Gazzetta n. 169 del 22 luglio 2011 (vai al sommario)
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
DECRETO 28 giugno 2011
Designazione delle zone RAMSAR nei comuni di Mazara del Vallo, Petrosino e Campobello di Mazara, in provincia di Trapani.


IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Visti l'art. 1, commi 2 e 5, e l'art. 5, comma 2, della legge 8 luglio 1986, n. 349;
Vista la legge quadro sulle aree protette del 6 dicembre 1991, n. 394;
Visto il decreto legislativo del 29 ottobre 1999, n. 300 «Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 13 marzo 1976, n. 448, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 3 luglio 1976, con il quale e' stata data piena ed intera esecuzione alla Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971;
Considerato che la predetta Convenzione, ai sensi dell'art. 10, paragrafo 2, e' entrata in vigore per l'Italia il 14 aprile 1977;
Considerato altresi' che con il decreto del Presidente della Repubblica dell'11 febbraio 1987, n. 184, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 1987, e' stato reso esecutivo in Italia il Protocollo di Emendamento alla Convenzione, adottato a Parigi il 3 dicembre 1982;
Considerato che, a norma dell'art. 2, comma 4, della Convenzione sopracitata e sulla base dei criteri di identificazione delle zone umide di importanza internazionale proposti nella «Conferenza internazionale sulla conservazione delle zone umide e degli uccelli acquatici» tenutasi a Heilingenhafen (Germania dal 2 al 6 dicembre 1974), adottati al IV Incontro delle Parti Contraenti come Annesso alla Raccomandazione 4.2 della COP IV (Montreaux, Svizzera, 1990), e approvati con la Risoluzione VI.2 della COP VI (Brisbane, Australia, 1996), sono state a suo tempo designate alcune zone umide di importanza internazionale, inserite quindi nell'apposito elenco di cui all'art. 2, comma 1, della Convenzione medesima;
Considerato che a norma dell'art. 2, comma 5, le parti contraenti di tale Convenzione hanno il diritto di aggiungere all'elenco predetto altre zone umide situate sul proprio territorio;
Considerato peraltro che l'art. 4, comma 1, della Convenzione di Ramsar prevede che ciascuna parte contraente favorisca la tutela delle zone umide creando delle riserve naturali nelle zone umide, indipendentemente dal fatto se siano o meno riconosciute di importanza internazionale, e ne assicura una adeguata protezione;
Considerato inoltre che l'art. 4, comma 3, della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna), ratificata con legge n. 5 agosto 1981, n. 503, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 250 dell'11 settembre 1981, prevede per le parti contraenti l'impegno a prestare particolare attenzione alla protezione delle zone che rivestono importanza per le specie migratrici indicate negli allegati II e III alla convenzione medesima e in particolare per cio' che concerne le aree poste lungo le linee di migrazione, in quanto aree di svernamento, raduno, alimentazione, riproduzione e muta;
Vista la nota della Provincia Regionale di Trapani Assessorato territorio, ambiente, parchi e riserve prot. n. 9514/TA/RN del 15 febbraio 2008 con la quale viene proposto l'inserimento tra le zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar delle seguenti zone umide:
1. Paludi costiere di «Capo Feto», di 157 ettari (Comune di Mazara del Vallo);
2. Laghi «Murana», «Preola» e «Gorghi Tondi», di 249 ettari (Comune di Mazara del Vallo);
3. Stagno «Pantano Leone», di 12 ettari (Comune di Campobello di Mazara);
Riconosciuto l'eccezionale valore naturalisticoambientale e geomorfologico rappresentato dall'insieme dei biotopi umidi ricadenti nei comuni di Campobello di Mazara e di Mazara del Vallo e denominati:
«Capo Feto»: tratto costiero cosi' denominato per l'odore sprigionato dall'accumulo di notevoli quantita' di Posidonia che qui si deposita per un particolare gioco di correnti marine; l'area e' un'ampia depressione, separata dal mare da un cordone sabbioso, che puo' presentarsi quasi del tutto sommersa in inverno, che offre habitat ideale per diverse specie di uccelli che utilizzano la zona come area di sosta durante le migrazioni attraverso il canale di Sicilia per giungere in Africa e viceversa e da molteplici altre specie di animali peculiari per la zona;
