Gazzetta n. 125 del 31 maggio 2018 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 11 maggio 2018
Scioglimento del consiglio comunale di San Gregorio d'Ippona e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di San Gregorio d'Ippona (Vibo Valentia) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento dell'ente locale per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione dell'8 maggio 2018;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di San Gregorio d'Ippona (Vibo Valentia) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il Comune di San Gregorio d'Ippona (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014, presenta forme d'ingerenza della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Alla luce delle risultanze di un attento monitoraggio svolto nei confronti dell'ente, il prefetto di Vibo Valentia, con decreto del 26 luglio 2017, successivamente prorogato, ha disposto l'accesso presso il comune ex art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito.
Al termine delle indagini effettuate, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulla scorta delle quali il prefetto, sentito nella seduta del 6 marzo 2018 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione dei rappresentanti del Procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro e del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, ha trasmesso l'allegata relazione in pari data, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'adozione del provvedimento dissolutorio di cui al menzionato art. 143.
I lavori svolti dall'organo ispettivo hanno preso in esame la cornice criminale ed il quadro ambientale nonche' il complessivo andamento gestionale dell'istituzione locale con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le consorterie criminali, evidenziando come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente o indirettamente ad ambienti malavitosi.
Il Comune di San Gregorio d'Ippona - il cui consiglio comunale era stato gia' sciolto per infiltrazioni della criminalita' organizzata con decreto del Presidente della Repubblica del 24 aprile 2007 - e' un piccolo centro limitrofo al capoluogo di provincia con una popolazione di circa 2.424 abitanti e con un'economia a vocazione prevalentemente agricola e terziaria, mentre le sole attivita' di carattere imprenditoriale riguardano il settore edilizio e quello della gestione dei rifiuti.
Su quel territorio e' stata giudizialmente accertata la pervasiva ingerenza di una potente 'ndrina con ramificazioni anche in altre parti della penisola, la quale ha assunto una posizione dominante tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 dello scorso secolo, a seguito di una violenta faida che l'ha vista contrapposta ad altre consorterie del vibonese.
La persistente vitalita' della 'ndrina in questione - che opera in stretta sinergia con il gruppo malavitoso posto al vertice della locale geografia criminale - risulta attestata dagli esiti di una recente operazione di polizia giudiziaria sfociata, a gennaio 2017, nell'emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti, tra gli altri, di un esponente apicale della 'ndrina medesima, in relazione al reato di traffico transnazionale di stupefacenti aggravato dalle modalita' mafiose.
In tale contesto, il prefetto evidenzia la continuita' che ha caratterizzato la conduzione dell'ente negli ultimi anni, atteso che il sindaco - al suo secondo mandato consecutivo - ed altri sei componenti la compagine di governo eletta nel 2014 hanno fatto parte della pregressa consiliatura. Sotto tale profilo, assume altresi' rilievo la circostanza che il primo cittadino e tre consiglieri comunali annoverano vincoli familiari con esponenti dell'amministrazione destinataria nel 2007 del citato provvedimento dissolutorio adottato ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000.
Viene poi stigmatizzata la fitta rete di rapporti di parentela e di affinita' che legano diversi membri degli organi elettivi e dell'apparato burocratico del comune - alcuni dei quali con pregiudizi penali - a persone controindicate ovvero ad elementi dei sodalizi territorialmente egemoni.
Rapporti di natura analoga sono stati riscontrati nei confronti di alcuni professionisti assegnatari di incarichi comunali, tra i quali un soggetto condannato per un omicidio commesso nel 1979 nell'ambito della faida allora in atto tra due sodalizi rivali.
Gli accertamenti esperiti in sede ispettiva hanno inoltre messo in luce che il primo cittadino risulta cointestatario di un immobile sito nel territorio comunale, utilizzato come propria abitazione principale da un personaggio di vertice della sopra menzionata 'ndrina. Piu' nel dettaglio, a seguito di un'articolata attivita' di indagine condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Roma, e' emerso che agli inizi degli anni '80 il predetto immobile, in assenza di un formale atto di compravendita, e' stato di fatto ceduto dall'allora proprietario - stretto congiunto del sindaco - ad un soggetto a sua volta stretto parente del citato personaggio di vertice che ne ha poi assunto la piena disponibilita'. Al riguardo, riveste carattere sintomatico il fatto che il sindaco, diventato comproprietario dell'immobile fin dal 1990 per successione ereditaria, non si e' mai concretamente attivato per far cessare la descritta situazione di sostanziale intestazione fittizia del cespite ed il conseguente pregiudizievole collegamento con una figura apicale della locale criminalita' organizzata.
Con riferimento all'attivita' gestionale dell'ente, particolare attenzione e' stata dedicata al settore contrattuale, tradizionalmente esposto al rischio di indebiti condizionamenti da parte delle associazioni malavitose.
In proposito, risulta emblematica la vicenda concernente i lavori di realizzazione di un impianto sportivo aggiudicati con il criterio del prezzo piu' basso a seguito di una gara di appalto a procedura aperta indetta con determinazione del responsabile dell'area tecnica a settembre 2015. La commissione di indagine rimarca le anomalie e le illegittimita' che hanno contrassegnato la procedura in questione, in particolare la circostanza che l'amministrazione comunale - dopo avere risolto il rapporto negoziale con la societa' aggiudicataria per grave inadempimento - con contratto stipulato a novembre 2016 ha provveduto ad affidare i lavori in argomento all'impresa classificatasi terza nella graduatoria scaturita dalla gara di appalto, senza avere preventivamente interpellato la ditta classificatasi seconda, in violazione dell'art. 140, comma 1, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 allora vigente.
In relazione a tale vicenda, vengono stigmatizzati i rapporti di parentela che legano uno dei soci della summenzionata impresa al vicesindaco ed al citato responsabile dell'area tecnica. Il prefetto segnala inoltre i collegamenti emersi tra l'impresa in parola ed un'altra ditta - nella cui compagine societaria figurava, fino a settembre dello scorso anno, anche un consigliere comunale - destinataria a marzo 2016 di un provvedimento di diniego nell'elenco dei fornitori, prestatori ed esecutori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (c.d. white list) nonche' di un'interdittiva antimafia, la cui legittimita' ha trovato conferma in sede giurisdizionale.
Con specifico riferimento agli affidamenti diretti di lavori, servizi e forniture, sono state riscontrate gravi e reiterate irregolarita' quali l'omesso espletamento di ricerche di mercato ed il mancato ricorso sia al mercato elettronico della pubblica amministrazione sia a procedure comparative in ordine alla convenienza economica dei corrispettivi richiesti dalle imprese affidatarie.
