Gazzetta n. 110 del 14 maggio 2018 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 aprile 2018
Nomina della commissione straordinaria per la gestione del comune di Calvizzano.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 30 agosto 2017, con il quale, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 1 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio comunale di Calvizzano (Napoli) rinnovato nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2013 e' stato sciolto a causa del decesso del sindaco;
Considerato che, all'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'ente locale a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'ente locale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 17 aprile 2018;

Decreta:

Art. 1

La gestione del Comune di Calvizzano (Napoli) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Luca Rotondi - viceprefetto;
dott. Gerardo Quaranta - viceprefetto;
dott. Francesco Prencipe - dirigente Area I.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Calvizzano (Napoli) sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che hanno compromesso la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi eletti nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2013 nonche' il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi.
Il prefetto di Napoli, all'esito di un'attivita' di monitoraggio svolta nei confronti dell'ente che aveva evidenziato assidue frequentazioni tra amministratori comunali e persone riconducibili ad ambienti criminali ed in relazione ai contenuti di numerosi esposti con i quali erano stati segnalati profili di irregolarita' in diversi procedimenti amministrativi ha disposto, con decreto del 18 settembre 2017, in seguito prorogato, l'accesso presso il Comune ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Napoli, sentito nella seduta del 13 febbraio 2018 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica - procuratore distrettuale antimafia di Napoli e del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nord, ha trasmesso l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Nel frattempo, a seguito del decesso del primo cittadino, il consiglio comunale era gia' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica del 30 agosto 2017 ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Il territorio del Comune di Calvizzano e' caratterizzato dalla pervasiva presenza di organizzazioni criminali di tipo camorristico profondamente radicate nel territorio che estendono la loro azione anche oltre i confini nazionali con ingenti investimenti finanziari e immobiliari derivanti dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L'attivita' dei citati sodalizi criminali operanti nel territorio di Calvizzano e' stata peraltro recentemente documentata da due ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di 36 persone nei mesi di aprile e luglio 2017 su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
I lavori svolti dalla commissione d'indagine hanno preso in esame, oltre alla generale gestione dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali organizzazioni criminali, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi, per l'esistenza di una fitta ed intricata rete di cointeressenze, amicizie e frequentazioni che lega alcuni amministratori ad esponenti delle locali consorterie criminali o a soggetti ad esse contigui.
Dall'indagine ispettiva e' emerso che l'ex sindaco, indagato in numerosi procedimenti penali e riconducibile per stretti rapporti familiari ed assidue frequentazioni ad ambienti controindicati, ha ricoperto dal 1993 al 2001, per due mandati consecutivi, la carica di primo cittadino nonche', nelle successive consiliature, quella di presidente e di componente dell'organo consiliare.
E' stata peraltro riscontrata una continuita' amministrativa tra l'attuale compagine politica e la precedente atteso che nove degli attuali componenti del consiglio comunale erano gia' stati eletti nella consiliatura del 2008 ed alcuni anche in consultazioni precedenti. Peraltro nei confronti di taluni dei predetti amministratori sono emersi pregiudizi di polizia o penali, anche per reati associativi di stampo mafioso, nonche' assidue frequentazioni con ambienti controindicati.
E' emerso, inoltre, che l'apparato burocratico - nel quale operano numerosi dipendenti gravati da pregiudizi penali o di polizia - e' caratterizzato da un grave e diffuso disordine amministrativo, dall'assenza di qualsivoglia cura e verifica dei profili di legittimita' degli atti e che gli organi politici non hanno avviato alcuna iniziativa ispettiva o disciplinare.
Relativamente al settore dei lavori e servizi pubblici la commissione d'indagine ha rilevato che l'ente locale, pur operando nel delineato contesto ambientale, non ha aderito alla stazione unica appaltante, organismo posto a garanzia del buon andamento dell'amministrazione facendo invece ricorso ad una reiterata ed artificiosa serie di affidamenti in somma urgenza, per importi di modesta entita', in violazione sia della normativa sui contratti pubblici che sulle informative antimafia.
E' emblematica in tal senso la vicenda concernente nove affidamenti disposti in via diretta, nel periodo 2013 - 2016, concretizzanti un sostanziale artificioso frazionamento di un unico appalto in favore di una societa' destinataria nel 2012 di interdittiva antimafia.
Dalle verifiche effettuate sugli affidamenti di lavori e servizi pubblici e' emerso - come ampiamente precisato nella relazione della commissione d'indagine - che diverse societa', aggiudicatarie di numerosi appalti con ribassi contenuti, sono riconducibili a imprenditori, amministratori o dipendenti strettamente legati per rapporti parentali, di coniugio o di amicizia all'ex sindaco, al quale hanno assicurato sostegno elettorale nel corso delle ultime consultazioni amministrative.
La relazione del prefetto pone in luce, relativamente alla gestione del servizio di' igiene urbana, affidato dal 1988 a tutt'oggi sempre agli stessi imprenditori, significative e numerose irregolarita' con particolare riferimento alla gara svoltasi nei primi mesi del 2013, per un importo di circa 4.5 milioni di euro, alla quale ha partecipato una sola ditta, con offerta dal ribasso irrisorio, per la quale il responsabile unico del procedimento non ha effettuato alcuna formale verifica di congruita' dell'offerta limitandosi ad una mera presa d'atto senza la preventiva acquisizione di documentazione giustificativa.
Le indagini effettuate hanno al riguardo evidenziato che il titolare della ditta aggiudicataria del servizio, strettamente legato all'ex sindaco, risulta coinvolto nella maxi inchiesta della procura della Repubblica di Napoli sulla compravendita di cave e sulle attivita' connesse al ciclo dei rifiuti e che alcuni dipendenti della ditta sono inoltre gravati da pregiudizi di polizia o penali e sono riconducibili ad ambienti criminali.
Ulteriori elementi sintomatici di uno sviamento dell'agire amministrativo a vantaggio di soggetti controindicati sono stati riscontrati anche in relazione al servizio di trasporto di disabili assegnato, fin dall'anno 2004, a ditte riconducibili allo stesso nucleo familiare, dapprima con affidamenti diretti e dal 2007 mediante due gare una delle quali peraltro aggiudicata con un ribasso di poco superiore all'1%.
Gli accertamenti disposti hanno peraltro evidenziato che gli imprenditori in questione hanno sostenuto la candidatura dell'ex sindaco nel corso dell'ultima tornata elettorale e sono soggetti gravati da precedenti penali e riconducibili per frequentazioni ad ambienti controindicati.
La relazione del prefetto evidenzia altresi' che tra la ditta in argomento ed altre societa', che hanno ottenuto dal Comune di Calvizzano affidamenti di lavori e servizi, sono intervenute reciproche cessioni di quote societarie e interscambio di amministratori e dipendenti.
Elementi univoci che delineano il quadro di un'amministrazione pervicacemente gestita nel mancato rispetto del principio di legalita' sono poi emersi dall'analisi del nuovo piano urbanistico comunale redatto da un professionista esterno e deliberato dal consiglio comunale nel maggio 2017.
Gli accertamenti disposti dalle forze dell'ordine e dalla commissione d'indagine hanno posto in rilievo che il citato piano ha reso edificabili alcuni terreni agricoli, con incremento di valore di mercato degli stessi, di proprieta' di amministratori comunali strettamente legati all'ex sindaco ed alle locali organizzazioni criminali.
Hanno inoltre beneficiato della variazione urbanistica lotti di terreno sui quali insistono opere abusive di proprieta' di una locale famiglia ritenuta essere il referente imprenditoriale dell'organizzazione criminale egemone.
La relazione del prefetto rileva che i criteri e le modalita' di individuazione dei lotti di terreno originariamente agricoli ed oggetto di significative variazioni urbanistiche evidenziano l'esistenza di un vero e proprio «cartello» tra amministratori locali, imprenditori e soggetti di spicco della locale criminalita' organizzata.
Ulteriori criticita', che contribuiscono a delineare il quadro di un'amministrazione comunale incline ad operare nel mancato rispetto dei principi di legalita' e buon andamento, sono emerse dalle verifiche disposte nel settore economico, ove e' stato riscontrato il mancato pagamento di tributi da parte di numerosi soggetti riconducibili alla criminalita' organizzata e l'assenza di qualsivoglia iniziativa amministrativa volta al recupero di tali crediti.
In particolare, e' emerso che nel periodo 2013-2016 diversi pregiudicati, alcuni dei quali condannati con sentenze definitive per reati associativi, sono risultati inadempienti al pagamento delle imposte beneficiando, nel contempo, di contributi socio-assistenziali da parte dell'ente.
Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Napoli hanno evidenziato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Calvizzano, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare il risanamento dell'ente.
Rilevato che, per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, puo' intervenire anche quando sia stato gia' disposto lo scioglimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Calvizzano (Napoli), con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' degli articoli 144 e 145 dello stesso decreto, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a ricondurre l'azione amministrativa ai principi di legalita' e buon andamento.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 12 aprile 2018

