Gazzetta n. 284 del 29 novembre 2021 (vai al sommario)
DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 185
Attuazione della direttiva (UE) 2019/1 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che conferisce alle autorita' garanti della concorrenza degli Stati membri poteri di applicazione piu' efficace e che assicura il corretto funzionamento del mercato interno.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la direttiva (UE) 2019/1 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 che conferisce alle autorita' garanti della concorrenza degli Stati membri poteri di applicazione piu' efficace e che assicura il corretto funzionamento del mercato interno;
Vista la legge 10 ottobre 1990 n. 287, recante norme per la tutela della concorrenza e del mercato;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1998, n. 217, recante il regolamento in materia di procedure istruttorie e di competenza dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato;
Vista la legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea;
Vista la legge 22 aprile 2021, n. 53, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2019-2020 e, in particolare, l'articolo 6 e il n. 7) dell'allegato A;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 29 luglio 2021;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 28 ottobre 2021;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro della giustizia e con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

Emana
il seguente decreto legislativo:

Art. 1

Modifiche alla legge 10 ottobre 1990 n. 287

1. All'articolo 10 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 3 e' sostituito dai seguenti:
«3. I membri dell'Autorita' sono nominati per sette anni e non possono essere confermati. Essi non possono esercitare, a pena di decadenza, alcuna attivita' professionale o di consulenza, ne' possono essere amministratori o dipendenti di enti pubblici o privati, ne' ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura. I dipendenti statali sono collocati fuori ruolo per l'intera durata del mandato. I membri dell'Autorita' non possono essere rimossi o destituiti per motivi connessi al corretto svolgimento dei loro compiti o al corretto esercizio dei poteri nell'applicazione della presente legge ovvero degli articoli 101 o 102 del TFUE. I membri dell'Autorita' possono essere sollevati dall'incarico solamente quando e' applicata la pena accessoria di cui all'articolo 28 del Codice penale con sentenza passata in giudicato; in tali casi, il Collegio dell'Autorita' informa i Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica per i provvedimenti di competenza.
3-bis. I membri e il personale dell'Autorita' svolgono i loro compiti ed esercitano i loro poteri ai fini dell'applicazione della presente legge e degli articoli 101 e 102 del TFUE in modo indipendente da ingerenze politiche e da altre influenze esterne. Essi non sollecitano ne' accettano istruzioni dal Governo o da altri soggetti pubblici o privati nello svolgimento dei loro compiti o nell'esercizio dei loro poteri. I membri e il personale dell'Autorita' si astengono dall'intraprendere qualsiasi azione incompatibile con lo svolgimento dei loro compiti o con l'esercizio dei loro poteri ai fini dell'applicazione della presente legge ovvero degli articoli 101 o 102 del TFUE.
3-ter. L'Autorita' adotta e pubblica un codice di condotta per i propri membri e il proprio personale, che include disposizioni in materia di conflitto di interessi e le relative sanzioni. I membri e il personale dell'Autorita', per i tre anni successivi dalla cessazione delle loro funzioni, non possono essere coinvolti in procedimenti istruttori riguardanti l'applicazione degli articoli 101 o 102 TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge di cui si sono occupati durante il loro rapporto di lavoro o incarico presso l'Autorita'. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal precedente periodo sono nulli.»;
b) al comma 7, dopo il primo periodo, e' aggiunto il seguente: «L'Autorita' e' indipendente nell'utilizzare la propria dotazione finanziaria.».
2. All'articolo 12 della legge n. 287 del 1990, dopo il comma 1, sono inseriti i seguenti:
«1-bis. I tipi di prove ammissibili dinanzi all'Autorita' comprendono i documenti, le dichiarazioni orali, i messaggi elettronici, le registrazioni e tutti gli altri documenti contenenti informazioni, indipendentemente dalla loro forma e dal supporto sul quale le informazioni sono conservate.
1-ter. L'Autorita' ha il potere di definire le priorita' di intervento ai fini dell'applicazione della presente legge e degli articoli 101 e 102 del TFUE. L'Autorita' puo' non dare seguito alle segnalazioni che non rientrino tra le proprie priorita' di intervento.
1-quater. I procedimenti relativi alle infrazioni degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, incluso l'esercizio dei poteri di cui al presente capo II da parte dell'Autorita', rispettano i principi generali del diritto dell'Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.».
3. All'articolo 14 della legge n. 287 del 1990, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e' sostituito dal seguente:
«1. L'Autorita', nei casi di presunta infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, svolge l'istruttoria in tempi ragionevoli e ne notifica l'apertura alle imprese e agli enti interessati. I titolari o legali rappresentanti delle imprese ed enti hanno diritto di essere sentiti, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, nel termine fissato contestualmente alla notifica ed hanno facolta' di presentare deduzioni e pareri in ogni stadio dell'istruttoria, nonche' di essere nuovamente sentiti prima della chiusura della stessa.»;
b) il comma 2 e' sostituito dai seguenti:
«2. L'Autorita' puo' in ogni momento dell'istruttoria richiedere a imprese, associazioni di imprese o persone fisiche e giuridiche che ne sono in possesso di fornire informazioni e di esibire documenti utili ai fini dell'istruttoria, entro un termine ragionevole e indicato nella richiesta. Tali richieste di informazioni sono proporzionate e non obbligano i destinatari ad ammettere un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge. L'obbligo di fornire tutte le informazioni necessarie comprende le informazioni accessibili ai destinatari della richiesta.
2-bis. L'Autorita' puo' in ogni momento dell'istruttoria convocare in audizione ogni rappresentante di un'impresa o di un'associazione di imprese, un rappresentante di altre persone giuridiche e ogni persona fisica se tali rappresentanti o tali persone fisiche possono essere in possesso di informazioni rilevanti ai fini dell'istruttoria.
2-ter. L'Autorita' puo' disporre perizie e analisi economiche e statistiche nonche' la consultazione di esperti in ordine a qualsiasi elemento rilevante ai fini dell'istruttoria.
2-quater. L'Autorita' puo' in ogni momento dell'istruttoria disporre presso imprese e associazioni di imprese tutte le ispezioni necessarie all'applicazione della presente legge e degli articoli 101 e 102 del TFUE. I funzionari dell'Autorita' incaricati di procedere alle ispezioni possono:
a) accedere a tutti i locali, terreni e mezzi di trasporto delle imprese e associazioni di imprese;
b) controllare i libri e qualsiasi altro documento connesso all'azienda, su qualsiasi forma di supporto, e accedere a tutte le informazioni accessibili all'entita' oggetto dell'accertamento ispettivo;
c) fare o acquisire, sotto qualsiasi forma, copie o estratti dei suddetti libri o documenti e, se lo ritengono opportuno, continuare dette ricerche di informazioni e la selezione di copie o estratti nei locali dell'Autorita' o in altri locali da essa designati;
d) apporre sigilli a tutti i locali, libri e documenti aziendali per la durata dell'accertamento ispettivo e nella misura necessaria al suo espletamento;
e) chiedere a qualsiasi rappresentante o membro del personale dell'impresa o dell'associazione di imprese spiegazioni sui fatti o documenti relativi all'oggetto e allo scopo dell'accertamento ispettivo e verbalizzarne le risposte.
2-quinquies. Se vi sono motivi ragionevoli di sospettare che libri o altri documenti connessi all'azienda e all'oggetto dell'ispezione, che possono essere pertinenti per provare un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, siano conservati in locali, terreni e mezzi di trasporto diversi da quelli di cui all'articolo 14, comma 2-quater, lettera a), della presente legge, compresa l'abitazione di dirigenti, amministratori e altri membri del personale delle imprese o associazioni di imprese interessate, l'Autorita' puo' disporre ispezioni in tali locali, terreni e mezzi di trasporto. I funzionari dell'Autorita' incaricati dell'ispezione dispongono dei poteri di cui al comma 2-quater, lettere a), b), e c), del presente articolo.
2-sexies. L'accertamento ispettivo nei luoghi di cui al comma 2-quinquies del presente articolo puo' essere eseguito soltanto se autorizzato con decreto motivato emesso dal procuratore della Repubblica del luogo ove deve svolgersi l'accesso. Il decreto e' notificato all'Autorita' entro dieci giorni dall'emissione. Contro il decreto di diniego, l'Autorita' puo' proporre opposizione, entro dieci giorni dalla notificazione, con atto presentato alla segreteria del procuratore della Repubblica che ha emesso il decreto. L'atto di opposizione e' trasmesso, unitamente al decreto di diniego, al giudice per le indagini preliminari ai sensi dell'articolo 368 del codice di procedura penale.
2-septies. Nello svolgimento dell'attivita' ispettiva di cui ai commi 2-quater e 2-quinquies del presente articolo, l'Autorita' puo' avvalersi della collaborazione dei militari della Guardia di finanza, che, ai sensi dell'articolo 54, comma 4, della legge 6 febbraio 1996, n. 52, agiscono con i poteri e le facolta' previsti dai decreti del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e 29 settembre 1973, n. 600, e dalle altre disposizioni tributarie, nonche' della collaborazione di altri organi dello Stato.
2-octies. Quando l'Autorita' svolge un'ispezione ai sensi dei commi 2-quater e 2-quinquies del presente articolo o un'audizione ai sensi del comma 2-bis del presente articolo, in nome e per conto di altre autorita' nazionali garanti della concorrenza conformemente all'articolo 22 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, del 16 dicembre 2002, i funzionari e le altre persone che li accompagnano autorizzati o nominati dall'autorita' nazionale garante della concorrenza richiedente possono assistere all'ispezione o all'audizione svolti dall'Autorita' e parteciparvi attivamente, sotto il controllo dei funzionari dell'Autorita' medesima.»;
c) il comma 5 e' sostituito dai seguenti:
«5. L'Autorita' dispone l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino all'1 per cento del fatturato totale realizzato a livello mondiale durante l'esercizio precedente se, dolosamente o per colpa:
a) le imprese o le associazioni di imprese ostacolano l'ispezione di cui al comma 2-quater, del presente articolo;
b) sono stati infranti i sigilli apposti ai sensi del comma 2-quater, lettera d), del presente articolo, ferme le ulteriori sanzioni penali previste per l'autore dell'infrazione;
c) in risposta ad una domanda rivolta nel corso di un'ispezione ai sensi del comma 2-quater, lettera e), del presente articolo, le imprese e le associazioni di imprese non forniscono una risposta completa o forniscono informazioni inesatte o fuorvianti;
d) in risposta ad una richiesta di informazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo, le imprese e le associazioni di imprese forniscono informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti oppure non forniscono le informazioni entro il termine stabilito;
e) le imprese o le associazioni di imprese non si presentano all'audizione convocata ai sensi del comma 2-bis del presente articolo.
6. L'Autorita' puo' irrogare alle imprese e associazioni di imprese penalita' di mora il cui importo puo' giungere fino al 5 per cento del fatturato medio giornaliero realizzato a livello mondiale durante l'esercizio sociale precedente per ogni giorno di ritardo a decorrere dalla data fissata nella richiesta o nel provvedimento, al fine di costringerle:
a) a fornire informazioni complete ed esatte in risposta ad una richiesta di informazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo;
b) a presentarsi all'audizione convocata ai sensi del comma 2-bis del presente articolo;
c) a sottoporsi all'ispezione di cui al comma 2-quater del presente articolo.
7. Con provvedimento dell'Autorita', sono sottoposte alla sanzione amministrativa pecuniaria da 150 euro a 25.823 euro le persone fisiche che, dolosamente o per colpa:
