Gazzetta n. 114 del 18 maggio 2018 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 27 aprile 2018
Scioglimento del consiglio comunale di Bompensiere e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel comune di Bompensiere (Caltanissetta) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 9 giugno 2013;
Considerato che, dall'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 26 aprile 2018, alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della Regione Siciliana;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Bompensiere (Caltanissetta) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Bompensiere (Caltanissetta), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 9 giugno 2013, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Il prefetto di Caltanissetta, all'esito di un'attivita' di monitoraggio svolta nei confronti dell'ente che aveva evidenziato possibili forme di condizionamento nella gestione dell'ente locale da parte della criminalita' organizzata, con decreto del 18 dicembre 2017, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Caltanissetta, sentito nella seduta del 9 aprile 2018 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta, ha trasmesso l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Il comune di Bompensiere, di ridotte dimensioni demografiche e caratterizzato da un'economia prevalentemente agricola, e' ricompreso in un ambito territoriale notoriamente caratterizzato dalla storica, pervasiva presenza di una locale organizzazione criminale, profondamente radicata nel tessuto economico e sociale.
I lavori svolti dalla commissione d'indagine hanno preso in esame, oltre alla generale gestione dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali cosche, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti controindicati, per l'esistenza di una fitta ed intricata rete di cointeressenze, amicizie e frequentazioni, che lega alcuni amministratori ad esponenti delle locali consorterie criminali o a soggetti ad esse contigui.
L'indagine ispettiva ha posto in rilievo una sostanziale continuita' amministrativa atteso che l'attuale sindaco e' al suo secondo mandato consecutivo e che sei componenti dell'attuale compagine politica hanno fatto parte della consiliatura eletta nel 2008.
La relazione prefettizia analizza la figura del primo cittadino, interessato da precedenti di polizia e penali, presente nella vita politica dell'ente da oltre un decennio, ponendo in rilievo i frequenti rapporti, le relazioni di parentela o di affinita' con soggetti controindicati o con elementi di spicco della locale storica consorteria criminale alla quale, per vincoli di sangue, e' riconducibile e della quale fanno parte alcuni suoi stretti parenti che, ricoprono nella menzionata organizzazione criminale ruoli di vertice.
Viene posto in rilievo che nel corso delle elezioni amministrative del 2008 e 2013, che hanno visto vincitore il medesimo candidato, e' stato riscontrato un fenomeno di variazioni anagrafiche e di liste «civetta» composte da persone vicine al candidato sindaco per stretti rapporti parentali e amicali.
E' emerso inoltre che anche altri esponenti della compagine politica e dell'apparato burocratico del comune, alcuni dei quali con pregiudizi di natura penale, annoverano frequentazioni ovvero relazioni di parentela sia con componenti della famiglia malavitosa riconducibile al primo cittadino che con soggetti appartenenti a consorterie criminali di altri territori della provincia.
Viene al riguardo evidenziata come presso l'ente sono in vigore prassi amministrative in contrasto con i principi di legalita' e buon andamento, attestate dalla vicenda concernente un dipendente riconducibile per rapporti familiari ad una consorteria criminale operante in un comune limitrofo che, assunto con specifiche mansioni, nel corso della vigente amministrazione e' stato assegnato ad altro ufficio con mansioni superiori, quale segnale di favore nei confronti della consorteria operante nel comune adiacente.
E' altresi' significativo che l'amministrazione comunale non abbia avviato alcun procedimento disciplinare nei confronti di un altro dipendente - figlio di un defunto personaggio di spicco mafioso nei confronti del quale e' stata emessa una sentenza irrevocabile di condanna per truffa e falsita' ideologica commessa in atto pubblico.
L'attivita' di accesso ha appurato, inoltre, che l'attivita' gestionale dell'ente e' caratterizzata da un diffuso e da un'illegittima ingerenza degli organi politici nell'attivita' riservata all'apparato burocratico in violazione del principio della separazione tra il potere di indirizzo e quello di gestione.
L'analisi delle procedure rientranti nella competenza di diversi settori amministrativi ha evidenziato come l'amministrazione comunale, in quel contesto ambientale caratterizzato dalla invasiva presenza della criminalita' organizzata, non abbia adottato alcun idonea misura per scongiurare forme di condizionamento della criminalita' organizzata e assicurare il rispetto dei principi di legalita'.
In particolare con riferimento ai lavori eseguiti con finanziamenti pubblici e' stata rilevata la mancata adesione del comune al protocollo di legalita' e l'omessa applicazione delle direttive dell'assessorato dei lavori pubblici della Regione Siciliana in materia di prevenzione antimafia, nonche' la consuetudine dell'ente di disporre affidamenti di lavori in via diretta.
Gli accertamenti ispettivi hanno altresi' evidenziato una fitta rete di collegamenti tra funzionari in servizio presso l'ufficio tecnico comunale, amministratori locali e imprenditori legati alla locale criminalita' organizzata che si sono aggiudicati, ripetutamente, lavori pubblici di consistente valore economico.
Elementi univoci che attestano significativamente come la gestione comunale risponda a logiche familistiche sono poi emersi dall'analisi del bando pubblico relativo al «programma integrato per il recupero e la riqualificazione della citta'», progetto finanziato per la quasi totalita' dalla Regione Siciliana che, come piu' ampiamente descritto nella relazione della commissione d'indagine, prevede il recupero di dieci alloggi popolari e la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria.
L'esame della relativa procedura ha evidenziato una serie di anomalie e irregolarita' - tutte volte a favorire gli illegittimi interessi della famiglia del primo cittadino e quelli di soggetti riconducibili alla locale criminalita' organizzata - riscontrate, in particolare, nella fase di pubblicita' della gara, alla quale ha partecipato una sola ditta i cui soci ed amministratori sono legati da vincoli parentali al sindaco. La citata ditta, aggiudicataria dei lavori, si e' avvalsa nell'esecuzione delle opere di altra impresa riconducibile al fratello del primo cittadino.
Peraltro gli immobili interessati dagli interventi di recupero funzionale e abitativo risultano di proprieta' del primo cittadino o di suoi stretti parenti o affini o di soggetti riconducibili alla locale famiglia malavitosa.
In relazione a tali interventi e' emerso che l'amministrazione, nel suo complesso, si e' adoperata affinche' di ingenti risorse pubbliche beneficiassero imprese riconducibili al sindaco ed ad un suo stretto parente e per interventi su beni di proprieta' degli stessi o di soggetti riconducibili alla locale famiglia criminale.
Irregolarita' altrettanto gravi e significative sono state riscontrate nei provvedimenti adottati nel settore socio-assistenziale da cui hanno tratto vantaggio anche persone appartenenti ad ambienti controindicati.
Le verifiche esperite nel corso dell'accesso hanno evidenziato che la prassi amministrativa adottata dalla giunta comunale di espropriare i responsabili del competente settore amministrativo delle proprie prerogative - in violazione del principio di separazione tra potere di indirizzo proprio degli organi di governo dell'ente e poteri di gestione - impartendo veri e propri ordini ai responsabili dell'ufficio.
La relazione del prefetto evidenzia che tra i beneficiari dei contributi destinatati a persone in condizione di disagio socio-economico figurano soggetti strettamente legati ad ambienti criminali o ai vertici dell'amministrazione i quali invero si sarebbero dovuti astenere per l'esistenza di vincoli familiari con i beneficiari che in taluni casi hanno ottenuto contributi economici in misura superiore a quanto previsto nel regolamento comunale.
Ulteriori concreti elementi sintomatici di una gestione amministrativa avulsa dal rispetto dei principi di legalita' sono attestati dai cospicui contributi, costantemente incrementati nel tempo nonostante i vincoli di bilancio, disposti in favore di una locale pro-loco presieduta fino al primo semestre del 2016 dal figlio di un noto esponente malavitoso. Detti benefici sono stati disposti anche in questo caso sulla base di provvedimenti della giunta comunale senza adeguata istruttoria preliminare e sulla scorta di richieste formulate dal figlio del menzionato esponente malavitoso anche in periodi in cui lo stesso era cessato dalla carica di presidente della pro-loco.