Da tale modus operandi hanno tratto vantaggio anche ditte vicine ad ambienti malavitosi in considerazione dei vincoli di parentela o di affinita' dei loro titolari ed un'impresa destinataria a settembre 2013 di un'informativa interdittiva. Al riguardo, l'organo ispettivo evidenzia che l'amministrazione comunale ha omesso di svolgere accertamenti antimafia in contrasto con le cautele che sarebbe necessario adottare a tutela della legalita' in un ambito territoriale in cui e' consolidata la presenza di sodalizi criminali.
Ancora, in ordine al settore dei rifiuti solidi urbani le risultanze dell'accesso hanno attestato che nei mesi di settembre e novembre 2017 il servizio di raccolta differenziata e' stato espletato - anziche' dalla societa' affidataria del servizio con i propri mezzi - per il tramite di veicoli di proprieta' di un consigliere comunale successivamente dimissionario, parente di un esponente della 'ndrangheta locale e titolare di una ditta individuale destinataria, a dicembre di quell'anno, di un provvedimento di diniego nella c.d. white list nonche', a gennaio 2018, di un'informativa interdittiva.
Riferisce poi il prefetto che, pur in presenza di diffusi fenomeni di abusivismo edilizio, l'amministrazione comunale e' rimasta sostanzialmente inerte, omettendo di svolgere le dovute azioni di controllo e contrasto. Piu' nel dettaglio, e' stato acclarato che dal 2014 al 2017 l'attivita' finalizzata all'accertamento dei fenomeni in questione e' stata svolta quasi totalmente su iniziativa delle locali forze dell'ordine, facendo emergere l'esistenza di manufatti realizzati in assenza dei prescritti titoli abilitativi riconducibili a persone vicine a figure di primo piano delle consorterie radicate nel territorio.
Criticita' sono state infine rilevate nella gestione dei beni confiscati alla criminalita' organizzata tra cui, segnatamente, un immobile trasferito al patrimonio indisponibile dell'ente fin da luglio 2015 e ad oggi in totale stato di abbandono.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del Prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di San Gregorio d'Ippona (Vibo Valentia) volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di San Gregorio d'Ippona (Vibo Valentia), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 7 maggio 2018

Il Ministro dell'interno: Minniti
 
Art. 2

La gestione del Comune di San Gregorio d'Ippona (Vibo Valentia) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Giuseppina Reggiani - prefetto;
dott. Salvatore Tedesco - viceprefetto aggiunto a riposo;
dott. Antonio Corvo - funzionario economico finanziario.
 

Prefettura - U.T.G. di Vibo Valentia
Organo Periferico di Sicurezza
Vibo Valentia, 6 marzo 2018 prot. nr. 9/2-2/2018/NC/O.P.S.

Al Signor
Ministro dell'interno
Roma Oggetto: Comune di San Gregorio d'Ippona (VV). Relazione ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267 come modificato dall'art. 2, comma 30, della
legge 15 luglio 2009, n. 94.
Questa Prefettura, avviato a maggio del decorso anno un approfondito monitoraggio sull'amministrazione comunale di San Gregorio d'Ippona, ha avuto modo di rilevare, tra l'altro, gravi irregolarita' verosimilmente scaturenti da un piu' che probabile condizionamento dei locali sodalizi criminali.
Pertanto con provvedimento prot. n. 32951 del 26/7/2017 dal Prefetto di Vibo Valentia e' stata nominata una Commissione d'indagine al fine di verificare presso il predetto Ente locale l'eventuale sussistenza di forme di condizionamento da parte della criminalita' organizzata, o di collegamenti diretti o indiretti con la stessa, ai sensi 143 del decreto legislativo 18/8/2000 n. 267, come sostituito dall'art. 2 comma 30 della legge 15/7/2009 n. 94 e 146 comma 1 del medesimo decreto legislativo.
In proposito e' opportuno evidenziare che il Comune di San Gregorio D'Ippona e' stato gia' sciolto per infiltrazione mafiosa nel 2007.
Nell'occasione la gestione dell'Ente e' stata affidata a commissari nominati dal Ministero dell'interno fino all'anno 2009.
L'attuale compagine consiliare e' scaturita dall'esito delle consultazioni amministrative tenutesi il 25 maggio 2014.
Al termine di tutti gli accertamenti disposti, e' emerso quanto di seguito delineato:
Il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Roma, nell'ambito di autonoma attivita' avviata a partire dalla primavera del 2014, ha sottoposto a misura ablativa un rilevante patrimonio riconducibile ad un importante ...omissis..., ...omissis..., ritenuto esponente apicale della famiglia mafiosa ...omissis... di San Gregorio d'Ippona, con ramificazioni in tutta Italia.
La cennata procedura veniva eseguita anche nei confronti di soggetti ritenuti prestanome del citato ...omissis..., tra i quali figurava l'attuale ...omissis... di San Gregorio d'Ippona.
Questi, quale coerede del defunto padre, risulta avere consentito al ...omissis..., l'uso di specifica unita' immobiliare ubicata in San Gregorio d'Ippona, senza formalizzare il conseguente passaggio di proprieta' del bene a favore dell'asserito acquirente, ...omissis..., cosi' generando una situazione di fittizia intestazione.
- ...omissis..., dell'ente, e' nipote di ...omissis..., socio dell'impresa «...omissis...», nei cui confronti, in data 18.12.2017, e' stato proposto dal Gruppo Tecnico, istituito presso questa Prefettura, il diniego alla permanenza nell'elenco dei fornitori prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (c.d. White List). Alla cennata societa' l'ente ha affidato, attraverso una gara dagli accertati dettagli intricati ed irregolari, la realizzazione di una rilevante e dispendiosa opera pubblica. Lo stesso e' legato da vincoli parentali acquisiti con ...omissis..., affiliato alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona, gia' condannato per associazione di tipo mafioso nell'anno 2011, nell'ambito dell'operazione di polizia denominata Rima, che ha formalmente sancito l'esistenza e l'operativita' della locale cosca ...omissis....
Da ultimo, si evidenzia che nella notte del 31.01.2018 l'abitazione del ...omissis... e un'autovettura utilizzata dal proprio nucleo familiare sono stati raggiunti da diversi colpi d'arma da fuoco, esplosi da ignoti. Sulla vicenda le locali forze dell'ordine, coordinate dalla competente A.G., hanno prontamente avviato le conseguenti attivita' investigative.