a) ostacolano l'accertamento ispettivo di cui al comma 2-quinquies del presente articolo;
b) in risposta ad una richiesta di informazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo, forniscono informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti oppure non forniscono le informazioni entro il termine stabilito, salvo rifiuto motivato se le informazioni richieste possono far emergere la propria responsabilita' per un illecito passibile di sanzioni amministrative di carattere punitivo o per un reato;
c) non si presentano all'audizione convocata ai sensi del comma 2-bis del presente articolo.
8. L'Autorita' puo' irrogare alle persone fisiche penalita' di mora da 150 euro a 500 euro per ogni giorno di ritardo a decorrere dalla data fissata nella richiesta o nel provvedimento, al fine di costringerle a:
a) fornire informazioni complete ed esatte in risposta a una richiesta di informazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo, salvo rifiuto motivato se le informazioni richieste possono far emergere la propria responsabilita' per un illecito passibile di sanzioni amministrative di carattere punitivo o per un reato;
b) presentarsi all'audizione convocata ai sensi del comma 2-bis del presente articolo;
c) sottoporsi all'ispezione di cui al comma 2-quinquies del presente articolo.».
4. All'articolo 14-bis della legge n. 287 del 1990, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 2, e' sostituito dal seguente: «2. Le decisioni adottate ai sensi del comma 1 del presente articolo sono proporzionate e applicabili fino all'adozione della decisione finale oppure per un periodo di tempo specificato che puo', se necessario e opportuno, essere prorogato. L'Autorita' informa la rete europea della concorrenza delle misure cautelari adottate nel contesto di procedimenti volti all'accertamento di infrazioni degli articoli 101 e 102 del TFUE.»;
b) al comma 3, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «totale realizzato a livello mondiale durante l'esercizio precedente».
5. All'articolo 14-ter della legge n. 287 del 1990, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: «L'Autorita', valutata l'idoneita' di tali impegni», sono aggiunte le seguenti: «e previa consultazione degli operatori del mercato» e le parole: «e chiudere», sono sostituite dalle seguenti: «. Tale decisione puo' essere adottata per un periodo di tempo determinato e chiude»;
b) al comma 2, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «totale realizzato a livello mondiale durante l'esercizio precedente. Al fine di monitorare l'attuazione degli impegni, l'Autorita' esercita i poteri di cui all'articolo 14 della presente legge»;
c) al comma 3, lettera a), dopo le parole: «si modifica», sono aggiunte le seguenti: «in modo determinante».
6. All'articolo 15 della legge n. 287 del 1990, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e' sostituito dai seguenti:
«1. Se, a seguito dell'istruttoria di cui all'articolo 14 della presente legge, l'Autorita' ravvisa un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, fissa alle imprese e associazioni di imprese interessate il termine per l'eliminazione dell'infrazione stessa ovvero, se l'infrazione e' gia' cessata, ne vieta la reiterazione. A tal fine l'Autorita' puo' imporre l'adozione di qualsiasi rimedio comportamentale o strutturale proporzionato all'infrazione commessa e necessario a far cessare effettivamente l'infrazione stessa. Al momento di scegliere fra due rimedi ugualmente efficaci, l'Autorita' opta per il rimedio meno oneroso per l'impresa, in linea con il principio di proporzionalita'.
1-bis. Tenuto conto della gravita' e della durata dell'infrazione, dispone inoltre l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento del fatturato realizzato in ciascuna impresa o associazione di imprese nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notificazione della diffida, determinando i termini entro i quali l'impresa deve procedere al pagamento della sanzione. Se l'infrazione commessa da un'associazione di imprese riguarda le attivita' dei suoi membri, l'Autorita' dispone l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento della somma dei fatturati totali a livello mondiale realizzati nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notificazione della diffida di ciascun membro operante sul mercato interessato dall'infrazione commessa dall'associazione. Tuttavia, la responsabilita' finanziaria di ciascuna impresa riguardo al pagamento della sanzione non puo' superare il 10 per cento del fatturato da essa realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notificazione della diffida.
1-ter. Quando a un'associazione di imprese e' irrogata una sanzione tenendo conto del fatturato dei suoi membri ai sensi degli articoli 14, comma 5, e 15, comma 1-bis, e l'associazione non e' solvibile, essa e' tenuta a richiedere ai propri membri contributi a concorrenza dell'importo della sanzione. Se tali contributi non sono stati versati integralmente all'associazione di imprese entro il termine fissato dall'Autorita', l'Autorita' puo' esigere il pagamento della sanzione direttamente da qualsivoglia impresa i cui rappresentanti erano membri degli organi decisionali dell'associazione quando quest'ultima ha assunto la decisione che ha costituito l'infrazione. Se necessario per garantire il pagamento integrale della sanzione, dopo aver richiesto il pagamento a dette imprese, l'Autorita' puo' anche esigere il pagamento dell'importo della sanzione ancora dovuto da qualsivoglia membro dell'associazione che operava sul mercato nel quale si e' verificata l'infrazione. Tuttavia, non puo' esigersi il pagamento dalle imprese che dimostrano che non hanno attuato la decisione dell'associazione che ha costituito l'infrazione e che o non erano a conoscenza della sua esistenza, o si sono attivamente dissociate da essa prima dell'inizio dell'indagine.
1-quater. Se, in base alle informazioni di cui dispone, l'Autorita' ritiene che non sussistono le condizioni per ravvisare un'infrazione, l'Autorita' puo' assumere una decisione in tal senso. Quando, dopo aver informato la Commissione europea ai sensi dell'articolo 11, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1/2003, l'Autorita' ritiene che sono venuti meno i motivi di intervento e chiude pertanto il procedimento istruttorio, ne informa di conseguenza la Commissione europea.»;
b) il comma 2-bis e' sostituito dal seguente:
«2-bis. L'Autorita' puo' irrogare alle imprese e associazioni di imprese penalita' di mora il cui importo puo' giungere fino al 5 per cento del fatturato medio giornaliero realizzato a livello mondiale durante l'esercizio sociale precedente per ogni giorno di ritardo a decorrere dalla data fissata nella decisione, al fine di costringerle a:
a) ottemperare alla diffida di cui al comma 1 del presente articolo;
b) ottemperare alle misure cautelari adottate ai sensi dell'articolo 14-bis;
c) rispettare gli impegni resi obbligatori mediante decisione ai sensi dell'articolo 14-ter.».
7. Dopo l'articolo 15 della legge n. 287 del 1990, sono inseriti i seguenti:
«Art. 15-bis (Non applicazione delle sanzioni). - 1. L'Autorita', in conformita' all'ordinamento dell'Unione europea, adotta con proprio provvedimento generale un programma di trattamento favorevole che definisce i casi in cui, in virtu' della qualificata collaborazione prestata dalle imprese nell'accertamento di infrazioni delle regole di concorrenza, la sanzione amministrativa pecuniaria puo' essere non applicata o ridotta per le imprese che rivelino la loro partecipazione a cartelli segreti.
2. Ai fini dell'applicazione di tali disposizioni, per cartello segreto si intende un accordo o pratica concordata fra due o piu' concorrenti, di cui e' celata in tutto o in parte l'esistenza, volta a coordinare la loro condotta concorrenziale sul mercato o a influire sui pertinenti parametri di concorrenza mediante pratiche consistenti, tra l'altro, nel fissare o coordinare i prezzi di acquisto o di vendita o di altre condizioni di transazione, anche in relazione ai diritti di proprieta' intellettuale, nell'allocare quote di produzione o di vendita, nel ripartire i mercati e i clienti, tra l'altro mediante manipolazione delle gare d'appalto, le restrizioni delle importazioni o delle esportazioni o azioni anticoncorrenziali dirette contro altre imprese concorrenti.
3. L'Autorita' concede l'immunita' dalle sanzioni solo se il richiedente:
a) soddisfa le condizioni di cui all'articolo 15-quater della presente legge;
b) rivela la sua partecipazione a un cartello segreto; e
c) fornisce, per primo, elementi probatori che:
1) nel momento in cui l'Autorita' riceve la domanda, consentono a quest'ultima di effettuare un accertamento ispettivo mirato riguardo al cartello segreto, purche' l'Autorita' non sia ancora in possesso di elementi probatori sufficienti per decidere di effettuare tale accertamento ispettivo o non abbia gia' effettuato detto accertamento ispettivo; o
2) a giudizio dell'Autorita', sono sufficienti a quest'ultima per constatare un'infrazione che ricade nell'ambito del programma di trattamento favorevole, a condizione che l'Autorita' non sia ancora in possesso di elementi probatori sufficienti per constatare tale infrazione e che a nessuna impresa sia stata accordata l'immunita' ai sensi del numero 1), in relazione a detto cartello segreto.
4. L'immunita' dalle sanzioni non puo' essere concessa alle imprese che hanno esercitato coercizione su altre imprese perche' aderissero al cartello segreto o continuassero a parteciparvi.
5. L'Autorita' informa il richiedente se gli e' stata concessa o meno l'immunita' condizionale dalle sanzioni. Il richiedente puo' chiedere di essere informato per iscritto dall'Autorita' circa l'esito della sua domanda. Nei casi in cui l'Autorita' respinge la domanda di immunita' dalle sanzioni, il richiedente interessato puo' chiedere che la sua domanda sia esaminata come una domanda di riduzione delle sanzioni.
Art. 15-ter (Riduzione delle sanzioni). - 1. L'Autorita' concede la riduzione delle sanzioni solo se il richiedente:
a) soddisfa le condizioni di cui all'articolo 15-quater della presente legge;
b) rivela la sua partecipazione a un cartello segreto; e
c) fornisce, elementi probatori del presunto cartello segreto che costituiscono un valore aggiunto significativo al fine di provare un'infrazione che ricade nell'ambito del programma di trattamento favorevole rispetto agli elementi probatori gia' in possesso dell'Autorita' al momento della presentazione della domanda.
2. Se il richiedente fornisce elementi probatori inconfutabili, che l'Autorita' utilizza per provare ulteriori circostanze che determinano l'aumento delle sanzioni rispetto a quelle che sarebbero altrimenti state imposte ai partecipanti al cartello segreto, l'Autorita' non tiene conto di tali ulteriori circostanze al momento di determinare la sanzione da irrogare al suddetto richiedente che ha fornito tali elementi probatori.
Art. 15-quater (Condizioni generali per l'applicazione del trattamento favorevole). - 1. Per poter beneficiare del trattamento favorevole per la partecipazione a cartelli segreti, il richiedente deve soddisfare le seguenti condizioni:
a) aver posto fine alla sua partecipazione al presunto cartello segreto al piu' tardi immediatamente dopo aver presentato la domanda legata a un programma di trattamento favorevole, tranne per quanto, a giudizio dell'Autorita', sia ragionevolmente necessario per preservare l'integrita' della sua indagine;
b) cooperare in modo genuino, integralmente, su base continuativa e sollecitamente con l'Autorita' dal momento in cui presenta la domanda fino a quando l'Autorita' non ha chiuso il procedimento istruttorio nei confronti di tutte le parti oggetto dell'indagine adottando una decisione o ha altrimenti chiuso il procedimento istruttorio; tale cooperazione comporta quanto segue:
1) fornire prontamente all'Autorita' tutte le pertinenti informazioni ed elementi probatori riguardanti il presunto cartello segreto di cui il richiedente venga in possesso o a cui possa accedere, in particolare:
1.1. la denominazione e l'indirizzo del richiedente;
1.2. la denominazione di tutte le altre imprese che partecipano o hanno partecipato al presunto cartello segreto;
1.3. una descrizione dettagliata del presunto cartello segreto, inclusi i prodotti che ne formano l'oggetto, l'ambito geografico, la durata e la natura della condotta del presunto cartello segreto;
1.4. informazioni su precedenti domande di trattamento favorevole presentate a qualsiasi altra autorita' garante della concorrenza in relazione al presunto cartello segreto, ovvero informazioni su possibili domande future;
2) restare a disposizione dell'Autorita' per rispondere a qualsiasi richiesta che possa contribuire a stabilire i fatti;