L'organo ispettivo ha rilevato, inoltre, nelle attivita' di competenza del servizio economico-finanziario una diffusa mala gestio, con evidenti ripercussioni sull'attivita' di riscossione dei tributi, dove viene in rilievo l'assenza di significative iniziative da parte dell'amministrazione comunale dirette al recupero delle morosita' della tassa rifiuti urbani e dei canoni di utenza, di cui hanno beneficiato soggetti legati agli amministratori ed appartenenti alla locale organizzazione criminale.
La circostanza che l'accertata protratta inerzia dell'amministrazione comunale in materia di riscossione delle entrate comunali non e' stata in alcun modo contrastata dalla minoranza consiliare dimostra come l'amministrazione dell'ente sia univocamente improntata al mancato rispetto delle regole e del buon governo.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti dell'amministrazione comunale di Bompensiere volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale e arrecato pregiudizio agli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Bompensiere (Caltanissetta), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 23 aprile 2018

Il Ministro dell'interno: Minniti
 
Art. 2

La gestione del Comune di Bompensiere (Caltanissetta) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Aldo Lombardo - viceprefetto;
dott.ssa Elisa Vaccaro - viceprefetto aggiunto;
dott. Liborio Nasca - funzionario economico finanziario.
 

PREFETTURA DI CALTANISSETTA
UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO
Area I

Prot. n. 207/A.F.I

Caltanissetta, 10 aprile 2018

All'on. Ministro dell'interno
ROMA

Oggetto: Comune di Bompensiere (CL) - Relazione sull'esito degli accertamenti ispettivi volti a verificare la sussistenza dei presupposti per l'adozione del provvedimento di cui all'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
L'attuale amministrazione comunale di Bompensiere, insediatasi a seguito delle corisultazioni amministrative del 9 e 10 giugno 2013, connotate da un clima di accesa competizione, hanno visto l'elezione del omissis omissis, alla guida di una lista civica di candidati consiglieri comunali, ed e' subentrata ad una compagine amministrativa, capeggiata dal omissis omissis, che ha retto l'Ente dal maggio 2008 al giugno 2013.
Anche in ragione delle pregresse vicende che hanno interessato la realta' territoriale di Bompensiere, oltre che per l'acclamata storica presenza di una consorteria criminale di stampo mafioso operante su quel territorio e facente capo alla famiglia di sangue dell'omissis, l'amministrazione comunale e' stato oggetto di un'attenta attivita' di osservazione e di approfondimento, disposta da questa Prefettura, volta ad acquisire elementi informativi riguardanti fenomeni di condizionamento e compromissione sia degli organi elettivi che degli apparati amministrativi di quel Comune.
Il monitoraggio e' stato poi intensificato in relazione agli accertamenti condotti dagli Organi di Polizia che hanno delineato una situazione di rischio di inquinamento mafioso dell'amministrazione comunale, frequentazioni e parentele di alcuni componenti degli organi elettivi del comune di Bompensiere con soggetti gravitanti nell'ambito della locale criminalita' organizzata, indicativi della possibile influenza degli interessi eliminali sull'esercizio di pubbliche funzioni in un territorio caratterizzato dalla presenza di una potente ed invasiva criminalita' e che fa capo alla richiamata omissis omissis, i cui interessi si infiltrano in tutti gli ambienti che possono rappresentare fonte di potere e di lucro.
Inoltre e' pervenuto a questa Prefettura un esposto anonimo che ha denunciato presunte ingerenze della criminalita' organizzata che si sarebbe avvalsa di strumenti vari per influenzare l'elezione amministrative del comune di Bompensiere del giugno 2013 sin dalla fase della composizione delle liste, oltre a criticita' meritevoli di approfondimento riconducibili, in particolare, al settore tecnico comunale, alla gestione dei servizi sociali e dell'area economica-finanziaria dell'ente locale, evidenziando la sussistenza di un contesto ambientale e burocratico inquinato da logiche contrarie ai principi di legalita'.
L'attivita' di osservazione ha confermato da subito una preoccupante rete di collegamenti, parentele, collusioni e cointeressenze di soggetti appartenenti ad un'organizzazione malavitosa locale e del circondario con amministratori locali, con particolare riferimento: al omissis omissis, al vertice dell'amministrazione comunale di Bompensiere fin dal maggio 2008, gia' consigliere in passate amministrazioni, che, come si dira' piu' diffusamente in seguito, risulta legato con vincoli di parentela con esponenti del «clan omissis»; a omissis, consigliere comunale fino al mese di aprile 2011, omissis di omissis, esponente della locale consorteria criminale; a omissis, gia' consigliere comunale e gia' omissis nella legislatura degli anni 2003/2008, omissis dei prevenuti per mafia omissis.
L'analisi dell'apparato politico ed amministrativo ha rivelato una singolare vicinanza familiare e contiguita' con ambienti criminali di amministratori e dipendenti, inseriti in uffici particolarmente esposti a rischio di corruttela e di interferenza malavitosa, evidenziate anche da vicende giudiziarie riguardanti rapporti tra funzionari dell'ufficio tecnico ed imprese locali, tra cui l'impresa individuale riconducibile a omissis, omissis dell'anzidetto omissis omissis, la omissis soc. coop. del fratelli omissis, con interessi diretti dell'attuale omissis del Comune in argomento, e l'impresa individuale di omissis, omissis dei omissis omissis ed il defunto omissis, tutti presunti bracci imprenditoriali della locale criminalita' organizzata.
In relazione a quanto sopra ed a fronte dell'anomalo e sospetto comportamento inerte e compiacente dell'Amministrazione comunale rispetto ad evidenti tracotanze della consorteria criminale, come nel caso della indisturbata edificazione, pur se risalente nel tempo, di un monumento votivo a Padre Pio in pieno centro cittadino recante la dedica di omaggio al Santo da parte dei omissis, noti esponenti dell'omonima famiglia criminale e coinvolti in vicende giudiziarie per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, nonche' omissis molto vicini dell'omissis, la scrivente, previo conforme avviso del Procuratore della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta in sede di Riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, ha chiesto di essere delegata all'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge n. 629/1982, al Comune di Bompensiere, conferiti con decreto ministeriale n. 17102/128/19 (6) del 7 dicembre 2017.
Con il proprio decreto n. 785/Area funzionale I/O.E.di S. del 18 dicembre 2017 e' stata costituita la Commissione di indagine presso il suddetto Ente locale - composta dal vice prefetto vicario di questa Sede, da due ufficiali dei locali Comandi provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, supportati da un ufficiale del Centro Operativo del Capoluogo della Direzione Investigativa Antimafia - per verificare la sussistenza di collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalita' organizzata o di forme di condizionamento degli amministratori stessi, che compromettano la libera determinazione degli organi elettivi ed il buon andamento o l'imparzialita' dell'amministrazione comunale, nonche' il regolare funzionamento dei servizi alla stessa affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica, ai fini dell'eventuale adozione del provvedimento sanzionatorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
La Commissione di indagine, insediatasi presso l'Ente in parola il 19 dicembre 2017, ha svolto la sua attivita' per tre mesi ed ha presentato in data 16 marzo 2018, al termine degli accertamenti, l'unita articolata relazione, si rinvia integralmente, nella quale sono compendiati ed analizzati i precedenti penali, le posizioni soggettive ed i comportamenti dei rappresentanti degli organi elettivi e dell'apparato amministrativo dell'Ente, nonche' le attivita' piu' significative dei settori amministrativi e tecnici, con particolare riferimento agli appalti, agli affidamenti di lavori e servizi, all'urbanistica, ai servizi sociali, nonche' alla gestione della riscossione delle entrate comunali.
Gli accertamenti svolti dalla Commissione d'accesso, nell'avvalorare l'ipotesi della sussistenza di fattori di inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale a causa dell'influenza della criminalita' organizzata fortemente radicata su quel territorio, hanno posto in risalto una precisa linea di continuita' tra le Amministrazioni comunali dell'ultimo decennio, aventi sempre come vertice il omissis, le quali hanno retto le sorti del comune di Bompensiere dal 2008 a tutt'oggi, e che si sono caratterizzate da un uso distorto dei pubblici poteri per favorire lo stesso omissis, la famiglia di sangue del medesimo, nonche' soggetti collegati direttamente o indirettamente con gli ambienti malavitosi.