Non si puo' escludere che il grave atto verificatosi possa ascriversi al delicato ruolo politico dallo stesso rivestito presso l'ente.
- ...omissis..., e' ...omissis..., il cui fratello, ...omissis..., risulta coinvolto in un'importante operazione di polizia, in quanto destinatario di un provvedimento di confisca, poi revocato dalla Corte d'Appello in data 24.02.2017, disposto dal Tribunale di Vibo Valentia, quale terzo intestatario di beni immobili riconducibili, anche nel caso di specie, al ...omissis....
- Ulteriori informazioni acquisite, afferenti la compagine consiliare, hanno permesso inoltre di avere contezza dell'esistenza di rapporti economici tra amministratori e soggetti riconducibili ad imprese destinatarie di informazioni antimafia interdittive e/o provvedimento di rigetto di iscrizione nella c.d. White List.
- Sei consiglieri di maggioranza in carica sono risultati legati da vincoli familiari diretti o indiretti con soggetti pregiudicati e contigui a consorterie criminali locali.
- Il settore degli affidamenti diretti in economia dell'Ente (senza bando pubblico) e' stato interessato da numerose procedure amministrative a favore di imprese vicine ad ambienti controindicati o destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia. Diversi titolari sono peraltro legati da vincoli di parentela con gli amministratori locali.
- Dagli atti esaminati non e' emersa l'effettiva sussistenza di condizioni di urgenza nell'affidamento di molteplici lavori o nell'acquisto di particolari beni, tali da giustificare il ricorso alla trattativa diretta in luogo della procedura aperta.
Gli elementi informativi emersi nel prolungato monitoraggio effettuato, considerati alla luce della particolare pervasivita' dei clan di 'ndrangheta radicati sul territorio comunale, hanno indotto lo scrivente a ritenere che potesse sussistere un condizionamento della criminalita' organizzata sull'operato dell'ente oggetto di analisi.
Il quadro globale delle informazioni acquisite e' stato pertanto esaminato in sede di Riunione tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia che ha espresso il proprio unanime favorevole avviso alla richiesta di delega all'accesso al Sig. Ministro dell'interno.
La citata delega e' stata disposta con provvedimento 17102/128/101(7) del 20 luglio 2017.
Per l'effetto, con provvedimento prefettizio n. 32951 del 26 luglio 2017, venivano individuati e nominati quali componenti della Commissione d'accesso, la dott.ssa Silvana Merenda, Viceprefetto in servizio presso la Prefettura di Vibo Valentia, il Cap. Piermarco Borettaz, Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri in servizio presso il Comando Provinciale di Vibo Valentia, il Sten. Rocco Petracca, Ufficiale della Guardia di Finanza in servizio presso il Comando Provinciale di Vibo Valentia. La Commissione veniva integrata con la nomina di un collaboratore, nella persona del Ten. Col. Michele Conte, Ufficiale della Guardia di Finanza, in servizio presso la Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro.
In data 01 agosto 2017, si insediava presso il Comune di San Gregorio d'Ippona la Commissione nominata, predisponendo il relativo verbale e richiedendo contestualmente agli uffici comunali la documentazione necessaria per l'avvio delle attivita' in trattazione.
Attesa la necessita' di esaminare una rilevante mole di atti, con nota del 19 ottobre 2017, e' stato chiesto ed ottenuto la proroga di un ulteriore trimestre per la conclusione delle indagini.
L'attivita' posta in essere dalla Commissione ha sostanzialmente ripercorso i temi delineati nella richiesta di delega predisposta da questa Prefettura, opportunamente corredata e supportata da risultanze emerse nel corso dell'analisi dei documenti acquisiti in sede di accesso.
L'indagine si e' focalizzata sulle relazioni di varia natura, potenzialmente strumentali agli interessi criminali, tra gli amministratori ed esponenti riconducibili a consorterie locali, funzionali a fenomeni di vulnerabilita', con specifico riferimento ad eventuali profili di alterazione dei processi decisionali esternati dall'ente.
Particolare attenzione e' stata, quindi, dedicata alla disamina delle determine e degli atti gestori, al fine di verificare l'esistenza di eventuali collegamenti diretti ed indiretti con la criminalita', tali da compromettere il buon andamento e l'imparzialita' dell'ente, nonche' il regolare funzionamento dei servizi affidatigli.
Nel corso degli accertamenti, la scoperta di nuovi elementi ha orientato le attivita' di approfondimento su aspetti rivelatisi di fondamentale interesse, permettendo di valutare piu' nel dettaglio alcuni significativi episodi, come di seguito si avra' modo di meglio esplicitare.
Ad ogni modo, cosi' da agevolare la comprensione dell'analisi svolta, appare opportuno premettere che San Gregorio d'Ippona e' un centro abitato della provincia di Vibo Valentia, con una popolazione di 2.424 abitanti e una estensione territoriale di 12,37 kmq. Sul cennato territorio insistono insediamenti produttivi, quali frantoi oleari, imprese edili, attivita' imprenditoriali nella gestione dei rifiuti, fermo restando che, come per gli altri centri del vibonese, l'attivita' peculiare della popolazione e', in prevalenza, quella agricola. Data la vicinanza al capoluogo di provincia, vi e' una buona parte di popolazione impiegata nei servizi, costituenti il cosiddetto settore terziario.
Il territorio del comune di San Gregorio d'Ippona e' caratterizzato da un alto tasso di densita' criminale ove insiste la locale di 'ndrangheta, di cui e' egemone la 'ndrina ...omissis...,con importanti collegamenti con le altri locali di 'ndrangheta del vibonese [su tutti quella di assoluto dominio della 'ndrina ...omissis...di Limbadi (VV)] e ramificazioni in tutta Italia - in particolare a Roma -, la cui operativita' e' stata sancita, tra l'altro, a seguito dell'operazione di polizia giudiziaria, convenzionalmente denominata ...omissis..., eseguita nel 2005, scaturita dalle risultanze dei procedimenti penali nn. 1355/01 e 2586/03 R.G.N.R. mod. 21 della D.D.A. di Catanzaro.