Il Ministro dell'interno: Minniti
 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 20 aprile 2018

MATTARELLA

Gentiloni Silveri, Presidente del
Consiglio dei ministri

Minniti, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 24 aprile 2018 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 848
 
Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Napoli

Napoli, 20 febbraio 2018

Prefettura di Napoli
Segreteria di sicurezza
prot. 52/18/N.C. - Area I - O.S.P.

Al sig. Ministro dell'interno - Roma
Oggetto: Comune di Calvizzano (Na) (12.357 abitanti). Relazione
sull'esito degli accertamenti ispettivi volti a verificare la
sussistenza dei presupposti per l'adozione del provvedimento di cui
all'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.

L'amministrazione comunale di Calvizzano (Na) (ab. 12.537) insediatasi a seguito delle consultazioni amministrative del 26 maggio 2013 e' stata guidata dal sindaco, omissis sostenuto da una coalizione di Liste civiche, fino al 26 luglio del 2017, data in cui lo stesso e' deceduto per cause naturali.
Le relative funzioni sono state, pertanto, assunte dal omissis ai sensi dell'art. 53, decreto legislativo n. 267/00.
In via preliminare va evidenziato che il citato omissis, figlio di omissis (pregiudicato deceduto a Giugliano in Campania nel giugno del 2003 e ritenuto affiliato al clan Nuvoletta), ha ricoperto dal 1993 al 2001 la carica di sindaco per due mandati consecutivi, nonche' quella di componente del consiglio comunale di Calvizzano ininterrottamente sin dal 1988.
L'attivita' di osservazione e controllo sulle dinamiche dell'Amministrazione comunale, si e' focalizzata nel tempo su tale condizione di «continuita' politica», caratterizzata dalla presenza di omissis nella gestione del Comune di Calvizzano per oltre un ventennio, con cariche diverse (Sindaco, Consigliere e Presidente del Consiglio comunale), tenuto conto, altresi', dei rilevati rapporti di parentela del Salatiello con persone gravitanti negli ambiti della locale criminalita' organizzata, come si dira' meglio in seguito.
Il monitoraggio, e' stato poi intensificato in relazione anche a numerosi esposti rappresentativi di forme di condizionamento nella gestione dell'ente, che hanno evidenziato profili di irregolarita' in diverse procedure dei settori amministrativi piu' sensibili.
In relazione a tali elementi di continuita' gestionale ed ai riscontri delle verifiche degli organi di polizia, nonche' all'acclarata, storica presenza di consorterie camorristiche operanti su quel territorio, previo conforme avviso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, e' stata chiesta alla on. S.V. la delega all'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge n. 629/1982, conferita con provvedimento ministeriale n. 17102/128/51(48) dell'8 settembre 2017.
In conseguenza, con decreto prefettizio n. 0176356/Area II EE.LL. del 18 settembre 2017, e' stata costituita apposita Commissione d'indagine incaricata della verifica circa la sussistenza dei presupposti per l'applicazione del provvedimento sanzionatorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. La stessa e' composta omissis.
L'attivita' ispettiva.

L'Organo ispettivo, insediatosi presso l'Ente il 27 settembre 2017, dopo un iniziale periodo di tre mesi ha, poi, chiesto la proroga dell'incarico, concessa, ai sensi del comma 2 dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/00, con provvedimento del 15 dicembre 2017, per ulteriori tre mesi, a decorrere dal 27 dicembre 2017, in relazione alla complessita' delle verifiche in corso.
L'attivita' d'indagine, partendo dai riscontrati rapporti di parentele e frequentazioni tra componenti dell'Amministrazione comunale e soggetti vicini o appartenenti a sodalizi criminali, ha ricostruito il quadro politico degli ultimi anni del Comune di Calvizzano (Na), evidenziando una penetrazione nell'amministrazione di soggetti collegati alla criminalita' organizzata, che hanno determinato le scelte e gli indirizzi dell'Ente locale.
In relazione a cio' l'Organo ispettivo ha ritenuto opportuno analizzare a tutto campo le attivita' gestionali e le azioni gia' avviate, facendo ricorso, al fine di acquisire le informazioni di interesse, anche a sessioni di audizioni dei responsabili dei servizi.
In questo quadro e' maturata la convinzione della Commissione di un attuale e concreto rischio di penetrazione degli interessi criminali suffragato peraltro dalla circostanza che diversi civici consessi di comuni limitrofi a Calvizzano sono stati sciolti, anche reiteratamente (Marano di Napoli) per forme di condizionamento di tipo mafioso.
A tale riguardo appare prioritariamente utile focalizzare il contesto territoriale e le dinamiche criminali che interessano l'area in cui si colloca il Comune di Calvizzano, prima di analizzare, nel dettaglio gli esiti ispettivi, con riferimento alle posizioni degli amministratori, dei dipendenti comunali e alle principali procedure amministrative.
Inquadramento territoriale e contesto criminale.

