Gazzetta n. 25 del 31 gennaio 2017 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 ottobre 2016
Approvazione del secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano.


IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri», e, in particolare, l'art. 5, comma 1, lettera d);
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, recante «Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige», e successive modificazioni, nonche' il decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381, recante «Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di urbanistica ed opere pubbliche», e, in particolare, l'art. 5, come modificato dall'art. 2 del decreto legislativo 11 novembre 1999, n. 463, recante «Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Trentino-Alto Adige in materia di demanio idrico, di opere idrauliche e di concessione di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, di produzione e distribuzione di energia elettrica»;
Vista la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque e, in particolare, l'art. 13, il quale dispone, al comma 1, che «per ciascun distretto idrografico interamente compreso nel suo territorio, ogni Stato membro provvede a far predisporre un piano di gestione del bacino idrografico», e, al comma 7, che «i piani di gestione dei bacini idrografici sono riesaminati e aggiornati entro quindici anni dall'entrata in vigore della presente direttiva e, successivamente, ogni sei anni»;
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia ambientale», e successive modificazioni, e, in particolare, la parte III, recante «Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche», nonche' l'art. 176, commi 2 e 3, che recitano rispettivamente «Le disposizioni di cui alla parte terza del presente decreto sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti. Per le acque appartenenti al demanio idrico delle provincie autonome di Trento e di Bolzano restano ferme le competenze in materia di utilizzazione delle acque pubbliche e in materia di opere idrauliche previste dallo statuto speciale della regione Trentino Alto Adige e dalle relative norme di attuazione»;
Visti gli articoli 6 e 7 e gli articoli da 11 a 18 del citato decreto legislativo n. 152 del 2006, concernenti la procedura di valutazione ambientale strategica;
Visti gli articoli 57 e 66 del decreto legislativo n. 152 del 2006, concernenti le modalita' di adozione e approvazione del Piano di bacino distrettuale;
Visto l'art. 63, comma 10, del decreto legislativo n. 152 del 2006, come sostituito dall'art. 51, comma 2, della legge n. 221 del 2015, ai sensi del quale il piano di gestione delle acque previsto dall'art. 13 della direttiva 2000/60/CE e' considerato «stralcio del piano di bacino distrettuale di cui all'art. 65»;
Visti l'art. 65 del decreto legislativo n. 152 del 2006, rubricato «Valore, finalita' e contenuti del Piano di bacino distrettuale», e il successivo art. 117, relativo al Piano di gestione, che prevede che «per ciascun distretto idrografico e' adottato un Piano di gestione che rappresenta articolazione interna del Piano di bacino distrettuale di cui all'art. 65»;
Visto il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante «Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente», convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 13, che all'art. 1, comma 1 (che ha modificato il comma 2-bis dell'art. 170 del decreto legislativo 152 del 2006), ha previsto «nelle more della costituzione dei distretti idrografici (...) e della eventuale revisione della relativa disciplina legislativa» la proroga delle Autorita' di bacino di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183;
Visto il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, di «Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualita' ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonche' modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque», e, in particolare, l'art. 4, comma 1, lettera a), ai sensi del quale «ai fini dell'adempimento degli obblighi derivanti dalle direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE, nelle more della costituzione delle Autorita' di bacino distrettuali di cui all'art. 63 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, le Autorita' di bacino di rilievo nazionale di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, provvedono all'aggiornamento dei Piani di gestione previsti all'art. 13 della direttiva 2000/60/CE. A tale fine dette Autorita' svolgono funzioni di coordinamento nei confronti delle regioni ricadenti nei rispettivi distretti idrografici», nonche' l'art. 4, comma 3, secondo cui «l'approvazione di atti di rilevanza distrettuale e' effettuata dai Comitati Istituzionali e Tecnici delle Autorita' di bacino di rilievo nazionale, integrati da componenti designati dalle regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico a cui gli atti si riferiscono se non gia' rappresentate nei medesimi comitati»;