Partendo dai riscontrati rapporti di parentela e dalle frequentazioni tra i componenti dell'amministrazione comunale ed appartenenti a sodalizi criminali, l'attivita' d'indagine del Collegio ispettivo ha ricostruito il quadro politico dell'ultimo decennio del comune in discussione, evidenziando la costante presenza tra gli organi elettivi del richiamato Ente di soggetti collegati alla criminalita' organizzata, con ruoli diversi sia all'interno della giunta municipale che nel consiglio comunale, tanto nella componente di maggioranza quanto in quella di minoranza, che hanno inciso nella determinazione delle scelte e degli indirizzi dell'Ente locale.
In relazione cio' l'Organo ispettivo ha ritenuto di analizzare a tutto campo le scelte gestionali e le azioni gia' avviate dall'Amministrazione omissis fin dal suo insediamento e che continuano ad esser portate avanti nell'attuale sindacatura e consiliatura, nello stesso solco e nella stessa linea di contiguita', evidenziando i piu' recenti interventi dell'amministrazione eletta nelle consultazioni del giugno 2013, che appare distante dal soddisfare le finalita' del pubblico interesse ed orientata a favorire gli affari personali e delle locali consorterie criminali.
La stessa struttura organizzativa dell'Ente, caratterizzata anche dalla carenza di competenza delle figure apicali nei settori strategici ed inadeguata ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa, operante tra l'altro in un contesto connotato dall'assenza di indirizzi politici improntati a principi di legalita' nonche' di aggiornati regolamenti disciplinanti le procedure dei settori comunali piu' sensibili, e' apparsa strumentale alle indebite ingerenze della compagine politica e della criminalita' locale, peraltro legata da rapporti parentali con gli omissis vertici omissis.
In questo quadro e' maturata la convinzione della Commissione di un attuale e concreto rischio di penetrazione degli interessi criminali in un consolidato sistema di connivenze e di interferenze di fattori esterni riferibili alla cosca locale, al quale anche l'attuale amministrazione non solo non ha saputo porre argini ma si e' pienamente conformata con azioni e condotte omissive.
Proprio il contesto territoriale, caratterizzato da una criminalita' organizzata cosi' pervasiva e capace di insinuarsi profondamente nei gangli vitali dell'Ente locale avrebbe, invece, richiesto da parte dell'amministrazione comunale che deve avere come obiettivo primario il perseguimento dell'interesse pubblico ed il benessere della collettivita', un impegno fattivo e prioritario nell'apprestare misure adeguate a contrastare i tentativi di interferenza.
Al fine di delineare compiutamente l'inquietante quadro, che scaturisce dagli esiti ispettivi, appare utile focalizzare, preliminarmente, il contesto territoriale e le dinamiche criminali che interessano il territorio in cui si colloca il comune di Bompensiere, prima di analizzare nel dettaglio gli esiti ispettivi, con riferimento alle posizioni degli amministratori, dei dipendenti comunali e alle principali procedure amministrative.
Il Comune di Bompensiere e' il piu' piccolo della provincia nissena con una popolazione di seicentoventicinque abitanti, collocato geograficamente nella parte settentrionale della provincia, nota come quella del «vallone», ed e' costituito da un modesto agglomerato urbano disposto su un'unica via principale.
L'economia di quel centro, fondata storicamente sull'agricoltura, non ha avuto trasformazioni nel corso degli anni ed il sistema produttivo locale ruota intorno al comparto agricolo, senza alcun segnale di sviluppo di attivita' commerciali.
La peculiare storia criminale del comune di Bompensiere e la sua collocazione geografica in un area ad elevata incidenza delinquenziale hanno fatto si' che nel tessuto sociale di quella realta' non appaiono respinte le logiche dell'intimidazione e dell'omerta', sulle quali ordinariamente si fondano i poteri di condizionamento illecito tipico della mafia siciliana.
Gli atti giudiziari e le risultanze investigative delle Forze di Polizia hanno evidenziato che la omissis omissis, intesa come quella di sangue da cui discende l'omissis omissis, annovera diversi esponenti legati alla criminalita' mafiosa, in particolare a «cosa nostra».
Le inchieste giudiziarie hanno descritto che i capostipiti di quella famiglia, i omissis omissis omissis, quest'ultimo omissis dell'attuale omissis, erano inseriti nel tessuto mafioso a livello tale da intrattenere stretti rapporti di amicizia con esponenti di spicco della vecchia criminalita' organizzata siciliana, quali omissis omissis di Mussomeli (CL) e omissis omissis di Serradifalco (CL), coinvolti in vicende giudiziarie risalenti al 1931.
In quell'area e' storicamente radicata la presenza dell'organizzazione criminale capeggiata dai omissis omissis omissis omissis - omissis di, primo grado del omissis omissis omissis - gia' «uomini d'onore», con il omissis ed un omissis degli stessi uccisi dalla mafia nel 1968.
L'appartenenza dei omissis omissis ed omissis all'associazione di stampo mafioso «cosa nostra», oltre ad essere confermata dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, in particolare da omissis omissis che li ha indicati quali «uomini d'onore» della famiglia mafiosa di Bompensiere, trova conferma nell'ordinanza di custodia cautelare in caarcere n. 1194/92 G.N.R. - n. 76/92 R.O.C. e n. 707/92 R.G. G.I.P. emessa dall'Ufficio del Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta, nell'ambito dell'operazione di polizia giudiziaria denominata «omissis» del novembre 1992, che ha coinvolto 241 indagati per reati vari, in particolare per associazione a delinquere di stampo mafioso, tra i quali noti esponenti della criminalita' organizzata operanti in diverse province della Sicilia, come omissis, omissis, omissis, omissis, omissis ed altri soggetti della criminalita' organizzata nissena.
Tra l'altro, nel 2011 il richiamato omissis omissis, reggente della locale consorteria mafiosa, e' stato sottoposto alla misura restrittiva della liberta' personale in quanto ritenuto responsabile del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione di polizia giudiziaria, denominata «omissis», eseguita il 5 aprile 2011 dall'Arma dei Carabinieri di Caltanissetta.
Significativo che omissis omissis, figlio di omissis omissis, all'epoca dell'arresto del omissis era consigliere comunale di maggioranza durante la prima omissis di omissis omissis, ancorche' dimessosi dal citato consesso a due giorni di distanza dall'arresto del omissis.
A conferma del rilievo criminale e della pericolosita' sociale del predetto omissis omissis, in atto sorvegliato speciale dopo la detenzione conclusa nel XXXX XXXX per associazione mafiosa, il Tribunale di Caltanissetta - Sezione Misure di Prevenzione, nell'ambito del procedimento di prevenzione n. 63/2012 R.M.P. n. 06/2015 R.D., ha disposto in data XX.X. XXXX, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, l'applicazione nei confronti del omissis omissis dell'anzidetta misura di prevenzione personale per la durata di tre anni, unitamente alla misura patrimoniale, ai sensi del decreto legislativo n. 159/2011 (Codice Antimafia), della confisca di beni mobili registrati ed immobili, di aziende di commercio e di dettaglio di carni, di allevamenti di ovini e caprini, di terreni agricoli, di rapporti bancari, assicurativi e postali riconducibili a quest'ultimo, del valore complessivo di 2.500.000,00 di euro, in ragione della mancata giustificazione dell'origine legittima di quei beni riferibili al medesimo e della sproporzione tra il loro valore ed i redditi, dichiarati e dell'inesistenza di elementi dai quali risultasse che i predetti beni fossero il frutto di attivita' lecite.
L'applicazione a omissis omissis delle anzidette misure di prevenzione hanno trovato radice nella sua accertata pericolosita' sociale, dimostrata anche in sede giudiziaria riguardo alla sua appartenenza all'associazione mafiosa «cosa nostra», anche con ruoli apicali nella famiglia mafiosa di Bompensiere.
A differenza di quanto avvenuto in passato per crudeli accadimenti criminosi che nella memoria dei cittadini di Bompensiere permangono come legati al cognome omissis, successivamente il sodalizio mafioso riconducibile alla omissis omissis risulta, dai rapporti di polizia, fortemente strutturato e, proprio in ragione della solida coesione dei suoi componenti e dell'espansione dei loro interessi illeciti in diverse attivita' economiche, e' riuscito a mantenere in questi anni un pressante e diffuso controllo e condizionamento territoriale a diversi livelli, favorito, in seno all'Ente comunale, dalla presenza di legami parentali, ma anche da intrecci di rapporti economici con esponenti della compagine politica.