Il Comune di Calvizzano, con una superficie di oltre 4 chilometri quadrati e una popolazione di 12.133 abitanti, e' situato a nord del capoluogo partenopeo ed e' confinante con i comuni di Marano di Napoli, Villaricca, Qualiano, Mugnano di Napoli e Giugliano in Campania.
L'economia locale e' sorretta soprattutto dal settore primario, integrato da piccole imprese artigianali che, tuttavia, non sono in grado di assorbire completamente la manodopera locale, costretta a cercare lavoro altrove. I settori trainanti sono principalmente il commercio e l'agricoltura, mentre il settore della frutticoltura alimenta invece un fiorente commercio che si espande oltre i mercati campani.
Nell'area ove insiste Comune di Calvizzano e' egemone il sodalizio camorristico «Nuvoletta-Polverino», caratterizzato da un'acclarata e massiccia estensione delle proprie attivita' illecite in Spagna, con ingenti investimenti finanziari e immobiliari, derivati dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Il clan «Nuvoletta» insediatosi negli anni '70 nell'area a nord di Napoli, e' stato nel tempo soppiantato dal piu' giovane clan «Polverino» il cui leader, Giuseppe Polverino, detto anche «o' Barone», ha manifestato una decisiva capacita' imprenditoriale
Le indagini delle forze di polizia, che hanno interessato l'ala imprenditoriale della citata organizzazione criminale clan, hanno evidenziato che il clan Polverino ha totalmente soppiantato il sodalizio dei Nuvoletta, del quale puo' tranquillamente definirsi una derivazione.
In seno alla nuova cordata camorristica «Nuvoletta-Polverino» e' stata recentemente provata l'esistenza di un gruppo criminale autonomo, diretto da omissis latitante dal 2003, con particolare egemonia sulla vicina citta' di Marano di Napoli.
L'attuale potere e il capillare controllo del territorio: da parte di tali gruppi camorristici e' dimostrato dal fatto che, allo stato, omissis, gestiscono gli affari del clan da piu' di dieci anni, pur vivendo in latitanza.
Il sodalizio criminale «Nuvoletta - Polverino» - duramente colpito il 4 giugno 2013 con l'esecuzione, da parte del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Napoli, di due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 70 indagati e' radicato nel settore economico-finanziario, fondamentale per il riciclaggio e rimpiego dei proventi delle attivita' illecite.
Nell'ordinanza di custodia cautelare emessa il 5 aprile 2017 dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della D.D.A. di Napoli, nei confronti di trentasei soggetti ritenuti elementi apicali del clan Orlando, l'operativita' del sodalizio viene circoscritta essenzialmente ai territori di Marano di Napoli, Quarto e Calvizzano.
Inoltre, il 10 luglio 2017 il Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della D.D.A. di Napoli, nei confronti di dieci indagati contigui al clan Orlando, responsabili di associazione di tipo mafioso, estorsione in concorso ed altro.
L'indagine ha, tra l'altro, consentito di documentare l'attivita' del sodalizio nel Comune di Calvizzano tramite omissis, con funzioni di «capozona», e di omissis, quale reggente in sostituzione del fratello omissis, latitante.
L'area di Calvizzano, oltre a subire storicamente l'influenza delle menzionate organizzazioni criminali maranesi dei Nuvoletta, Polverino e Orlando, ha soggiaciuto anche al potere dei clan Ferrara e Cacciapuoti, operanti a Villaricca. Questi ultimi sono collegati al Clan Mallardo di Giugliano in Campania, il cui esponente omissis ha una posizione apicale anche nel tessuto criminale del capoluogo.
Gli Amministratori.