La costante pressione di un contrasto investigativo qualificato non ha disarticolato la cennata operativita' che di fatto non e' mai cessata, anzi si e' accresciuta e conformata alle nuove esigenze, tra tutte, prova ne e' l'operazione di polizia giudiziaria convenzionalmente denominata ...omissis..., condotta dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della D.D.A. di Catanzaro, che ha portato, nel gennaio 2017, all'emissione di numerose Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere per il reato di traffico transnazionale di sostanze stupefacenti aggravato dalle modalita' mafiose, nei confronti - tra gli altri - di ...omissis..., in atto detenuto, ritenuto esponente apicale della 'ndrina in argomento e di ulteriori soggetti dal rilevante profilo criminale.
La genesi della locale 'ndrina si colloca tra la fine degli anni '70, inizio anni '80 del secolo scorso, allorquando ebbe inizio un cruento contrasto tra i ...omissis... ed i ...omissis... e ...omissis... di Vibo Valentia.
Contrasti sorti sotto l'egida della potente 'ndrina ...omissis... di Limbadi, che in quegli anni ha dato il via al progressivo processo di egemonia sull'intero comprensorio del vibonese.
I reati perpetrati, tra cui diversi omicidi e reati-fine, quali danneggiamenti, specie a mezzo di ordigni rudimentali, hanno portato lo Stato ad istituire a San Gregorio d'Ippona, nell'anno 1986, un avamposto di legalita', rappresentato dalla Stazione Carabinieri.
L'ascesa della locale 'ndrina ...omissis..., come arguibile dalle considerazioni gia' espresse, e' da attribuire ai rapporti di cointeressenza criminale con i ...omissis... di Limbadi: cio' e' desumibile anche dall'importante prova documentale costituita dal mandato di cattura n. 17/84 R.G.M.C. e n. 1665/82 R.G.G.I (cd. «Processone ...omissis...») emesso il 27.06.1984 dal Giudice Istruttore del Tribunale di Vibo Valentia che ha colpito, fra gli altri, i fratelli ...omissis... (...omissis...), ...omissis..., ...omissis..., ...omissis... e ...omissis....
Ad ulteriore dimostrazione dei saldi rapporti esplicitati, e' doveroso riferire che ...omissis..., in atto detenuto in regime di detenzione di cui all'art. 41 bis O.P. ed esponente apicale della Societa' di 'ndrangheta di Limbadi:
a. nell'anno 1982 e' stato arrestato per violazione delle norme in materia di misure di prevenzione personali allorquando si trovava a San Gregorio d'Ippona in compagnia di ...omissis... su citato;
b. dopo due anni di latitanza, nell'anno 1985 e' stato arrestato a San Gregorio d'Ippona in via Milite Ignoto n. 43, presso l'abitazione di ...omissis...;
c. ha avuto una relazione extraconiugale con ...omissis..., madre di ...omissis..., ...omissis..., e ...omissis..., figli riconosciuti dal ...omissis...; ...omissis... e' figlia del citato ...omissis....
La cornice criminale brevemente delineata consegna un ambiente svilito e soffocato dalla forte e radicata presenza sul territorio della criminalita' di tipo organizzato che esercita un controllo asfissiante in tutti i settori della locale economia, anche mediante imprese referenti.
Ad ogni modo, all'esito delle ultime consultazioni elettorali, l'amministrazione in carica e' cosi' composta:
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
- ...omissis....
I lavori svolti dalla Commissione hanno preso in esame pertanto il contesto ove si colloca l'ente locale e l'intero andamento gestionale dell'amministrazione, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le consorterie locali.
Dalle attivita' istruttorie poste in essere si evidenziano, nel prosieguo, rapporti di parentela, corredati da informazioni di particolare interesse nei confronti dell'amministrazione e dei dipendenti a vario titolo assunti dall'ente.
...omissis..., sul cui conto si evidenzia che:
a. e' stato escusso a sommarie informazioni in data 10.04.2014 da personale della D.I.A. di Roma, nell'ambito delle attivita' connesse al Decreto di sequestro n. 9/14 M.P. e n. 2/14 RAC emesso dal Tribunale di Vibo Valentia - Sezione Misure di Prevenzione - in data 12.03.2014, in ordine alla proprieta' di alcuni immobili ricevuti in eredita' dal padre ...omissis..., ubicati a San Gregorio d'Ippona in corso Italia, nella disponibilita' di ...omissis..., esponente apicale della locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona.
b. intrattiene una relazione sentimentale con ...omissis..., la quale, al Comune di San Gregorio, e':
(1) ...omissis...;
(2) ...omissis....
...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
a. figlio non convivente di ...omissis..., il quale e' cugino di I grado di ...omissis..., ...omissis... del Comune di San Gregorio d'Ippona;
b. nipote di ...omissis..., socio ed operaio della ...omissis..., con sede a ...omissis..., ...omissis... per la realizzazione del campo polivalente di San Gregorio d'Ippona;
c. legato da vincoli di parentela acquisita (nipote acquisito):
(1) di ...omissis..., condannato nella menzionata operazione di polizia ...omissis...;
(2) di ...omissis..., il quale e' zio paterno di ...omissis....
...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
a. figlio di ...omissis..., ...omissis..., il quale e' cugino di I grado di ...omissis..., deceduto a seguito di omicidio in data ...omissis... occorso nella faida che ha visto in quegli anni contrapposte le ndrine di 'ndrangheta di Vibo Valentia e di San Gregorio d'Ippona, di quest'ultima sino ad allora esponente apicale. Il ...omissis... era inoltre cognato di ...omissis... e padre di ...omissis..., ...omissis... e ...omissis..., tutti inquadrati quali esponenti alla citata locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona;
b. fratello convivente di ...omissis..., ...omissis..., il quale e' stato denunciato in stato di liberta' in data 16.08.2005 dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, nell'ambito dell'operazione di polizia ...omissis..., che lo ha visto destinatario del Decreto di confisca n. 9/14 M.P., n. 2/14 RAC e n. 27/15 RAC emesso dal Tribunale di Vibo Valentia - Sezione Misure di Prevenzione, quale terzo intestatario di beni immobili riconducibili al citato ...omissis.... In data 24.02.2017 la Corte d'Appello di Catanzaro revoca la confisca dei predetti beni.
...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' figlio di:
a. ...omissis..., il quale:
(1) e' cugino di I grado di ...omissis..., ...omissis..., padre del ...omissis...;
(2) e' stato sottoposto all'avviso orale di P.S. in data 20.04.2006;
(3) ha piu' volte ricoperto la carica di ...omissis... ed ...omissis... al Comune di San Gregorio d'Ippona, in particolare e' stato ...omissis... nell'Amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose in data 24.04.2007;
(4) e' stato coinvolto e poi assolto nell'operazione di polizia ...omissis..., che ha visto la condanna di esponenti ed affiliati alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona.
b. ...omissis..., la quale e' cugina di I grado di ...omissis..., il quale e':
(1) coniuge convivente di ...omissis..., sorella degli esponenti della locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona gia' su indicati:
- ...omissis...;
- ...omissis...;
- ...omissis...