Laghi «Murana, Preola e Gorghi Tondi»: costituiscono un complesso di zone umide lacustri originato dalla presenza di un livello argilloso impermeabile, intercalato tra le calcareniti quaternarie che affiorano nella zona (sciare di Mazara), alimentati dalle acque freatiche alimentate da falda sotterranea, che vedono la loro genesi di origine carsica legata ai processi di soluzione che hanno interessato i banchi gessosi sottostanti, con il conseguente, graduale, sprofondamento dei terreni calcarenitici affioranti tendendo a creare delle vere e proprie «doline»; sono delle vere e proprie zone umide endorreiche delimitate da tratti di macchia mediterranea e «sciare» che si succedono da Mazara del Vallo (Lago Murana, che e' frequentemente in asciutta) sino a Torretta Granitola (Lago Preola, il piu' esteso, ed i piu' minuti Gorghi Tondi), circondati da un fitto ed alto fragmiteto, e costituiti da zone umide esclusivamente di acqua dolce;
«Pantano Leone»: specchio d'acqua dolce perenne che poggia su di un ampio pianoro depresso interrotto dai cambi litologici del sistema dei terrazzi marini ascrivibili all'ultima fase dell'Era Quaternaria, formatosi naturalmente nel XX secolo (1977) quale conseguenza dell'apporto di acque piovane e reflue, ed evolutosi naturalmente attraverso la graduale colonizzazione florofaunistica;
Considerato che i biotopi in questione, da rilievi florofaunistici eseguiti dall'Assessorato territorio, ambiente, parchi e riserve della Provincia Regionale di Trapani, evidenziano una molteplice varieta' di habitat e di specie di fauna e di flora ricomprese tra quelle ritenute prioritarie dalle direttive 79/409/CEE «Uccelli» e 92/43/CEE «Habitat»;
Considerato altresi' che, per i particolari contenuti ambientali, sono gia' stati inseriti nella Rete Natura 2000:
ITA010005 - Biotopo: Laghi di Preola e Gorghi Tondi e Sciare di Mazara;
ITA010006 - Paludi di Capo Feto e Margi Spano';
ITA010031 - Laghetti di Preola e Gorghi Tondi, Sciare di Mazara e Pantano Leone;
Riconosciuto che i biotopi «Capo Feto», «Murana, Preola e Gorghi Tondi» e «Pantano Leone» rappresentano un complesso ambientale significativo e peculiare per la conservazione di molte entita' animali considerate prioritarie dalle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE, ed in particolare:
Capo Feto (e Margi Spano'):
tra i rettili: Tartaruga marina (Caretta caretta) e Testuggine palustre siciliana (Emys trinacris), endemica e recentemente descritta come specie nuova dell'isola;
tra gli uccelli: Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii), Tarabuso (Botaurus stellaris), Tarabusino (Ixobrychus minutus), Sgarza ciuffetto (Ardeola rallide), Nitticora (Nycticorax nycticorax), Garzetta (Egretta garzetta), Airone bianco maggiore (Egretta alba), Mignattaio (Plegadis falcinellus), Spatola (Platalea leucorodia), Fenicottero (Phoenicopterus ruber roseus), Anatra marmorizzata (Marmaronetta angustirostris), Moretta tabaccata (Aythya nyroca), Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), Nibbio bruno (Milvus migrans), albanelle (Circus cyaneus e C. pygargus), Falco di palude (Circus aeruginosus), Falco pescatore (Pandion haliaetus), Smeriglio (Falco columbarius), Voltolino (Porzana porzana), schiribille (Porzana parva e P. pusilla), Re di quaglie (Crex crex), Gru (Grus grus), Avocetta (Recurvirostra avosetta), Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), Occhione (Burhinus oedicnemus), Pernice di mare (Glareola pratincola), Piviere dorato (Pluvialis apricaria), Combattente (Philomachus pugnax), Croccolone (Gallinago media), Beccaccino (G. gallinago), Frullino, (Lymnocryptes minimus), Piro piro boschereccio (Tringa glareola), Gabbiano roseo (Larus genei), Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), Sterna zampe nere (Gelochelidon nilotica), Rondine di mare (Sterna hirundo), Fraticello (Sterna albifrons), Mignattino (Chlidonias niger), Gufo di palude (Asio flammeus), Martin pescatore (Alcedo atthis), Ghiandaia marina (Coracias garrulus), e Calandrella (Calandrella brachydactyla);
tra i mammiferi: Ferro di cavallo euriale (Rhinolophus euryale);
Laghetti di Preola e Gorghi Tondi (e Sciare di Mazara):
tra i rettili: Testuggine palustre siciliana;
