Gazzetta n. 264 del 13 novembre 2006 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Con decreto 29 novembre 2005 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Colonnello Camillo de Milato, nato il 13 marzo 1952 a Francavilla Fontana (Brindisi), con la seguente motivazione:
«Ufficiale superiore, capo cellula KFOR per le elezioni municipali in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", affrontava il delicatissimo e fondamentale incarico con grande lucidita', entusiasmo ed elevatissimo impegno in un momento particolarmente difficile del processo di pace e di integrazione tra le diverse etnie. In particolare, nel corso della consultazione elettorale, si e' distinto per la meticolosa attenzione con la quale ha pianificato l'intera attivita' connessa con lo svolgimento delle votazioni e la diramazione dei risultati, guadagnandosi la stima, la considerazione e l'ammirazione del personale di KFOR nonche' quella dei funzionari della organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Ufficiale di elevatissime capacita' complessive ha contribuito ad accrescere il prestigio della forza armata e dell'Italia nel contesto internazionale». - Pristina (Kosovo), 30 marzo 2001.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Colonnello Gianfranco Scalas, nato il 16 giugno 1951 ad Assemini (Cagliari), con la seguente motivazione:
«Capo della cellula pubblica informazione dell'Italian Joint Task Force Iraq, nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", evidenziava una profonda e consolidata esperienza nel settore dell'informazione e una spiccata capacita' di concepire, impostare e gestire, in maniera efficacissima e pienamente rispondente alle esigenze della Forza armata, i rapporti con i rappresentanti dei mass-media nazionali ed esteri.
Grazie alla sua sensibilita' e alla sua elevatissima professionalita', individuava sempre e tempestivamente le modalita' e i momenti per esaltare, attraverso i reportage dei media, l'impegno e i positivi risultati delle molteplici e variegate attivita' condotte da tutti i reparti presenti nel contingente, garantendo nel contempo un eccezionale ritorno d'immagine per le Forze armate italiane.
In occasione del proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003, nonostante fosse colpito in prima persona per la morte di due dei suoi stretti collaboratori e il ferimento di altri due, organizzava e gestiva un evento mediatico di tale portata con autorevolezza, lucido raziocinio e straordinaria concretezza mediante una serie di attivita' connesse con i mezzi di informazione locali, italiani e stranieri, dimostrando in ogni circostanza piena padronanza, maturita' di pensiero e serenita' di giudizio e mettendo in luce - anche nella tragedia - il comportamento del personale dell'Esercito efficiente, leale, dignitoso, ma nello stesso tempo fermo e deciso a continuare ad assolvere pienamente la missione.
Magnifica figura di ufficiale e di soldato che, animato da profondo amore per l'Istituzione, ha consentito, con eccezionali capacita' realizzatrici, impegno elevatissimo e senza alcun limite di orario, di elevare l'immagine del contingente militare italiano nel contesto nazionale e internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 29 gennaio 2004.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Tenente Colonnello Enrico Paolo Pirastru, nato il 1° aprile 1962 a Cagliari, con la seguente motivazione:
«Capo di Stato Maggiore della Italian Joint Task Force Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", schierata in teatro operativo immediatamente post- bellico, caratterizzato da vuoto istituzionale e da elevata conflittualita' endemica, assolveva le sue determinanti funzioni, in maniera esemplare, incisiva e preziosissima per il successo della missione. Figura fondamentale ed insostituibile della Brigata, costituiva in ogni circostanza elemento di sicuro riferimento per tutto il contingente, riuscendo con straordinaria professionalita', grande acume e spiccato buon senso a gestire e coordinare le numerose, complesse e delicatissime attivita' che interessavano incessantemente le unita' della Brigata. Nei primi giorni delle operazioni, emersa chiaramente la complessita' e la delicatezza della situazione operativa, caratterizzata da forti tensioni, profondi disagi ambientali e rischi sempre latenti, organizzava il dispositivo ed elaborava direttive perfettamente aderenti alla realta', mettendo le unita' italiane e l'unita' rumena nelle condizioni di assolvere completamente i compiti assegnati. In particolare, determinato ad agevolare e salvaguardare il processo di ricostruzione dell'Iraq ricercava con fermezza, ogni volta necessaria, l'incontro con i capi delle tribu' locali e capi religiosi (Iman), che coinvolgeva in complessi colloqui fino ad eliminare i piu' accesi e pericolosi contrasti.
Inoltre, conscio dell'importanza del contingente nazionale per il ripristino delle condizioni di convivenza, si faceva promotore delle piu' importanti operazioni per la ricerca ed il sequestro di ingenti quantita' di armi, pianificava ed organizzava perfettamente il controllo e la sicurezza dei luoghi di culto che facevano meritare al contingente numerosi apprezzamenti. Professionista di grandissima valenza, riusciva con la sua encomiabile generosita', il suo raro senso del dovere e la sua eccezionale abnegazione a conquistare la stima incondizionata degli altri contingenti e la piena fiducia dei comandi superiori, fornendo un contributo fondamentale per il positivo esito delle operazioni in Iraq e portando gran lustro all'immagine dell'Italia e delle sue forze armate in campo internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Capitano Stefano Pensalfini, nato il 16 giugno 1972 a Terracina (Latina), con la seguente motivazione:
«Comandante di compagnia mortai inquadrata nella Joint Task Force "Fagare" della JTF-Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", esercitava la sua azione di comando con straordinaria dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere.