Infatti a partire dal omissis omissis e proseguendo con il omissis di quest'ultimo omissis, gia' consigliere comunale, omissis del prevenuto omissis omissis, oltre che con un altro familiare, omissis omissis, gia' presidente fino al 2016 della XXX XXXX cittadina, omissis del defunto omissis omissis, esponente della cosca locale ed inquisito per fatti di criminalita' organizzata, si evidenzia un intreccio familistico-mafioso, tipico delle organizzazioni criminali, anche all'interno dell'Istituzione locale.
Tra l'altro, la famiglia mafiosa di Bompensiere, proprio in ragione della coesione tra i suoi aderenti, ha mantenuto saldamente il controllo del territorio ed ha imposto un condizionamento generale, anche attraverso alcuni imprenditori che, secondo quanto emerge dalla relazione d'accesso, sono stati coinvolti in significative vicende amministrative, meglio illustrate nel prosieguo, non escludendosi che quest'ultimi abbiano svolto il ruolo di fiancheggiatori e di prestanome della locale consorteria.
Nel contesto ambientale sopra descritto e nella ricostruzione del quadro politico-amministrativo del Comune di Bompensiere risultano indicativi i vincoli familiari, frequentazioni e la comunanza di interessi economici, che costituiscono la base di un collaudato sistema di gestione amministrativa, volta a favorire gli interessi illeciti della cosca locale attraverso procedure apparentemente lecite.
In tal senso, rilevano i legami parentali dei membri della famiglia del omissis omissis, il ripetuto omissis omissis, con esponenti della locale famiglia mafiosa, unitamente alle parentele o alle affinita' di alcuni amministratori con soggetti appartenenti o riconducibili alla locale cosca, alcuni dei quali hanno anche rivestito cariche apicali all'interno dell'attuale e del precedente organo consiliare.
In particolare si fa presente che le elezioni comunali tenutesi nel giugno 2013 non hanno portato ad un reale rinnovamento della compagine eletta nella precedente consultazione amministrativa del maggio 2008, in quanto Comune e' amministrato, senza soluzione di continuita', dal omissis omissis omissis, con una notevole concentrazione di poteri in capo a se' anche in materia di lavori pubblici, patrimonio, demanio, attivita' produttive, personale e protezione civile.
Ben sei amministratori attuali del Comune di Bompensiere sono tra l'altro al loro secondo mandato. Oltre alle segnalazioni all'Autorita' Giudiziaria del predetto omissis omissis per molteplici reati, tra i quali associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata liberta' degli incanti ed altri, che non hanno avuto sviluppi in sede processuale, risultano comunque significativi i suoi vincoli familiari, le sue frequentazioni e la comunanza di interessi economici, che costituiscono la base di un collaudato sistema di gestione amministrativa, volta a favorire gli interessi illeciti dell'omissis e/o dei sodalizi criminosi locali, attraverso procedure apparentemente lecite.
Rilevano, in tal senso, legami parentali del citato omissis quale omissis di omissis grado con i richiamati omissis omissis omissis omissis, questi ultimi due gia' «uomini d'onore» e reggenti della famiglia mafiosa di Bompensiere.
Parimenti significative sono le parentele, le affinita' e le frequentazioni di alcuni amministratori con soggetti appartenenti o riconducibili alla locale consorteria o alle cosche criminali presenti sul territorio, alcuni dei quali hanno anche rivestito cariche apicali all'interno dell'attuale e del precedente organo consiliare.
La Commissione ispettiva, nell'attivita' di indagine svolta a tutto campo con riferimento a profili soggettivi ed alla gestione dell'attuale compagine amministrativa, ha potuto constatare che la fitta rete di parentele e di relazioni degli omissis con esponenti della criminalita' organizzata abbia consentito alla malavita, proprio grazie agli intrecci familiari ed alle frequentazioni, di ingerirsi nella realta' dell'ente locale, condizionandone e sviandone le scelte.
L'Amministrazione omissis, in particolare, si e' caratterizzata per non essere intervenuta in numerosi procedimenti relativi a settori anche strategici che presentavano gravi anomalie e profili di illegittimita' e per non aver messo in atto misure inderogabili volte al ripristino della legalita', neanche quando sono emersi evidenti interessi della criminalita' organizzata, dando prova nei fatti di un palese immobilismo e di un'interazione con i sodalizi criminali.
La Commissione ha potuto verificare come questo reticolo di legami familiari e di affinita' abbia inciso tangibilmente sull'azione del omissis omissis, proiettata a costruire vantaggi illegittimi per se', per la sua famiglia e per la criminalita', secondo logiche del tutto avulse dalla corretta e trasparente gestione della cosa pubblica.
Significativi, in tal senso, i riferimenti al bando pubblico relativo al «Programma integrato per il recupero e la riqualificazione della citta' - Realizzazione attraverso il recupero abitativo di 10 alloggi popolari e realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria consistente nella realizzazione di una struttura produttiva, piscina ed opere di ristori esterne. Affidamento della progettazione esecutiva dei lavori, della gestione della piscina e compartecipazione all'investimento mediante finanza di progetto con diritto di prelazione da parte del promotore», di cui si dice meglio nella relazione della Commissione di indagine a cui si rinvia, dell'importo complessivo di euro 2.135.201,91 finanziati dalla Regione Siciliana, salvo una modesta compartecipazione del bilancio comunale di euro 140.501.91.
Al riguardo si fa presente che il Comune di Bompensiere ha partecipato al bando pubblico dell'Assessorato regionale delle infrastrutture per l'accesso ai contributi per i programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle citta' con la compartecipazione di un partner privato da selezionare mediante gara pubblica con manifestazione di interesse dei privati.
A seguito della procedura di scelta del partner privato, di cui l'Organo ispettivo non ha rinvenuto la relativa documentazione per verificarne la correttezza, e' pervenuta un'unica manifestazione di interesse, quella dell'omissis omissis omissis omissis, con cui il Comune di Bompensiere ha partecipato al citato bando regionale.
Dopo che nel febbraio XXXX l'anzidetto Assessorato regionale ha trasmesso protocollo di intesa per la realizzazione degli interventi, l'Amministrazione comunale, previo bando-disciplinare di gara del XXXXXX indicante il diritto di prelazione del miglior offerente risultante dalla gara, alla quale risulta pervenuta una sola offerta, ha affidato i lavori ad un R.T.I. avente come capogruppo omissis omissis omissis omissis e quale mandante omissis omissis di XXXXX, che si e' avvalsa per la partecipazione dei requisiti della omissis omissis.
Diverse sono state le anomalie evidenziate nel corso degli accertamenti sulla anzidetta procedura.
Invero nella gara in argomento l'Organo ispettivo ha evidenziato perplessita' sulla corretta modalita' di pubblicita' delle procedure di gara, avuto riguardo alla circostanza che risulta pervenuta una sola manifestazione di interesse quale partner privato, vale a dire quella de omissis omissis omissis omissis.
Inoltre, quanto al raggruppamento di imprese aggiudicatario dei lavori, lo stesso Collegio ha accertato che i signori omissis, soci ed amministratori della menzionata impresa omissis sono parenti del omissis in quanto la omissis di quest'ultimi e la omissis della omissis del omissis, e che l'impresa omissis omissis omissis - che si e' avvalsa della omissis - e' stata costituita il X.X.XXXX, poco prima dell'avvio della procedura per l'affidamento dei lavori, ed e' riconducibile a omissis omissis omissis, omissis dell'attuale omissis nonche' omissis dei ripetuti «uomini d'onore» omissis omissis omissis.
Tra l'altro le unita' immobiliari destinatarie degli interventi di recupero funzionale ed abitativo molte sono di proprieta' di soggetti legati da vincoli di parentela con il omissis omissis e, quindi, con legami familiari con esponenti della locale cosca mafiosa.