tra gli uccelli: Marangone minore (Phalacrororax pygmeus), Tarabusino, Nitticora, Airone rosso (Ardea purpurea), Airone bianco maggiore, Spatola, Cicogna nera (Ciconia nigra), Anatra marmorizzata, Moretta tabaccata, Aquila minore (Hieraaetus pennatus), Falco di palude, Falco della regina (Falco eleonorae), Gru, Re di quaglie, Cavaliere d'Italia, Occhione, Combattente, Piro piro boschereccio, Fratino (Charadrius alexandrinus), Beccaccino, Gabbiano corallino, Fraticello, Mignattino, Gufo di palude, Martin pescatore, e Calandrella;
tra i mammiferi: Ferro di cavallo euriale;
Pantano Leone:
tra gli uccelli: Marangone minore, Tarabuso, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Cicogna bianca (Ciconia ciconia), Mignattaio, Spatola, Fenicottero, Cigno reale (Cygnus olor), Anatra marmorizzata (il biotopo rappresenta attualmente l'unico sito di nidificazione certa in Italia), Moretta tabaccata, Fistione turco (Netta rufina) - unico sito attualmente accertato di nidificazione in Sicilia , Albanella reale, Falco di palude, Aquila minore, Falco pescatore, Schiribilla (Porzana parva), Avocetta, Cavaliere d'Italia - nidificante, Pernice di mare, Pittime (Limosa limosa e legge n. lapponica), Combattente, Beccaccino, Frullino, Beccaccia (Scolopax rusticola), Gabbiano corallino, Sterna zampenere, Mignattino, Mignattino piombato (Chlidonias hybridus), Martin pescatore;
tra i mammiferi (nella «Sciara» adiacente): Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e Ferro di cavallo minore (R. hipposideros);
Considerato che, oltre alle specie animali elencate dalle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, sono state rilevate presenti anche altre specie di cui agli allegati 2 e 3 della Convenzione di Berna, e cioe':
Capo Feto (e Margi Spano'): tra gli anfibi, Rospo smeraldino (Bufo viridis) e Raganella italiana (Hyla intermedia); tra i rettili, Ramarro occidentale (Lacerta bilineata) e Lucertola sicula (Lacerta wagleriana); tra gli uccelli, Beccaccino (Gallinago gallinago), Frullino, (Lymnocryptes minimus), Stiaccino (Saxicola rubetra), ) e Averla capirossa (Lanius senator); tra i mammiferi, Iscrice (Hystrix cristata), Vespero di Savi (Hypsugo savii), Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii) e Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus);
Laghetti di Preola e Gorghi Tondi (e Sciare di Mazara): tra gli anfibi, Raganella italiana e Rospo smeraldino; tra i rettili, Lucertola sicula, Ramarro occidentale e Vipera comune meridionale (Vipera aspis hugyi); tra gli uccelli, Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Moretta (Aythya fuligula), Corriere piccolo (Charadrius dubius), Corriere grosso (Ch. hiaticula), Averla capirossa, Assiolo (Otus scops) e Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochrurus); tra i mammiferi, Istrice, Martora (Martes martes), Pipistrello albolimbato e Pipistrello nano;
Pantano Leone (e «Sciara» adiacente): tra gli anfibi, Rospo smeraldino, Rospo comune (Bufo bufo), Raganella italiana, Discoglosso dipinto (Discoglossus pictus); tra i rettili, Geco (Tarentola mauritanica), Ramarro occidentale, Lucertola campestre (Podarcis sicula), Lucertola sicula, Congilo (Chalcites ocellatus), Saettone siciliano (Elaphe lineata), Biacco (Coluber viridiflavus) e Vipera comune meridionale; tra gli uccelli, Tuffetto, Svasso piccolo (Podiceps nigricollis), Fischione (Anas penelope), Canapiglia (Anas strepera), Alzavola (Anas crecca), Germano reale (Anas platyrhynchos), Codone (Anas acuta), Marzaiola (Anas querquedula), Mestolone (Anas clypeata), Moriglione (Aythya ferina), Folaga (Fulica atra), Beccaccino, Pittima reale, Pantana (Tringa nebularia), Barbagianni (Tyto alba), Civetta (Athene noctua), Allocco (Strix aluco), Upupa (Upupa epops), Rondine (Hirundo rustica), Rondine rossiccia (Hirundo daurica), Balestruccio (Delichon urbica); tra i mammiferi, Istrice, Riccio (Erinaceus europaeus), Donnola (Mustela nivalis), Vespero di Savi, Pipistrello albolimbato, Pipistrello nano, Orecchione (Plecotus auritus) e Serotino bicolore (Vespertilio murinus);
