 23 febbraio 2022, adottato ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b, n. 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 con la nomina di un commissario straordinario.
Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Napoli, sentito nella seduta del 28 marzo 2022 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica della direzione distrettuale antimafia di Napoli e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'ente locale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale, con particolare attenzione alle risultanze di indagini di polizia e ai conseguenti sviluppi giudiziari - da cui sono scaturiti provvedimenti di natura cautelativa nonche' un decreto giudiziario di perquisizione personale e contestuale sequestro adottato il 7 febbraio 2022 dalla locale Direzione distrettuale antimafia - che hanno recentemente riguardato numerosi componenti dell'amministrazione comunale e dell'apparato burocratico, in particolare dell'ufficio tecnico comunale.
La relazione del prefetto pone in rilievo che il territorio in cui insiste il Comune di Torre Annunziata e' caratterizzato dalla presenza di diversi gruppi criminali di stampo camorristico, spesso in violenta contrapposizione tra loro per il predominio sul territorio, il traffico di sostanze stupefacenti e il controllo delle attivita' estorsive nei confronti dell'imprenditoria locale.
Alla problematica situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica che ne consegue si aggiunge la sostanziale debolezza politico-amministrativa delle amministrazioni comunali succedutesi nel tempo, compresa l'ultima uscente, dimostratesi incapaci di contrastare gli interessi ed evitare i condizionamenti della criminalita' organizzata.
A tal proposito, il prefetto di Napoli ha precisato che il Comune di Torre Annunziata e' gia' stato oggetto nel giugno 1993 di un provvedimento dissolutorio per collegamenti diretti con la criminalita' organizzata (decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164), essendo stata accertata in quell'occasione la «forma piu' grave di inquinamento della res publica, caratterizzata dalla identita' tra rappresentanti della comunita' locale ed esponenti malavitosi», oltreche' di una procedura di accesso ex art. 143, comma 2, TUOEL, disposta nel 2013, conclusasi non con lo scioglimento dell'ente locale ma con l'adozione di prescrizioni per rimuovere le illegittimita' rilevate in sede ispettiva.
La commissione d'indagine, nel sottolineare che siedono nel consiglio comunale ben 13 membri gia' in carica nella passata consiliatura, e tra questi cinque sono nell'assise da due mandati consecutivi, rileva quale indizio del condizionamento del voto da parte delle locali consorterie la presenza nel consesso di numerosi amministratori aventi legami familiari e frequentazioni con esponenti della locale criminalita' organizzata, nonche' di altri denunciati per vari reati all'autorita' giudiziaria.
Il prefetto di Napoli si sofferma sulla figura del sindaco ponendo in rilievo l'aggressione, avvenuta nel corso della precedente consiliatura, a cui il primo cittadino ha assistito, effettuata da un dipendente comunale - riconducibile per rapporti parentali ad ambienti criminali e sospettato di appartenere egli stesso ad organizzazioni criminali - ai danni di altro dipendente comunale; il primo cittadino sebbene sia stato convocato, per due volte, non si e' presentato, quale testimone, nell'ambito del relativo procedimento disciplinare pregiudicando la possibilita' di accertare le responsabilita' dell'aggressore. L'organo ispettivo ha evidenziato al riguardo come la mancata testimonianza sia stata di fatto una chiara manifestazione di soggezione della politica all'assoluta predominanza dei mafiosi locali.
Il sindaco di Torre Annunziata risulta inoltre indagato per i reati di cui agli articoli 110, 416-bis codice penale e 110, 81 cpv, 319, 321 e 416-bis comma 1, codice penale dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, unitamente, a vario titolo, ad altri amministratori - ex assessori, tra cui anche un ex vicesindaco, e consiglieri comunali - ad un dipendente comunale e un dipendente della societa' partecipata affidataria del servizio rifiuti, soggetto quest'ultimo avente legami familiari con un consigliere comunale e con un esponente di spicco della malavita locale, ritenuto elemento di collegamento della criminalita' organizzata con l'amministrazione comunale di Torre Annunziata.
