Gazzetta n. 66 del 20 marzo 2015 (vai al sommario)
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
DECRETO 24 febbraio 2015
Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'abitato vecchio di Craco, in provincia di Matera.


IL DIRETTORE REGIONALE
per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata

Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modifiche e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 recante «Istituzione del Ministero per i beni e le attivita' culturali a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 250 del 26 ottobre 1998;
Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137» pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004, come modificato e integrato dal decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 157 «Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio» pubblicato nel supplemento ordinario n. 102 alla Gazzetta Ufficiale n. 97 del 27 aprile 2006 e in particolare gli articoli 136, 138, 141, 157, comma 2, e 183 comma 1, come ulteriormente modificato e integrato dal decreto legislativo 26 marzo 2008, n. 63 «Ulteriori disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio» pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 9 aprile 2008, serie generale;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233 «Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attivita' culturali, a norma dell'art. 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296», in particolare l'art. 17, comma 3, lett. ( (o-bis);
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 2 luglio 2009, n. 91, Regolamento recante modifiche ai decreti presidenziali di riorganizzazione del Ministero e di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro per i beni e le attivita' culturali, specificamente le modifiche di cui all'art. 17, comma 3, punto 8), lett. «o-bis);
Visto il conferimento dell'incarico, per supplenza, di funzione dirigenziale di livello generale di Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata, conferito alla dott.ssa Marta Ragozzino con nota n. 12639 del 14 novembre 2014 dal Segretario generale MiBACT;
Considerato che la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata ha trasmesso, con nota n. 2976 del 12 giugno 2014 indirizzata alla regione Basilicata - Dipartimento ambiente e territorio, Ufficio urbanistica e tutela del paesaggio, nonche' al MiBACT - Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea, la proposta di Dichiarazione di notevole interesse pubblico ex art. 138 d.lgs. n. 42/2004 dell'abitato vecchio di Craco, in provincia di Matera, elaborata dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata;
Visto il parere favorevole, espresso dalla regione Basilicata con nota n. 113758 dell'11 luglio 2014, alla proposta di Dichiarazione di interesse pubblico formulata dalla Direzione regionale BCP della Basilicata, in conseguenza del parere favorevole emesso dalla Commissione regionale per la tutela del paesaggio nella seduta del 9 luglio 2014;
Considerato che, trascorso il termine di trenta gg. prescritto dall'art. 138 comma 3 del Codice, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata ha dato avvio alla procedura di dichiarazione d'interesse pubblico in via surrogatoria ai sensi dell'art. 141 del d.lgs. n. 42/2004, trasmettendo, con nota n. 3552 del 14 luglio 2014 indirizzata al Comune di Craco, alla Provincia di Matera, alla Direzione generale per la tutela del paesaggio del MiBACT e alla regione Basilicata - Dip.to Assetto territorio, Ufficio urbanistica e ambiente, la proposta di vincolo paesaggistico dell'abitato vecchio di Craco in provincia di Matera, ai fini dell'affissione per 90 gg. all'Albo pretorio comunale;
Vista la nota integrativa n. 4626 del 26 settembre 2014, con cui la Direzione regionale BCP della Basilicata ha trasmesso al comune di Craco una modifica alla relazione storica precedentemente inviata, con invito all'affissione, sempre per i prescritti 90 gg., all'Albo pretorio comunale;
Considerato che la proposta di Dichiarazione di interesse pubblico di che trattasi e' stata pubblicata all'Albo pretorio del comune di Craco dal 21 luglio 2014 al 19 ottobre 2014 e che la modifica integrativa della relazione storica e' stata anch'essa pubblicata sul medesimo Albo pretorio dal 3 ottobre 2014 al 1° gennaio 2015;
Considerato che la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata ha provveduto alla pubblicazione della proposta di vincolo paesaggistico sul proprio sito informatico, dandone avviso, come prescritto dalla norma, su un quotidiano a tiratura nazionale e su due quotidiani a tiratura locale, nello specifico sul «Corriere della Sera», alla pag. 28 dell'edizione del 16 febbraio 2015, sul «Corriere del Mezzogiorno», alla pag. 10 del 17 febbraio 2015 e sulla «Gazzetta dello Sport - edizione Puglia e Basilicata», alla pag. 39 del 17 febbraio 2015;
Ritenuto che la direzione regionale BCP della Basilicata, con nota n. 607 del 18 febbraio 2015 ha dato informazione agli enti interessati, al MiBACT e alla Prefettura di Matera circa l'avvenuta affissione all'Albo pretorio di Craco della Proposta di vincolo paesaggistico, richiedendo alla regione Basilicata - Dip.to assetto del territorio, alla Provincia di Matera e al Comune di Craco di darne avviso sui rispettivi siti informatici istituzionali;
Considerato che nei termini di cui all'art. 139, comma 5, del d.lgs. n. 42/2004 non sono pervenute osservazioni da parte di enti, istituzioni o soggetti interessati a vario titolo;