Considerato inoltre che tra la restante componente faunistica sono presenti anche specie di ulteriore ed elevato valore scientifico e naturalistico, considerate localizzate, rare o endemiche della Sicilia: Acinipe calabra, Ac. hesperica galvagnii, Anisodactylus virens winthemi, Anthaxia (Haplanthaxia) aprutiana, Apalus bipunctatus, Anoxia scutellaria argentea, Axinotarsus longicornis, Campalita algirica, Cholovocera punctata, Euzonitis quadri maculata, Grylloderes brunneri, Himantarius mediterraneum, Conocephalus conocephalus, Ctenodecticus siculus, Eurinebria complanata, Hister pustulosus, Hoplia attilioi, Limnebius simplex, Lophira flexuosa circumflexa, Lucanus tetrodon, Meole mediterraneus, Meloe murinus, Migneauxia lederi, Mylabris impressa stillata, Myl. Schreibersi, Ochtebius ragusae, Pachypus caesus, Parastenocaris trinacriae, Percus lacertosus, Per. lineatus, Per. Corrugatus, Polyphylla ragusae, Pseudomeira solarii, Pterolepis elymica, Stenoniscus carinatus, Trachyderma lima e Tylos europaeus;
Riconosciuto il particolare valore naturalistico che i suddetti biotopi rivestono per gli aspetti floristicovegetazionali, con la presenza di «habitat» considerati anche prioritari dalla Direttiva «Habitat» 92/43/CEE:
Capo Feto (e Margi Spano'): n. 1150 «Lagune costiere», n. 1210 «Vegetazione annua delle linee di deposito marine», n. 1310 «Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e sabbione», n. 1410 «Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)», n. 1420 «Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termoatlantici (Sarcocornetea fruticosi)» e 2110 «Dune mobili embrionali»;
Laghetti di Preola e Gorghi Tondi (e Sciare di Mazara): n. 1410 «Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)», 3170 «Stagni temporanei mediterranei», n. 9320 «Foreste di Olea e Ceratonia», n. 9340 «Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia», n. 6310 «Dehesas con Quercus spp. Sempreverde», n. 5330 «Arbusteti termomediterranei e predesertici», e n. 6220 «Percorsi sub steppici di graminacee e piante annue dei TheroBrachypodietea»;
Pantano Leone: n. 6220 «Percorsi sub steppici di graminacee e piante annue dei TheroBrachypodietea», n. 6310 «Dehesas con Quercus spp. Sempreverde», e n. 9320 «Foreste di Olea e Ceratonia»;
Riconosciuto inoltre che i suddetti biotopi ospitano importanti specie botaniche di elevato e peculiare valore scientificonaturalistico, con presenza di entita' ritenute localizzate, rare o endemiche della Sicilia, ed in particolare:
Capo Feto (e Margi Spano'): tra le specie della flora vascolare inserite in Liste Rosse regionali delle piante d'Italia di CONTI et al. (1997) e nell'Inventario delle specie a rischio della Sicilia di RAIMONDO et al. (1996), figurano le endemiche Atriplex tornabeni, Limonium halophilum, Limonium mazarae, Limonium ferulaceum, Ruppia maritima subsp. drepanensis, oltre a varie entita' rare o di interesse fitogeografico (Cressa cretica, Salicornia patula, Ipomoea sagittata, Spartina juncea), altre molto rare e/o localizzate (cone le orchidacee Ophris bombyliflora, Oph. lutea lutea, Oph. lutea minor, Oph. vernixia, Orchis collina, Or. Italica e Serapias parviflora); l'area marina prospiciente, infine, e' dominata da Posidonia oceanica, fanerogama che, con i notevoli accumuli piaggiati, ha contribuito a creare lo sbarramento naturale che ha chiuso lo specchio di mare piu' vicino alla riva, formando la sorta di piccola laguna che caratterizza proprio Capo Feto;
Laghi Murana, Preola, Gorghi Tondi e Pantano Leone: tra le specie della flora vascolare inserite in Liste Rosse regionali delle piante d'Italia di CONTI et al. (1997) e nell'Inventario delle specie a rischio della Sicilia di RAIMONDO et al. (1996), figurano le endemiche Ajuga iva, Biscutella maritima, Eryngium bocconei, Tragopogon parvifolius ssp. cupane polygala preslii, oltre alle varie entita' rare o di interesse fitogeografico come Crassula vaillantii, Cressa cretica, Coris monspeliensis, Erodium gruinum, Crocus longiflorus, Damasonium alisma ssp. Bourgaei, Gagea lacaitae, Iris pseudacorus, Lonas annua, Ophrys fusca, Oph. sphegodes, Oph. vernixia, Orchis italica, Poliygonum salicifolium, Ruscus aculeatus e Scilla obtusifolia; la restante flora e' data nelle rive da Cannuccia palustre (Phragmites australis), Scirpo (Scirpus maritimus), Mazza sorda (Typha latifoglia), Canna comune (Arundo donax), carici (Carex ispida, Carex vulpina e Carex distans; negli specchi d'acqua da Brasca delle paludi; nelle «sciare» da rada vegetazione che si inerpica sui costoni calcarenitici con Quercia spinosa (Quercus calliprinos: specie arbustiva endemica ed ormai rara che qui ha la piu' importanza stazione di Sicilia), Palma nana (Chamaerops humilis), Leccio (Quercus ilex: presente soprattutto in localita' «bosco del Catarro»), Lentisco (Pistacia lentiscus), Camedrio femmina (Teucrium fructicans) e Scabiosa atropurpurea, mentre l'area delle sciare intorno al Pantano Leone e' subpianeggiante ed ospita un'interessante comunita' vegetale fisionomizzata soprattutto da Palma nana e Ranno con foglie d'olivo (Rhamnus lycioides ssp. oleoides);