L'amministrazione eletta nel 2013, guidata dal sindaco omissis, e' stata oggetto di attenzione sin dall'insediamento in relazione a diverse segnalazioni di condotte affaristico - clientelari e di diffusi fenomeni di devianza amministrativa (in particolar modo nel settore urbanistico e in quello degli appalti pubblici) nonche' di presunti collegamenti di taluni amministratori comunali con ambienti della criminalita' locale.
Profili di «continuita' politica» analoghi a quelli collegati alla presenza del Salatiello nella gestione del Comune di Calvizzano, sono stati rilevati dalla Commissione di indagine anche per diversi amministratori dell'attuale compagine che hanno partecipato, a vario titolo, alle precedenti consiliature.
In particolare, nell'attuale consiliatura (eletta nel maggio 2013) sono presenti nove amministratori della compagine 2008-2012, di cui cinque rivestivano anche cariche di componenti della Giunta. Dei predetti nove amministratori, sette erano presenti anche nella pregressa compagine amministrativa del 2003-2008 e sei addirittura anche in quella precedente del 2001-2003.
Tale continuita' nella gestione politico-amministrativa dell'Ente riguarda, in special modo, amministratori a carico dei quali, come piu' specificamente si dira' in seguito, sono emerse cointeressenze e/o frequentazioni con soggetti appartenenti ad ambienti criminali.
Pertanto, dallo scenario sopra delineato emerge che il quadro politico della gestione dell'ente, negli ultimi quindici anni, e' stato caratterizzato dall'avvicendarsi degli stessi esponenti, in una logica di chiara continuita' fra le compagini amministrative, attraverso la presenza degli stessi soggetti in organi diversi (Giunta, Consiglio e Commissioni consiliari), che proietta una verosimile ipotesi di patto pre-elettorale.
Gli accertamenti effettuati sui componenti della giunta e del consiglio comunale - insediatasi a seguito delle consultazioni elettorali del 26 e 27 maggio 2013 - hanno consentito, inoltre, di verificare l'esistenza di amministratori attualmente in carica o sostituiti, gravati da pregiudizi. In particolare rilevano le figure sottoindicate che, oltre a suffragare una condizione di continuita', assumono rilievo anche per i profili di natura penale ed i collegamenti con ambienti della criminalita' organizzata locale:
omissis deceduto per cause naturali nel luglio del 2017, era figlio del pregiudicato omissis piu' volte fermato e controllato in compagnia di omissis, per conto del quale svolgeva le mansioni di autista di fiducia. Inoltre, era cugino di omissis, ritenuto reggente del clan «Contini».
Nel novembre del 1991 omissis fu sorpreso all'interno di un ristorante a Castiglione del Lago (PG), unitamente a omissis, capo dell'omonimo clan, e a omissis pregiudicato, fratello del defunto omissis, ritenuto referente per Calvizzano del clan Polverino.
omissis, inoltre, risulta essere stato indagato nell'ambito di taluni procedimenti penali presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord, rispettivamente per i reati di falsita' ideologica commessa dal p.u. in atti pubblici, abuso d'ufficio, interruzione di un pubblico servizio e per i reati di falso in bilancio, falso ideologico in atti pubblici (su denuncia, quest'ultimo procedimento, presentata dal consigliere di opposizione omissis). Un'informativa del Comando provinciale dei Carabinieri dell'agosto 2015 testualmente segnalava «risultare di particolare interesse i rapporti del Sindaco Salatiello con alcune ditte locali», [...] «sui quali sarebbero stati intensificati gli accertamenti volti a verificare eventuali condizionamenti dell'attivita' gestionale dell'Ente comunale».
Un altro esposto anonimo ha segnalato che le ultime consultazioni amministrative comunali sono state vinte poiche' con omissis sono scesi in campo personaggi di spicco della malavita locale, appartenenti ai clan «Polverino» di Marano di Napoli e ai «Ferrara» di Villaricca, i quali avrebbero procacciato voti con soldi e minacce. Tali soggetti avrebbero avuto interessi inoltre nella realizzazione del PUC, per rendere edificabili' i loro terreni agricoli.
omissis con delega anche all'assessorato al piano urbanistico comunale, toponomastica, spazi sosta, edilizia residenziale pubblica.
Nel febbraio 2015 e' stato controllato da personale della locale Stazione Carabinieri, all'interno del circolo ricreativo omissis di Calvizzano, in compagnia di omissis (pregiudicato, fratello del defunto omissis, quest'ultimo gia' ritenuto referente sul territorio di Calvizzano del clan Polverino) e omissis (assessore). Nell'aprile del 2010 ha preso in locazione a Calvizzano alcuni locali per uso ufficio, di proprieta' di omissis anch'egli orbitante nell'area delinquenziale del clan «Polverino». Le Forze dell'ordine hanno accertato anche frequentazioni del omissis il quale, unitamente a omissis ed altri, e' stato arrestato nel settembre 2016 per detenzione in concorso di hashish, al fine di cederlo a terzi.
omissis Assessore alla programmazione finanziaria dal 6 giugno 2013 fino al 23 giugno 2015 e poi consigliere di maggioranza.
E' il padre di omissis il quale risulta essere stato l'autista e il guardaspalle di omissis e, in data 3 aprile 2007, e' stato tratto in arresto per tentato omicidio in concorso con lo stesso omissis. Il medesimo omissis e' stato controllato in compagnia di persone controindicate, fra le quali omissis con precedenti di polizia per omicidio, porto abusivo di armi e associazione di tipo mafioso.
Il consigliere omissis, inoltre, in data 13 settembre 2009 e' stato controllato all'interno del circolo cacciatori di Calvizzano con omissis, il primo con numerosi precedenti a proprio carico ed il secondo noto pregiudicato affiliato al clan «Nuvoletta». Piu' volte negli anni omissis e' stato controllato con il gia' citato omissis, pregiudicato ritenuto vicino al clan Polverino, nonche' con l'attuale omissis (all'epoca assessore). A suo carico, inoltre, risultano pregiudizi di polizia per truffa e peculato.
omissis Assessore alla valorizzazione sportiva dal 23 giugno 2015 al 9 gennaio 2017, poi consigliere di maggioranza.
E' stato controllato dai Carabinieri con persone che annoverano precedenti per associazione a delinquere. La sorella omissis e' coniugata con omissis, amministratore della societa' omissis, individuata tra le ditte frequentemente affidatarie di appalti da parte dell'Ente comunale.
omissis: Assessore alla tutela dell'ambiente, gestione dei rifiuti, isola ecologica, raccolta differenziata, gestione rete idrica, verde pubblico, area palmentata e regolamentazione urbana dal 2013 sino al 23 giugno 2015, vice sindaco dal 10 aprile 2014 al 23 giugno 2015 e poi consigliere di maggioranza.
Nel luglio 1986 e' stato tratto in arresto per associazione a delinquere e violazione della legge sugli stupefacenti, e, in data 11 aprile 1990, e' stato iscritto nel registro notizie di reato per associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione. Inoltre nell'agosto del 1992 e' stato destinatario di un provvedimento della Questura di omissis di divieto di ritorno nei comuni di omissis.
Nel giugno 2002, la Corte d'appello di Napoli ha emesso nei suoi confronti una sentenza di condanna per tentata estorsione aggravata. Nello scorso luglio 2017 i militari del Nucleo investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della D.D.A. di Napoli, nei confronti di undici persone, elementi apicali dei clan Orlando e Nuvoletta-Lubrano, ritenuti responsabili di associazioni di tipo mafioso ed estorsione. Nell'ambito di tale mega-inchiesta, l'allora assessore omissis, e' stato raggiunto dalla notifica del c.d. modello 21, con invito, da parte della D.D.A. di Napoli, a presentarsi, in qualita' di persona sottoposta a indagini, per il reato di cui agli articoli 110 e 629 codice penale, aggravato dal metodo mafioso (art. 7, legge n. 203/91). Negli atti giudiziari del provvedimento cautelare soprarichiamato la figura del omissis e' ampiamente tratteggiata quale soggetto di riferimento del clan «Orlando» presso l'Amministrazione comunale, con interessi nel settore imprenditoriale dell'edilizia. Le indagini hanno, inoltre, accertato come il omissis, noto in pubblico come «o vice sindaco» oppure «Zi Antonio», sia un assiduo frequentatore degli «Orlando» e delle consorterie mafiose maranesi loro collegate. In relazione alla grave vicenda giudiziaria suesposta, il omissis ha portato a conoscenza delle istituzioni comunali di Calvizzano la propria posizione di indagato, presentando le proprie dimissioni irrevocabili dalla carica.
omissis Assessore alla programmazione, gestione e manutenzione Impianti sportivi, Casa comunale, Pubblica illuminazione, Riqualificazione urbana e Area comune dal 2013 sino al 23 giugno 2015 e poi Consigliere di maggioranza.
Risulta indagato, unitamente al fu sindaco Giuseppe Salatiello, nell'ambito del procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli per i reati di falsita' ideologica commessa dal p.u. in atti pubblici, abuso d'ufficio, interruzione di servizio.
omissis: vice sindaco e assessore alla valorizzazione e rigenerazione del territorio dal 23 giugno 2015 sino al 9 gennaio 2017 e poi consigliere di maggioranza.
E' stato controllato dai Carabinieri con pregiudicati di Marano che annoverano precedenti per associazione a delinquere. Risulta essere socio con i fratelli omissis, del ristorante-pizzeria omissis noto ritrovo di soggetti con precedenti di polizia. Nel maggio 2013 all'interno del suddetto ristorante nel corso di una cerimonia venivano attinti da colpi di arma da fuoco, gli invitati omissis, entrambi pluripregiudicati residenti a Marano di Napoli, che decedevano nei giorni successivi. Il citato omissis era fratello di omissis, dipendente della LRS Trasporti srl e del pluripregiudicato omissis, arrestato dopo anni di latitanza per scontare una condanna relativa ad una serie di reati, tra i quali il 416-bis, affiliato al clan Polverino, di cui era il cassiere e depositario di ingentissimi capitali. L'episodio non veniva denunciato da alcuno dei soci del ristorante, i quali si presentavano presso la Compagnia Carabinieri di Giugliano solo il giorno successivo e previa convocazione, limitandosi in tale sede a fornire solo notizie superficiali, successivamente integrate su ulteriore convocazione, durante la quale dichiaravano di essersi adoperati a ripulire e riordinare il ristorante, senza preoccuparsi di contattare le Forze dell'ordine e compromettendo, tra l'altro, la scena del delitto.
omissis Assessore a istruzione, edilizia scolastica, trasporto scolastico e mensa scolastica dal 2013 a tuttoggi.
E' coniugata con omissis controllato con persone gravate da precedenti di polizia.
omissis: Assessore alla cultura e alle pari opportunita' nonche' alla gestione del patrimonio e dell'arredo urbano dal 2013 a tutt'oggi,
E' la nipote di omissis, piu' volte controllato con pregiudicati e con persone affiliate al clan Nuvoletta - Polverino, tra le quali omissis
omissis e' nipote inoltre di omissis dipendente della omissis, ditta ripetutamente segnalata in numerosi esposti nei quali e' paventata l'esistenza, all'interno dell'ente, di una «lobby di potere», composta da rappresentanti della politica, imprenditori ed elementi dediti al malaffare che avrebbe gestito importanti servizi comunali. Tra le ditte in questione, infatti, e' segnalata, per l'affidamento dell'igiene urbana, proprio l'impresa omissis.
omissis Consigliere di maggioranza e' coniugato con omissis, sorella di omissis e omissis, amministratori della Ditta omissis, affidataria da molti anni dell'appalto di trasporto minori disabili da parte del Comune di Calvizzano. omissis e' stato controllato nel 2015 con omissis, con precedenti per truffa, furto, ricettazione, minaccia e violenza privata, nonche' con il su nominato omissis.
omissis Consigliere di maggioranza e' coniugata con omissis sul cui conto vi e' una denuncia di polizia per gioco d'azzardo nel 2002, nonche' controlli con persone gravate da precedenti di polizia.
omissis Consigliere di opposizione. Sul suo conto risultano rapporti di frequentazione con gli impresari funebri, omissis (contigui al clan «Polverino»). Piu' volte querelato per diffamazione aggravata e', inoltre, indagato per delitto colposo contro la sanita' pubblica e per reato contro la pubblica incolumita' nonche' per violenza privata.
omissis Consigliere di opposizione controllato con i gia' citati omissis e' nipote di omissis tratto in arresto il 19 marzo 2012 in flagranza per i reati di cui all'art. 110 codice penale e decreto del Presidente della Repubblica n. 309/90 (concorso in detenzione di sostanze stupefacenti poiche' trovato in possesso di un ingente quantitativo di hascish - 389,8 kg.). Il padre, omissis, gia' consigliere di maggioranza nella precedente consiliatura (2008 - 2010) risulta controllato piu' volte con il summenzionato omissis nonche' con omissis gravitante nell'area del clan Polverino.
omissis Consigliere di opposizione. Sul suo conto risultano controlli con omissis, noto pregiudicato, affiliato al clan Nuvoletta e con omissis affiliato al clan Polverino di cui si e' gia' detto sopra.
La Struttura burocratica.