3) mettere a disposizione per audizioni di fronte all'Autorita' i direttori, gli amministratori e gli altri membri del personale e compiere ragionevoli sforzi per fare altrettanto con gli ex direttori, amministratori e altri membri del personale;
4) non distruggere, falsificare o celare informazioni o elementi probatori pertinenti; e
5) non rivelare di aver presentato la domanda di trattamento favorevole ne' rendere nota alcuna parte del suo contenuto prima che nel procedimento istruttorio l'Autorita' abbia inviato la comunicazione delle risultanze istruttorie, a meno che non sia stato convenuto altrimenti; e
c) nel periodo in cui prevede di presentare una domanda di trattamento favorevole all'Autorita', non deve:
1) aver distrutto, falsificato o celato elementi probatori pertinenti riguardanti il presunto cartello segreto; o
2) aver rivelato di voler presentare la domanda ne' aver reso nota nessuna parte del suo contenuto, a eccezione di altre autorita' garanti della concorrenza dell'Unione europea e di Paesi terzi.
Art. 15-quinquies (Forma delle dichiarazioni legate a un programma di trattamento favorevole). - 1. Le dichiarazioni legate a un programma di trattamento favorevole relative a domande complete o semplificate ai sensi dell'articolo 15-septies possono essere presentate per iscritto o in forma orale. Con il provvedimento di cui all'articolo 15-bis, comma 1, l'Autorita' puo' individuare altri mezzi che consentono ai richiedenti di non acquisire il possesso, la custodia o il controllo delle dichiarazioni presentate.
2. Su istanza del richiedente, l'Autorita' conferma per iscritto la ricezione delle domande complete o semplificate, indicandone la data e l'ora.
3. Le dichiarazioni legate a un programma di trattamento favorevole relative a domande complete o semplificate, incluse quelle presentate ai sensi dell'articolo 15-sexies, sono presentate in lingua italiana. L'Autorita' puo' concordare bilateralmente con il richiedente che la domanda sia presentata in altra lingua.
Art. 15-sexies (Numero d'ordine per le domande di non applicazione delle sanzioni). - 1. Le imprese che intendono chiedere la non applicazione delle sanzioni possono ricevere inizialmente un posto nell'elenco relativo al trattamento favorevole, se lo richiedono, per un periodo determinato di volta in volta dall'Autorita', in modo che il richiedente raccolga le informazioni e gli elementi probatori necessari per raggiungere la soglia probatoria pertinente ai fini dell'immunita' dalle sanzioni. La scelta dell'Autorita' in ordine all'accoglimento della domanda e' pienamente discrezionale.
2. L'impresa che presenti la richiesta di cui al comma 1 fornisce all'Autorita', ove disponibili, le seguenti informazioni:
a) la denominazione e l'indirizzo del richiedente;
b) gli elementi alla base delle preoccupazioni che hanno portato alla richiesta;
c) i nomi di tutte le altre imprese che partecipano o hanno partecipato al presunto cartello segreto;
d) i prodotti e i territori interessati;
e) la durata e la natura della condotta del presunto cartello segreto;
f) informazioni su precedenti domande di trattamento favorevole presentate alle altre autorita' garanti della concorrenza in relazione al presunto cartello segreto ovvero informazioni su possibili domande future.
3. Le informazioni e gli elementi di prova forniti dal richiedente nel periodo determinato ai sensi del comma 1 sono considerati come presentati alla data della richiesta iniziale.
Art. 15-septies (Domande semplificate). - 1. L'impresa che ha richiesto alla Commissione europea il trattamento favorevole in relazione a un cartello segreto che ricade nell'ambito di applicazione dell'articolo 101 del TFUE, presentando una domanda completa o richiedendo un numero d'ordine, puo' presentare all'Autorita' una domanda in forma semplificata in relazione al medesimo cartello, a condizione che la domanda riguardi piu' di tre Paesi membri come territori interessati.
2. La domanda semplificata consta di una breve descrizione di ciascuno dei seguenti elementi:
a) la denominazione e l'indirizzo del richiedente;
b) la denominazione delle altre parti del presunto cartello segreto;
c) il prodotto o i prodotti che ne formano oggetto e gli ambiti geografici;
d) la durata e la natura della condotta del presunto cartello segreto;
e) lo Stato membro o gli Stati membri dove verosimilmente si trovano gli elementi probatori del presunto cartello segreto; e
f) le informazioni relative alle domande di trattamento favorevole gia' presentate alle altre autorita' garanti della concorrenza dell'Unione europea e di Paesi terzi in relazione al presunto cartello segreto, ovvero informazioni su possibili domande future.
3. Se la Commissione europea riceve una domanda completa e l'Autorita' riceve una domanda semplificata in relazione allo stesso presunto cartello, l'Autorita' considera la Commissione come il principale interlocutore del richiedente in particolare nel fornire le istruzioni al richiedente sullo svolgimento di qualsiasi ulteriore indagine interna, finche' non e' precisato se la Commissione perseguira', integralmente o parzialmente, il caso. In tale periodo l'Autorita' puo' chiedere all'impresa che ha presentato una domanda semplificata di fornire chiarimenti specifici solo in merito agli elementi di cui al comma 2, prima di chiedere la presentazione di una domanda completa a norma del comma 5.
4. Quando riceve una domanda semplificata, l'Autorita' verifica se ha gia' ricevuto una domanda semplificata o completa da altri richiedenti in relazione allo stesso presunto cartello segreto. Se l'Autorita' non ha ricevuto altre domande di trattamento favorevole da altri richiedenti e ritiene che la domanda semplificata soddisfa i requisiti di cui al comma 2, ne informa di conseguenza il richiedente.
5. Quando la Commissione europea informa l'Autorita' di non voler perseguire, integralmente o parzialmente, il caso, l'Autorita' puo' sollecitare i richiedenti a presentare ad essa una domanda completa. L'Autorita' puo' esigere che il richiedente presenti la domanda completa prima che la Commissione abbia informato l'Autorita' che non intende perseguire, integralmente o parzialmente, il caso, solo in circostanze eccezionali, qualora cio' si riveli strettamente necessario per la definizione o l'allocazione del caso. Quando l'Autorita' richiede la presentazione di una domanda completa, indica al richiedente un termine ragionevole per la presentazione di tale domanda, nonche' delle informazioni e degli elementi probatori corrispondenti. In ogni caso, resta impregiudicato il diritto del richiedente di presentare volontariamente una domanda completa all'Autorita' in una fase anteriore.
6. Se il richiedente presenta la domanda completa conformemente al comma 5 entro il periodo specificato dall'Autorita', la domanda completa e' considerata come presentata all'ora della domanda semplificata, a condizione che la domanda semplificata riguardi lo stesso o gli stessi prodotti e il territorio o i territori interessati e abbia la stessa durata del presunto cartello segreto di cui alla domanda di trattamento favorevole presentata alla Commissione europea, eventualmente aggiornata.».
8. Al Titolo II, dopo il Capo II e' aggiunto il seguente capo:
«Capo II-bis. Assistenza investigativa nell'ambito della rete europea della concorrenza.
Art. 15-octies (Cooperazione investigativa). - 1. Fatto salvo l'articolo 14, comma 2-octies, l'Autorita' puo' esercitare i poteri di indagine di cui all'articolo 14 in nome e per conto di altre autorita' nazionali garanti della concorrenza dei Paesi dell'Unione europea che ne fanno richiesta, al fine di accertare un'eventuale inottemperanza, da parte di imprese o associazioni di imprese, alle richieste di informazioni, agli accertamenti ispettivi, alle convocazioni in audizione, alle diffide, alle misure cautelari e alle decisioni con impegni adottate dall'autorita' richiedente in relazione all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE.
2. L'Autorita' puo' richiedere alle altre autorita' nazionali garanti della concorrenza dei Paesi dell'Unione europea di esercitare i poteri di indagine ad esse conferiti dal diritto nazionale al fine di accertare un'eventuale inottemperanza, da parte di imprese o associazioni di imprese, alle richieste di informazioni, agli accertamenti ispettivi, alle convocazioni in audizione, alle diffide, alle misure cautelari e alle decisioni con impegni adottate dall'Autorita' in relazione all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE.
3. L'Autorita' trasmette all'autorita' richiedente le informazioni raccolte ai sensi del comma 1 e utilizza come mezzo di prova le informazioni ad essa trasmesse da altre autorita' ai sensi del comma 2, fatte salve le garanzie di cui all'articolo 12 del regolamento (CE) n. 1/2003.
Art. 15-nonies (Richieste di notifica). - 1. L'Autorita', su richiesta di altre autorita' nazionali garanti della concorrenza dei Paesi dell'Unione europea formulata in relazione all'applicazione degli articoli 101 o 102 del TFUE, notifica ai destinatari sul territorio nazionale:
a) le comunicazioni delle risultanze istruttorie riguardanti una presunta infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE e le decisioni che applicano tali articoli adottate dall'autorita' richiedente;
b) qualsiasi altro atto procedimentale adottato nell'ambito del procedimento istruttorio che debba essere notificato a norma del diritto nazionale dell'autorita' richiedente;
c) qualsiasi altra documentazione pertinente relativa all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE, inclusa la documentazione relativa all'esecuzione delle decisioni che applicano sanzioni o penalita' di mora.
2. L'Autorita', quando applica gli articoli 101 o 102 del TFUE, puo' richiedere alle altre autorita' nazionali garanti della concorrenza dei Paesi dell'Unione europea di notificare ai destinatari sul territorio nazionale dell'autorita' adita:
a) le comunicazioni delle risultanze istruttorie riguardanti una presunta infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE e le decisioni che applicano tali articoli;
b) qualsiasi altro atto procedimentale adottato nell'ambito del procedimento istruttorio che debba essere notificato a norma del diritto nazionale;
c) qualsiasi altra documentazione pertinente relativa all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE, inclusa la documentazione relativa all'esecuzione delle decisioni che applicano sanzioni o penalita' di mora.
Art. 15-decies (Richieste di esecuzione delle decisioni che impongono sanzioni o penalita' di mora). - 1. L'Autorita', su richiesta di altre autorita' nazionali garanti della concorrenza dei Paesi dell'Unione europea, adotta in raccordo con le competenti amministrazioni le misure necessarie ad assicurare l'esecuzione delle decisioni definitive che impongono sanzioni o penalita' di mora adottate dall'autorita' richiedente in relazione all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE, se l'autorita' richiedente, dopo aver compiuto ragionevoli sforzi nel proprio territorio, ha accertato che l'impresa o l'associazione di imprese nei cui confronti la sanzione o la penalita' di mora e' esecutiva non dispone di beni sufficienti nello Stato membro dell'autorita' richiedente per consentire il recupero di detta sanzione o penalita' di mora.
2. Nei casi che non ricadono nel comma 1, in particolare quando l'impresa o l'associazione di imprese, nei cui confronti la sanzione o la penalita' di mora e' esecutiva, e' stabilita in Italia, su istanza dell'autorita' richiedente l'Autorita' puo' comunque prestare assistenza per dare esecuzione alle decisioni definitive che impongono sanzioni o penalita' di mora adottate dall'autorita' richiedente in relazione all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE.
3. L'Autorita' puo' richiedere alle autorita' competenti all'uopo designate dagli altri Paesi dell'Unione europea di assicurare l'esecuzione delle decisioni definitive che impongono sanzioni o penalita' di mora adottate dall'Autorita' in relazione all'applicazione degli articoli 101 e 102 del TFUE.
4. Le questioni relative ai termini di prescrizione per l'esecuzione di sanzioni e penalita' di mora sono disciplinate dal diritto nazionale dello Stato membro dell'autorita' richiedente.
5. Ai fini del presente articolo si considerano decisioni definitive quelle non piu' suscettibili di essere impugnate con mezzi ordinari.
Art. 15-undecies (Procedura di cooperazione). - 1. L'Autorita' da' esecuzione alle richieste di cui agli articoli 15-nonies, comma 1, e 15-decies, commi 1 e 2, senza indebito ritardo, sulla scorta di uno strumento uniforme corredato di una copia dell'atto da notificare o a cui dare esecuzione.