A questo proposito l'organo ispettivo ha sottolineato il ruolo esercitato da tale ultimo soggetto controindicato, che riveste un ruolo chiave nella vita politica di Torre Annunziata costituendo elemento di raccordo e collegamento tra amministratori e imprenditori che gestiscono i vari servizi concessi in appalto dal comune in maniera diretta e/o attraverso societa' partecipate. Le attivita' d'indagine hanno evidenziato come lo stesso, tramite politici locali, sia in grado di influenzare le nomine di assessori favorendo persone a lui gradite e di condizionare in maniera occulta e costante la gestione dell'amministrazione comunale di Torre Annunziata.
La relazione del prefetto sottolinea come il menzionato dipendente abbia assunto il ruolo di interlocutore privilegiato del sindaco e di altri amministratori comunali, fino ad assumere quello di garante della continuita' amministrativa dell'ente. A tal riguardo, sia nel decreto della procura di Napoli che nella relazione prefettizia viene fatto riferimento alla anomala e del tutto ingiustificata partecipazione dello stesso soggetto in piu' riunioni del consiglio comunale, durante le quali il medesimo ha ostentato la propria presenza nel consesso - e nella seduta del 29 ottobre 2021 perfino su invito dello stesso ex presidente del consiglio - adoperandosi in piu' occasioni per ottenere il numero legale in aula, per garantire la coesione della maggioranza consiliare e la prosecuzione della consiliatura, durata ostinatamente fino allo scioglimento dell'ente determinatosi, come detto, per l'estremo depauperamento dell'organo consiliare di Torre Annunziata. Tale potere, a parere della commissione ispettiva era esercitato anche nei confronti dei consiglieri di minoranza a dimostrazione del condizionamento dell'intero organo consiliare soggetto a dinamiche estranee alla normale dialettica e contrapposizione tra le diverse componenti politiche presenti nel consesso.
Viene, peraltro, evidenziato che nelle giornate in cui si sono svolti i menzionati consigli comunali il dipendente in argomento risultava assente dal lavoro per malattia.
Ulteriore elemento emerso all'esito delle indagini giudiziarie, che attesta il livello di condizionamento e compenetrazione tra criminalita' organizzata e politica locale e' rappresentato da un episodio che vede protagonista il vice sindaco che avvicinato da loschi individui non ha provveduto a richiedere l'intervento delle forze di polizia o comunque a denunciare il fatto, ma ha avvertito di quanto accaduto il menzionato dipendente, vicenda che attesta l'elevata considerazione e comunque l'influenza che il soggetto in questione, riconducibile alla criminalita' organizzata, esercita sui componenti dell'amministrazione locale.
La relazione ispettiva evidenzia inoltre che alcuni assessori comunali sono indagati anche per i reati di cui agli articoli 416-bis e 416-bis, comma 1, codice penale ed inoltre sono state rilevate nei loro confronti frequentazioni con esponenti della criminalita' locale.
Criticita' sono state segnalate anche nei confronti del personale amministrativo, parte del quale risulta avere precedenti penali o di polizia, per reati anche di natura associativa o per altri gravi reati (omicidio, delitti contro la pubblica amministrazione), nonche' rapporti parentali, di affinita' o frequentazioni con noti soggetti appartenenti alla criminalita' organizzata. Viene, in particolare, posta in rilievo la posizione dell'allora dirigente dell'ufficio tecnico comunale tratto in arresto in flagranza di reato e conseguentemente soggetto a procedimenti penali nei quali come gia' evidenziato - unitamente ad altro amministratore, gia' vicesindaco e assessore comunale, anch'esso destinatario di una misura cautelare successivamente annullata dal tribunale di riesame - e' accusato di aver favorito alcune ditte nelle aggiudicazioni di appalti o commesse pubbliche previo versamento di ingenti somme di denaro. Il predetto dirigente e' stato condannato alla pena di anni sei per il reato di cui all'art. 319-quater e risulta ancora indagato nell'ambito dello stesso procedimento penale.
I lavori della commissione d'indagine, oltre a rilevare una generalizzata condizione di illegalita' in diversi settori amministrativi, hanno evidenziato come la pervasiva presenza della criminalita' organizzata sul territorio del Comune di Torre Annunziata - ove e' stata registrata una notevole recrudescenza di episodi criminosi - sia stata agevolata anche dall'inerzia dell'amministrazione comunale nel porre in essere iniziative miranti a contrastarne la diffusione e l'impunita'.