L'analisi della struttura burocratico-amministrativa comunale ha evidenziato una condizione di grave e diffuso disordine organizzativo che ha prodotto notevoli criticita'.
L'assetto burocratico costituito da sette settori appare segnato da forte fragilita' amministrativa, in relazione alle notevoli carenze di organico (40 su 67), circostanza questa che ha impedito all'ente comunale di munirsi delle necessarie risorse lavorative e professionali e di un apparato adeguato in rapporto all'entita' dei servizi richiesti dalla cittadinanza.
Il quadro generale di una gestione politico-amministrativa dell'ente e' apparso connotato dall'assenza di qualsivoglia autentica cura e verifica dei profili di legittimita', finanche formale, dell'azione amministrativa e dall'elisione, da parte delle compagine politica, del fondamentale principio di distinzione politica/amministrazione, pregiudicando lo sviluppo di un modello di gestione volto a rafforzare i criteri di trasparenza, buon andamento e imparzialita'.
A tale dato ha fatto da contraltare, ad avviso dell'Organo ispettivo, la sorprendente stasi di iniziative sul piano disciplinare e/o la mancata attivazione di inchieste interne o di richieste di chiarimenti da parte degli organi di indirizzo politico, pur a fronte di gravi irregolarita', con l'intervento significativo, nella veste di soggetti avvantaggiati dall'inerzia dell'amministrazione, di personaggi vicini alla criminalita' organizzata.
Tali fattori appaiono ancor piu' significativi sul piano della prevenzione, in un territorio tradizionalmente segnato da presenze criminali di particolare caratura e si saldano, poi, con l'evidenza di molteplici vicende oggetto del sindacato ispettivo, che raggiungono una significativita' tale da far ritenere effettivo e continuativo il condizionamento della criminalita' organizzata su quei settori amministrativi di forte interesse per gli illeciti appetiti.
L'immobilismo della macchina amministrativa, la difficolta' ad assumere iniziative incisive, soprattutto laddove occorreva alzare argini all'ingerenza del malaffare, la mancanza di indirizzi di riassetto dell'organizzazione degli uffici in uno alla complessiva inadeguatezza dell'apparato burocratico, sono apparsi funzionali ad una strumentale deprivazione di reale incisivita' della tutela del bene pubblico.
Gli accertamenti svolti hanno dato positivita' significative a carico dei seguenti dipendenti:
omissis risulta deferito a p.l. dalla Stazione CC di Calvizzano il 2 aprile 2009, unitamente ad altre 5 persone, per concorso in truffa;
omissis esecutore amministrativo, risulta deferito a p.l. dalla Stazione CC di Calvizzano il 2 aprile 2009, unitamente ad altre 5 persone, per concorso in truffa;
omissis, risulta deferito a p.l. dalla Stazione CC di Calvizzano il 14 gennaio 2009 per concorso in truffa;
omissis impiegata omissis, risulta deferita a p.l. dalla Stazione CC di Calvizzano il 2 aprile 2009, unitamente ad altre 5 persone, per concorso in truffa;
omissis, risulta deferita dalla Stazione CC di Calvizzano il 10 giugno 2009, per abuso d'ufficio;
omissis risulta, unitamente al sindaco omissis, sottoposto ad indagini per falso in bilancio (proc. pen. n. 7874 /2014 /21 pendente alla Procura della Repubblica);
omissis impiegato 6° settore, Supporto ufficio tecnico, risulta denunciato dal Commissariato di P.S. e di Giugliano in Campania il 18 aprile 2001 per porto abusivo e detenzioni di armi;
omissis impiegato 6° settore, Supporto ufficio tecnico, risulta denunciato dalla Stazione CC di Calvizzano il 31 maggio 2009 per truffa in concorso con altri dipendenti comunali (assenteismo);
omissis impiegato 6° settore, Supporto ufficio tecnico, il 31 maggio 2009 deferito dalla Stazione Carabinieri di Calvizzano per truffa in concorso con altri dipendenti comunali (assenteismo).
Tali dati, distribuiti in un arco temporale di un quindicennio, appaiono significativi di uno stato di disinteresse degli organi di governo e dei vertici burocratici a fronte di un diffuso fenomeno di assenteismo sintomo di elevata inefficienza.
L'ultimo e piu' attuale episodio a testimonianza di condotte tese ad occultare inadempienze e responsabilita', riguarda il responsabile del settore tributario e finanziario, sottoposto a indagini per falso in bilancio assieme all'ex omissis. Parimenti significativa risulta la qualificazione dell'addebito registrato a carico dell'altro responsabile di settore interessato dalla medesima fattispecie (quello dei servizi sociali), coinvolto in abuso d'ufficio.
Tali elementi registrati a carico dei dipendenti concorrono a rappresentare un contesto complessivamente significativo e preoccupante ai fini del giudizio di permeabilita' dell'ente agli interessi della criminalita'.
A cio' si aggiunga quanto registrato, a seguito di accertamenti svolti a seguito di esposti, nei confronti del omissis. Risulta, infatti, operativo nell'ambito del Comune di Calvizzano lo Studio omissis, presso cui esercita la professione omissis. Allo studio si rivolgono numerosi cittadini per il perfezionamento di pratiche e istanze presentate all'UTC. Pur a fronte di tale dato notorio, l'amministrazione non ha mai posto in essere alcuna iniziativa per eliminare potenziali conflitti di interesse in capo al responsabile dell'UTC ovvero possibili forme di condizionamento nei procedimenti tecnico-amministrativi volte a favorire interessi privati. Peraltro, va ulteriormente segnalato che lo studio di omissis risulta ubicato allo stesso indirizzo della sede della ditta omissis, aggiudicataria della gara d'appalto per il servizio di trasporto di minori e adulti presso le scuole e i centri di riabilitazione.
Appalti pubblici - Affidamento di servizi - Concessioni e lavori.