Vista la legge 28 dicembre 2015, n. 221, recante «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali», che, all'art. 51, ha dettato nuove «Norme in materia di Autorita' di bacino», sostituendo integralmente gli articoli 63 e 64 del citato decreto legislativo n. 152 del 2006 e prevedendo che «in fase di prima attuazione, dalla data di entrata in vigore della (...) legge le funzioni di Autorita' di bacino distrettuale sono esercitate dalle Autorita' di bacino di rilievo nazionale di cui all'art. 4 del decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che a tal fine si avvalgono delle strutture, del personale, dei beni e delle risorse strumentali delle Autorita' di bacino regionali e interregionali comprese nel proprio distretto»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 febbraio 2013, con il quale e' stato approvato il primo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano;
Vista la deliberazione n. 2 del 22 dicembre 2014 con la quale il Comitato Istituzionale ha preso atto, ai fini dei successivi adempimenti, del progetto del secondo Piano gestione delle acque del distretto idrografico Padano, predisposto ai sensi dell'art. 13 della direttiva 2000/60/CE;
Vista la deliberazione n. 7 del 17 dicembre 2015 del Comitato istituzionale, con la quale e' stato adottato, ai sensi dell'art. 66 del decreto legislativo n. 152 del 2006, il secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano ed e' stato contestualmente individuato un cronoprogramma stringente di azioni, finalizzato all'approvazione definitiva del Piano ai sensi dell'art. 4, comma 3, del decreto legislativo n. 219 del 2010, direttamente funzionale alla verifica di coerenza dei contenuti del secondo Piano di gestione con quanto richiesto dalla Commissione europea, ai sensi della direttiva 2000/60/CE;
Vista la deliberazione n. 1 del 3 marzo 2016 del Comitato istituzionale con la quale, a seguito della verifica di coerenza dei contenuti del secondo Piano di gestione con quanto richiesto dalla Commissione europea ai sensi della direttiva 2000/60/CE, e' stato approvato, ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n. 219 del 2010, il secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano;
Considerato che il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano, ai sensi dell'art. 66, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, e' stato sottoposto a VAS in sede statale, secondo la procedura prevista dalla parte seconda del medesimo decreto;
Considerato, altresi', che, ai sensi degli articoli 13 e 14 del decreto legislativo n. 152 del 2006, in data 22 giugno 2015 e' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana apposito avviso relativo all'attivazione della consultazione ai fini della VAS sulla proposta del secondo Piano di gestione, sul rapporto ambientale e sulla sintesi non tecnica del medesimo;
Visto il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, 27 aprile 2016, n. 103, con il quale e' stato espresso parere motivato positivo di compatibilita' ambientale sul secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano, sul relativo rapporto ambientale e sul piano di monitoraggio, con una serie di raccomandazioni, suggerimenti, condizioni e osservazioni; tenendo conto, altresi', del parere della Commissione tecnica VIA-VAS n. 1954 del 18 dicembre 2015 e del parere del Ministero per i beni e le attivita' culturali e del turismo prot. n. 6098 del 3 marzo 2016, riportati in allegato al decreto stesso;
Considerato che, ai sensi dell'art. 3, comma 1, della deliberazione del Comitato istituzionale n. 1 del 3 marzo 2016, il Segretario generale dell'Autorita' di bacino del fiume Po procedera' tempestivamente al recepimento dei contenuti del parere motivato VAS di cui all'art. 15 del decreto legislativo n. 152 del 2006, previo parere favorevole del Comitato tecnico;
Vista la dichiarazione di sintesi predisposta dalla stessa Autorita' di bacino, pubblicata in data 25 maggio 2015, con la quale l'Autorita' di bacino del fiume Po ha evidenziato di aver dato seguito a quanto indicato nel predetto decreto «nel rispetto delle norme nazionali (articoli 15, 16, 17 del decreto legislativo n. 152/06 citato) e di quanto definito all'art. 3 della deliberazione del Comitato Istituzionale n. 1/2016 di approvazione del PdG Po 2015»;
Considerato che l'Autorita' di bacino del fiume Po, in ottemperanza a quanto disposto dalla direttiva 2000/60/CE, ha promosso la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all'elaborazione del secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano, provvedendo a pubblicare e rendere disponibili per le osservazioni del pubblico, inclusi gli utenti:
il calendario e il programma di lavoro per la presentazione del Piano, con l'indicazione delle misure consultive connesse alla elaborazione del Piano medesimo;
la valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque del distretto;
la proposta di Piano, concedendo sulla stessa un periodo minimo di sei mesi per la presentazione di eventuali osservazioni scritte;
Considerata l'attivita' di coordinamento svolta dall'Autorita' di bacino del fiume Po nei confronti delle regioni comprese nel territorio distrettuale, ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n. 219 del 2010;
Visto il parere favorevole della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, espresso nella seduta del 7 luglio 2016;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 27 ottobre 2016;
Sulla proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