La relazione del prefetto pone al riguardo in rilievo che e' stato piu' volte richiesto al primo cittadino, anche in occasione di diversi comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicati proprio a quell'ente locale, di assicurare l'implementazione e il corretto funzionamento del sistema di videosorveglianza cittadino.
In particolare, durante il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica appositamente tenutosi il 19 maggio 2021 presso la sede del consiglio comunale di Torre Annunziata il sindaco e' stato sollecitato al rispetto degli impegni assunti precedentemente per il completamento dell'impianto di videosorveglianza, opera gia' segnalata dal prefetto di Napoli come assolutamente prioritaria per il controllo del territorio atteso che, dalle verifiche disposte dalle forze di polizia e' risultato che l'impianto e' assolutamente inefficace in quanto molte delle 54 telecamere installate non erano funzionanti. Tuttavia, sebbene lo stesso prefetto di Napoli abbia in piu' occasioni invitato il primo cittadino ad avvalersi degli uffici della prefettura questi ha sostanzialmente ignorato i ripetuti inviti ad operare fattivamente per la sicurezza cittadina rivolti in ben quattro comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica.
La commissione di accesso nell'evidenziare imprecisioni e ritardi continui nelle procedure di gara per la videosorveglianza, tanto che al momento in cui ha rassegnato la propria relazione nessuna procedura volta all'efficientamento e all'ampliamento di quel sistema era stato portato a conclusione, ha rilevato la mancanza di volonta' dell'amministrazione nel compulsare gli uffici competenti tanto da far presumere «una precisa volonta' di ritardare» l'installazione di un valido ausilio alle forze di polizia il cui funzionamento avrebbe potuto fungere da deterrente di taluni gravi fatti di sangue verificatisi a Torre Annunziata. Al riguardo, rileva, significativamente, il fatto che la predetta procedura di gara viene indicata nel decreto di perquisizione emesso dalla Direzione distrettuale antimafia il 7 febbraio 2022 evidenziando che su tale procedimento aveva manifestato interesse il sopracitato soggetto controindicato rivelatosi piuttosto influente sull'attivita' politico-amministrativa dell'ente locale.
La commissione d'indagine ha inoltre analizzato le modalita' di gestione delle societa' partecipate dal comune, soffermandosi in particolare su una di queste alla quale dal 2014 e' stata affidata in house, e quindi sottoposta al controllo analogo da parte dell'ente locale che ne detiene l'intero capitale sociale, la gestione integrata dei rifiuti urbani, la pulizia di edifici comunali, la manutenzione del verde pubblico e la gestione della sosta a pagamento. L'organo ispettivo ha evidenziato che la maggior parte dei dipendenti di tale societa', molti dei quali assunti negli ultimi anni con contratti anche a tempo determinato, sono legati da vincoli di parentela o di frequentazione con esponenti appartenenti alla locale criminalita' organizzata. E' stato rilevato, altresi', che alcune ditte, delle quali la predetta societa' si e' avvalsa per la fornitura di servizi o per il noleggio a freddo di automezzi, sono risultate controindicate per quanto attiene alla normativa antimafia; in particolare, l'organo ispettivo ha segnalato una ditta, che da alcuni anni e' affidataria dei lavori di lavaggio e di manutenzione ordinaria e straordinaria di automezzi e attrezzature in dotazione, di cui e' proprietario un consigliere comunale e un familiare di quest'ultimo, peraltro gia' attenzionata durante la pregressa procedura di accesso del 2013 e destinataria di interdittiva antimafia «atipica», emessa in data 16 gennaio 2012, in quanto emersero potenziali condizionamenti di tipo mafioso. La relazione prefettizia si sofferma anche su un'altra societa', che fornisce dal 2015 il noleggio a freddo di 15 automezzi per l'igiene urbana, ditta che e' stata destinataria di provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla prefettura di Napoli in data 22 gennaio 2021. Cosi' pure nei riguardi di un'altra ditta che gestisce, in affidamento diretto, ininterrottamente dal 2017, quindi con evidente violazione del principio di rotazione degli affidamenti, il servizio di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro e le visite mediche periodiche e pre-assuntive. L'organo ispettivo ha evidenziato al riguardo che l'amministratore e proprietario in quota parte della predetta societa' risulta avere legami familiari con esponenti di una nota famiglia camorristica.