Gravi e sistematiche violazioni sono state riscontrate dalla Commissione di accesso nelle procedure di appalti pubblici nel cui ambito l'Ente non ha mai aderito all'istituto della stazione unica appaltante posto a garanzia del buon andamento dell'amministrazione. Emblematico, sul punto e' il caso di ben nove affidamenti diretti dal 2013 al 2016, alla omissis), facente capo alla famiglia omissis, destinataria, nel 2012, di un'interdittiva antimafia in quanto ritenuta contigua al clan «Fabbrocino» di Nola, per il quale avrebbe riciclato ingenti capitali illeciti. omissis srl e' attualmente sottoposta ad amministrazione giudiziaria.
Nel rinviare agli approfondimenti riportati nell'unita relazione, si ritiene utile soffermare l'attenzione su talune attivita' dell'ente che appaiono significative e strumentali dell'intento di favorire la criminalita'.
Il Servizio RR.SS.UU.

Dall'analisi degli affidamenti dei servizi e' emerso che quello di igiene urbana e' stato gestito dal 1988 a tutt'oggi sempre dagli stessi soggetti imprenditoriali. Nei primi mesi del 2013 e' stata svolta la gara per l'appalto del servizio in esame per un importo a base d'asta di circa 4,5 milioni di euro. All'appalto ha partecipato soltanto la omissis con un'offerta di ribasso pari a 1,36. Non c'e' stata una formale verifica della congruita' dell'offerta da parte del RUP ma soltanto una formale presa d'atto della relazione «di congruita'», priva di ogni documento giustificativo, della ditta aggiudicataria.
Le suesposte anomalie hanno reso necessario lo svolgimento, da parte dell'Organo ispettivo, di approfondimenti sui legami tra detti soggetti imprenditoriali, gli amministratori, i componenti l'apparato burocratico comunale e gli esponenti della criminalita' organizzata. Tali approfondimenti hanno tratto spunto anche dai contenuti di diversi esposti anonimi con i quali sono state segnalate, nel tempo, numerose anomalie circa gli affidamenti dei servizi e, in particolare, di quello della gestione dei rifiuti.
In uno di tali esposti e' stato evidenziato che omissis, sebbene non risulti aver mai ricoperto incarichi professionali e svolto alcuna attivita' lavorativa, avrebbe mantenuto un elevato tenore di vita, caratterizzato anche dal possesso di una sontuosa villa edificata dopo il proprio matrimonio. Nel citato scritto viene altresi' riferito che nei primi 10 anni di mandato come omissis, lo stesso avrebbe dato vita ad alcune ditte unitamente a suoi fidati amici, quali la omissis con omissis, la omissis con omissis, la omissis con i fratelli omissis (ditte di cui si riferira' in seguito). Inoltre il omissis avrebbe assunto il omissis e omissis attraverso un concorso pubblico «ad hoc», al fine di costituire una lobby di potere, sia economico sia politico, che per oltre un ventennio sarebbe imposta a Calvizzano.
Sempre nell'esposto in esame e' stato denunciato che specifiche ditte attraverso ribassi compresi tra lo 0% e l'1.063%, si sarebbero aggiudicate appalti di opere pubbliche particolarmente onerose. Tra le ditte indicate vi e' la omissis, con amministratore omissis gia' ragioniere della omissis e come socio omissis che unitamente al omissis avrebbero diviso lauti compensi. Ulteriori affidamenti diretti sarebbero stati operati ad appannaggio della omissis di omissis il cui titolare, era in rapporti di amicizia con il defunto sindaco Salatiello, tanto da condividere dei periodi di vacanza.
Le ditte omissis, omissis e la omissis risulterebbero tutte strumenti di un unico organismo i cui interessi sarebbero quelli di dividersi i proventi degli appalti aggiudicati.
Le verifiche svolte dall'Arma dei Carabinieri hanno consentito di accertare che il omissis, effettivamente, non risulta aver svolto attivita' lavorative.
Inoltre omissis (titolare della omissis, presso la quale e' dipendente, tra, l'altro, omissis di cui si e' gia' detto sopra) e omissis sono stati legati da un rapporto di amicizia, cosi' come anche germani omissis (soci della ditta omissis). I citati imprenditori sono stati in stretto legame con l'ex sindaco per essersi adoperati in suo favore anche durante le ultime elezioni amministrative. Inoltre, la ditta omissis, risulta avere legami con la societa' omissis nonche' con omissis, in quanto la omissis e' stata costituta nel 2005 dai soci omissis.
Si evidenzia, inoltre, che omissis, unitamente a omissis (titolare della ditta omissis), risulta coinvolto nella maxi-inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sulla compravendita di cave nella Provincia di Napoli e sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti, implicante anche, come noto, l'azienda omissis.
Tra i dipendenti della societa' figurano:
omissis, con precedenti per ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per cui e' stato arrestato dai Carabinieri di Mugnano nel 2004. Nel 2011 e' stato denunciato dai Carabinieri di Giugliano all'A.G. per ricettazione;
omissis con precedenti per fraudolento danneggiamento di beni assicurati, per cui, nel 2013, e' stato denunciato dai Carabinieri di Trieste all'A.g.;
omissis che risulta avere precedenti per violazione del regio decreto n. 303/41 (reati commessi dai militari in tempo di pace), per cui e' stato condannato dal Tribunale di Napoli nel 1994. Nel 2006 e' stato denunciato dai Carabinieri di Monteruscello per sottrazione di cose sottoposte a sequestro e, da ultimo, dalla Polizia locale di Pozzuoli per invasione di terreno e deturpamento di cose altrui;
omissis sottoposto a regime della liberta' controllata con provvedimento del Questore di Avellino del 1985; risulta condannato piu' volte per furto e nel 1997 e' stato arrestato dal Nucleo regionale P.T. Campania, per associazione a delinquere di stampo mafioso e porto abusivo e detenzione di armi;
omissis e' fratello di omissis e di omissis, quest'ultimo arrestato nel settembre 2016, dopo una latitanza di cinque anni, in virtu' di provvedimento del Tribunale di Napoli per il reato di cui all'art. 416-bis codice penale, per aver preso parte all'associazione mafiosa del clan Polverino, di cui sarebbe stato il cassiere;
omissis fratello di omissis, controllato spesso in compagnia di pregiudicati e affiliati al clan Nuvoletta-Polverino, tra i quali omissis.
Si soggiunge che omissis, omissis, omissis e omissis (tutti soci fondatori, nel 2005, della omissis, unitamente omissis, moglie del omissis), hanno lavorato, in epoche e periodi differenti, per la ditta omissis. Anche omissis, madre di omissis (per un periodo titolare di quote societarie della omissis) nonche' sorella del omissis e omissis, sorella di omissis (per un periodo titolare di quote societarie della omissis) nonche' cugina del omissis, sono state entrambe dipendenti della omissis.
Servizio di trasporto minori e adulti diversamente abili.