In relazione alle opere di urbanizzazione secondaria previste dal cennato bando di gara si rileva la realizzazione di una articolata serie di servizi e manufatti destinati alla ricettivita' ed all'accoglienza di persone, offrendo servizi ricreativi legati alla presenza di una piscina ed alla somministrazione di prodotti tipici locali, su terreni intestati al omissis omissis, alla omissis ed a omissis, peraltro distanti circa 50 metri da un fabbricato in fase di ultimazione, apparentemente adibito a villa abitabile, di proprieta' del omissis omissis omissis e della omissis.
Nella circostanza emerge che l'Amministrazione comunale si e' adoperata per realizzare opere con evidenti finalita' ricettive mediante ingenti risorse pubbliche, marginalmente integrate da quelle private, affidandone la realizzazione ad imprese edili strettamente collegate con il predetto omissis e con omissis su terreni di proprieta' dello stesso e di un proprio familiare, riguardanti inoltre il recupero funzionale ed abitativo di immobili insistenti in un asse viario centrale e di grande interesse per il comune di Bompensiere, nonche' di proprieta' di soggetti legati da rapporti di omissis con il ripetuto omissis e con la omissis.
L'organo ispettivo ha, poi, sottolineato che, in diverse occasioni, omissis e' arrivato ad avocare a se' provvedimenti di carattere gestionale, quindi non di prerogativa dell'organo politico, per definire percorsi gia' avviati in coerenza con proprie valutazioni e finalita'.
Relativamente al personale dipendente, la fitta rete di parentele o i collegamenti con la famiglia mafiosa locale non si riscontrano solo tra gli omissis comunali, atteso che molti dei dipendenti del comune vantano precedenti penali e giudiziari, frequentazioni con soggetti controindicati per fatti di criminalita' comune ed organizzata ed in particolare e' stata accertata che una dipendente comunale ha rapporti omissis con un esponente della consorteria criminale del territorio di Milena (CL).
In questo contesto relativo al personale dipendente, assumono un particolare significato, alla luce dei fatti evidenziati dalla Commissione d'accesso, alcune circostanze che appresso si riportano:
la posizione lavorativa della omissis omissis omissis, figlia di omissis omissis, esponente della famiglia mafiosa del vicino comune di Milena (CL), assunta presso il Comune di Bompensiere con le mansioni di omissis, che, durante l'Amministrazione omissis, viene assegnata all'ufficio omissis con mansioni superiori, quale segnale di attenzione nei confronti della famiglia mafiosa omissis;
i rapporti tra il funzionario dell'ufficio omissis comunale, omissis omissis, e le imprese gestite dalle famiglie imprenditoriali di cui si dira' in seguito;
l'atteggiamento tenuto dall'Amministrazione omissis nei confronti del dipendente omissis omissis, figlio del defunto «uomo d'onore» omissis omissis, distaccato presso XXXX (XXX XXXX che ha gestito il servizio di igiene ambientale del territorio comunale di Bompensiere), nei cui riguardi non risulta che l'Amministrazione omissis abbia attivato alcun procedimento disciplinare nei confronti del predetto dipendente a seguito della sentenza irrevocabile di condanna, a carico del medesimo, della Corte di Appello di Caltanissetta per truffa e falsita' ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Dunque l'Organo Politico, caratterizzatosi per una forte ed illegittima commistione tra scelte di governo e gestione diretta delle procedure amministrative, nel perseguimento di finalita' di tipo affaristico, ha potuto contare su un apparato permeabile a logiche clientelari ed accondiscendente all'uso distorto delle pubbliche funzioni.
Cio', in particolare, nell'ambito dell'ufficio omissis comunale, settore chiave dello sviluppo e del controllo del territorio ove l'amministrazione, pur di giungere ad illeciti compromessi, ha confidato su personale incline a condividere metodi e finalita' di gestione.
La stessa struttura organizzativa dell'Ente, risultata inadeguata ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa, peraltro in assenza di indirizzi politici improntati a principi di legalita' di aggiornati regolamenti disciplinanti le procedure dei settori piu' sensibili, e' apparsa strumentale alle ingerenze dell'attuale omissis, della criminalita' locale, peraltro legata da rapporti parentali con i vertici politici.
Invero i funzionari comunali, stabilmente titolari di incarichi in settori particolarmente senza rotazione negli stessi, rivelatisi malleabili a condotte di sviamento, hanno portato gli uffici comunali a conformare le procedure amministrative, in tutti i settori di attivita', ad insufficienti e lacunose istruttorie, a ritardi se non anche ad inerzie in danno delle casse del comune, nonche' a reiterate violazioni di legge che hanno mortificato le giuste aspettative della collettivita'.
E' appena il caso di rilevare che il Collegio ispettivo, al fine di acquisire le informazioni di interesse, ha dovuto ricorrere a frequenti interlocuzioni ed ad alcune audizioni dei responsabili dei servizi non potendo desumerle dagli atti d'ufficio stante il generale stato di disordine nella conservazione degli stessi, peraltro gia' di difficile comprensione anche per la carenza di motivazione e la superficialita' delle valutazioni.
Tra gli atti acquisiti nel corso dell'accesso al Comune di Bompensiere, soprattutto dal settore omissis comunale, pur evidenziandosi un assetto documentale e la sua tenuta formalmente poco regolare, non mancano certo pratiche ritenute ad alto indice di illegalita' di natura sostanziale, che hanno trovato presupposto nei rapporti interpersonali e/o nei legami parentali, che agevolano l'infiltrazione mafiosa nella gestione della cosa pubblica e non si e' avuto modo di riscontrare l'utilizzo da parte del Comune degli strumenti di controllo antimafia nei confronti degli operatori economici con cui l'Amministrazione comunale ha inteso intrattenere rapporti negoziali.
Si segnala nel settore dei lavori pubblici l'assenza dell'adesione del Comune di Bompensiere al protocollo di legalita' «Carlo Alberto Dalla Chiesa» e la parziale ed in diverse occasioni l'omessa applicazione delle direttive dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici di cui alla circolare n. 593 del 31 gennaio 2006 derivanti dall'anzidetto Protocollo di legalita' in materia di prevenzione antimafia nei lavori pubblici che si eseguono con finanziamenti pubblici, tesi a vagliare piu' rigorosamente l'attivita' contrattuale dell'amministrazione pubblica anche al di sotto delle regole comunitarie, in un contesto territoriale, qual e' quello della provincia nissena, caratterizzato da un consistente numero di ditte in rapporti con la criminalita' organizzata.
Detta condotta ha fatto si' che cospicui affidamenti di lavori sono stati assegnati dal Comune in parola ripetutamente ad imprese caratterizzate da controindicazioni di tipo mafioso, senza che venisse osservato il vincolo del rispetto delle clausole c.d. di autotutela in presenza di gare con finanziamenti pubblici per importi pari o superiori a euro 250 mila ovvero di vietare eventuali sub appalti nelle ipotesi di sopravvenienza di informazioni antimafia ostative.
Sempre nel settore de omissis, e' stato rilevato che le procedure utilizzate negli affidamenti di lavori e, piu' in generale, in tutte le fasi dell'iter procedurale non sono quasi mai ispirate a principi di rotazione, efficienza, correttezza e trasparenza, precostituendo le condizioni per avvantaggiare persone vicine agli organi elettivi ed agli ambienti malavitosi, in particolare con il frequente ricorso all'affidamento diretto di lavori ad imprese vicini alla omissis omissis, i cui titolari hanno rapporti di parentela con omissis ovvero a ditte ove omissis omissis risulta avere significative cointeressenze economiche.
Singolare appare, poi, la circostanza che tra il personale dell'Area omissis in servizio da tempo vi sia sempre lo stesso omissis, omissis omissis omissis, anche lui interessato da alcune vicende giudiziarie e strettamente legato a omissis omissis omissis ed ai suoi familiari.
In particolare si e' potuto verificare come sia stato proprio omissis omissis omissis la figura omissis di riferimento che ha indirizzato operativamente, nel solco del favoritismo e dello sviamento dal pubblico interesse, l'azione del settore, proseguita senza alcuna soluzione di continuita', assumendo un ruolo funzionale alle progettualita' dell'omissis.