2. Tale strumento uniforme indica i seguenti elementi:
a) la denominazione, l'indirizzo conosciuto del destinatario e altre informazioni utili alla sua identificazione;
b) un riassunto dei fatti e delle circostanze pertinenti;
c) un riassunto della copia acclusa dell'atto da notificare o a cui dare esecuzione;
d) la denominazione, l'indirizzo e altri dati di contatto dell'autorita' adita;
e) il termine entro cui si dovrebbe effettuare la notifica o l'esecuzione, quali i termini decadenziali previsti dalla legge o i termini di prescrizione.
3. Per le richieste di cui all'articolo 15-decies, oltre ai requisiti di cui al comma 2, lo strumento uniforme contiene quanto segue:
a) le informazioni relative alla decisione che consente l'esecuzione nello Stato membro dell'autorita' richiedente;
b) la data in cui la decisione e' diventata definitiva;
c) l'importo della sanzione o penalita' di mora;
d) le informazioni che attestano gli sforzi ragionevoli compiuti dall'autorita' richiedente per dare esecuzione alla decisione nel proprio territorio. Il requisito di cui alla presente lettera non si applica alle richieste formulate ai sensi dell'articolo 15-decies, comma 2.
4. Lo strumento uniforme e' trasmesso all'Autorita' in lingua italiana. Tuttavia, l'Autorita' puo' concordare bilateralmente con l'autorita' richiedente, caso per caso, che lo strumento uniforme possa essere trasmesso in una lingua diversa. L'atto da notificare o la decisione che consente l'esecuzione della sanzione o della penalita' di mora devono essere corredati da una traduzione in lingua italiana. Tuttavia, l'Autorita' puo' concordare bilateralmente con l'autorita' richiedente, caso per caso, che tale traduzione possa essere fornita in una lingua diversa.
5. Lo strumento uniforme di cui al comma 1 del presente articolo costituisce l'unica base delle misure di esecuzione adottate dall'Autorita'. Esso non e' oggetto di alcun atto di riconoscimento, completamento o sostituzione.
6. L'Autorita' non e' tenuta a dare esecuzione a una richiesta di cui agli articoli 15-nonies e 15-decies solo se:
a) la richiesta non e' conforme alle disposizioni del presente articolo; ovvero
b) l'Autorita' adduce validi motivi che dimostrino come l'esecuzione della richiesta sarebbe manifestamente contraria all'ordine pubblico. Se l'Autorita' intende rifiutare una richiesta di assistenza di cui agli articoli 15-nonies e 15-decies della presente legge o chiede ulteriori informazioni, contatta l'autorita' richiedente.
7. L'Autorita' puo' richiedere che l'autorita' richiedente sostenga tutti i costi aggiuntivi ragionevoli, compresi i costi di traduzione, retributivi e amministrativi, in relazione alle misure adottate a norma degli articoli 15-octies e 15-nonies.
8. L'Autorita' puo' recuperare l'importo totale dei costi sostenuti in relazione alle azioni intraprese di cui all'articolo 15-decies dalle sanzioni o penalita' di mora riscosse per conto dell'autorita' richiedente, compresi i costi di traduzione, retributivi e amministrativi. Se l'Autorita' non riesce a riscuotere le sanzioni o penalita' di mora, puo' chiedere all'autorita' richiedente di farsi carico dei costi sostenuti. L'Autorita' puo' altresi' recuperare i costi sostenuti in relazione all'esecuzione di siffatte decisioni dall'impresa nei cui confronti la sanzione o la penalita' di mora e' esecutiva.
9. L'Autorita' recupera tali importi dovuti in euro, secondo le disposizioni applicabili nel diritto nazionale. Se necessario, l'Autorita' converte in euro, in conformita' del diritto nazionale, l'importo delle sanzioni o penalita' di mora, applicando il tasso di cambio in vigore alla data in cui le sanzioni o penalita' di mora sono state imposte.
10. L'Autorita' puo' convenire, su base di reciprocita', la rinuncia al recupero dei costi di cui ai commi 7 e 8 nei confronti delle altre autorita' nazionali di concorrenza dei Paesi dell'Unione europea.
Art. 15-duodecies (Competenza e legislazione applicabile). - 1. Le controversie rientrano nella competenza degli organi competenti dello Stato membro dell'autorita' richiedente e sono disciplinate dal diritto di tale Stato membro, se riguardano:
a) la legittimita' di un atto da notificare ai sensi dell'articolo 15-nonies o di una decisione cui dare esecuzione ai sensi dell'articolo 15-decies; e
b) la legittimita' dello strumento uniforme che consente l'esecuzione nello Stato membro dell'autorita' adita.
2. Le controversie riguardanti le misure di esecuzione adottate nello Stato membro dell'autorita' adita o la validita' di una notifica effettuata dall'autorita' adita rientrano nella competenza degli organi competenti dello Stato membro dell'autorita' adita e sono disciplinate dal diritto di tale Stato membro.».
9. All'articolo 23 della legge n. 287 del 1990, dopo il comma 1, e' aggiunto il seguente:
«1-bis. La relazione annuale include informazioni circa la nomina e la rimozione dei membri dell'Autorita', l'importo della dotazione finanziaria di cui all'articolo 10, comma 7-ter, della presente legge per l'anno in questione e la variazione di tale importo rispetto agli anni precedenti. La relazione annuale e' resa disponibile al pubblico sul sito internet dell'Autorita'.».
10. Dopo l'articolo 31 della legge n. 287 del 1990, sono inseriti i seguenti:
«Art. 31-bis (Termini di prescrizione). - 1. I termini di prescrizione per l'irrogazione di sanzioni o di penalita' di mora da parte dell'Autorita' a norma della presente legge sono interrotti per la durata dei procedimenti istruttori dinanzi alle autorita' nazionali garanti della concorrenza di altri Stati membri o alla Commissione per un'infrazione riguardante lo stesso accordo, la stessa decisione di un'associazione di imprese, pratica concordata o altra condotta vietata dagli articoli 101 o 102 del TFUE. L'interruzione del termine di prescrizione decorre dalla notifica della prima misura formale di indagine ad almeno una impresa oggetto del procedimento istruttorio e si applica a tutte le imprese o associazioni di imprese che hanno partecipato all'infrazione.
2. L'interruzione termina alla data in cui l'autorita' nazionale garante della concorrenza in questione o la Commissione chiude il procedimento istruttorio adottando una decisione che accerta l'infrazione e ne ordina la cessazione, impone una sanzione ovvero rende obbligatori gli impegni proposti dalle parti, oppure conclude che non vi sono motivi per ulteriori azioni.
3. Per effetto dell'interruzione si inizia un nuovo periodo di prescrizione. La prescrizione opera tuttavia al piu' tardi allo spirare del doppio del termine previsto dall'articolo 28, comma 1, della legge 24 novembre 1981, n. 689, se l'Autorita' non ha irrogato una sanzione o una penalita' di mora entro tale termine.
4. Il termine di prescrizione applicabile all'irrogazione di sanzioni o di penalita' di mora da parte dell'Autorita' rimane sospeso fino a quando la decisione da essa adottata forma oggetto di un procedimento pendente dinanzi al giudice amministrativo, ai sensi dell'articolo 33.
Art. 31-ter (Accesso al fascicolo). - 1. L'accesso a dichiarazioni legate al programma di trattamento favorevole di cui all'articolo 15-bis o alle proposte di transazione, ove previste, e' concesso solo alle parti oggetto del pertinente procedimento e unicamente ai fini dell'esercizio dei loro diritti di difesa. Ai fini della presente legge, per proposta di transazione si intende la dichiarazione volontaria da parte o per conto di un'impresa a un'autorita' garante della concorrenza dell'Unione europea, in cui l'impresa riconosce, o rinuncia a contestare, la sua partecipazione a un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero del diritto nazionale della concorrenza e la propria responsabilita' in tale infrazione, predisposta specificamente per consentire all'autorita' garante della concorrenza di applicare una procedura semplificata o accelerata.
2. La parte che ha ottenuto l'accesso al fascicolo del procedimento istruttorio avviato dall'Autorita' puo' utilizzare informazioni desunte dalle dichiarazioni legate al programma di trattamento favorevole o dalle proposte di transazione, ove previste, solo in quanto necessario per l'esercizio dei diritti di difesa nei procedimenti dinanzi all'autorita' giudiziaria nei casi che sono direttamente collegati al caso per il quale e' stato concesso l'accesso e solo se tali procedimenti riguardano:
a) la ripartizione tra i partecipanti al cartello della sanzione imposta loro in solido dall'Autorita'; ovvero
b) il riesame di una decisione mediante la quale l'Autorita' ha constatato un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge.
3. Le parti di un procedimento istruttorio dinanzi all'Autorita', fino a quando l'Autorita' non ha chiuso il procedimento istruttorio nei confronti di tutte le parti oggetto dell'indagine adottando una decisione che accerta l'infrazione o che rende obbligatori gli impegni proposti dalle parti o non ha altrimenti concluso il procedimento, non possono utilizzare, in procedimenti dinanzi all'autorita' giudiziaria, le seguenti informazioni acquisite nel corso del procedimento istruttorio dinanzi alla medesima Autorita':
a) le informazioni preparate da altre persone fisiche o giuridiche specificamente ai fini del procedimento istruttorio avviato dall'Autorita';
b) le informazioni che l'Autorita' ha redatto e comunicato alle parti nel corso del suo procedimento istruttorio; e
c) ove previste, le proposte di transazione ritirate.
4. Le dichiarazioni legate a un programma di trattamento favorevole possono essere scambiate tra le autorita' nazionali garanti della concorrenza a norma dell'articolo 12 del regolamento (CE) n. 1/2003 unicamente:
a) con il consenso del richiedente; ovvero
b) se anche l'autorita' nazionale garante della concorrenza che riceve la dichiarazione legata a un programma di trattamento favorevole ha ricevuto una domanda di trattamento favorevole in merito alla medesima infrazione e dal medesimo richiedente dell'autorita' nazionale garante della concorrenza che trasmette tale dichiarazione, a condizione che al momento in cui la dichiarazione legata a un programma di trattamento favorevole e' trasmessa, il richiedente non abbia la possibilita' di ritirare le informazioni che ha fornito alla autorita' nazionale garante della concorrenza che riceve tale dichiarazione.
5. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano indipendentemente dalla forma in cui sono presentate le dichiarazioni legate a un programma di trattamento favorevole.
Art. 31-quater (Interazione tra le domande di non applicazione delle sanzioni e le sanzioni imposte alle persone fisiche). - 1. Non sono punibili gli attuali ed ex direttori, amministratori e altri membri del personale delle imprese, che in relazione alla partecipazione a un cartello segreto hanno commesso taluno dei fatti previsti dagli articoli 353, 353-bis, 354 e 501 del Codice penale, se:
a) tali imprese hanno presentato all'Autorita' o, per le fattispecie che ricadono nell'ambito di applicazione dell'articolo 101 del TFUE, alla Commissione europea o ad altra autorita' nazionale di concorrenza di un Paese dell'Unione europea una domanda di non applicazione delle sanzioni ai sensi dell'articolo 15-bis della presente legge in relazione al medesimo cartello segreto e tale domanda soddisfa i requisiti di cui all'articolo 15-bis, comma 3, lettere b) e c), della presente legge;
b) gli attuali ed ex direttori, gli amministratori e gli altri membri del personale in questione collaborano attivamente a tale riguardo con l'autorita' della concorrenza che persegue il caso;
c) tale domanda e' stata presentata in un momento anteriore a quello in cui gli attuali ed ex direttori, gli amministratori e gli altri membri del personale in questione hanno avuto notizia che nei loro confronti sono svolte indagini in relazione a tali fatti;
d) gli attuali ed ex direttori, gli amministratori e gli altri membri del personale in questione collaborano attivamente a tale riguardo con il pubblico ministero, fornendo indicazioni utili e concrete per assicurare la prova del reato e individuare gli altri responsabili.
2. Se la domanda di non applicazione delle sanzioni e' stata presentata alla Commissione europea o ad altra autorita' nazionale di concorrenza di un Paese dell'Unione europea ai sensi del comma 1, lettera a), l'Autorita' assicura il raccordo necessario tra il pubblico ministero e l'autorita' che ha ricevuto la domanda.
3. E' fatto salvo il diritto delle vittime che hanno subito un danno a causa dell'infrazione della legislazione sulla concorrenza di chiedere il pieno risarcimento di tale danno, ai sensi dell'articolo 33, comma 2, della presente legge e del decreto legislativo 19 gennaio 2017, n. 3.».