(2) padre di ...omissis..., il quale e':
- socio della ...omissis..., con sede a ...omissis..., destinataria di informazione antimafia interdittiva n. 12605, emessa in data 23.04.2012 dalla Prefettura-U.T.G. in indirizzo;
- sottoposto all'avviso orale di P.S. in data 01.04.2011;
- contiguo alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona;
(3) padre di ...omissis..., il quale e':
- stato coinvolto nell'operazione di polizia ...omissis...;
- contiguo alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona.
...omissis..., ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che:
a. a seguito dell'insediamento della Commissione d'Accesso:
(1) in data 08.09.2017 ha ceduto al padre ...omissis..., con scrittura privata, le proprie quote di nominali pari ad € 2.600,00, della ...omissis..., con sede a ...omissis..., destinataria, in data 16.03.2016, di:
- informazione antimafia interdittiva n. 0010948;
- provvedimento di rigetto di iscrizione alla «White List» n. 0010952.
(2) ha trasferito la propria residenza da via ...omissis..., dove risiedeva con la famiglia originaria, a via ...omissis....
b. e' stato assunto dal 07.03.2017 al 27.09.2017 alle dipendenze della citata ...omissis...;
c. e' cugino di:
(1) ...omissis..., coniugata con ...omissis... esponente apicale della locale di 'ndrangheta di Stefanaconi, condannato all'ergastolo, per omicidio doloso ed altro, ed a 15 anni, per associazione di tipo mafioso, nell'ambito dei procedimenti penali scaturiti dalle operazioni di polizia ...omissis... e ...omissis..., che ha visto contrapposte le ndrine di 'ndrangheta di Stefanaconi e Vibo Valentia, fraz. Piscopio;
(2) ...omissis..., affiliato alla locale di 'ndrangheta di Stefanaconi e coinvolto nella citata operazione di polizia ...omissis... e ...omissis...;
(3) ...omissis....
Quest'ultima, all'indomani dell'arresto del fratello ...omissis..., cedeva le armi regolarmente detenute allo zio ...omissis..., ...omissis.... E' chiaro che tale accadimento ha enucleato la sussistenza di concreti rapporti intercorrenti tra le due famiglie;
d. e' nipotedi ...omissis..., la quale e':
(1) titolare firmatario dell'impresa individuale ...omissis..., con sede a ...omissis..., gia' destinataria di informazioni antimafia interdittive emesse dalla Prefettura - U.T.G. di Vibo Valentia n.:
- 279/2-6/06/R Segreteria di Sicurezza in data 11.07.2006;
- 222/2-6/08/R Segreteria di Sicurezza in data 18.06.2008;
- 15022 in data 13.05.2013;
(2) coniugata con ...omissis..., titolare firmatario dell'impresa individuale ...omissis..., con sede a ...omissis..., destinataria anch'essa di informativa antimafia interdittiva n. 0011272, emessa in data 16.03.2015 da questa Prefettura.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
a. titolare firmatario dell'omonima impresa individuale ad insegna ...omissis..., con sede a ...omissis..., la quale e' stata destinataria di diniego di iscrizione all'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (c.d. «White List») n. 53274 e di informazione antimafia interdittiva n. 0003317 emesse in data 07.12.2017 e 23.01.2018 dalla Prefettura - U.T.G. di Vibo Valentia;
b. stato coinvolto nei procedimenti penali n.:
(1) 615/92 R.G.N.R. del Tribunale di Vibo Valentia, per associazione per delinquere alla scopo di commettere una serie indeterminata di truffe all'AIMA e di violazione finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in concorso e continuata, archiviato per prescrizione;
(2) 2686/98 R.G.N.R. del Tribunale di Vibo Valentia, per i reati di cui agli artt. 624 e 625 c.p. (furto aggravato ai danni dell'Enel), archiviato per prescrizione;
c. imputato nel procedimento penale della Procura della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia n. 3148/2015 PM, per violazione norme in materia edilizia. In data 20.11.2015 e' stato condannato all'ammenda di € 150,00 (Sentenza non ancora esecutiva);
d. figlio di ...omissis..., sul cui conto si riferisce che:
(1) e' gravato da condanne per emissione di assegni a vuoto continuata in concorso, truffa continuata in concorso, sostituzione di persona e bancarotta fraudolenta in concorso;
(2) e' stato sottoposto in data 13.12.2001 all'avviso orale di P.S.;
3) domicilia, unitamente al proprio nucleo familiare, in un appartamento sito nello stesso immobile dove risiede il citato ...omissis...;
(4) e' stato coinvolto, unitamente al figlio, nel procedimento penale n. 615/92 R.G.N.R. del Tribunale di Vibo Valentia;
(5) e' cugino di I grado di ...omissis..., il quale e':
- esponente della locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona;
- coniugato con ...omissis..., figlia del citato ...omissis..., esponente apicale della locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e': nipote di ...omissis..., il quale e':
a. contiguo alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona;
b. stato destinatario, unitamente ad esponenti e contigui alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona, dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 1250/94 R.G.G.I.P. e n. 573/94 R.G.N.R. D.D.A. emessa dal Tribunale di Catanzaro in data 17.10.1994, per reati in materia di sostanze stupefacenti. In data 13.12.2007 la Corte d'Appello di Catanzaro lo ha condannato per i reati di cui agli artt. 73 D.P.R. 309/90, 110 c.p. e 73 D.P.R. 309/90 alla pena di anni 4 di reclusione ed € 14.000,00 di multa, con la pena accessoria dell'interdizione dai p.u. per anni 5.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
a. stato condannato, in data 03.02.2010, ad una multa pari a € 670,00 dal GIP del Tribunale di Vibo Valentia per «omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali»;
b. dipendente della ...omissis..., con sede a ...omissis..., della quale e' titolare firmatario il fratello ...omissis..., genero di ...omissis..., narcotrafficante, condannato ad anni 8 di reclusione nell'ambito dell'operazione di polizia ...omissis..., per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' stato condannato, in data 15.03.1982, a mesi 04, gg 10 di reclusione nonche' multa pari ad € 77,47 dal Tribunale di Lamezia Terme per «detenzione illegale di armi e munizioni continuata», riabilitato il 22.02.1988.