Il servizio di trasporto minori ed adulti disabili risulta gestito dalla omissis, di proprieta' di omissis, gia' omissis di omissis fin dall'anno 2004/2005 con affidamenti diretti e dal 2007 circa al 31 ottobre 2017 mediante due gare, aggiudicate alla stessa ditta. La societa' omissis si e' aggiudicata la gara di appalto, con un ribasso pari all'1,20%, per il Servizio di trasporto minori e adulti disabili stipulando il 29 settembre 2011 un contratto di durata quinquennale.
Durante lo svolgimento della gara di appalto il servizio e' stato affidato alla stessa ditta omissis mediante proroga contrattuale. Alla citata procedura di gara aperta hanno partecipato solo n. 2 ditte: la omissis di omissis e la ditta omissis Attualmente e' in corso di espletamento una nuova procedura di gara per l'affidamento del servizio di trasporto di minori ed adulti diversamente abili e le societa' in gara sono la omissis e omissis con sede a Mugnano di Napoli.
Dagli atti esaminati la Commissione di accesso ha rilevato una continuita' del rapporto con la societa' della famiglia omissis che e' risultata, in circa 15 anni, affidataria di lavori e/o servizi, da parte del Comune di Calvizzano, per un valore di circa un milione di euro.
La societa' che ha avuto la propria sede, omissis sempre in Calvizzano, allo stesso indirizzo in cui ha sede omissis, presso il quale esercita la propria libera attivita' professionale il fratello omissis il socio accomandatario, omissis, risulta arrestato dalla Guardia di finanza per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L'altro socio accomandatario, omissis, e' stato controllato con omissis, con pregiudizi per sequestro di persona e tentata violenza sessuale. E' utile evidenziare, inoltre, che la sorella di omissis e omissis, e' coniugata con omissis.
Il Piano urbanistico comunale.

Il Piano urbanistico comunale e' stato redatto da professionista esterno ed adottato con deliberazione di G.C. n. 50 del 31 maggio 2017 con le misure di salvaguardia entrate in vigore dal 5 giugno 2017. Lo stesso piano e' stato pubblicato sul BURC n. 45 il 5 giugno 2017, all'Albo pretorio comunale dal 5 giugno 2017 al 3 agosto 2017, sito web del Comune di Calvizzano dal 5 giugno 2017 e depositato presso l'ufficio competente ed anche presso la segreteria dell'amministrazione procedente. La procedura e' attualmente in itinere.
Un esposto pervenuto alla Prefettura di Napoli nell'ottobre 2014, in relazione all'adozione del PUC, ha evidenziato l'esistenza di interessi nella sua realizzazione, da parte di persone legate al Sindaco Salatiello, finalizzati a rendere edificabili i propri terreni agricoli. Queste persone venivano indicate nell'assessore omissis), l'assessore omissis, l'assessore omissis, l'assessore omissis. Gli accertamenti svolti dall'Arma dei Carabinieri, sul punto, nel novembre 2014 hanno confermato le parentele denunciate nell'esposto e frequentazioni, personali e/o dei congiunti, con soggetti legati alla criminalita' organizzata locale.
Nonostante tali segnalazioni l'amministrazione comunale ha perseverato nel sopra delineato iter.
A conferma di cio', nel mese di ottobre 2017 e' stato presentato al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, nonche' alla Prefettura di Napoli e alla Commissione di accesso un ulteriore esposto, con il quale e' stato segnalato che, con il nuovo documento di programmazione urbanistica, sarebbe stata, in primo luogo, «premiata» quella parte dell'elettorato fedele alla maggioranza consiliare. In secondo luogo, e' stato denunciato che il PUC avrebbe riservato alla successiva fase delle osservazioni una certa percentuale di zona di intensificazione e completamento, quale merce di scambio con quei cittadini disposti a versare una tariffa ben determinata, a tutto vantaggio dei consiglieri di maggioranza, per la qualificazione edificatoria dei propri terreni.
Significativa la vicenda collegata al Cimitero, attualmente consortile ed ubicato nel territorio di Mugnano. Nelle vicinanze dell'area destinata a nuovo cimitero dal PUC, sussistono particelle di terreno di proprieta' della societa' omissis su cui oggi insiste un manufatto abusivo destinato a capannone. Il progetto di spostamento della struttura cimiteriale ha ulteriormente avvicinato il cimitero alla proprieta' di Cesarano. In proposito, si evidenzia che in un primo momento era stata presentata una proposta per l'affidamento in regime di concessione nell'ambito delle forme di partenariato pubblico-privato (art. 183, comma 5 del decreto legislativo n. 50/2016) dei lavori di «realizzazione del cimitero comunale e di un tempio di cremazione» e della connessa gestione nel Comune di Calvizzano.
Il omissis ascoltato, tra gli altri, dalla Commissione di accesso in relazione alle procedure concernenti il PUC, ha informato di avere depositato, nel dicembre 2014, presso la Procura della Repubblica, del Tribunale di Napoli Nord, un'informativa in cui evidenziava l'inclusione nel PUC di lotti di terreno con abuso edilizio (Capannone) di proprieta' della societa' omissis, ampiamente nota sul territorio sia per l'attivita' imprenditoriale omissis che per i stretti rapporti con il sodalizio criminale Polverino insistente nell'agro Maranese e Calvizzanese.
Da quanto sopra la Commissione di indagine ha rilevato la volonta' dell'amministrazione di favorire, con lo strumento di pianificazione urbanistica comunale, la famiglia degli imprenditori omissis, titolari della omonima agenzia funebre, noti come il braccio imprenditoriale anche del clan Orlando attualmente operante a Marano ed a Calvizzano. Inoltre, ad avviso dell'Organo ispettivo appare evidente che raccoglimento delle osservazioni presentate nel corso dell'estate 2017, approvate con il parere favorevole del Rup, quale responsabile dell'UTC, ha provocato un sensibile aumento delle superfici edificabili, oltre che l'evidente ulteriore favoreggiamento della famiglia omissis avvicinando il cimitero ancor piu' al capannone abusivo di proprieta' degli stessi.
Inoltre la Commissione di accesso ha evidenziato, altresi', nell'ambito della programmazione urbanistica in itinere, che molte particelle di terreno, originariamente agricole, contigue ed adiacenti, sono state oggetto di significative variazioni urbanistiche, nell'ambito del nuovo P.U.C., risultando costituire un'unica vasta area di sviluppo industriale con evidenti e palesi effetti sul futuro incremento del valore di mercato dei terreni. Da cio' ad avviso della Commissione appare evidente che l'attuale Piano urbanistico, abbia assunto connotazioni diverse da quello originario, e, conseguentemente, ha evidenziato la necessita' di rinnovare gli obblighi di pubblicita' dello stesso strumento di programmazione. Sotto altro aspetto, l'Organo ispettivo ha rilevato la creazione di un vero e proprio «cartello», dove i promotori sono gli esponenti del sodalizio tra amministratori locali imprenditori e soggetti di spicco della criminalita' organizzata locale.
Edilizia privata.