N O T E

Avvertenza:
- Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia ai sensi
dell'articolo 10, commi 2 e 3 del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con decreto del Presidente della Repubblica 28
dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la
lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali
e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e
l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
- Per gli atti dell'Unione europea vengono forniti gli
estremi di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
dell'Unione europea (GUUE).

Note alle premesse:
Si riporta il testo dell'art. 76 Cost.:
«Art. 76.
L'esercizio della funzione legislativa non puo'
essere delegato al Governo se non con determinazione di
principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato
e per oggetti definiti.»
L'art. 87 Cost. conferisce, tra l'altro, al
Presidente della Repubblica il potere di promulgare le
leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i
regolamenti.
La direttiva (UE) 2019/1 del Parlamento europeo e del
Consiglio dell'11 dicembre 2018 che conferisce alle
autorita' garanti della concorrenza degli Stati membri
poteri di applicazione piu' efficace e che assicura il
corretto funzionamento del mercato interno e' pubblicata
nella G.U.U.E. 14 gennaio 2019, n. L 11.
La legge 10 ottobre 1990 n. 287 (Norme per la tutela
della concorrenza e del mercato) e' pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale 13 ottobre 1990, n. 240.
Il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile
1998, n. 217 (Regolamento in materia di procedure
istruttorie e di competenza dell'Autorita' garante della
concorrenza e del mercato) e' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale 9 luglio 1998, n. 158.
La legge 24 dicembre 2012, n. 234 (Norme generali
sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche
dell'Unione europea) e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
4 gennaio 2013, n. 3.
Il testo dell'articolo 6 e dell'allegato A della
legge 22 aprile 2021, n. 53 (Delega al Governo per il
recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri
atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea
2019-2020), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 23 aprile
2021, n. 97, cosi' recita:
«Art. 6. (Principi e criteri direttivi per
l'attuazione della direttiva (UE) 2019/1, che conferisce
alle autorita' garanti della concorrenza degli Stati membri
poteri di applicazione piu' efficace e che assicura il
corretto funzionamento del mercato interno). - 1.
Nell'esercizio della delega per l'attuazione della
direttiva (UE) 2019/1 del Parlamento europeo e del
Consiglio, dell'11 dicembre 2018, il Governo osserva, oltre
ai principi e criteri direttivi generali di cui
all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012, anche i
seguenti principi e criteri direttivi specifici:
a) apportare alla normativa vigente le modifiche e
le integrazioni necessarie al coordinamento ordinamentale
e, in particolare, alla disciplina nazionale in materia di
tutela della concorrenza e del mercato di cui alla legge 10
ottobre 1990, n. 287;
b) stabilire che i poteri investigativi e decisori
di cui ai capi IV, V e VI della direttiva (UE) 2019/1 siano
esercitati dall'Autorita' garante della concorrenza e del
mercato anche in relazione alle fattispecie di esclusivo
rilievo nazionale, cui si applicano gli articoli 2 e 3
della legge n. 287 del 1990;
c) apportare alla legge n. 287 del 1990 le
modifiche necessarie a consentire all'Autorita' garante
della concorrenza e del mercato di irrogare sanzioni e
penalita' di mora efficaci, proporzionate e deterrenti alle
imprese che non ottemperino alle decisioni dell'Autorita' o
non si conformino all'esercizio dei suoi poteri istruttori,
in linea con le sanzioni irrogate dalla Commissione per
analoghe infrazioni ai sensi degli articoli 23 e 24 del
regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, del 16 dicembre
2002;
d) prevedere che l'Autorita' garante della
concorrenza e del mercato possa irrogare, nei limiti
edittali fissati dall'articolo 32 della legge n. 234 del
2012, sanzioni e penalita' di mora efficaci, proporzionate
e deterrenti alle persone fisiche che non adempiano alle
richieste di informazioni e alla convocazione in audizione
da parte dell'Autorita' ovvero si sottraggano alle
ispezioni domiciliari o le ostacolino;
e) disporre che il termine di prescrizione per
l'irrogazione della sanzione da parte dell'Autorita' sia
interrotto dagli eventi di cui all'articolo 29, paragrafo
1, della direttiva (UE) 2019/1 e che, in analogia con
quanto previsto dal regolamento (CE) n. 1/2003, la
prescrizione operi comunque alla scadenza del termine
doppio di quello originariamente previsto, fatte salve le
cause di sospensione di cui al medesimo articolo 29,
paragrafo 2;
f) prevedere che l'Autorita' garante della
concorrenza e del mercato disponga di personale e risorse
adeguate per lo svolgimento dei maggiori compiti previsti.
2. Dall'attuazione del presente articolo non devono
derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello
Stato e l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato
provvede all'adempimento dei compiti derivanti
dall'esercizio della delega di cui al presente articolo nei
limiti delle proprie disponibilita' finanziarie.»
«Allegato A
(articolo 1, comma 1)
1) direttiva (UE) 2016/343 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 9 marzo 2016, sul rafforzamento di alcuni
aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di
presenziare al processo nei procedimenti penali (termine di
recepimento: 1° aprile 2018);
2) direttiva (UE) 2018/1673 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla lotta al
riciclaggio mediante il diritto penale (termine di
recepimento: 3 dicembre 2020);
3) direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della
direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di
determinate disposizioni legislative, regolamentari e
amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura
di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di
media audiovisivi), in considerazione dell'evoluzione delle
realta' del mercato (termine di recepimento: 19 settembre
2020);
4) direttiva (UE) 2018/1910 del Consiglio, del 4
dicembre 2018, che modifica la direttiva 2006/112/CE per
quanto concerne l'armonizzazione e la semplificazione di
determinate norme nel sistema d'imposta sul valore aggiunto
di imposizione degli scambi tra Stati membri (termine di
recepimento: 31 dicembre 2019);
5) direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e
del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il
codice europeo delle comunicazioni elettroniche (rifusione)
(Testo rilevante ai fini del SEE) (termine di recepimento:
21 dicembre 2020);
6) direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e
del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione
dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (rifusione)
(Testo rilevante ai fini del SEE) (termine di recepimento:
30 giugno 2021);
7) direttiva (UE) 2019/1 del Parlamento europeo e del
Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che conferisce alle
autorita' garanti della concorrenza degli Stati membri
poteri di applicazione piu' efficace e che assicura il
corretto funzionamento del mercato interno (Testo rilevante
ai fini del SEE) (termine di recepimento: 4 febbraio 2021);
8) direttiva (UE) 2019/520 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 19 marzo 2019, concernente
l'interoperabilita' dei sistemi di telepedaggio stradale e
intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di
informazioni sul mancato pagamento dei pedaggi stradali
nell'Unione (rifusione) (Testo rilevante ai fini del SEE)
(termine di recepimento: 19 ottobre 2021);
9) direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche
commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera
agricola e alimentare (termine di recepimento: 1° maggio
2021);
10) direttiva (UE) 2019/713 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa alla lotta
contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento
diversi dai contanti e che sostituisce la decisione quadro
2001/413/GAI del Consiglio (termine di recepimento: 31
maggio 2021);
11) direttiva (UE) 2019/770 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 maggio 2019, relativa a determinati
aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale e
di servizi digitali (Testo rilevante ai fini del SEE)
(termine di recepimento: 1° luglio 2021);
12) direttiva (UE) 2019/771 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 maggio 2019, relativa a determinati
aspetti dei contratti di vendita di beni, che modifica il
regolamento (UE) 2017/2394 e la direttiva 2009/22/CE, e che
abroga la direttiva 1999/44/CE (Testo rilevante ai fini del
SEE) (termine di recepimento: 1° luglio 2021);
13) direttiva (UE) 2019/789 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, che stabilisce norme
relative all'esercizio del diritto d'autore e dei diritti
connessi applicabili a talune trasmissioni online degli
organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di
programmi televisivi e radiofonici e che modifica la
direttiva 93/83/CEE del Consiglio (Testo rilevante ai fini
del SEE) (termine di recepimento: 7 giugno 2021);
14) direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d'autore e
sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che
modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE (Testo rilevante
ai fini del SEE) (termine di recepimento: 7 giugno 2021);
15) direttiva (UE) 2019/878 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica la
direttiva 2013/36/UE per quanto riguarda le entita'
esentate, le societa' di partecipazione finanziaria, le
societa' di partecipazione finanziaria mista, la
remunerazione, le misure e i poteri di vigilanza e le
misure di conservazione del capitale (Testo rilevante ai
fini del SEE) (termine di recepimento: 28 dicembre 2020);
16) direttiva (UE) 2019/879 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica la
direttiva 2014/59/UE per quanto riguarda la capacita' di
assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione degli enti
creditizi e delle imprese di investimento e la direttiva
98/26/CE (termine di recepimento: 28 dicembre 2020);
17) direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, sui requisiti di
accessibilita' dei prodotti e dei servizi (Testo rilevante
ai fini del SEE) (termine di recepimento: 28 giugno 2022);
18) direttiva (UE) 2019/883 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa agli impianti
portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle
navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la
direttiva 2000/59/CE (Testo rilevante ai fini del SEE)
(termine di recepimento: 28 giugno 2021);
19) direttiva (UE) 2019/884 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, che modifica la
decisione quadro 2009/315/GAI del Consiglio per quanto
riguarda lo scambio di informazioni sui cittadini di paesi
terzi e il sistema europeo di informazione sui casellari
giudiziali (ECRIS), e che sostituisce la decisione
2009/316/GAI del Consiglio (termine di recepimento: 28
giugno 2022);
20) direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 5 giugno 2019, sulla riduzione
dell'incidenza di determinati prodotti di plastica
sull'ambiente (Testo rilevante ai fini del SEE) (termine di
recepimento: 3 luglio 2021);
21) direttiva (UE) 2019/944 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni
per il mercato interno dell'energia elettrica e che
modifica la direttiva 2012/27/UE (rifusione) (Testo
rilevante ai fini del SEE) (termini di recepimento: 25
ottobre 2020 per l'articolo 70, punto 4), e 31 dicembre
2020 per il resto della direttiva);
22) direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di
ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le
interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia
delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed
esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132
(direttiva sulla ristrutturazione e sull'insolvenza) (Testo
rilevante ai fini del SEE) (termine di recepimento: 17
luglio 2021);
23) direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'apertura
dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore
pubblico (rifusione) (termine di recepimento: 17 luglio
2021);
24) direttiva (UE) 2019/1151 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della
direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di
strumenti e processi digitali nel diritto societario (Testo
rilevante ai fini del SEE) (termine di recepimento: 1°
agosto 2021);
25) direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di
lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea
(termine di recepimento: 1° agosto 2022);
26) direttiva (UE) 2019/1153 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, che reca disposizioni
per agevolare l'uso di informazioni finanziarie e di altro
tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o
perseguimento di determinati reati, e che abroga la
decisione 2000/642/GAI del Consiglio (termine di
recepimento: 1° agosto 2021);
27) direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'equilibrio
tra attivita' professionale e vita familiare per i genitori
e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva
2010/18/UE del Consiglio (termine di recepimento: 2 agosto
2022);
28) direttiva (UE) 2019/1159 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della
direttiva 2008/106/CE concernente i requisiti minimi di
formazione per la gente di mare e che abroga la direttiva
2005/45/CE riguardante il reciproco riconoscimento dei
certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di
mare (Testo rilevante ai fini del SEE) (termine di
recepimento: 2 agosto 2021);
29) direttiva (UE) 2019/1160 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, che modifica le
direttive 2009/65/CE e 2011/61/UE per quanto riguarda la
distribuzione transfrontaliera degli organismi di
investimento collettivo (Testo rilevante ai fini del SEE)
(termine di recepimento: 2 agosto 2021);
30) direttiva (UE) 2019/1161 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 20 giugno 2019, che modifica la
direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli
puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada
(Testo rilevante ai fini del SEE) (termine di recepimento:
2 agosto 2021);
31) direttiva (UE) 2019/1936 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 23 ottobre 2019, che modifica la
direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle
infrastrutture stradali (termine di recepimento: 17
dicembre 2021);
32) direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la
protezione delle persone che segnalano violazioni del
diritto dell'Unione (termine di recepimento: 17 dicembre
2021);
33) direttiva (UE) 2019/1995 del Consiglio, del 21
novembre 2019, che modifica la direttiva 2006/112/CE del
Consiglio del 28 novembre 2006 per quanto riguarda le
disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a
talune cessioni nazionali di beni (termine di recepimento:
31 dicembre 2020);
34) direttiva (UE) 2019/2034 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativa alla
vigilanza prudenziale sulle imprese di investimento e
recante modifica delle direttive 2002/87/CE, 2009/65/CE,
2011/61/UE, 2013/36/UE, 2014/59/UE e 2014/65/UE (termini di
recepimento: 26 marzo 2020, limitatamente all'articolo 64,
punto 5, e 26 giugno 2021 per il resto della direttiva);
35) direttiva (UE) 2019/2162 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativa all'emissione
di obbligazioni garantite e alla vigilanza pubblica delle
obbligazioni garantite e che modifica la direttiva
2009/65/CE e la direttiva 2014/59/UE (termine di
recepimento: 8 luglio 2021);
36) direttiva (UE) 2019/2235 del Consiglio, del 16
dicembre 2019, recante modifica della direttiva 2006/112/CE
relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto e
della direttiva 2008/118/CE relativa al regime generale
delle accise per quanto riguarda gli sforzi di difesa
nell'ambito dell'Unione (termine di recepimento: 30 giugno
2022);
37) direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio, del 19
dicembre 2019, che stabilisce il regime generale delle
accise (rifusione) (termine di recepimento: 31 dicembre
2021);
38) direttiva (UE) 2020/284 del Consiglio, del 18
febbraio 2020, che modifica la direttiva 2006/112/CE per
quanto riguarda l'introduzione di taluni obblighi per i
prestatori di servizi di pagamento (termine di recepimento:
31 dicembre 2023);
39) direttiva (UE) 2020/285 del Consiglio, del 18
febbraio 2020, che modifica la direttiva 2006/112/CE
relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto
per quanto riguarda il regime speciale per le piccole
imprese e il regolamento (UE) n. 904/2010 per quanto
riguarda la cooperazione amministrativa e lo scambio di
informazioni allo scopo di verificare la corretta
applicazione del regime speciale per le piccole imprese
(termine di recepimento: 31 dicembre 2024).».