Considerato che il vecchio abitato di Craco in provincia di Matera, come delimitato nella planimetria catastale e descritto nella relazione storica accluse, presenta un quadro prospettico estremamente suggestivo e ricco di spunti architettonici, costituito da edilizia spontanea e popolare unita a palazzi nobiliari ed edifici religiosi, tanto da diventare un punto di riferimento per la cinematografia italiana. Di particolare pregio e' anche il quadro naturale determinato dalle unita' edilizie e architettoniche di antica origine, composte essenzialmente da un connettivo di edifici strutturati con muratura in pietrame locale che compongono il paese abbandonato, incastonato su un rilievo argilloso, sabbioso e in conglomerato formatosi in eta' pliocenica, risalente, cioe', a quasi sette milioni di anni fa. Tale contesto determina una singolarita' paesaggistica di notevole rilievo ambientale, offrendo numerosi punti di vista e di belvedere che, per taluni aspetti, diventano sempre piu' incantevoli. Il vecchio paese di Craco e' oggi abbandonato a seguito del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 1965, n. 800, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 luglio 1965, n. 177, per via di serie problematiche di carattere geologico che continuano a determinare frane e crolli estremamente pericolosi per la pubblica incolumita';
Considerato, altresi', che la rupe sulla cui dorsale si sviluppa il vecchio abitato di Craco, delimitata da strapiombi naturali e dominata dalla mole della Torre medievale e della chiesa madre attorno a cui si articola la fitta trama del tessuto edilizio di antica origine, costituisce un quadro naturale di suggestiva bellezza e di spiccato valore estetico e tradizionale;
Ritenuta prioritaria l'esigenza di garantire la tutela del suddetto contesto paesaggistico, tenuto conto sia della necessita' di un attento processo di consolidamento del suolo, minacciato da attivita' franose, quanto di controllo di possibili attivita' edilizie sugli antichi edifici, che potrebbero portare ad improprie trasformazioni e manomissioni volte a snaturare le intrinseche qualita' architettoniche tradizionali, oltre che rischi di demolizione capaci di implicare un eventuale, inaccettabile diradamento urbano, con irreversibili danni alla percezione e godibilita' estetica dell'originario quadro paesaggistico, e probabilita' di perdita dell'identita' storico-ambientale come pervenuta fino ad oggi;
Considerato che, con la «Disciplina d'uso delle aree e di valorizzazione degli immobili» contenuta nella relazione storica, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata ha esplicitato alcune prescrizioni intese ad assicurare la conservazione dei valori paesaggistici rappresentati dalle componenti geomorfologiche, architettoniche, insediative, storiche e culturali dell'antico abitato di Craco;
Considerato che, da quanto sopra esposto, appare indispensabile l'adozione del provvedimento di tutela paesaggistica, e quindi sottoporre a vincolo, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Parte terza, l'area del vecchio abitato di Craco in provincia di Matera, come da perimetrazione riportata nell'allegata planimetria, al foglio di mappa catastale n. 17, cosi' individuata:
«a Nord» con l'esterno strada Vicinale Mesola Sansone, confinante con il foglio catastale n. 12;
«a Est» proseguendo con l'esterno strada Vicinale Mesola Sansone e confinante con il foglio catastale n. 12, fino a raggiungere l'incrocio con la strada Comunale Craco-Ferrandina;
«a Sud» a partire dall'incrocio della strada Vicinale Mesola Sansone con la strada Comunale Craco-Ferrandina, seguendo per un tratto l'esterno strada Comunale Craco-Ferrandina confinante con il foglio catastale n. 18, sino ad intersecare la strada Statale n. 103 Val D'Agri-Montalbano, confinante con il foglio catastale n. 29 e proseguendo l'esterno della stessa strada Statale n. 103 Val D'Agri-Montalbano, fino al limite del foglio catastale n. 16;
«a Ovest» riprendendo la strada Statale n. 103 Val D'Agri-Montalbano, confinante con il foglio catastale n. 16 fino all'incrocio con la strada Vicinale Mesola Sansone, confinante con il foglio catastale n. 12 a chiusura con il punto di partenza.
Considerato che, da quanto sopra esposto, appare indispensabile l'adozione del provvedimento di tutela paesaggistica, e quindi sottoporre a vincolo, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Parte terza, l'area sopra descritta, al fine di garantirne la conservazione e di preservarla da interventi che potrebbero compromettere irreparabilmente le pregevoli ed eccezionali caratteristiche paesaggistiche. Il borgo della vecchia Craco, incastonato in una profonda fusione fra natura, architettura e territorio, va preservato e tutelato in maniera da rispettarne anche le prospettive e le vedute d'insieme;
Rilevata pertanto la necessita' e l'urgenza di sottoporre l'area sopraindicata ad un idoneo provvedimento di tutela e ad una specifica disciplina di tutela, ai sensi dell'art. 140 comma 2 del Codice, intesa ad assicurare la conservazione dei valori espressi dagli aspetti e caratteri peculiari del territorio considerato;
Considerato che il vincolo comporta, in particolare, l'obbligo da parte del proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell'immobile ricadente nella localita' vincolata di presentare alla Regione o all'ente dalla stessa subdelegato la richiesta di autorizzazione ai sensi degli articoli 146, 147 e 159 del predetto decreto legislativo n. 42/2004, per qualsiasi intervento che modifichi lo stato dei luoghi, secondo la procedura prevista rispettivamente dalle citate disposizioni;