La commissione di accesso ha evidenziato l'assenza presso l'ente di alcun atto di indirizzo in materia di controllo dell'abusivismo edilizio.
Nel periodo 2013 - 2017 e successivamente all'insediamento dell'amministrazione Salatiello, sono state emesse solo 21 ordinanze di abbattimento, a cui sono conseguiti 14 verbali di accertamento di inottemperanza, cui non ha fatto seguito alcun abbattimento. Il comune si e' limitato ad inoltrare tre sole richieste di finanziamento, avanzate alla Cassa Depositi e Prestiti, per l'abbattimento di altrettanti manufatti abusivi (abusi riferiti tra gli altri ai omissis). Tali istanze sono state avanzate a seguito dell'insediamento della commissione di indagine, sebbene gli abusi fossero stati verificati diversi anni prima. Per quanto riguarda la pratica omissis (della quale si e' gia' accennato in relazione al paragrafo concernente il PUC), il relativo abuso e' stato accertato nel corso dell'anno 2014.
All'atto dell'accertamento dell'illecito menzionato omissis proprietaria del capannone abusivo, veniva nominata custode giudiziaria.
A seguito del sequestro veniva data comunicazione da parte della Polizia municipale di Calvizzano alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord.
Successivamente il omissis, risulta aver indirizzato al Procuratore della Repubblica di Napoli Nord una missiva con la quale rilevava che il mero reato edilizio, accertato nel verbale del 26 novembre 2014, si inseriva in un contesto di illiceita' ben piu' gravi. In sostanza, viene paventata, all'A.G., sin dal 2014, la realizzazione di fatto, di lottizzazioni abusive in zona agricola vincolata, con l'intento di sanarle in sede di redazione ed approvazione del P.U.C. a strumentale vantaggio di soggetti legati alla criminalita' organizzata locale.
Nell'aprile 2016, la Polizia municipale di Calvizzano accertava anche la violazione dei sigilli, avendo riscontrato all'interno del capannone un autocarro verosimilmente adibito a trasporto cavalli, nonche' alcuni carri funebri. Per la vicenda di cui sopra, omissis sono indagati nell'ambito del procedimento penale instaurato presso Procura della Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord di Aversa. Cio' nonostante, il capannone non e' mai stato demolito ma l'ente si e' limitato a presentare una richiesta di finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti per giunta incompleta, soltanto tre anni dopo l'accertamento dell'illecita costruzione ed a seguito dell'insediamento della commissione di indagine.
Si rileva, inoltre, che omissis e' figlia di omissis e nipote di omissis, proprietari della suddetta azienda ed affiliati al clan «Polverino» di Marano di Napoli di cui rappresenta uno dei bracci imprenditoriali.
Autorizzazioni commerciali - La Vicenda del Bar «omissis»

Con provvedimento sindacale del 15 gennaio 2001 il Comune di Calvizzano ha concesso alla omissis di occupare un'area di suolo pubblico di 115 mq sita alla via Sandro Pertini, autorizzando contestualmente l'installazione di un manufatto con struttura prefabbricata da adibire a bar e attivita' di ristoro, con annessi servizi ed edicola per la vendita di libri e giornali.
La concessione in parola, negli anni successivi, ha formato oggetto di ulteriori ampliamenti, con annessione di un manufatto con struttura prefabbricata a servizio di quella gia' esistente, con integrazioni autorizzative del 18 marzo 2003 e del 1° dicembre 2004.
Nel marzo 2017, la Tenenza Carabinieri di Marano ha effettuato una perquisizione nel corso della quale ha accertato che all'interno del bar erano installate alcune apparecchiature da gioco (slot machine illecite) risultate prive dei titoli autorizzativi, targhette di identificazione nonche' non collegate alla rete telematica di controllo gestita dall'ADM. Per tali motivi l'Arma ha proceduto a sottoporre a sequestro penale ed amministrativo le citate apparecchiature. Per tali circostanze Salvatore Simeone e' stato deferito alla competente A.G. di Napoli Nord per i reati di cui agli articoli 648-bis codice penale (riciclaggio) - 718 e 719 codice penale (gioco d'azzardo) nonche' 110/ l del TULPS (mancanza tabella giochi proibiti).
Soltanto il 26 ottobre 2017, durante l'attivita' di accesso il segretario generale dell'Ente ha richiamato l'attenzione del Responsabile dell'Ufficio commercio e del Sindaco f.f. in ordine ai provvedimenti del caso da doversi adottare. In data 3 novembre 2017 la Questura di Napoli ha comunicato l'avvio del procedimento per l'adozione del provvedimento di sospensione della licenza di esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, ai sensi dell'art. 100 del T.U.L.P.S. 2017.
Dai controlli operati dall'Arma dei Carabinieri e' stata constatata «l'assidua frequentazione del Bar omissis da parte di pregiudicati, circostanza che, come gia' riferito, ha portato alla temporanea sospensione della licenza di esercizio ai sensi dell'art. 100 del TULPS adottata dal Questore di Napoli in data 1° febbraio 2018.
Nel corso dell'attivita' operativa e' stato, altresi', accertato che all'epoca dell'emissione della delibera di concessione, faceva parte della Giunta comunale omissis - cugina di omissis - gia' Consigliere comunale di maggioranza, eletta nelle consultazioni amministrative del 2003, la cui sorella, omissis (anch'essa cugina del omissis) e' coniugata con omissis affiliato al clan camorristico «Nuvoletta».
Servizio tributi.

Gli accertamenti concernenti il settore delle imposte hanno, poi, fatto emergere il mancato pagamento di tributi da parte di numerosi soggetti riconducibili alla criminalita' organizzata, unitamente alla mancata adozione di provvedimenti tendenti al recupero dei crediti nei riguardi degli stessi.
In particolare, l'analisi dei relativi archivi comunali, per gli anni dal 2013 al 2016, ha evidenziato che diversi pregiudicati, alcuni con sentenze definitive per reati associativi e contigui ai clan camorristici «Polverino» e «Orlando» di Marano, risultano inadempienti al pagamento delle imposte.
Particolarmente significativa e' la circostanza che diversi soggetti inadempienti al pagamento dei tributi locali, oltre ad essere contigui alle consorterie criminali locali, risultano beneficiari anche di contributi erogati dal settore Servizi sociali del Comune di Calvizzano.
Alla carente e inerte azione di impulso e di intervento degli amministratori per il pubblico interesse ha fatto da contraltare un sospetto attivismo ed un'unione d'intenti per il raggiungimento di obiettivi personali, familiari e criminali.
La pericolosita' dei clan egemoni sul territorio di Calvizzano, responsabili di essersi infiltrati negli enti locali di quel comprensorio (Villaricca - Marano - Giugliano), ed in parallelo, la complementare disponibilita' dello stesso ente a lasciarsi fuorviare dalle finalita' istituzionali con concludenti atteggiamenti collusivi, ravvisano in modo inequivocabile le medesime condizioni di chiaro ed univoco condizionamento dell'amministrazione.
Il complesso delle situazioni su evidenziate, con tutti gli elementi acquisiti dalla relazione ispettiva, corroborati dagli accertamenti delle Forze di Polizia, e' stato oggetto di attenta analisi in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica riunitosi il 13 febbraio 2018 allargato, nella circostanza, alla partecipazione del Procuratore della Repubblica - Procuratore distrettuale antimafia di Napoli, omissis del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, omissis ed al quale sono intervenuti anche i componenti della Commissione di accesso.
Il Comitato, sulla base delle risultanze emerse dagli approfondimenti ispettivi evidenziati, negli aspetti piu' salienti, dal Coordinatore della Commissione di accesso, ha unanimemente ritenuto sussistente il condizionamento degli organi elettivi dell'ente locale da parte della criminalita' organizzata, ravvisando un quadro complessivo di elementi, attuali, concreti e univoci in tale direzione.
Pertanto, si sottopone quanto su esposto alle valutazioni della on.le S.V. e si propone l'adozione del provvedimento di scioglimento degli organi elettivi ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/00.

Il Prefetto: Pagano
 
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