Note all'art. 1:
- Il testo dell'articolo 10 della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 10 (Autorita' garante della concorrenza e del
mercato). - 1. E' istituita l'Autorita' garante della
concorrenza e del mercato, denominata ai fini della
presente legge Autorita', con sede in Roma.
2. L'Autorita' opera in piena autonomia e con
indipendenza di giudizio e di valutazione ed e' organo
collegiale costituito dal presidente e da quattro membri,
nominati con determinazione adottata d'intesa dai
Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della
Repubblica. Il presidente e' scelto tra persone di notoria
indipendenza che abbiano ricoperto incarichi istituzionali
di grande responsabilita' e rilievo. I quattro membri sono
scelti tra persone di notoria indipendenza da individuarsi
tra magistrati del Consiglio di Stato, della Corte dei
conti o della Corte di cassazione, professori universitari
ordinari di materie economiche o giuridiche, e personalita'
provenienti da settori economici dotate di alta e
riconosciuta professionalita'.
3. I membri dell'Autorita' sono nominati per sette
anni e non possono essere confermati. Essi non possono
esercitare, a pena di decadenza, alcuna attivita'
professionale o di consulenza, ne' possono essere
amministratori o dipendenti di enti pubblici o privati, ne'
ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura. I
dipendenti statali sono collocati fuori ruolo per l'intera
durata del mandato. I membri dell'Autorita' non possono
essere rimossi o destituiti per motivi connessi al corretto
svolgimento dei loro compiti o al corretto esercizio dei
poteri nell'applicazione della presente legge ovvero degli
articoli 101 o 102 del TFUE. I membri dell'Autorita'
possono essere sollevati dall'incarico solamente quando e'
applicata la pena accessoria di cui all'articolo 28 del
Codice penale con sentenza passata in giudicato; in tali
casi, il Collegio dell'Autorita' informa i Presidenti della
Camera dei deputati e del Senato della Repubblica per i
provvedimenti di competenza.
3-bis. I membri e il personale dell'Autorita'
svolgono i loro compiti ed esercitano i loro poteri ai fini
dell'applicazione della presente legge e degli articoli 101
e 102 del TFUE in modo indipendente da ingerenze politiche
e da altre influenze esterne. Essi non sollecitano ne'
accettano istruzioni dal Governo o da altri soggetti
pubblici o privati nello svolgimento dei loro compiti o
nell'esercizio dei loro poteri. I membri e il personale
dell'Autorita' si astengono dall'intraprendere qualsiasi
azione incompatibile con lo svolgimento dei loro compiti o
con l'esercizio dei loro poteri ai fini dell'applicazione
della presente legge ovvero degli articoli 101 o 102 del
TFUE.
3-ter. L'Autorita' adotta e pubblica un codice di
condotta per i propri membri e il proprio personale, che
include disposizioni in materia di conflitto di interessi e
le relative sanzioni. I membri e il personale
dell'Autorita', per i tre anni successivi dalla cessazione
delle loro funzioni, non possono essere coinvolti in
procedimenti istruttori riguardanti l'applicazione degli
articoli 101 o 102 TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della
presente legge di cui si sono occupati durante il loro
rapporto di lavoro o incarico presso l'Autorita'. I
contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione
di quanto previsto dal precedente periodo sono nulli.
4. L'Autorita' ha diritto di corrispondere con tutte
le pubbliche amministrazioni e con gli enti di diritto
pubblico, e di chiedere ad essi, oltre a notizie ed
informazioni, la collaborazione per l'adempimento delle sue
funzioni. L'Autorita', in quanto autorita' nazionale
competente per la tutela della concorrenza e del mercato,
intrattiene con gli organi delle Comunita' europee i
rapporti previsti dalla normativa comunitaria in materia.
5. Entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, con decreto del Presidente
della Repubblica, su proposta del Ministro dell'industria,
del commercio e dell'artigianato, sentito il Ministro del
tesoro, previa deliberazione del Consiglio dei ministri,
sono stabilite procedure istruttorie che garantiscono agli
interessati la piena conoscenza degli atti istruttori, il
contraddittorio e la verbalizzazione.
6. L'Autorita' delibera le norme concernenti la
propria organizzazione e il proprio funzionamento, quelle
concernenti il trattamento giuridico ed economico del
personale e l'ordinamento delle carriere, nonche' quelle
dirette a disciplinare la gestione delle spese nei limiti
previsti dalla presente legge, anche in deroga alle
disposizioni sulla contabilita' generale dello Stato.
7. L'Autorita' provvede all'autonoma gestione delle
spese per il proprio funzionamento nei limiti del
contributo di cui al comma 7-ter. L'Autorita' e'
indipendente nell'utilizzare la propria dotazione
finanziaria. La gestione finanziaria si svolge in base al
bilancio di previsione approvato dall'Autorita' entro il 31
dicembre dell'anno precedente a quello cui il bilancio si
riferisce. Il contenuto e la struttura del bilancio di
previsione, il quale deve comunque contenere le spese
indicate entro i limiti delle entrate previste, sono
stabiliti dal regolamento di cui al comma 6, che disciplina
anche le modalita' per le eventuali variazioni. Il
rendiconto della gestione finanziaria, approvato entro il
30 aprile dell'anno successivo, e' soggetto al controllo
della Corte dei conti. Il bilancio preventivo e il
rendiconto della gestione finanziaria sono pubblicati nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
7-bis.
7-ter. All'onere derivante dal funzionamento
dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato si
provvede mediante un contributo di importo pari allo 0,08
per mille del fatturato risultante dall'ultimo bilancio
approvato dalle societa' di capitale, con ricavi totali
superiori a 50 milioni di euro, fermi restando i criteri
stabiliti dal comma 2 dell'articolo 16 della presente
legge. La soglia massima di contribuzione a carico di
ciascuna impresa non puo' essere superiore a cento volte la
misura minima.
7-quater. Ferme restando, per l'anno 2012, tutte le
attuali forme di finanziamento, ivi compresa l'applicazione
dell'articolo 2, comma 241, della legge 23 dicembre 2009,
n. 191, in sede di prima applicazione, per l'anno 2013, il
contributo di cui al comma 7-ter e' versato direttamente
all'Autorita' con le modalita' determinate dall'Autorita'
medesima con propria deliberazione, entro il 30 ottobre
2012. Per gli anni successivi, a decorrere dall'anno 2014,
il contributo e' versato, entro il 31 luglio di ogni anno,
direttamente all'Autorita' con le modalita' determinate
dall'Autorita' medesima con propria deliberazione.
Eventuali variazioni della misura e delle modalita' di
contribuzione possono essere adottate dall'Autorita'
medesima con propria deliberazione, nel limite massimo
dello 0,5 per mille del fatturato risultante dal bilancio
approvato precedentemente all'adozione della delibera,
ferma restando la soglia massima di contribuzione di cui al
comma 7-ter.
8. Con decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, su proposta del Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato, d'intesa con il Ministro del
tesoro, sono determinate le indennita' spettanti al
presidente e ai membri dell'Autorita'.».
- Il testo dell'articolo 12 della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 12 (Poteri di indagine). - 1. L'Autorita',
valutati gli elementi comunque in suo possesso e quelli
portati a sua conoscenza da pubbliche amministrazioni o da
chiunque vi abbia interesse, ivi comprese le associazioni
rappresentative dei consumatori, procede ad istruttoria per
verificare l'esistenza di infrazioni ai divieti stabiliti
negli articoli 2 e 3.
1-bis. I tipi di prove ammissibili dinanzi
all'Autorita' comprendono i documenti, le dichiarazioni
orali, i messaggi elettronici, le registrazioni e tutti gli
altri documenti contenenti informazioni, indipendentemente
dalla loro forma e dal supporto sul quale le informazioni
sono conservate.
1-ter. L'Autorita' ha il potere di definire le
priorita' di intervento ai fini dell'applicazione della
presente legge e degli articoli 101 e 102 del TFUE.
L'Autorita' puo' non dare seguito alle segnalazioni che non
rientrino tra le proprie priorita' di intervento.
1-quater. I procedimenti relativi alle infrazioni
degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o
3 della presente legge, incluso l'esercizio dei poteri di
cui al presente capo II da parte dell'Autorita', rispettano
i principi generali del diritto dell'Unione europea e la
Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
2. L'Autorita' puo', inoltre, procedere, d'ufficio o
su richiesta del Ministro dell'industria, del commercio e
dell'artigianato o del Ministro delle partecipazioni
statali, ad indagini conoscitive di natura generale nei
settori economici nei quali l'evoluzione degli scambi, il
comportamento dei prezzi, o altre circostanze facciano
presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o
falsata.».
- Il testo dell'articolo 14 della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 14 (Istruttoria). - 1. L'Autorita', nei casi di
presunta infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE
ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, svolge
l'istruttoria in tempi ragionevoli e ne notifica l'apertura
alle imprese e agli enti interessati. I titolari o legali
rappresentanti delle imprese ed enti hanno diritto di
essere sentiti, personalmente o a mezzo di procuratore
speciale, nel termine fissato contestualmente alla notifica
ed hanno facolta' di presentare deduzioni e pareri in ogni
stadio dell'istruttoria, nonche' di essere nuovamente
sentiti prima della chiusura della stessa.
2. L'Autorita' puo' in ogni momento dell'istruttoria
richiedere a imprese, associazioni di imprese o persone
fisiche e giuridiche che ne sono in possesso di fornire
informazioni e di esibire documenti utili ai fini
dell'istruttoria, entro un termine ragionevole e indicato
nella richiesta. Tali richieste di informazioni sono
proporzionate e non obbligano i destinatari ad ammettere
un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero
degli articoli 2 o 3 della presente legge. L'obbligo di
fornire tutte le informazioni necessarie comprende le
informazioni accessibili ai destinatari della richiesta.
2-bis. L'Autorita' puo' in ogni momento
dell'istruttoria convocare in audizione ogni rappresentante
di un'impresa o di un'associazione di imprese, un
rappresentante di altre persone giuridiche e ogni persona
fisica se tali rappresentanti o tali persone fisiche
possono essere in possesso di informazioni rilevanti ai
fini dell'istruttoria.
2-ter. L'Autorita' puo' disporre perizie e analisi
economiche e statistiche nonche' la consultazione di
esperti in ordine a qualsiasi elemento rilevante ai fini
dell'istruttoria.
2-quater. L'Autorita' puo' in ogni momento
dell'istruttoria disporre presso imprese e associazioni di
imprese tutte le ispezioni necessarie all'applicazione
della presente legge e degli articoli 101 e 102 del TFUE. I
funzionari dell'Autorita' incaricati di procedere alle
ispezioni possono:
a) accedere a tutti i locali, terreni e mezzi di
trasporto delle imprese e associazioni di imprese;
b) controllare i libri e qualsiasi altro documento
connesso all'azienda, su qualsiasi forma di supporto, e
accedere a tutte le informazioni accessibili all'entita'
oggetto dell'accertamento ispettivo;
c) fare o acquisire, sotto qualsiasi forma, copie o
estratti dei suddetti libri o documenti e, se lo ritengono
opportuno, continuare dette ricerche di informazioni e la
selezione di copie o estratti nei locali dell'Autorita' o
in altri locali da essa designati;
d) apporre sigilli a tutti i locali, libri e
documenti aziendali per la durata dell'accertamento
ispettivo e nella misura necessaria al suo espletamento;
e) chiedere a qualsiasi rappresentante o membro del
personale dell'impresa o dell'associazione di imprese
spiegazioni sui fatti o documenti relativi all'oggetto e
allo scopo dell'accertamento ispettivo e verbalizzarne le
risposte.
2-quinquies. Se vi sono motivi ragionevoli di
sospettare che libri o altri documenti connessi all'azienda
e all'oggetto dell'ispezione, che possono essere pertinenti
per provare un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE
ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, siano
conservati in locali, terreni e mezzi di trasporto diversi
da quelli di cui all'articolo 14, comma 2-quater, lettera
a), della presente legge, compresa l'abitazione di
dirigenti, amministratori e altri membri del personale
delle imprese o associazioni di imprese interessate,
l'Autorita' puo' disporre ispezioni in tali locali, terreni
e mezzi di trasporto. I funzionari dell'Autorita'
incaricati dell'ispezione dispongono dei poteri di cui al
comma 2-quater, lettere a), b), e c), del presente
articolo.
2-sexies. L'accertamento ispettivo nei luoghi di cui
al comma 2-quinquies del presente articolo puo' essere
eseguito soltanto se autorizzato con decreto motivato
emesso dal procuratore della Repubblica del luogo ove deve
svolgersi l'accesso. Il decreto e' notificato all'Autorita'
entro dieci giorni dall'emissione. Contro il decreto di
diniego, l'Autorita' puo' proporre opposizione, entro dieci
giorni dalla notificazione, con atto presentato alla
segreteria del procuratore della Repubblica che ha emesso
il decreto. L'atto di opposizione e' trasmesso, unitamente
al decreto di diniego, al giudice per le indagini
preliminari ai sensi dell'articolo 368 del codice di