Considerato che la zona in questione per tutti i motivi sopra esposti assume valore particolare per il mantenimento della diversita' ecologica e genetica della regione mediterranea grazie alla ricchezza ed alla originalita' della sua flora e della sua fauna, e costituisce un esempio particolarmente rappresentativo di zona umida caratteristica della propria regione biogeografica;
Atteso quindi che la zona in questione soddisfa i criteri di identificazione delle zone di importanza internazionale, cosi' come adottati in occasione delle Conferenze delle parti contraenti;
Visti l'art. 4, lettera h), del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 11, e gli articoli 4 e 83 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616;
Vista la legge regionale della Regione Siciliana del 6 maggio 1981, n. 98, recante norme per l'istituzione nella Regione siciliana di parchi e riserve naturali, come modificata e integrata dalla legge regionale del 9 agosto 1988, n. 14;
Considerato che la Regione Siciliana, con proprio decreto del 4 novembre 1998 (G.U.R.S. Parte I, n. 17 del 9 aprile 1999, Supplemento Ordinario) ha istituito la riserva naturale Lago Preola e Gorghi Tondi;
Considerato altresi' che l'Assessore per l'agricoltura e le foreste della Regione Siciliana, per salvaguardare la presenza dell'Anatra marmorizzata (Marmaronetta angustirostris), accertata nidificante nella zona umida «Pantano Leone», per concorrere alla salvaguardia della specie, con il decreto del 15 giugno 2001 (G.U.R.S. n. 39 del 3 agosto 2001) ha istituito il divieto di caccia nella predetta zona umida;
Esaminata la mozione approvata il 29 settembre 2001 dai partecipanti all'XI Convegno Italiano di Ornitologia e nella quale si invitano le Autorita' competenti «... ad adottare ogni misura possibile per la tutela del Pantano Leone ... omissis ... ad attuare nell'immediato futuro forme piu' solide di tutela del biotopo e della sua avifauna, degna di una protezione ai massimi livelli»;
Considerato inoltre che il territorio dei comuni di Campobello di Mazara e di Mazara del Vallo in cui ricadono l'area archeologica delle Cave di Cusa e gli ambienti naturalistici in questione risultano di notevole interesse pubblico anche attraverso il vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 139 del testo unico n. 490/1999, per effetto del decreto della Giunta Regionale Siciliana del 5 aprile 2002 (Gazzetta Ufficiale n. 119 del 23 maggio 2002);
Esaminata la Raccomandazione C.4.2 adottata dalla COP IV a Montreaux nel 1990;
Visto la richiesta di parere inviata alla Regione Siciliana con la nota prot. DPN200812536 del 20 maggio 2008;
Vista la nota della Regione Siciliana - Assessorato territorio e ambiente - prot. 13563 del 4 marzo 2011 con la quale si esprime parere favorevole in merito all'inclusione nella Convenzione di Ramsar della zona umida in questione;
Visto che la Regione Siciliana, contestualmente, evidenzia che il sito «Paludi costiere di Capo Feto e Margi Spano'» ricade, oltre che nel Comune di Mazara del Vallo, anche in quello di Petrosino (Trapani), specificamente per l'area di toponimo Margi Spano', e chiede di valutare l'eventuale modifica della denominazione con l'aggiunta dei toponimi «Margi Nespolilla» e «Margi Milo», entrambi ricadenti nel Comune di Petrosino e ricompresi nel sito Natura 2000 ITA 010006 «Paludi di Capo Feto e Margi Spano'»;
Visto al riguardo il parere favorevole espresso dalla Provincia Regionale di Trapani con nota prot. 23865 del 26 aprile 2011;
Ritenuto pertanto di dover procedere alla dichiarazione delle zone umide di importanza internazionale denominate «Paludi costiere di Capo Feto, Margi Spano', Margi Nespolilla e Margi Milo», «Laghi Murana, Preola e Gorghi Tondi» e «Stagno Pantano Leone», ai sensi della citata Convenzione Internazionale di Ramsar;