Premesso quanto sopra, si ritiene necessario richiamare il ruolo svolto da omissis omissis ed, a seguire, alcune tra le attivita' amministrative piu' sintomatiche poste in essere da omissis e da omissis del Comune di Bompensiere che, per le loro deviazioni dai principi di trasparenza, imparzialita' e correttezza, mostrano quei chiari e non casuali indizi di un condizionamento da parte della criminalita' organizzata, richiesti per l'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Il omissis omissis omissis, prima di giungere alla guida del Comune, ha avuto intensi rapporti con il Comune di Bompensiere quale omissis, nella qualita' di omissis della omissis omissis, affidataria fin dal 2000 dei lavori di ristrutturazione del Palazzo Municipale, degli interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamento del campo di calcio, della realizzazione di un campo di calcetto e di un campo da tennis nel 2004, nonche' dei lavori di manutenzione della chiesa SS. Crocifisso nel 2005.
Dopo l'assunzione della carica omissis omissis, in spregio ai vincoli normativi di incompatibilita' nell'affidamento di incarichi a familiari, peraltro non eccepiti finora nelle sedi competenti, le relazioni negoziali afferenti l'esecuzione di lavori pubblici su commissione del Comune di Bompensiere sono stati intrattenuti con il omissis omissis omissis, come per l'appalto per la fornitura in opera di illuminazione pubblica alimentata da un sistema eolico fotovoltaico, per l'importo complessivo di euro 1.626.545,00, vinto da una societa' avente sede legale nella provincia di omissis, i cui lavori sono stati sub appaltati omissis omissis omissis di omissis, nonche' per l'appalto di euro 434.534,00 per la costruzione della copertura con impianto fotovoltaico della scuola materna di via Pirandello, aggiudicato a omissis omissis omissis di XXXXX riconducibile a omissis omissis per cointeressenze dell'anzidetta societa' con omissis di cui quest'ultimo e' amministratore.
Le verifiche condotte dall'Organismo ispettivo hanno evidenziato diversi fatti e circostanze in cui l'Amministrazione comunale ed, in particolare, omissis omissis omissis ha assunto scelte che inducono a ritenere verosimile un condizionamento dell'azione amministrativa in relazione alla contiguita' con soggetti controindicati per connessione con la criminalita' organizzata, tra l'altro al medesimo legati per stretti rapporti di parentela.
Sul punto e' significativo far presente che le imprese affidatarie di lavori appaltati dal Comune, se non locali, si avvalgono quali subappaltatori delle prestazioni di ditte vicine a omissis omissis ed in particolare a quella de omissis omissis omissis, oppure di imprese di familiari di esponenti della criminalita' organizzata operante nei comuni limitrofi a quello di Bompensiere.
A tal riguardo si segnalano, oltre ai lavori nella scuola materna Bompensiere, aggiudicati a omissis, riconducibile a omissis, anche i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche della locale scuola elementare «De Amicis», peraltro allo stato chiusa, aggiudicati a omissis, impresa edile con sede a omissis (XX) al cui interno figurano come operai omissis ed omissis di omissis omissis (omissis del omissis) e subappaltati sia alla predetta omissis sia a omissis, il cui amministratore e' omissis omissis, omissis di un esponente mafioso di San Cataldo, omissis omissis, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti ed altro.
Inoltre gli accertamenti ispettivi hanno evidenziato che diversi lavori sono stati aggiudicati dall'Amministrazione comunale durante la omissis omissis mediante affidamenti diretti ad imprese appartenenti a familiari del omissis ed a soggetti legati a quest'ultimo da stretti rapporti di amicizia, quali omissis - conosciuto in loco come il «socio di sempre» de omissis - il quale ha una partecipazione societaria ne omissis, di cui e' socio omissis, che e' anche amministratore unico della piu' volte richiamata omissis; e l'omissis, condannato per favoreggiamento e segnalato all'Autorita' Giudiziaria per associazione mafiosa unitamente a omissis, seppur assolti per mancanza di condizioni con decreto n. 877/06 dell'8 ottobre 2012 del G.I.P. di Caltanissetta, nonche' omissis dei omissis omissis omissis e omissis, in quanto omissis della omissis dei medesimi.
Altra vicenda poco lineare sulla quale l'Organo ispettivo ha rivolto la sua attenzione e' quella relativa all'appalto per l'esecuzione dei lavori di costruzione della copertura con impianto fotovoltaico integrato nella scuola materna di Bompensiere, sita in Viale Pirandello, dell'importo complessivo di 537.818,25 euro, finanziato dall'Assessorato Regionale dell'industria con un bando per la concessione delle agevolazioni agli enti locali per azioni di sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili, all'incremento dell'efficienza energetica ed alla riduzione delle emissioni climalteranti, con la scelta di un partner privato.
Aldila' della circostanza che i lavori da ultimo citati erano stati affidati nel 2014 a omissis ma revocati su impulso della Regione Siciliana per violazione degli obblighi di pubblicita' nella fase della scelta del partner, il Comune di Bompensiere ha rinnovato la procedura relativa con anomalie ed incongruenze nella valutazione dei requisiti dei partecipanti e nella tenuta della documentazione da questi presentata, aggiudicandola ancora alla richiamata omissis.
Ne e' seguita una controversia giudiziaria promossa da un'impresa concorrente, omissis omissis, conclusasi con la dichiarazione in sede giudiziale dell'annullamento del contratto stipulato tra il Comune di Bompensiere e la predetta omissis.
Nonostante un tortuoso iter giudiziario ed amministrativo che ha visto la suddetta omissis omissis piu' volte esclusa e poi riammessa, l'esecuzione dei lavori in parola e' stata comunque effettuata dalla piu' volte ricordata omissis, seppur soccombente in sede giurisdizionale, in ragione di un'asserita urgenza derivante dalla scadenza temporale stabilita dalla Regione Siciliana per la consegna defintiva dei lavori a cui era subordinato il finanziamento.
Dalla disamina degli atti del citato appalto la Commissione di accesso ha rilevato l'esito della suddetta vicenda che ha visto un vantaggio de omissis, che, nonostante soccombente in sede giudiziaria, ha comunque realizzato i lavori e nei cui riguardi non risultano svolte le verifiche antimafie come previste dalla circolare n. 593 del 31 gennaio 2006 dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, con ricadute negative per l'Ente legate ai ricorsi giudiziari ed al rischio di compromettere il finanziamento regionale.
Il tutto in un contesto di errori, se non anche di interferenze, della stazione appaltante nella valutazione delle diverse fasi della procedura, che hanno portato all'esclusione di un'impresa risultata aggiudicataria dopo le vicende giuridiche, ma che, allo stato degli atti, non sembra che abbia visto riconosciuta la propria posizione tutelata come risultante dalla decisione del T.A.R.S di Palermo.
Va inoltre evidenziato che dagli atti acquisiti dall'Organo ispettivo nel corso dell'accesso risulta che la giunta comunale usa talora espropriare i responsabili dei settori comunali delle proprie prerogative, in violazione del principio di separazione tra poteri di indirizzo, propri degli organi di governo, e poteri di gestione spettanti ai citati responsabili di settore.
Tale prassi viene attuata mediante l'emanazione di «determine» della giunta, cioe' atti atipici con i quali l'organo di governo fornisce non indirizzi, come previsto dal proprio ruolo istituzionale, bensi' veri e propri ordini ai responsabili di settore, senza assumersi responsabilita' dirette, che rimangono in capo agli organi burocratici che formalmente adottano l'atto di gestione.
Detti rapporti tra Amministrazione comunale e apparato amministrativo sono stati rilevati sia nel corso delle audizioni con i responsabili dei settori, sia dalla lettura ed acquisizione di documenti, quale ad esempio la determina de omissis omissis sulle modalita' di accertamento ai fini dell'iscrizione all'anagrafe comunale oppure gli atti relativi all'erogazione di contributi alla locale XXX XXXX.
Quanto alle concessioni di contributi per presunte esigenze di ordine sociale, destano attenzione le determinazioni dell'Amministrazione in parola in favore dei beneficiari di provvidenze economiche a persone con disagio socio-economico, i quali sono dalle verifiche risultati strettamente legati al vertice dell'Amministrazione per vicoli parentali.