procedura penale.
2-septies. Nello svolgimento dell'attivita' ispettiva
di cui ai commi 2-quater e 2-quinquies del presente
articolo, l'Autorita' puo' avvalersi della collaborazione
dei militari della Guardia di finanza, che, ai sensi
dell'articolo 54, comma 4, della legge 6 febbraio 1996, n.
52, agiscono con i poteri e le facolta' previsti dai
decreti del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.
633, e 29 settembre 1973, n. 600, e dalle altre
disposizioni tributarie, nonche' della collaborazione di
altri organi dello Stato.
2-octies. Quando l'Autorita' svolge un'ispezione ai
sensi dei commi 2-quater e 2-quinquies del presente
articolo o un'audizione ai sensi del comma 2-bis del
presente articolo, in nome e per conto di altre autorita'
nazionali garanti della concorrenza conformemente
all'articolo 22 del regolamento (CE) n. 1/2003 del
Consiglio, del 16 dicembre 2002, i funzionari e le altre
persone che li accompagnano autorizzati o nominati
dall'autorita' nazionale garante della concorrenza
richiedente possono assistere all'ispezione o all'audizione
svolti dall'Autorita' e parteciparvi attivamente, sotto il
controllo dei funzionari dell'Autorita' medesima.
3. Tutte le notizie, le informazioni o i dati
riguardanti le imprese oggetto di istruttoria da parte
dell'Autorita' sono tutelati dal segreto d'ufficio anche
nei riguardi delle pubbliche amministrazioni.
4. I funzionari dell'Autorita' nell'esercizio delle
loro funzioni sono pubblici ufficiali. Essi sono vincolati
dal segreto d'ufficio.
5. L'Autorita' dispone l'applicazione di una sanzione
amministrativa pecuniaria fino all'1 per cento del
fatturato totale realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio precedente se, dolosamente o per colpa:
a) le imprese o le associazioni di imprese
ostacolano l'ispezione di cui al comma 2-quater, del
presente articolo;
b) sono stati infranti i sigilli apposti ai sensi
del comma 2-quater, lettera d), del presente articolo,
ferme le ulteriori sanzioni penali previste per l'autore
dell'infrazione;
c) in risposta ad una domanda rivolta nel corso di
un'ispezione ai sensi del comma 2-quater, lettera e), del
presente articolo, le imprese e le associazioni di imprese
non forniscono una risposta completa o forniscono
informazioni inesatte o fuorvianti;
d) in risposta ad una richiesta di informazioni ai
sensi del comma 2 del presente articolo, le imprese e le
associazioni di imprese forniscono informazioni inesatte,
incomplete o fuorvianti oppure non forniscono le
informazioni entro il termine stabilito;
e) le imprese o le associazioni di imprese non si
presentano all'audizione convocata ai sensi del comma 2-bis
del presente articolo.
6. L'Autorita' puo' irrogare alle imprese e
associazioni di imprese penalita' di mora il cui importo
puo' giungere fino al 5 per cento del fatturato medio
giornaliero realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio sociale precedente per ogni giorno di ritardo a
decorrere dalla data fissata nella richiesta o nel
provvedimento, al fine di costringerle:
a) a fornire informazioni complete ed esatte in
risposta ad una richiesta di informazioni ai sensi del
comma 2 del presente articolo;
b) a presentarsi all'audizione convocata ai sensi
del comma 2-bis del presente articolo;
c) a sottoporsi all'ispezione di cui al comma
2-quater del presente articolo.
7. Con provvedimento dell'Autorita', sono sottoposte
alla sanzione amministrativa pecuniaria da 150 euro a
25.823 euro le persone fisiche che, dolosamente o per
colpa:
a) ostacolano l'accertamento ispettivo di cui al
comma 2-quinquies del presente articolo;
b) in risposta ad una richiesta di informazioni ai
sensi del comma 2 del presente articolo, forniscono
informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti oppure non
forniscono le informazioni entro il termine stabilito,
salvo rifiuto motivato se le informazioni richieste possono
far emergere la propria responsabilita' per un illecito
passibile di sanzioni amministrative di carattere punitivo
o per un reato;
c) non si presentano all'audizione convocata ai
sensi del comma 2-bis del presente articolo.
8. L'Autorita' puo' irrogare alle persone fisiche
penalita' di mora da 150 euro a 500 euro per ogni giorno di
ritardo a decorrere dalla data fissata nella richiesta o
nel provvedimento, al fine di costringerle a:
a) fornire informazioni complete ed esatte in
risposta a una richiesta di informazioni ai sensi del comma
2 del presente articolo, salvo rifiuto motivato se le
informazioni richieste possono far emergere la propria
responsabilita' per un illecito passibile di sanzioni
amministrative di carattere punitivo o per un reato;
b) presentarsi all'audizione convocata ai sensi del
comma 2-bis del presente articolo;
c) sottoporsi all'ispezione di cui al comma
2-quinquies del presente articolo.».
- Il testo dell'articolo 14-bis della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 14-bis (Misure cautelari). - 1. Nei casi di
urgenza dovuta al rischio di un danno grave e irreparabile
per la concorrenza, l'Autorita' puo', d'ufficio, ove
constati ad un sommario esame la sussistenza di
un'infrazione, deliberare l'adozione di misure cautelari.
2. Le decisioni adottate ai sensi del comma 1 del
presente articolo sono proporzionate e applicabili fino
all'adozione della decisione finale oppure per un periodo
di tempo specificato che puo', se necessario e opportuno,
essere prorogato. L'Autorita' informa la rete europea della
concorrenza delle misure cautelari adottate nel contesto di
procedimenti volti all'accertamento di infrazioni degli
articoli 101 e 102 del TFUE.
3. L'Autorita', quando le imprese non adempiano a una
decisione che dispone misure cautelari, puo' infliggere
sanzioni amministrative pecuniarie fino al 3 per cento del
fatturato totale realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio precedente.
- Il testo dell'articolo 14-ter della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 14-ter (Impegni). - 1. Entro tre mesi dalla
notifica dell'apertura di un'istruttoria per l'accertamento
della violazione degli articoli 2 o 3 della presente legge
o degli articoli 81 o 82 del Trattato CE, le imprese
possono presentare impegni tali da far venire meno i
profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.
L'Autorita', valutata l'idoneita' di tali impegni e previa
consultazione degli operatori del mercato, puo', nei limiti
previsti dall'ordinamento comunitario, renderli obbligatori
per le imprese. Tale decisione puo' essere adottata per un
periodo di tempo determinato e chiude il procedimento senza
accertare l'infrazione.
2. L'Autorita' in caso di mancato rispetto degli
impegni resi obbligatori ai sensi del comma 1 puo' irrogare
una sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento
del fatturato totale realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio precedente. Al fine di monitorare l'attuazione
degli impegni, l'Autorita' esercita i poteri di cui
all'articolo 14 della presente legge.
3. L'Autorita' puo' d'ufficio riaprire il
procedimento se:
a) si modifica in modo determinante la situazione
di fatto rispetto ad un elemento su cui si fonda la
decisione;
b) le imprese interessate contravvengono agli
impegni assunti;
c) la decisione si fonda su informazioni trasmesse
dalle parti che sono incomplete inesatte o fuorvianti.».
- Il testo dell'articolo 15 della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 15 (Diffide e sanzioni). - 1. Se, a seguito
dell'istruttoria di cui all'articolo 14 della presente
legge, l'Autorita' ravvisa un'infrazione degli articoli 101
o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente
legge, fissa alle imprese e associazioni di imprese
interessate il termine per l'eliminazione dell'infrazione
stessa ovvero, se l'infrazione e' gia' cessata, ne vieta la
reiterazione. A tal fine l'Autorita' puo' imporre
l'adozione di qualsiasi rimedio comportamentale o
strutturale proporzionato all'infrazione commessa e
necessario a far cessare effettivamente l'infrazione
stessa. Al momento di scegliere fra due rimedi ugualmente
efficaci, l'Autorita' opta per il rimedio meno oneroso per
l'impresa, in linea con il principio di proporzionalita'.
1-bis. Tenuto conto della gravita' e della durata
dell'infrazione, dispone inoltre l'applicazione di una
sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento del
fatturato realizzato in ciascuna impresa o associazione di
imprese nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente alla
notificazione della diffida, determinando i termini entro i
quali l'impresa deve procedere al pagamento della sanzione.
Se l'infrazione commessa da un'associazione di imprese
riguarda le attivita' dei suoi membri, l'Autorita' dispone
l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria
fino al 10 per cento della somma dei fatturati totali a
livello mondiale realizzati nell'ultimo esercizio chiuso
anteriormente alla notificazione della diffida di ciascun
membro operante sul mercato interessato dall'infrazione
commessa dall'associazione. Tuttavia, la responsabilita'
finanziaria di ciascuna impresa riguardo al pagamento della
sanzione non puo' superare il 10 per cento del fatturato da
essa realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente
alla notificazione della diffida.
1-ter. Quando a un'associazione di imprese e'
irrogata una sanzione tenendo conto del fatturato dei suoi
membri ai sensi degli articoli 14, comma 5, e 15, comma
1-bis, e l'associazione non e' solvibile, essa e' tenuta a
richiedere ai propri membri contributi a concorrenza
dell'importo della sanzione. Se tali contributi non sono
stati versati integralmente all'associazione di imprese
entro il termine fissato dall'Autorita', l'Autorita' puo'
esigere il pagamento della sanzione direttamente da
qualsivoglia impresa i cui rappresentanti erano membri
degli organi decisionali dell'associazione quando
quest'ultima ha assunto la decisione che ha costituito
l'infrazione. Se necessario per garantire il pagamento
integrale della sanzione, dopo aver richiesto il pagamento
a dette imprese, l'Autorita' puo' anche esigere il
pagamento dell'importo della sanzione ancora dovuto da
qualsivoglia membro dell'associazione che operava sul
mercato nel quale si e' verificata l'infrazione. Tuttavia,
non puo' esigersi il pagamento dalle imprese che dimostrano
che non hanno attuato la decisione dell'associazione che ha
costituito l'infrazione e che o non erano a conoscenza
della sua esistenza, o si sono attivamente dissociate da
essa prima dell'inizio dell'indagine.
1-quater. Se, in base alle informazioni di cui
dispone, l'Autorita' ritiene che non sussistono le
condizioni per ravvisare un'infrazione, l'Autorita' puo'
assumere una decisione in tal senso. Quando, dopo aver
informato la Commissione europea ai sensi dell'articolo 11,
paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1/2003, l'Autorita'
ritiene che sono venuti meno i motivi di intervento e
chiude pertanto il procedimento istruttorio, ne informa di
conseguenza la Commissione europea.
2. In caso di inottemperanza alla diffida di cui al
comma 1, l'Autorita' applica la sanzione amministrativa
pecuniaria fino al dieci per cento del fatturato ovvero,
nei casi in cui sia stata applicata la sanzione di cui al
comma 1, di importo minimo non inferiore al doppio della
sanzione gia' applicata con un limite massimo del dieci per
cento del fatturato come individuato al comma 1,
determinando altresi' il termine entro il quale il
pagamento della sanzione deve essere effettuato. Nei casi
di reiterata inottemperanza l'Autorita' puo' disporre la
sospensione dell'attivita' d'impresa fino a trenta giorni.
2-bis. L'Autorita' puo' irrogare alle imprese e
associazioni di imprese penalita' di mora il cui importo
puo' giungere fino al 5 per cento del fatturato medio
giornaliero realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio sociale precedente per ogni giorno di ritardo a
decorrere dalla data fissata nella decisione, al fine di
costringerle a:
a) ottemperare alla diffida di cui al comma 1 del
presente articolo;
b) ottemperare alle misure cautelari adottate ai
sensi dell'articolo 14-bis;
c) rispettare gli impegni resi obbligatori mediante
decisione ai sensi dell'articolo 14-ter.».
- Il Capo II del Titolo II, della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287 reca:
«POTERI DELL'AUTORITA' IN MATERIA DI INTESE
RESTRITTIVE DELLA LIBERTA' DI CONCORRENZA E DI ABUSO DI
POSIZIONE DOMINANTE».
- Il testo dell'articolo 23 della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, come modificato dal presente decreto,
cosi' recita:
«Art. 23 (Relazione annuale). - 1. L'Autorita'
presenta al Presidente del Consiglio dei Ministri, entro il
31 marzo di ogni anno, una relazione sull'attivita' svolta
nell'anno precedente. Il Presidente del Consiglio dei
Ministri trasmette entro trenta giorni la relazione al
Parlamento.
1-bis. La relazione annuale include informazioni
circa la nomina e la rimozione dei membri dell'Autorita',
l'importo della dotazione finanziaria di cui all'articolo
10, comma 7-ter, della presente legge per l'anno in
questione e la variazione di tale importo rispetto agli
anni precedenti. La relazione annuale e' resa disponibile
al pubblico sul sito internet dell'Autorita'.».
- Il testo dell'articolo 31 della citata legge 10
ottobre 1990, n. 287, cosi' recita:
«Art. 31 (Sanzioni). - 1. Per le sanzioni
amministrative pecuniarie conseguenti alla violazione della
presente legge si osservano, in quanto applicabili, le
disposizioni contenute nel capo I, sezioni I e II, della
legge 24 novembre 1981, n. 689.».
 