Decreta:

Art. 1

1. E' approvato il secondo Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano, predisposto ai sensi dell'art. 13 della direttiva 2000/60/CE e dell'art. 117 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.


 
Art. 2

1. Il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano di cui all'art. 1 e' composto dai seguenti documenti:
Elaborato 0: Relazione Generale;
Elaborato 1: Aggiornamento delle caratteristiche del distretto;
Allegato 1.1: Cambiamenti climatici nel distretto idrografico del fiume Po;
Allegato 1.2: Carenza idrica e siccita' nel distretto idrografico del fiume Po;
Allegato 1.3: Informazioni ex art. 78-nonies del decreto legislativo n. 172 del 2015;
Elaborato 2: Sintesi e analisi delle pressioni e degli impatti significativi;
Allegato 2.1: Coefficienti di portata per addetto per categoria ISTAT per definire la significativita' degli scarichi industriali;
Allegato 2.2: Metodologia per l'analisi del surplus dell'azoto;
Allegato 2.3: Schemi riepilogativi di riferimento per la definizione dei descrittori utilizzati per l'analisi delle pressioni e degli impatti;
Allegato 2.4: Catalogo dei descrittori del distretto idrografico del fiume Po per l'attuazione della direttiva 2000/60/CE;
Allegato 2.5: Valutazione dei carichi di azoto, fosforo e silice nel fiume Po e nei suoi principali affluenti: contributo delle piene e problemi di stechimetria ecologica;
Allegato 2.6: Relazione di accompagnamento al 1° Inventario del distretto idrografico del fiume Po ex art. 78-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni;
Elaborato 3: Registro delle aree protette;
Allegato 3.1: Tabella per l'accesso alle relazioni regionali elaborate per le aree protette;
Allegato 3.2: Individuazione e valutazione delle interazioni tra i siti «Natura 2000» e i corpi idrici del distretto padano;
Allegato 3.3: Tabelle di sintesi dei dati di integrazione tra i corpi idrici superficiali e le aree di RN2000;
Elaborato 4: Mappa delle reti di monitoraggio e rappresentazione cartografica dello stato delle acque superficiali e delle acque sotterranee;
Elaborato 5: Elenco degli obiettivi ambientali fissati per acque superficiali ed acque sotterranee del distretto idrografico Padano;
Allegato 5.1: Applicazione dell'art. 4.7 della Direttiva Quadro Acque nel Piano di gestione delle acque del distretto del fiume Po 2015;
Elaborato 6: Sintesi dell'analisi economica sull'utilizzo idrico;
Allegato 6.1: Caratterizzazione socio-economica del distretto: dati di riferimento;
Allegato 6.2: Canoni e sovracanoni per l'uso dell'acqua nel distretto del fiume Po. Sintesi del quadro normativo e ricostruzione storica degli importi;
Allegato 6.3: Servizio idrico integrato: dati di riferimento;
Elaborato 7: Programma di misure;
Allegato 7.1: Programmazione operativa per l'attuazione del Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po 2010;
Allegato 7.2: Valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche;
Allegato 7.3: Approfondimenti specifici per le misure di base art. 11 (3) d-e-g-h-i;
Allegato 7.4: Repertorio e database del programma di misure del PdG Po 2015;
Allegato 7.5: Metodologia per la gap analysis del PdGPo 2015;
Elaborato 8: Repertorio dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche;
Elaborato 9: Sintesi delle misure adottate in materia di informazione e consultazione pubblica, con relativi risultati e eventuali conseguenti modifiche del Piano;
Allegato 9.1 Mappa degli attori;
Allegato 9.2 Forum di Informazione pubblica: programma e documentazione presentata;
Allegato 9.3 Partecipazione attiva: Focus group ottobre 2014;
Allegato 9.4 Consultazione: incontri di informazione pubblica sul Progetto di Piano di gestione - aprile-maggio 2015;
Allegato 9.5 Sintesi ed esiti delle osservazioni pervenute per la fase di consultazione del Progetto di Ambientale VAS del PdG Po 2015;
Allegato 9.6 Sintesi ed esiti delle osservazioni pervenute per la fase di consultazione del Rapporto Ambientale VAS del PdG Po 2015;
Elaborato 10: Elenco autorita' competenti;
Elaborato 11: Referenti e procedure per ottenere la documentazione e le informazioni di base di cui all'art. 14, paragrafo 1 della direttiva 2000/60/CE;
Elaborato 12: Repertorio delle informazioni a supporto del processo di riesame e aggiornamento del PdG Po 2015;
Allegato 12.1 Atlante cartografico del PdG Po 2015;
Allegato 12.2 Repertorio e database delle informazioni di supporto per il riesame del PdG Po 2015;
Allegato 12.3 Documentazione varia di riferimento per approfondimenti;
Elaborato 13: Percorso metodologico adottato per il riesame del secondo Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po.