Decreta:

Art. 1

Le zone umide denominate: «Paludi costiere di Capo Feto, Margi Spano', Margi Nespolilla e Margi Milo» (157 ha), in Comune di Mazara del Vallo e in Comune di Petrosino, i «Laghi Murana, Preola e Gorghi Tondi» (249 ha) in Comune di Mazara del Vallo, e lo «Stagno Pantano Leone» (12 ha), in Comune di Campobello di Mazara, in Provincia di Trapani, sono dichiarate di importanza internazionale ai sensi e per gli effetti della «Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici», firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971, secondo i confini riportati nelle planimetrie allegate al presente decreto rispettivamente come Allegato 1, Allegato 2 e Allegato 3.
 
Art. 2

Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la Regione Siciliana, la Provincia Regionale di Trapani e i Comuni di Mazara del Vallo, Petrosino e Campobello di Mazara assicureranno, per quanto di propria competenza, il rispetto degli obiettivi di tutela previsti dalla Convenzione di Ramsar nell'ambito dei territori individuati al precedente art. 1.
 
Art. 3

La sorveglianza sul territorio individuato all'art. 1 e' affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente ed al Corpo Forestale della Regione Siciliana, nonche' alle altre Forze di Polizia.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 28 giugno 2011

Il Ministro: Prestigiacomo
 
Allegato
Parte di provvedimento in formato grafico

 
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