In relazione al personale dipendente:
...omissis..., ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
a. cugino di I grado di:
(1) ...omissis..., padre del citato ...omissis...;
(2) ...omissis..., socio della citata ...omissis..., ditta appaltante per la realizzazione del campo polivalente di San Gregorio d'Ippona.
b. stato denunciato in stato di liberta' in data 08.08.1997, in concorso col Sindaco pro tempore, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia, per favoreggiamento reale poiche' hanno favorito ...omissis..., padre del citato ...omissis.... Il relativo procedimento penale veniva archiviato per prescrizione in data 02.01.2009.
Il Sindaco pro tempore altri non era che ...omissis..., che e' stato ...omissis... nell'Amministrazione sciolta per mafia nell'anno 2007 e coimputato, fra gli altri, con il citato ...omissis..., successivamente entrambi assolti, nel procedimento penale scaturito dalla ridetta operazione di polizia giudiziaria convenzionalmente denominata ...omissis....
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
a. cugino di I grado del citato ...omissis...;
b. stato denunciato per favoreggiamento personale con altri dipendenti comunali. Nell'occasione, a seguito di danneggiamento causato all'interno della Casa Comunale da parte di ...omissis..., contiguo alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona, ...omissis..., escusso a s.i., poneva una condotta tesa a favorire il reo.
Il procedimento penale - archiviato per gli altri dipendenti coinvolti - e' allo stato pendente nei suoi confronti per la fattispecie di reato summenzionata.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' padre del citato ...omissis..., gia' ...omissis... dell'amministrazione sciolta per mafia, di ...omissis... in quella eletta nel 2009 e ...omissis... nell'attuale.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' fratello di ...omissis..., gia' ...omissis... dell'amministrazione sciolta per mafia.
...omissis... ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' cognato di ...omissis..., la quale e':
a. vedova di ...omissis..., deceduto a seguito di ...omissis... in data 28.06.2008, in vita gia' avvisato orale, sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza e contiguo alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona.
b. cognata del boss ...omissis....
...omissis...
...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' fratello di ...omissis..., ...omissis..., ...omissis..., ...omissis..., ...omissis..., applicata 12 ore oltre l'orario di servizio - delibera n. 24/2016.
Nell'anno 2015 e' stata denunciata in stato di liberta' alla Procura della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia, in concorso, per i reati di turbata liberta' degli incanti e truffa aggravata - attualmente e' stato richiesto il rinvio a giudizio nell'instaurato procedimento penale 4766/15 R.G.N.R..
...omissis... ...omissis..., ...omissis... - applicato per 12 ore settimanali oltre l'orario di servizio - delibera n. 06/2015.
Da accertamenti alla Banca Dati delle FF.PP. risulta che nell'anno 2014 e' stato deferito in S.L. alla Procura della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia poiche', in qualita' di responsabile pro tempore ...omissis... del Comune di Briatico, avrebbe redatto attestazione di allaccio alla rete idrica e fognaria e successivamente certificato di agibilita' false in favore dell'impresa individuale ...omissis..., con sede a ...omissis...:
a. la quale e' stata destinataria di:
(1) provvedimento disequestro preventivo nell'ambito del procedimento penale n. 4344/10 R.G.N.R., emesso in data 02.05.2016 dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, nell'ambito dell'operazione di polizia ...omissis...;
(2) informazioni antimafia interdittive n. 0020068 e n. 0024586 emesse dalla locale Prefettura - U.T.G., rispettivamente in data 10.06.2014 e 17.06.2016.
b. della quale e' titolare firmatario ...omissis..., in atto detenuto, il quale e':
(1) ritenuto affiliato alla locale di 'ndrangheta di Briatico;
(2) imputato nel citato procedimento penale n. 4344/10 R.G.N.R. per associazione di' tipo mafioso, detenzione e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo ed intestazione fittizia di beni aggravata al fine di agevolare l'attivita' della 'ndrina ...omissis... di Briatico, consorziata a quella dei ...omissis....
...omissis... ...omissis... legata sentimentalmente al ...omissis..., ricopre altresi' l'incarico di responsabile dell'area ...omissis....
Risulta essere stata denunciata in stato di liberta' alla Procura della Repubblica dei Tribunale di Vibo Valentia, dalla Stazione Carabinieri di:
a. Maierato in data 13.09.2011, per abuso d'ufficio, truffa e falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative, il relativo procedimento penale e' stato archiviato per intervenuta prescrizione in data 16.05.2016;
b. Nicotera in data 11.03.2014, per omissione o rifiuto d'atti d'Ufficio, il relativo procedimento penale e' stato archiviato per mancanza di condizioni in data 13.06.2017.
...omissis...
Dalla ricognizione delle determinazioni sono emerse assegnazioni di incarichi a diversi professionisti, tra i quali, si evidenziano:
a. architetto ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' coniugato con ...omissis..., cugina di I grado di ...omissis..., ...omissis....
b. ingegnere ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e' legato da vincoli di parentela diretta con i sotto elencati affiliati alla 'ndrangheta di Limbadi:
(1) ...omissis..., gia' sorvegliato speciale di P.S., nonno materno;
(2) ...omissis..., gia' sorvegliato speciale di P.S., prozio materno.
c. ingegnere ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
(1) marito convivente della gia' tirocinante ...omissis...;
(2) cognato di:
- ...omissis..., sorella di ...omissis..., gia' sorvegliato speciale di P.S., zio di ...omissis..., gia' sorvegliato speciale di P.S., esponente della locale di 'ndrangheta di Vibo Valentia.
- ...omissis..., coinvolto nell'operazione di polizia ...omissis... che ha visto la condanna di esponenti ed affiliati della citata locale di 'ndrangheta di Vibo Valentia;
(3) zio acquisito di ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
- fratello di ...omissis..., gia' sorvegliato speciale di P.S., contiguo alla locale di 'ndrangheta di Vibo Valentia;
- cugino di I grado di ...omissis..., sul cui conto si evidenzia che e':
- coniugata con ...omissis..., gia' sorvegliato speciale di P.S., esponente della locale di 'ndrangheta di Vibo Valentia;
- cugina di I grado di ...omissis..., gia' esponente apicale della locale di 'ndrangheta di Vibo Valentia, ...omissis....
d. ...omissis... dottor ...omissis... - nomina con delibera n. 29/2014 - sul cui conto figura una condanna per omicidio doloso ed altro, reato riconducibile alla faida di Cittanova, che all'epoca ha visto il contrapporsi delle cosche ...omissis... e ...omissis....
