Gazzetta n. 21 del 25 gennaio 2008 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 dicembre 2007
Scioglimento del consiglio comunale di Casalnuovo di Napoli e nomina della commissione straordinaria.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Casalnuovo di Napoli (Napoli), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi;
Constatato che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione del comune di Casalnuovo di Napoli;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Casalnuovo di Napoli, per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 21 dicembre 2007;
Decreta:
Art. 1.
Il consiglio comunale di Casalnuovo di Napoli (Napoli) e' sciolto per la durata di diciotto mesi.
 
Art. 2.
La gestione del comune di Casalnuovo di Napoli (Napoli) e' affidata alla commissione straordinaria composta da:
dott. Carlo Boffi - viceprefetto;
dott. Alessandro Ortolani - viceprefetto;
dott. Antonio Codispoti - dirigente di seconda fascia.
 
Art. 3.
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 29 dicembre 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Amato, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 2008 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 1, foglio n. 114
 
Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il comune di Casalnuovo di Napoli (Napoli), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 maggio 2006, presenta forme di condizionamento da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi.
In relazione all'esito di attivita' investigativa condotta sul territorio, dalla quale e' emerso un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza della criminalita' organizzata, il prefetto di Napoli ha disposto, con provvedimento del 26 marzo 2007, l'accesso presso il comune di Casalnuovo di Napoli, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, per l'istruttoria di rito.
Gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso, confluiti nella relazione commissariale conclusiva della procedura, cui si rinvia integralmente, avvalorano l'ipotesi della esistenza di fattori di inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale a causa dell'influenza della criminalita' organizzata, ponendo in risalto come, nel tempo, l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato nel favorire soggetti collegati direttamente od indirettamente con gli ambienti malavitosi.
L'ingerenza negli affari dell'ente e la strumentalizzazione delle scelte amministrative risultano favorite da una fitta ed intricata rete di parentele, affinita', amicizie e frequentazioni che lega alcuni componenti della giunta, del consiglio, nonche' dell'apparato burocratico ad esponenti delle locali consorterie criminali ed a soggetti ad esse contigui.
In particolare, la delega all'esercizio dei poteri d'accesso e' stata richiesta dal prefetto soprattutto a seguito di attivita' investigative che hanno condotto al sequestro di un intero quartiere abusivo realizzato sul territorio di Casalnuovo di Napoli, in totale violazione dello strumento urbanistico vigente ed oltre il termine inderogabile prescritto per la condonabilita', senza che gli organi preposti al controllo operassero alcuna attivita' di contrasto.
Considerato che le imprese edili responsabili dell'abuso fanno capo a personaggi di cui la commissione d'accesso evidenzia la parentela e la comunanza di interessi speculativi con un noto capo della camorra, si ritiene ragionevole dedurre l'esistenza di forme di condizionamento dell'amministrazione comunale da parte della criminalita' organizzata.
Tali forme di condizionamento hanno chiaramente compromesso la liberta' di determinazione degli organi politici e burocratici dell'ente come risulta anche da altri episodi sintomatici, connessi alla medesima speculazione edilizia.
Emblematica puo' considerarsi in tal senso la vicenda della sottrazione dall'ufficio tecnico comunale di oltre centotrenta pratiche di condono relative al suddetto abuso edilizio, le cui modalita' attuative denotano un atteggiamento collusivo della struttura burocratica e degli stessi amministratori rispetto agli interessi della criminalita' organizzata. Il fatto e' ancora piu' grave se si considera che a tale scomparsa non e' seguita una regolare denuncia di furto, ne' la ricostituzione delle pratiche, benche' anche gli organi di governo ne fossero a conoscenza. E' ragionevole dedurre che tale apparente negligenza era in realta' preordinata a celare la circostanza che i manufatti abusivi non erano ancora stati costruiti alla data di presentazione della domanda di condono.
Altra circostanza sintomatica puo' rinvenirsi nel fatto che l'amministrazione comunale ha ingiunto la demolizione solo ai proprietari degli immobili, non anche al «responsabile dell'abuso», cioe' all'imprenditore edile collegato con uno dei clan camorristici dominanti, come richiesto dalla normativa vigente; risulta pertanto chiaro il rilevante vantaggio economico derivante per la camorra dall'illegittimo operato dell'amministrazione comunale.
La strumentalizzazione del ruolo istituzionale in funzione degli interessi della criminalita' organizzata emerge con chiara evidenza anche nel settore del commercio. Dalle indagini svolte risultano infatti ripetute pressioni esercitate da un amministratore dell'ente sul dirigente dell'ufficio commercio, finalizzate al rilascio di un'autorizzazione commerciale a favore del figlio di un noto esponente della camorra.
Ulteriore indice di devianze dell'azione amministrativa dell'ente dai fini istituzionali e' rinvenibile in una concessione di suolo pubblico in favore di una societa' di proprieta' del figlio di un esponente di spicco della criminalita' organizzata, provvedimento la cui procedura presenta diffusi profili di illegittimita'.
Sulla base degli elementi emersi e' dunque possibile asserire che la vicinanza tra l'amministrazione e la criminalita' organizzata ha sensibilmente alterato il ruolo che la legge assegna al comune, di ente esponenziale della comunita' di cittadini, portatore della rappresentanza generale dei loro interessi, e configura un concreto pericolo di sviamento dell'attivita' dal perseguimento delle finalita' pubbliche.
Il delineato sistema di interferenze e di fattori esterni al quadro degli interessi locali, l'inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto delle funzioni pubbliche hanno pregiudicato le fondamentali garanzie democratiche e compromesso le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione di diritti fondamentali, ingenerando sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.
La descritta condizione esige un intervento risolutore mirato a rimuovere i legami tra l'amministrazione locale e la criminalita' organizzata che arrecano grave e perdurante pregiudizio per lo stato generale dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Pertanto, il prefetto di Napoli, con rapporto del 6 novembre 2007, che si intende integralmente richiamato, ha proposto l'applicazione della misura straordinaria prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Per le suesposte considerazioni, si ritiene necessario provvedere, con urgenza, ad eliminare ogni ulteriore motivo di deterioramento e di inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi a salvaguardia degli interessi della comunita' locale.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate nel citato art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, legittimanti lo scioglimento del consiglio comunale di Casalnuovo di Napoli (Napoli), si formula rituale proposta per l'adozione della misura straordinaria.
Roma, 20 dicembre 2007
Il Ministro dell'interno: Amato
 
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