 
Art. 3

1. Il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano di cui all'art. 1 costituisce stralcio funzionale del Piano di bacino del distretto idrografico del fiume Po e ha valore di piano territoriale di settore.
2. Il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano costituisce lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le misure finalizzate a garantire, per l'ambito territoriale costituito dal distretto idrografico del fiume Po, il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti ai sensi degli articoli 1 e 4 della direttiva 2000/60/CE del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
3. Le amministrazioni e gli enti pubblici si conformano alle disposizioni del Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano di cui al presente decreto, in conformita' con l'art. 65, commi 4, 5 e 6, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni.
4. Il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano e' riesaminato e aggiornato nei modi e nei tempi previsti dalla direttiva 2000/60/CE e dallo stesso Piano.


 
Art. 4

1. Il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano e' pubblicato sul sito web dell'Autorita' di bacino del fiume Po: http://www.adbpo.gov.it, nonche' sul sito dedicato del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
2. Il Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano e' depositato, in originale, presso l'Autorita' di bacino del fiume Po, Via Garibaldi, 75 - 43121 Parma, e risulta disponibile in copia conforme presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Via Cristoforo Colombo, 44 - 00147 Roma, e presso le regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico al quale si riferisce il Piano.
3. L'Autorita' di bacino del fiume Po e le regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico del fiume Po, per quanto di loro competenza, sono incaricate dell'esecuzione del presente decreto.
4. La Provincia autonoma di Trento provvede, per il proprio territorio, alle finalita' del presente Piano secondo quanto stabilito dal proprio Statuto e dalle relative norme di attuazione. Tutti i riferimenti a tale Ente autonomo contenuti negli Elaborati di Piano devono, quindi, essere interpretati ed applicati nel rispetto di quanto stabilito dalle suddette disposizioni.
5. L'attuazione del Piano di gestione delle acque del distretto idrografico Padano avviene a risorse disponibili a legislazione vigente.
Il presente decreto, previa registrazione da parte dei competenti organi di controllo, sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e nei Bollettini Ufficiali delle regioni territorialmente competenti.
Roma, 27 ottobre 2016

Il Presidente
del Consiglio dei ministri
Renzi

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
Galletti

Registrato alla Corte dei conti il 10 gennaio 2017 Ufficio controllo atti Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, foglio n. 132


 
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