Decreta:

Tutta l'area corrispondente al vecchio abitato del Comune di Craco in provincia di Matera, cosi' come perimetrata e indicata nella planimetria catastale e descritta nella relazione storica, che costituiscono parti integranti del presente decreto, e' dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi degli artt. n. 136, comma 1, lett. c), n. 138, comma 3 e 141 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e viene quindi interamente sottoposta a tutte le disposizioni di tutela contenute nella Parte Terza del medesimo decreto legislativo.
Nella predetta area, assoggettata alla presente dichiarazione di notevole interesse pubblico, vige la disciplina dettata ai sensi dell'art. 140 comma 2 del decreto legislativo n. 42/2004, intesa ad assicurare la conservazione dei valori espressi dagli aspetti e caratteri peculiari del territorio considerato, contenuta nell'allegata relazione storica, costituente parte integrante del presente decreto. Tale disciplina prevede che:
nelle zone limitrofe all'area dichiarata di notevole interesse pubblico dovra' essere ridotta quanto piu' possibile l'edificazione, in modo da non alterare il quadro prospettico dell'antico centro abitato, che potrebbe subire inquinamenti di carattere tipologico, non in linea con i connotati specifici della cultura locale;
dovra' essere promossa la tutela integrale dei manufatti esistenti, dagli edifici di culto ai palazzi nobiliari, fino alle abitazioni con connotazione piu' semplice, di fattura piu' povera;
dovra' essere redatto e adottato un «Piano di Recupero» dell'antico borgo, atto a stabilire normative urbanistiche di conservazione, oltre ad incentivare interventi di restauro sui fabbricati esistenti.
Copia della Gazzetta Ufficiale contenente il presente decreto verra' affissa ai sensi e per gli effetti dell'art. 140, comma 4 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, all'albo del Comune di Craco, con deposito della Gazzetta Ufficiale stessa, con relativa planimetria e relazione storica contenente anche la «Disciplina d'uso delle aree e di valorizzazione degli immobili» presso i competenti uffici del suddetto comune.
Avverso il presente decreto e' ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti al Tribunale amministrativo regionale competente per territorio, a norma del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, ovvero e' ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro sessanta e centoventi giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto.
Potenza, 24 febbraio 2015

Il direttore regionale supplente: Ragozzino
 
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