Il ...omissis... e' legato da vincoli di parentela con esponenti della citata cosca ...omissis..., in particolare la madre ...omissis... era cugina di I grado di ...omissis... classe ...omissis..., capo carismatico dell'omonimo clan.
Tre suoi fratelli, per inciso ...omissis..., ...omissis... e ...omissis..., sono deceduti a seguito di omicidi maturati nell'alveo della citata faida.
Le risultanze di affinita' e i collegamenti tra gli amministratori ed i dipendenti (anche inseriti in uffici notoriamente esposti ad episodi di interferenza) a livello parentale e le consorterie locali, delineano un ambiente controverso e di potenziale permeabilita', cosi' in effetti riscontrato dall'esito di tutte le indagini istruttorie poste in essere. Contesto gia' di per se' gravato dai precedenti penali personali che un rilevante numero dei soggetti elencati annovera e che, inevitabilmente, si riflette su vari aspetti di gestione dell'ente.
Assumono cosi' rilevanza le vicende analizzate nel corso dell'accesso, con particolare riferimento agli affidamenti diretti ed ad alcuni importanti appalti, da cui emerge, inequivocabilmente, come molteplici scelte dell'amministrazione siano state adottate con il preciso intento di avvantaggiare imprese prossime ad ambienti controindicati, alcune persino destinatarie di interdittiva antimafia ed al contempo, tali scelte siano state improntate a logiche clientelari e personali, attraverso procedure solo all'apparenza lecite.
Pertanto il settore della contrattualistica pubblica, notoriamente esposto alle attenzioni dei sodalizi criminali, e' risultato inquinato da interessi privati di amministratori e sovente anche condizionato dalla criminalita', favorendo un'illegalita' diffusa, frutto di un'azione amministrativa distante dai rigidi principi di efficienza, correttezza e trasparenza che costituiscono fondamentale baluardo alle logiche clientelari ed all'infiltrazione delinquenziale. Singolare appare, nel complesso delineato, la circostanza che fondi provenienti proprio dal Ministero dell'interno, stanziati per un'importante opera strutturale, attraverso procedure appositamente predisposte dal RUP di tale appalto, siano confluiti di fatto verso un'impresa destinataria di provvedimento interdittivo antimafia, priva pertanto dei requisiti morali richiesti per gli operatori che intendano conseguire vantaggi economici dalla pubblica Amministrazione. Impresa formalmente non partecipante alla gara, nella cui compagine sociale si annoverava un componente dell'organo politico, consigliere di maggioranza, fino a pochi giorni dopo l'insediamento della Commissione e che per il tramite di una societa' di facciata, prossima sia al vice sindaco che allo stesso RUP, ha eseguito in definitiva i lavori. Nell'oscura vicenda emerge rilevante ed ambiguo il ruolo del RUP, responsabile dell'ufficio tecnico comunale, che in spregio alle funzioni di vigilanza demandate tollera e predispone situazioni irregolari per orientare l'esito della procedura. Piu' in particolare molteplici si sono rivelate, nel complesso, le irregolarita' riscontrate nel delicato settore in argomento, stante l'assiduo e sovente ingiustificato ricorso alle procedure emergenziali dell'affidamento diretto per il reperimento di beni e/o servizi, il cui valore totale supera i 125 mila euro, solo per quanto concerne quelli esaminati dalla Commissione. Provviste economiche generate da un esercizio opaco ed accondiscendente dell'azione amministrativa, in totale spregio dei principi generali sanciti dal Codice degli appalti e dalla normativa vigente, per la cui quantificazione economica di dettaglio si rimanda alla relazione prefettizia. Nel tempo risorse economiche destinate ad imprese oggetto di provvedimento interdittivo antimafia, vicine ad ambienti controindicati e legate da vincoli parentali con la compagine consiliare hanno determinano lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, che ha cosi' tralasciato il perseguimento dei propri fini istituzionali, creando pregiudizio per gli interessi e le aspirazioni della collettivita'. La Commissione ha qui riscontrato la strumentalizzazione delle scelte, la totale assenza della prevista vigilanza da parte di chi avrebbe dovuto garantire il pieno rispetto della legalita' e della trasparenza, violando parametri di diligenza e buon governo. La Commissione ha inoltre rinvenuto un sottile ma preoccupante filo conduttore che collega ed interconnette l'amministrazione sciolta per infiltrazione mafiosa e le successive, fino all'attuale.
Difatti si e' rilevato che consiglieri di maggioranza e minoranza (uno) dell'amministrazione sciolta per mafia nel 2007, sono legati da vincoli di parentela con gli attuali amministratori e/o con soggetti controindicati gravitanti in ambienti malavitosi:
a. Il consigliere di maggioranza ...omissis..., e' legato da vincoli di parentela acquisita con il gia' citato ...omissis...;
b. Il consigliere di maggioranza ...omissis..., deceduto il ...omissis..., in vita era zio del citato ...omissis....
c. Il consigliere di maggioranza ...omissis..., subentrato al citato ...omissis... a seguito del suo decesso, e' suocero di un soggetto, zia del citato ...omissis....
d. L'assessore e consigliere di maggioranza ...omissis..., e' cugino di II grado dell'attuale ...omissis....
e. Il consigliere di maggioranza ...omissis...:
(1) ha concorso alle ultime elezioni comunali nella lista n. 1, risultando il quarto degli eletti e rinunciando, a seguito delle dimissioni dei ...omissis... eletti, alla surroga;
(2) e' padre di ...omissis..., dipendente della ditta ...omissis..., con sede a ...omissis..., della quale e' titolare un soggetto, nipote acquisito di un esponente della locale di 'ndrangheta di Vibo Valentia;
(3) e' zio acquisito di ...omissis..., contiguo alla locale di 'ndrangheta di San Gregorio d'Ippona.
f. Il consigliere di minoranza ...omissis... e' padre dell'attuale ...omissis... sul cui conto si riferisce ampiamente nella relazione prefettizia.
Inoltre, riguardo all'attuale amministrazione, e' doveroso rimarcare che ...omissis..., candidato a ...omissis... della lista n. 1, ...omissis..., e ...omissis... - i primi due gia' facenti parte in qualita' di ...omissis... ed ...omissis... nell'amministrazione sciolta per mafia nel 2007 nonche' ...omissis... nell'amministrazione comunale del 2009 - si dimettevano all'indomani dell'insediamento dell'attuale Consiglio Comunale.