Tutte le segnalate criticita', pur essendo evidenti, non risultano in alcun modo contrastate dall'amministrazione comunale, che invece non ha esercitato il dovuto controllo analogo sulla gestione complessiva della menzionata societa' interamente partecipata dal Comune di Torre Annunziata.
Ulteriori illegittimita' e anomalie sono state rilevate dall'organo ispettivo in molteplici affidamenti di servizi o di lavori disposti da parte del Comune di Torre Annunziata, tra i quali viene segnalato l'affidamento diretto ad una ditta del servizio di pulizia degli arenili pubblici per due mesi, ditta gia' assegnataria di altri commesse comunali, concesse tutte in affidamento diretto e, dunque, in violazione del principio della rotazione degli incarichi. Inoltre, non risulta richiesta la certificazione antimafia che, nel caso specifico, non avrebbe potuto essere rilasciata in quanto la predetta ditta non e' iscritta nelle white list della prefettura di Napoli e percio' non poteva essere in alcun modo assegnataria diretta di pubbliche commesse. Peraltro, viene rilevato che l'amministratore della societa' risulta avere gravi precedenti penali ed e' stato controllato in compagnia di un soggetto pregiudicato avente relazioni familiari con un esponente di spicco di un locale clan camorristico detenuto in carcere dove sta espiando la pena dell'ergastolo.
Anomalie in parte analoghe sono state registrate in relazione ai lavori affidati direttamente ad una societa' tra i quali il servizio rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati, ditta che non risulta iscritta nelle white list prefettizie, per cui anche in tal caso non poteva essere assegnataria, in affidamento diretto, ai sensi dell'art. 36, comma 2, lettera a, decreto legislativo n. 50/2016, di commesse pubbliche.
Illegittimita' ed omissioni sono state rilevate anche nella procedura di gara, effettuata tramite il mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA), dei lavori di piantatura e incremento del verde cittadino per un importo complessivo di 529.477,74 euro, gara conclusasi con l'assegnazione dei lavori ad una ditta destinataria di interdittiva antimafia, emessa il 31 marzo 2020 dalla prefettura di Napoli. Viene rilevato, altresi', che in vigenza del provvedimento ostativo, con delibera di giunta comunale n. 135 del 22 luglio 2020, e' stata approvata in favore della societa' affidataria una perizia di variante per lavori aggiuntivi pari all'importo di 33.443,35 euro, oltre agli oneri di sicurezza. Al riguardo, l'organo ispettivo ha rilevato l'illegittimita' della perizia di variante, trattandosi di lavori aggiuntivi prevedibili che, peraltro, si sono conclusi il 31 luglio 2020, dunque solo pochi giorni dopo la suddetta delibera giuntale di approvazione, come si rileva dal certificato di regolare esecuzione dell'11 agosto 2020 a seguito del quale sono state liquidate alla ditta spettanze pari a 468.274,00 euro.
Ulteriore vicenda che significativamente attesta una gestione dell'ente locale avulsa dal rispetto del principio di legalita' e' quella che riguarda il perpetuarsi di una concessione demaniale balneare, del valore di 977.979,17 euro, rilasciata in favore di soggetti controindicati, concessione comunale gia' oggetto di interesse e di rilievo durante la procedura di accesso del 2013. Nella relazione prefettizia si rileva che la societa' concessionaria ha avuto in uso il bene pubblico, formalmente in gestione congiunta con altre societa', oltre che negli anni passati anche per il periodo 2020/2021 e che la medesima risulta amministrata dai familiari del precedente concessionario, esponente della locale criminalita' organizzata, ucciso in un agguato camorristico nel novembre 2006.