Dall'elenco dei destinatari di tali benefici, e' stato accertato che nell'ambito dell'obiettivo gestionale relativo alla concessione di contributi economici a persone bisognose, sono state erogate per ben due occasioni, negli anni 2013 e 2014, con determine di giunta comunale n. XX del XX.X.XXXX e n. XX del X.X.XXX.X. contributi di importi superiori alle misure previste dall'apposito regolamento comunale, seppur marginali, a omissis omissis, omissis del citato esponente della locale criminalita' organizzata omissis omissis, omissis de omissis, il quale all'epoca delle anzidette concessione era detenuto per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. ed era stato destinatario nel 2012 della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni mobili ed immobili, del valore di 2.500.00,00 euro circa, confiscati nel 2015.
In tale contesto significativo e' stato l'atteggiamento del omissis omissis che ha promosso la concessione delle suddette elargizioni mediante le anzidette determine di giunta comunale, anziche' astenersi stante i legami familiari.
Anomale ma significative sono risultate inoltre le concessioni di sussidi economici ad altri soggetti che appresso si indicano:
la concessione di Buoni di educazione formativa (BEF), nell'ambito della programmazione 2010-2012 del Distretto socio-sanitario n. 11 di San Cataldo, del valore di € 500,00 cadauna.
A seguito di avviso pubblico indicato nella determina dirigenziale ma di cui non e' stato fornito riscontro sul luogo e data di affissione, veniva prodotta una sola istanza da parte di omissis omissis, omissis del pregiudicato omissis omissis, al quale pertanto e' stata assegnata l'intera somma dei 4 BEF, corrispondente complessivamente ad € 2.000.00;
con determinazione dirigenziale n. XX del X.X.XXXX si e' dato corso a un intervento economico - con fondi regionali - in favore di anziani ultra sessantacinquenni, soli, in condizioni di indigenza, il cui elenco degli ammessi al beneficio per il Comune di Bompensiere comprendeva, in modo anomalo, un solo nome, omissis omissis, per un importo di € 1.097,88.
Il beneficiario - tra l'altro titolare di regolare pensione ed intestatario di due beni immobili nello stesso comune - e' lo omissis del omissis omissis omissis ed e' sposato convivente, ulteriore motivo per cui il beneficio non poteva essere concesso in quanto, oltre al grado di parentela sopra meglio indicato, nella premessa della determina in argomento era specificato testualmente «L'Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali, con decreto assessoriale n. 1629 del 5 agosto 2009, ha approvato un intervento economico in favore di anziani ultrasessantacinquenni, soli, in condizioni di indigenza da realizzarsi attraverso i Comuni»;
con delibera della Giunta comunale n. XX del XX.XX.XXXX. e' stato concesso un contributo economico di € 350,00 in favore di omissis omissis, attuale consigliere di maggioranza e genero di omissis omissis, omissis dei noti mafiosi omissis omissis, omissis, omissis, e omissis.
Per altro verso, il suddetto Organismo ispettivo ha inoltre evidenziato la compiacente erogazione da parte dell'Amministrazione omissis omissis di contributi per manifestazioni religiose, sportive e culturali in favore della locale XXX XXXX, presieduta dal 2008 fino al primo semestre del 2016 da omissis omissis, omissis del defunto omissis, gia' «uomo d'onore» e «reggente» della locale famiglia mafiosa; omissis del prevenuto omissis e omissis di decimo grado de omissis, la cui omissis omissis proviene da un nucleo familiare di soggetti organici ad una cosca criminale operante nel vicino comune di Montedoro (CL).
Sul punto si e' avuto modo di rilevare che l'erogazione annuale di cospicui contributi all'anzidetta Pro loco per manifestazioni varie, in costante incremento nel tempo nonostante i vincoli di bilancio, avveniva sulla scorta di determine della giunta comunale su richiesta, talvolta presentata e sottoscritta dal predetto omissis omissis seppur cessato dalla carica di presidente, senza un'adeguata istruttoria preliminare, in mancanza di valutazioni sulla congruita' dei prezzi relativi alle forniture ed ai servizi, soprattutto omettendo le rendicontazioni sulla reale utilizzazione delle risorse erogate.
Sintomatici della mala gestio e della acquiescenza nei confronti della criminalita' locale sono anche le vicende relative alla riscossione, dei tributi locali, con particolare riferimento alla tassa per i rifiuti solidi urbani, alla scarsa capacita' di riscossione delle entrate tributarie e dei canoni di utenza nonche' alle carenze registrate nella gestione del servizio tributi comunali, in relazione alle quali l'Amministrazione comunale non risulta che abbia assunto significative iniziative per il recupero delle morosita' dei contribuenti, tra cui numerosi amministratori e dipendenti comunali, a partire dal omissis omissis, ordinariamente deputato alla gestione del servizio di XXXXX XXXXX.
La gestione della riscossione dei tributi comunali - affidata ad un'agenzia di recupero crediti di San Cataldo, omissis omissis, il cui legale rappresentante omissis omissis annovera diversi pregiudizi penali, e che non risulta iscritta all'albo degli enti abilitati alle attivita' di accertamento e riscossione dei tributi del Ministero dell'economia e finanza - vede in posizione debitoria i componenti della giunta comunale, diversi consiglieri comunali e dipendenti del Comune, tra cui il ricordato omissis omissis, oltre che soggetti residenti nel comune ed appartenenti alla criminalita' locale, tra cui omissis omissis, senza che risultasse una volonta' da parte degli amministratori stessi di incrementare l'organico dell'Ufficio o di intraprendere mirate iniziative per recupero dei crediti vantati dall'ente, a rischio di prescrizione, dai contribuenti morosi.
Anche questa attitudine a non risolvere in tempo problematiche rilevanti per la gestione comunale ma di cui erano beneficiari, tra altri, gli amministratori stessi nonche' dipendenti e cittadini con pregiudizi penali, conferma l'univocita' delle conclusioni della Commissione in merito alla compiacenza, merce' l'inerzia amministrativa, degli organi elettivi in particolare a diversi cittadini legati a contesti della locale criminalita' organizzata.
L'accertata protratta inerzia dell'amministrazione in materia di riscossione delle entrate comunali, non ostacolata in sede consiliare neanche dalla minoranza, aldila' di sterili ed isolate schermaglie politiche, da un lato ha leso i diritti fondamentali dei cittadini e le loro legittime aspettative di buon governo e, dall'altro, dimostra una comunanza di intenti dell'amministrazione comunale nel suo complesso univocamente indirizzata al mancato rispetto delle regole, anche nel favorire la criminalita' organizzata.
Inoltre, dall'analisi del movimento della popolazione nel comune di Bompensiere in prossimita' delle consultazioni amministrative del 2008 e del 2013 congiuntamente alla presentazione delle liste dei candidati ed al risultato elettorale, si rileva che il omissis omissis, al fine di scongiurare il rischio di una mancata elezione, avrebbe verosimilmente fruito di vantaggi elettorali a seguito di variazioni anagrafiche del comune e della presentazione di liste di' candidati c.d. «civetta», composte da persone risultate a lui vicine per rapporti parentali ed amicali.
Tali espedienti erano finalizzati a fronteggiare l'eventualita' che lo stesso omissis omissis non venisse eletto omissis per mancanza di un'elevata una maggioranza di votanti in suo favore, atteso che detta maggioranza non doveva essere inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali di quel Comune.
L'effetto dell'anzidetta variazione demografica da altre realta' territoriali di persone legate per le richiamate ragioni al candidato omissis omissis, che successivamente alle elezioni riemigrano dal suddetto Comune fa ritenere che omissis potrebbe aver beneficiato del loro consenso elettorale, tanto da consentirgli di essere il piu' votato tra i candidati a omissis con uno scarto di voti anche marginale, stante la ridotta consistenza del bacino dei votanti di quella comunita'.
In base alle sopraesposte risultanze dell'Organo ispettivo sull'amministrazione comunale di Bompensiere, si ritiene di poter affermare che i sopra indicati collegamenti degli amministratori con la criminalita' organizzata, in un contesto amministrativo di soggiacente collaborazione dei omissis dei settori dell'Ente, hanno determinato l'effetto di una compromissione della libera determinazione degli organi elettivi comunali, cioe' di alterazione del procedimento di formazione della volonta' degli amministratori e responsabili di settore, tale sviare l'attivita' del Comune dal perseguimento degli interessi della collettivita'.
