Gazzetta n. 102 del 4 maggio 2011 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 7 aprile 2011
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Furnari.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 4 dicembre 2009, registrato alla Corte dei conti il 14 dicembre 2009, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Furnari (Messina) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 marzo 2011 alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della Regione siciliana;

Decreta:

La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Furnari (Messina), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Dato a Roma, addi' 7 aprile 2011

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio dei
Ministri

Maroni, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 15 aprile 2011 Ministeri istituzionali, registro n. 8, Interno, foglio n. 377
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il consiglio comunale di Fumari (Messina) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 4 dicembre 2009, registrato alla Corte dei conti il 14 dicembre 2009, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita', operando in un ambiente che, sebbene inizialmente caratterizzato da una manifestata disaffezione verso la vita democratica e le istituzioni, ha mostrato di apprezzare gli interventi posti in essere dall'organo di gestione straordinaria volti ad assicurare il rispetto dei principi di buon andamento e di imparzialita'.
Come rilevato dal Prefetto di Messina con relazione del 23 febbraio u.s., la Commissione straordinaria ha richiesto la proroga della gestione commissariale per ulteriori sei mesi in quanto alcune problematiche peculiari, pur essendo state affrontate dalla stessa sin dai primi giorni del proprio insediamento, richiedono ulteriori adempimenti per la loro definizione.
Tra le attivita' da completare, particolare rilievo specifico riveste il piano di lottizzazione «Kallipoli», sulla cui procedura gia' la commissione d'indagine aveva rilevato una serie di illegittimita', che sono tuttora oggetto di accertamento da parte dell'autorita' giudiziaria.
Il provvedimento finale, che potra' essere adottato tra breve, essendo ormai prossima la formulazione del prescritto parere da parte dell'assessorato regionale competente, assume particolare importanza, soprattutto per la collettivita', nel contesto dei provvedimenti di pianificazione attuativa dell'ente.
Inoltre, e' necessario portare a termine la procedura di adozione del piano regolatore generale, per non esporre scelte gia' operate a possibili stravolgimenti che, in quel particolare contesto ambientale ed in ragione di interessi criminali dai quali l'ente non appare ancora pienamente affrancato, potrebbero vanificare l'opera fin qui svolta dalla commissione.
Al fine di superare le criticita' che hanno condotto allo scioglimento assume particolare significato la vendita di alcuni capannoni, per la cui alienazione la commissione ha adottato un apposito regolamento. Tali strutture attualmente risultano in regime di diritto di superficie, che sara' trasformato in diritto di proprieta', consentendo all'ente di disporre di consistenti risorse finanziarie da destinare parte al ripiano di debiti pregressi e parte ad investimenti sul territorio.
Anche le procedure relative ad una serie di progetti gia' avviati, tra cui il restauro di un palazzo storico ed i lavori relativi all'arredo urbano, necessitano, al fine di assicurarne la trasparenza, di essere gestite dalla commissione straordinaria, per scongiurare possibili interferenze di imprese vicine ad ambienti criminali.
Per analoghi motivi e' opportuno che sia la commissione straordinaria ad avviare le procedure di appalto per l'ammodernamento e la gestione dell'impianto di depurazione, dalla quale e' stata estromessa un'impresa vicina alla criminalita' organizzata.
Risulta, quindi, necessario che la commissione disponga di un maggior lasso di tempo per completare le attivita' in corso, essendo ancora concreto il rischio di ingerenze della criminalita' organizzata, la cui presenza e' stata di recente confermata a seguito di una operazione che, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha portato all'arresto di otto persone per vari reati di grave allarme sociale, tra cui quelli di associazione mafiosa e di minaccia diretta ad alterare l'espressione del voto.
Anche il Comando provinciale dei Carabinieri ha rilevato che sussiste tuttora una forte tensione tra le principali compagini che hanno partecipato alle consultazioni del maggio 2007, acuitasi con l'operazione anzidetta, e che e' avvertita la necessita' della definizione di alcune attivita' avviate dall'organo straordinario, anche al fine di evitare forme di condizionamento dell'apparato burocratico dell'ente.
Ritengo pertanto che, sulla base di tali elementi, ricorrano le condizioni per l'applicazione del provvedimento di proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Fumari (Messina), per il periodo di sei mesi, ai sensi dell'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Roma, 18 marzo 2011

Il Ministro dell'interno: Maroni
 
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