L'organo ispettivo ha rilevato un atteggiamento omissivo dell'amministrazione comunale anche per quanto attiene alle procedure di acquisizione e successiva gestione dei beni confiscati alla criminalita' organizzata, mancanze che si sostanziano nel ritardare i sopralluoghi dei numerosi beni amministrati dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC) presenti sul territorio di Torre Annunziata e nell'incertezza e confusione nella gestione di quelli gia' assegnati; infatti, i beni confiscati alla criminalita' organizzata attualmente a disposizione del comune ammontano a 13 immobili, il cui utilizzo concreto e' in parte ancora nella fase preliminare di selezione delle proposte presentate a seguito di bando pubblico e da finanziare nell'ambito del PNRR. Viene riferito, in particolare, di un appartamento confiscato che, per l'inerzia dell'amministrazione comunale, risulta essere stato occupato abusivamente da un soggetto avente legami con esponenti camorristici locali, bene peraltro dichiarato non abitabile e, dunque, pericoloso per gli stessi occupanti.
L'inerzia dell'amministrazione comunale e' stata rilevata anche per i mancati controlli sull'apparato burocratico, in particolare sull'operato dei responsabili degli uffici comunali, nonostante le segnalazioni effettuate dal responsabile dell'anticorruzione riguardanti illegittimita' rilevate in sede di controllo interno alle quali i menzionati responsabili dei settori non hanno dato alcun riscontro.
L'atteggiamento passivo degli amministratori, sebbene sempre informati del comportamento omissivo degli uffici comunali e delle illegittimita' o delle irregolarita' nelle procedure poste in essere dagli stessi, si e' sostanziato nell'assoluto disinteresse riguardo alla legalita' dell'azione amministrativa nel suo complesso e nell'assenza di direttive e di controllo dell'attivita' dei dirigenti preposti, ai quali, peraltro, sono state sempre erogate le indennita' di risultato; l'inerzia degli organi politici di vertice dell'ente si e' registrata anche in occasione della relazione presentata dal segretario comunale ai sensi dell'art. 147-bis TUOEL, relativa ai controlli di regolarita' amministrativa e anticorruzione redatta per l'anno 2021, nella quale veniva evidenziata «la violazione sistematica, ad opera dell'ufficio tecnico comunale, della normativa antimafia di cui al decreto legislativo n. 159/2011, con riferimento alla mancata richiesta della relativa certificazione per gli affidamenti nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani».
La condotta omissiva e incurante dell'apparato dirigenziale dell'ente e l'assenza di direttive da parte del vertice politico tese a ristabilire la legalita' dell'azione amministrativa, viene segnalata dal prefetto di Napoli anche in relazione ai rilievi formulati dal Ministero dell'economia e delle finanze in sede ispettiva sulla gestione economica e contabile del Comune di Torre Annunziata. Viene al riguardo evidenziato che sebbene i rilievi facessero riferimento alla precedente consiliatura, l'ente si e' comunque sottratto al preciso compito di assumere gli atti non piu' procastinabili volti a regolarizzare la situazione finanziario contabile, riscontrandosi pertanto, anche in questa occasione, il totale disinteresse mostrato dall'amministrazione comunale circa la corretta gestione amministrativo-contabile dell'ente locale a fronte delle numerose segnalazioni formulate dal segretario generale. La relazione ispettiva evidenzia anche gravi illegittimita' nella nomina del dirigente dell'ufficio tecnico.
Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Napoli hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Torre Annunziata (Napoli), volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Sebbene il processo di ripristino della legalita' nell'attivita' del comune sia gia' iniziato con la gestione provvisoria dell'ente affidata al commissario straordinario, ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in considerazione dei fatti suesposti e per garantire il completo affrancamento dalle influenze della criminalita', si ritiene, comunque, necessaria la nomina della commissione straordinaria di cui all'art. 144 dello stesso decreto legislativo, anche per scongiurare il pericolo che la capacita' pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative. L'arco temporale piu' lungo previsto dalla vigente normativa per la gestione straordinaria consente anche l'avvio di iniziative e di interventi programmatori che, piu' incisivamente, favoriscono il risanamento dell'ente.
Rilevato che il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo, per le caratteristiche che lo configurano, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Torre Annunziata, con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 3 maggio 2022

Il Ministro dell'interno: Lamorgese
 

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 6 maggio 2022

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio
dei ministri

Registrato alla Corte dei conti l'11 maggio 2022 Foglio n. 1120