Benche' gran parte di tali comportamenti siano direttamente e formalmente imputabili a responsabilita' dei capi settore, si ritiene che da tale responsabilita' non possano considerarsi immuni gli organi di governo dell'ente.
Secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale, nonostante lo spostamento delle competenze relative alla gestione dell'ente, gli organi di vertice politico-amministrativo hanno comunque compiti pregnanti di pianificazione, di direttiva, di impulso, di vigilanza e di verifica che impongono l'esigenza di intervenire e di apprestare tutte le misure e le risorse necessarie per un'effettiva e sostanziale cura e difesa dell'interesse pubblico dalla compromissione derivante da ingerenze estranee, anche al fine di garantire che ogni attivita' si svolga nella necessaria cornice, formale e sostanziale, di legalita'.
Particolari considerazioni si ritiene di formulare con riguardo alla posizione de omissis omissis, responsabile de omissis del Comune, il quale, in funzione delle mansioni dallo stesso esercitate, ha assunto comportamenti volti a favorire e comunque a non contrastare gli interessi di alcune imprese affidatarie di lavori che, dagli accertamenti, risultano vicine o contigue per ragioni varie a soggetti della criminalita' organizzata ed alla famiglia di sangue de omissis omissis.
Le omissioni di controlli e le anomalie procedurali sul piano dell'applicazione delle normative nel settore dei contratti pubblici poste in essere da omissis omissis nella trattazione dei procedimenti di competenza dell'Area XXXX comunale, contrari ai principi del buon governo, si sono tradotti in violazioni da parte del medesimo dei parametri di diligenza, trasparenza e delle regole della buona amministrazione nell'azione di prevenzione antimafia, da cui ne sono derivati vantaggi per alcuni imprenditori.
Si soggiunge che le verifiche svolte dalla Commissione di indagine sul servizio XXXX comunale hanno evidenziato significativi rapporti ed una rete di collegamenti e parentali tra omissis omissis, gli amministratori locali, in particolare con la famiglia de omissis omissis, ed appartenenti alla locale consorteria mafiosa de omissis omissis, nonche' rapporti professionali con imprenditori legati a soggetti della criminalita' organizzata operante in provincia.
L'attivita' del omissis omissis, stabilmente in servizio da lungo tempo in ufficio particolarmente esposto a rischio di interferenza malavitosa e di corruttela, si e' caratterizzata nel non aver posto argini a tentativi di infiltrazione criminale.
Infatti dalle verifiche della Commissione sugli atti comunali e' stato rilevato un numero modesto di richieste di documentazione antimafia sulle ditte affidatarie di lavori, forniture e servizi, spesso non adeguate in relazione alla tipologia degli affidamenti e peraltro inosservante degli adempimenti di prevenzione antimafia previsti dalle disposizioni regionali - meglio indicate nel corpo della relazione.
Inoltre lo stesso risulta aver tenuto un costante modus operandi improntato a condotte che hanno avvantaggiato determinate imprese notoriamente legate o in affari con il vertice politico dell'attuale Amministrazione comunale, ai suoi stretti familiari - circostanze a lui note - ovvero con soggetti legati a vario titolo con la criminalita'.
Al riguardo si rinviano ai dettagli indicati nel corpo della relazione in merito ai ripetuti affidamenti diretti al omissis omissis oppure alle rinnovate autorizzazione di subappalti a omissis.
L'apporto professionale de omissis omissis, quale responsabile dell'ufficio XXXX comunale, e' apparso funzionale ad un'amministrazione comunale certamente non prodiga di indirizzi e controlli, sicche' il lassismo e la distorsione della normativa, di settore sugli affari di competenza del dipendente in parola hanno lasciato spazio libero agli interessi, anche criminali, di coloro che hanno potuto utilizzare l'Ente per le loro finalita'.
Pertanto, in considerazione del ruolo de omissis di responsabile dell'Area XXXX comunale, svolto nel solco di uno sviamento del pubblico interesse e del favoritismo, avuto riguardo alla carente azione di impulso nell'esercizio dei propri doveri d'ufficio nonche' ai concludenti atteggiamenti collusivi che denotano una sistematica convergenza di intenti della sua attivita' professionale per il raggiungimento di obiettivi personali, dell'amministrazione omissis e di imprese legate a omissis - circostanze evidenziatesi anche nel corso di un audizione dell'interessato - l'Organismo ispettivo ha convenuto ad unanimita' che appare sussiste un quadro complessivo di elementi atti a supportare l'adozione di un provvedimento di rigore ai sensi dell'art. 143, decreto legislativo n. 267/2000 nei confronti del richiamato omissis omissis.
Le diverse situazioni attenzionate dalla Commissione delineano conclusivamente un'amministrazione comunale in armonico equilibrio delle sue componenti politiche e burocratiche, strutturata per assecondare interessi della criminalita' organizzata con la quale condivide relazioni parentali e rapporti di affari.
Alla carente ed inerte azione di impulso e di intervento degli amministratori per il pubblico interesse ed alla superficialita' nell'esercizio dei doveri di ufficio dell'apparato amministrativo fa da contraltare un sospetto attivismo ed un'unione d'intenti per raggiungimento di obiettivi personali, familiari e criminali.
Questi sono i tratti distintivi con cui l'Amministrazione si e' presentata nel tempo e si identifica oggi, in un territorio in cui il locale sodalizio criminale, tra i piu' strutturati di questa provincia, pervadono i diversi tessuti della societa' civile infiltrandosi nella cosa pubblica condizionandone l'attivita'.
Il complesso delle situazioni su evidenziate, con tutti gli elementi acquisiti dalla relazione ispettiva, corroborati dagli accertamenti delle Forze di Polizia, e' stato oggetto di attenta analisi in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica riunitosi lo scorso 9 aprile, allargato nella circostanza alla partecipazione del Procuratore della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta, ed al quale sono intervenuti anche il Capo Centro Operativo della D.I.A. di Caltanissetta ed i componenti della Commissione di accesso, quest'ultimi hanno fornito un quadro di azione del Comune di Bompensiere in rapporto alle dinamiche criminali di contesto.
Il Comitato, sulla base delle risultanze emerse dagli approfondimenti ispettivi nei molteplici settori delle attivita' poste in essere dall'amministrazione omissis omissis ed evidenziati, negli aspetti piu' salienti dalla Commissione, ha unanimemente ritenuto l'azione dell'ente locale sviata dalle sue finalita' essenziali a vantaggio degli interessi della criminalita' organizzata.
In merito, avuto riguardo al preoccupante intreccio di rapporti tra amministratori, dipendenti e ambienti criminali, perdurante nel tempo ed alla costante irregolarita' ed illegittimita' dei procedimenti amministrativi analizzati, tutti riconducibili, direttamente o indirettamente al favor criminale, si ritiene sussistente una grave forma di ingerenza della famiglia mafiosa omissis nella vita dell'ente pubblico.
Nell'evidenziare la caratura e la pericolosita' dell'anzidetto sodalizio egemone sul territorio di Bompensiere, di cui alcuni componenti di quella famiglia risultano presenti fisicamente all'interno dell'Ente non solo per frequentazioni durature nel tempo ma anche con ruoli di natura politica, e da complementare disponibilita' dell'amministrazione dello stesso Ente a lasciarsi fuorviare dalle finalita' istituzionali con concludenti atteggiamenti collusivi, si ravvisano in modo inequivocabile le condizioni di un chiaro ed univoco condizionamento dell'amministrazione comunale.
Concordemente con quanto emerso in sede di Comitato, si ritiene pertanto quanto mai necessario un intervento di rigore, che possa consentire un non piu' rinviabile recupero dell'ente alla cura degli interessi della collettivita' nel pieno rispetto delle leggi.
Pertanto si sottopone quanto su esposto alle valutazioni della on.le S.V. rappresentando come, anche alla luce della piu' recente giurisprudenza in materia, appaia sussistere un quadro coordinato e complessivo di univoci elementi atti a supportare l'adozione del provvedimento di scioglimento degli organi elettivi del Comune di Bompensiere ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.

Il prefetto: Cucinotta

 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 27 aprile 2018

MATTARELLA
Gentiloni Silveri, Presidente del
Consiglio dei ministri

Minniti, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 3 maggio 2018 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 856
 
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