Art. 2
Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1998
n. 217 - Regolamento in materia di procedure istruttorie di
competenza dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato.

1. All'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1998, n. 217, i commi 5 e 8 sono abrogati.
2. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Presidente della Repubblica, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, sono apportate al decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1998, n. 217, le modifiche e le integrazioni necessarie per assicurarne il coordinamento con la legge n. 287 del 1990.

Note all'art. 2:
- Il testo dell'articolo 10 del citato decreto del
Presidente della Repubblica 30 aprile 1998, n. 217, come
modificato dal presente decreto, cosi' recita:
«Art. 10. (Ispezioni). - 1. Il collegio autorizza le
ispezioni proposte dagli uffici presso chiunque sia
ritenuto in possesso di documenti aziendali utili ai fini
dell'istruttoria. Nei confronti delle amministrazioni
pubbliche si chiede previamente l'esibizione degli atti.
2. I funzionari dell'Autorita' incaricati dal
responsabile del procedimento di procedere alle ispezioni
esercitano i loro poteri su presentazione di un atto
scritto che precisi l'oggetto dell'accertamento e le
sanzioni per il rifiuto, l'omissione o il ritardo, senza
giustificato motivo, di fornire informazioni ed esibire
documenti richiesti nel corso dell'ispezione, nonche' nel
caso in cui siano fornite informazioni ed esibiti documenti
non veritieri.
3. In ogni caso, non costituisce giustificato motivo
di rifiuto o di omissione, ai fini dell'applicazione delle
sanzioni previste dall'articolo 14, comma 5, della legge,
l'opposizione:
a) di vincoli di riservatezza o di competenza
imposti da regolamenti aziendali o prescrizioni interne,
anche orali;
b) di esigenze di autotutela dal rischio di
sanzioni fiscali o amministrative;
c) di esigenze di tutela del segreto aziendale o
industriale, salvo i casi in cui l'Autorita' riconosca
particolari esigenze segnalate al riguardo.
4. Per documento si intende ogni rappresentazione
grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di
qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni
ed informali, formati e utilizzati ai fini dell'attivita'
dell'impresa, indipendentemente dal livello di
responsabilita' e rappresentativita' dell'autore del
documento, nonche' ogni documento prodotto o contenuto su
supporto informatico.
5. (abrogato)
6. Nel corso delle ispezioni i soggetti interessati
possono farsi assistere da consulenti di propria fiducia,
senza tuttavia che l'esercizio di tale facolta' comporti la
sospensione dell'ispezione.
7. Di tutta l'attivita' svolta nel corso
dell'ispezione, con particolare riferimento alle
dichiarazioni e ai documenti acquisiti, e' redatto processo
verbale secondo le modalita' di cui all'articolo 18.
8. (abrogato)».
- Il testo dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988,
n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento
della Presidenza del Consiglio dei ministri), pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O.,
cosi' recita:
«Art. 17. (Regolamenti). - 1. Con decreto del
Presidente della Repubblica, previa deliberazione del
Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di
Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla
richiesta, possono essere emanati regolamenti per
disciplinare:
a) l'esecuzione delle leggi e dei decreti
legislativi, nonche' dei regolamenti comunitari;
b) l'attuazione e l'integrazione delle leggi e dei
decreti legislativi recanti norme di principio, esclusi
quelli relativi a materie riservate alla competenza
regionale;
c) le materie in cui manchi la disciplina da parte
di leggi o di atti aventi forza di legge, sempre che non si
tratti di materie comunque riservate alla legge;
d) l'organizzazione ed il funzionamento delle
amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate
dalla legge;
e).
2. Con decreto del Presidente della Repubblica,
previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il
Consiglio di Stato e previo parere delle Commissioni
parlamentari competenti in materia, che si pronunciano
entro trenta giorni dalla richiesta, sono emanati i
regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da
riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per
le quali le leggi della Repubblica, autorizzando
l'esercizio della potesta' regolamentare del Governo,
determinano le norme generali regolatrici della materia e
dispongono l'abrogazione delle norme vigenti, con effetto
dall'entrata in vigore delle norme regolamentari.
3. Con decreto ministeriale possono essere adottati
regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di
autorita' sottordinate al ministro, quando la legge
espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per
materie di competenza di piu' ministri, possono essere
adottati con decreti interministeriali, ferma restando la
necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge.
I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono
dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati
dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente
del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.
4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti
ministeriali ed interministeriali, che devono recare la
denominazione di «regolamento», sono adottati previo parere
del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla
registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella
Gazzetta Ufficiale.
4-bis. L'organizzazione e la disciplina degli uffici
dei Ministeri sono determinate, con regolamenti emanati ai
sensi del comma 2, su proposta del Ministro competente
d'intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri e con
il Ministro del tesoro, nel rispetto dei principi posti dal
decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modificazioni, con i contenuti e con l'osservanza dei
criteri che seguono:
a) riordino degli uffici di diretta collaborazione
con i Ministri ed i Sottosegretari di Stato, stabilendo che
tali uffici hanno esclusive competenze di supporto
dell'organo di direzione politica e di raccordo tra questo
e l'amministrazione;
b) individuazione degli uffici di livello
dirigenziale generale, centrali e periferici, mediante
diversificazione tra strutture con funzioni finali e con
funzioni strumentali e loro organizzazione per funzioni
omogenee e secondo criteri di flessibilita' eliminando le
duplicazioni funzionali;
c) previsione di strumenti di verifica periodica
dell'organizzazione e dei risultati;
d) indicazione e revisione periodica della
consistenza delle piante organiche;
e) previsione di decreti ministeriali di natura non
regolamentare per la definizione dei compiti delle unita'
dirigenziali nell'ambito degli uffici dirigenziali
generali.
4-ter. Con regolamenti da emanare ai sensi del comma
1 del presente articolo, si provvede al periodico riordino
delle disposizioni regolamentari vigenti, alla ricognizione
di quelle che sono state oggetto di abrogazione implicita e
all'espressa abrogazione di quelle che hanno esaurito la
loro funzione o sono prive di effettivo contenuto normativo
o sono comunque obsolete.».
- Per i riferimenti della legge n. 287 del 1990 si veda
nelle note alle premesse.
 
Art. 3

Disposizioni finanziarie

1. In ragione delle nuove competenze attribuite all'Autorita' garante della concorrenza e del mercato ai sensi dell'articolo 1 del presente decreto, la pianta organica dell'Autorita' e' incrementata in misura di 25 unita' di ruolo. Ai relativi oneri, nel limite di euro 2.402.516 per l'anno 2021, di euro 2.505.531 per l'anno 2022, di euro 2.649.109 per l'anno 2023, di euro 2.795.589 per l'anno 2024, di euro 2.944.435 per l'anno 2025, di euro 3.091.251 per l'anno 2026, di euro 3.245.721 per l'anno 2027, di euro 3.510.356 per l'anno 2028, di euro 3.702.013 per l'anno 2029 e di euro 3.866.124 a decorrere dall'anno 2030, si provvede mediante corrispondente incremento del gettito del contributo di cui all'articolo 10, commi 7-ter e 7-quater, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, tale da garantire la copertura integrale dell'onere per assunzioni.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 8 novembre 2021

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio dei
ministri

Giorgetti, Ministro dello sviluppo
economico

Franco, Ministro dell'economia e
delle finanze

Cartabia, Ministro della giustizia

Di Maio, Ministro degli affari esteri
e della cooperazione internazionale
Visto, il Guardasigilli: Cartabia

Note all'art. 3:
- Il testo dell'articolo 10 della legge 10 ottobre
1990, n. 287, citata nelle note alle premesse, cosi'
recita:
«Art. 10 (Autorita' garante della concorrenza e del
mercato). - 1. E' istituita l'Autorita' garante della
concorrenza e del mercato, denominata ai fini della
presente legge Autorita', con sede in Roma.
2. L'Autorita' opera in piena autonomia e con
indipendenza di giudizio e di valutazione ed e' organo
collegiale costituito dal presidente e da quattro membri,
nominati con determinazione adottata d'intesa dai
Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della
Repubblica. Il presidente e' scelto tra persone di notoria
indipendenza che abbiano ricoperto incarichi istituzionali
di grande responsabilita' e rilievo. I quattro membri sono
scelti tra persone di notoria indipendenza da individuarsi
tra magistrati del Consiglio di Stato, della Corte dei
conti o della Corte di cassazione, professori universitari
ordinari di materie economiche o giuridiche, e personalita'
provenienti da settori economici dotate di alta e
riconosciuta professionalita'.
3. I membri dell'Autorita' sono nominati per sette
anni e non possono essere confermati. Essi non possono
esercitare, a pena di decadenza, alcuna attivita'
professionale o di consulenza, ne' possono essere
amministratori o dipendenti di enti pubblici o privati, ne'
ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura. I
dipendenti statali sono collocati fuori ruolo per l'intera
durata del mandato.
4. L'Autorita' ha diritto di corrispondere con tutte
le pubbliche amministrazioni e con gli enti di diritto
pubblico, e di chiedere ad essi, oltre a notizie ed
informazioni, la collaborazione per l'adempimento delle sue
funzioni. L'Autorita', in quanto autorita' nazionale
competente per la tutela della concorrenza e del mercato,
intrattiene con gli organi delle Comunita' europee i
rapporti previsti dalla normativa comunitaria in materia.
5. Entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, con decreto del Presidente
della Repubblica, su proposta del Ministro dell'industria,
del commercio e dell'artigianato, sentito il Ministro del
tesoro, previa deliberazione del Consiglio dei ministri,
sono stabilite procedure istruttorie che garantiscono agli
interessati la piena conoscenza degli atti istruttori, il
contraddittorio e la verbalizzazione.
6. L'Autorita' delibera le norme concernenti la
propria organizzazione e il proprio funzionamento, quelle
concernenti il trattamento giuridico ed economico del
personale e l'ordinamento delle carriere, nonche' quelle
dirette a disciplinare la gestione delle spese nei limiti
previsti dalla presente legge, anche in deroga alle
disposizioni sulla contabilita' generale dello Stato.
7. L'Autorita' provvede all'autonoma gestione delle
spese per il proprio funzionamento nei limiti del
contributo di cui al comma 7-ter. La gestione finanziaria
si svolge in base al bilancio di previsione approvato
dall'Autorita' entro il 31 dicembre dell'anno precedente a
quello cui il bilancio si riferisce. Il contenuto e la
struttura del bilancio di previsione, il quale deve
comunque contenere le spese indicate entro i limiti delle
entrate previste, sono stabiliti dal regolamento di cui al
comma 6, che disciplina anche le modalita' per le eventuali
variazioni. Il rendiconto della gestione finanziaria,
approvato entro il 30 aprile dell'anno successivo, e'
soggetto al controllo della Corte dei conti. Il bilancio
preventivo e il rendiconto della gestione finanziaria sono
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
7-bis.
7-ter. All'onere derivante dal funzionamento
dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato si
provvede mediante un contributo di importo pari allo 0,08
per mille del fatturato risultante dall'ultimo bilancio
approvato dalle societa' di capitale, con ricavi totali
superiori a 50 milioni di euro, fermi restando i criteri
stabiliti dal comma 2 dell'articolo 16 della presente
legge. La soglia massima di contribuzione a carico di
ciascuna impresa non puo' essere superiore a cento volte la
misura minima.
7-quater. Ferme restando, per l'anno 2012, tutte le
attuali forme di finanziamento, ivi compresa l'applicazione
dell'articolo 2, comma 241, della legge 23 dicembre 2009,
n. 191, in sede di prima applicazione, per l'anno 2013, il
contributo di cui al comma 7-ter e' versato direttamente
all'Autorita' con le modalita' determinate dall'Autorita'
medesima con propria deliberazione, entro il 30 ottobre
2012. Per gli anni successivi, a decorrere dall'anno 2014,
il contributo e' versato, entro il 31 luglio di ogni anno,
direttamente all'Autorita' con le modalita' determinate
dall'Autorita' medesima con propria deliberazione.
Eventuali variazioni della misura e delle modalita' di
contribuzione possono essere adottate dall'Autorita'
medesima con propria deliberazione, nel limite massimo
dello 0,5 per mille del fatturato risultante dal bilancio
approvato precedentemente all'adozione della delibera,
ferma restando la soglia massima di contribuzione di cui al
comma 7-ter.
8. Con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, su proposta del Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato, d'intesa con il Ministro del
tesoro, sono determinate le indennita' spettanti al
presidente e ai membri dell'Autorita'.».