Ulteriormente, nella lista vincitrice nella tornata elettorale del 2009, sempre facente capo all'attuale ...omissis..., sono stati inoltre eletti i citati ...omissis..., ...omissis..., ...omissis..., ...omissis... (tutti riconfermati nell'attuale amministrazione), ...omissis..., ...omissis..., ...omissis..., e ...omissis... (tutti Consiglieri di maggioranza), nonche' i ...omissis... ...omissis..., ...omissis..., ...omissis..., tutti su gia' citati (rispettivamente gia' ...omissis... e ...omissis... dell'amministrazione sciolta per «Mafia») e ...omissis....
Tra i Consiglieri facenti parte dell'amministrazione vincitrice della tornata elettorale del 2009 risulta opportuno evidenziare:
a. ...omissis..., cognato di ...omissis... - figlio del citato ...omissis... -;
b. ...omissis..., fratello di ...omissis... (piu' volte citato nella relazione prefettizia) e ...omissis... (il su citato ...omissis... dell'amministrazione comunale sciolta per mafia, ...omissis...), nonche' zio dell'attuale ...omissis... ...omissis... tra l'altro e' stato ...omissis... nell'amministrazione del 2009, mentre il ...omissis... fratello ...omissis... lo e' stato con l'amministrazione sciolta per mafia nel 2007;
c. ...omissis..., il quale e' stato ...omissis... dell'amministrazione comunale sciolta per mafia e, passando nello schieramento politico opposto, ha ricoperto la carica di ...omissis... nell'amministrazione eletta nell'anno 2009 - Iª amministrazione ...omissis....
Esempio particolarmente significativo che grava pesantemente sul pubblico consesso e' quanto appurato inoltre proprio nei confronti della figura di vertice dell'ente locale. In effetti l'attuale ...omissis... e' risultato intestatario, unitamente ai suoi piu' stretti familiari, di un cespite da diversi anni utilizzato, senza formale titolo, dal boss piu' importante della locale 'ndrangheta e dalla sua famiglia. In ogni caso, anche a voler considerare che al termine delle articolate procedure ablative avviate il cennato immobile e' stato oggetto di restituzione da parte della competente A.G., cio' che sconvolge e' la condotta totalmente inerte del primo cittadino, incapace di recidere un evidente e duraturo collegamento con un esponente apicale di una locale di 'ndrangheta. La cennata relazione, seppur non compiutamente definibile nei contorni, attesta una situazione di totale incompatibilita' con il delicato ruolo di ...omissis... a cui e' chiamato ad assolvere il ...omissis.... Per quanto concerne poi il settore dei rifiuti, tradizionalmente oggetto degli appetiti delle organizzazioni criminali per i sottesi interessi economici, la Commissione ha riscontrato irregolarita' e condizionamenti da parte del ...omissis..., ...omissis..., con ...omissis....
Indebite cointeressenze che hanno condizionato nei dettagli tutto il delicato comparto a favore dello stesso ...omissis.... Sono state rilevate infatti anomalie e rilevanti illegittimita', tra le quali il conferimento dei rifiuti sui terreni della propria ...omissis..., peraltro ...omissis... e destinataria sia del diniego di iscrizione nella c.d. «white list» che di provvedimento interdittivo antimafia, nonche' il relativo utilizzo dei mezzi della stessa, in luogo di quelli della ditta aggiudicataria dell'appalto della raccolta differenziata. Da ultimo, si ritiene opportuno sottolineare le assunzioni da parte dell'impresa vincitrice di lavoratori del luogo, vicini per legami parentali alla componente elettiva e ad ambienti criminali locali.
In ordine al settore tributario, l'elevata evasione e la scarsa incisivita' nel recupero coatto delle somme non versate dai contribuenti, ivi comprese quelle dovute dagli amministratori e dai soggetti ritenuti organici/vicini alla locale consorteria, rappresentano l'ennesimo segnale evidente dell'incapacita' dell'ente locale di dettare indirizzi ed attuare adeguate strategie di vigilanza e controllo in un settore di vitale importanza per la gestione dei servizi da erogare alla cittadinanza.
Il mancato recupero delle entrate tributarie infatti oltre a precludere l'utilizzo di risorse per iniziative e servizi in favore della collettivita', e' sintomatico di precarieta' e disordine gestorio, prodromico ad un potenziale dissesto finanziario.
Gravi carenze si ravvisano sotto il profilo della vigilanza nel settore edilizio-urbanistico, ove il contesto di sostanziale illegalita' e favoritismi, ha permesso ad elementi direttamente o indirettamente legati alla criminalita' organizzata la realizzazione di alcuni abusi edilizi.
E' stato verificato dalla Commissione d'indagine che l'attivita' di contrasto e repressione da parte dell'amministrazione comunale nel settore si sia rivelata assolutamente nulla, atteso che l'accertamento delle violazioni e' stato nella quasi totalita' effettuato dalla locale Stazione dei Carabinieri.
Ulteriore dato emerso e' l'immobilismo palesato dall'ente per quanto concerne l'acquisizione ed il reimpiego/riutilizzo dei beni confiscati alla criminalita' organizzata. Sullo specifico versante, l'ente in un caso ha preferito non acquisire un cespite per asserita mancanza di fondi e in altra occasione, ricevutolo, non gli ha apportato alcuna miglioria adducendo, nuovamente, l'indisponibilita' di risorse finanziarie.
Sulla base dell'analisi svolta, non possono non trovare peso quelle situazioni che sono tali da rendere plausibili, nella concreta realta' contingente ed in base a dati dell'esperienza, l'ipotesi di un condizionamento degli amministratori da parte della criminalita' organizzata.
Alla luce degli elementi emersi ed acquisito il parere favorevole del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, integrato con la partecipazione dei rappresentanti del Procuratore Distrettuale Antimafia di Catanzaro e del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, espresso in forma unanime nella seduta del 6 marzo, di cui si allega stralcio del verbale, si ritiene di dover proporre lo scioglimento del Consiglio Comunale di San Gregorio d'Ippona ex art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, cosi' come modificato dalla legge n. 94 del 15 luglio 2009.
Con separata corrispondenza, secondo le consuete modalita', sara' trasmessa copia della relazione della Commissione d'indagine con i relativi allegati.

Il Prefetto: Longo
 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 11 maggio 2018

MATTARELLA
Gentiloni Silveri, Presidente del Consiglio dei ministri

Minniti, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2018 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 920
 
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