Impegnato in un contesto caratterizzato da forti tensioni, profondi disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha organizzato e condotto con chiarezza d'intenti le numerosissime attivita' connesse con l'espletamento della missione, riuscendo ad infondere fiducia e sicurezza nei suoi bersaglieri, agevolandone il corretto assolvimento del compito.
Profondo conoscitore dello strumento militare e delle procedure d'impiego delle forze destinate ad operare sul terreno, nel quadro della complessa attivita' di controllo della citta' di An Nasiriyah, l'unita' alle sue dipendenze ha piu' volte portato a termine con pieno successo, sequestri di armi e munizioni rendendo, di fatto, piu' sicura l'area di responsabilita'.
Dirigeva, inoltre, con assoluta perizia, le delicate operazioni "Sesterzio II e III", consistenti nel pagamento dello stipendio di tre mensilita' a circa settantamila tra ufficiali, sottufficiali e soldati del disciolto Esercito iracheno, garantendo con gli assetti messi a sua disposizione, l'indispensabile cornice di sicurezza.
In particolare, fronteggiava con determinazione e consapevole coraggio una situazione di crisi generatasi a seguito di alcuni colpi d'arma da fuoco esplosi da personale non identificato in direzione del dispositivo di sicurezza messo in atto dalla TF e di una intensa sassaiola contro i militari italiani, riuscendo a sedare la folla e riportando la situazione alla normalita'.
Con il suo operato, caratterizzato da genuino entusiasmo e assoluta fede nei valori propri della tradizione militare, da altissima capacita' di comando, coraggio, determinazione e generosita', ha contribuito, in maniera determinante, a conferire ulteriore lustro e prestigio all'Esercito italiano e ad elevarne l'immagine nel contesto interforze ed internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Maresciallo Ordinario Anton Blasbichler, nato il 18 febbraio 1972 a Bressanone (Bolzano), con la seguente motivazione:
«Maresciallo ordinario in forza al reparto attivita' sportive del centro addestramento alpino, al termine di una esaltante stagione agonistica conquistava per la quarta volta la Coppa del Mondo di slittino su fondo naturale, categoria singolo.
Atleta di valore assoluto, con questo successo ha ulteriormente arricchito uno straordinario palmares che comprende: quattro Coppe del Mondo, due medaglie d'oro, due medaglie d'argento ed una di bronzo ai campionati mondiali e tre titoli italiani assoluti.
Gli eccezionali risultati, ottenuti grazie ad indiscutibili capacita' tecniche ed agonistiche, ma anche per l'encomiabile spirito di sacrificio, l'incrollabile forza di volonta' e l'ammirevole coraggio dimostrati, gli hanno permesso di diventare un autorevole ed esemplare punto di riferimento per i piu' giovani atleti.
Fulgido esempio di atleta e soldato dalle indiscusse ed eccezionali doti agonistiche, umane e professionali, che con i suoi innumerevoli successi ha onorato lo sport italiano esaltando il prestigio e l'immagine delle truppe alpine e dell'Esercito in ambito internazionale». - Oberperfuss (Germania), 5 febbraio 2005.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Sergente Mario Pellegrino, nato il 14 febbraio 1976 a Catania, con la seguente motivazione:
«Comandante di squadra fucilieri inquadrata nella 13ª Compagnia della Joint Task Force "Fagare'" distaccata nel sito di Ash Shatrah, nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", in Iraq, affrontava le molteplici e diversificate attivita' legate al particolare incarico con elevatissimo impegno, passione autentica e capacita' non comuni, dimostrando altissimo senso di responsabilita' ed eccezionale attaccamento al dovere ed alle istituzioni.
Chiamato ad operare in un contesto di generalizzato pericolo e grande incertezza caratterizzato da condizioni ambientali di estrema difficolta', si prodigava con straordinaria dedizione, eccezionale forza di volonta' e spiccate capacita' realizzative, ponendosi quale autorevole punto di riferimento per il personale alle sue dipendenze.
In particolare, durante un'attivita' di pattugliamento, mentre effettuava il controllo di un'autovettura sospetta con a bordo quattro individui armati, si avvedeva di due pick-up con altro personale armato che apriva il fuoco in direzione della sua unita'. Con perizia, determinazione e consapevole coraggio, metteva in atto un dispositivo che gli consentiva di bloccare e consegnare alla polizia locale gli aggressori e di sequestrare sedici AK 47, due pistole, tre bombe a mano e centinaia di munizioni di vario calibro.
Nel prosieguo della missione, continuava ad operare in modo esemplare con fervido impegno e autentica passione riscuotendo ampia stima e unanime apprezzamento.
Fulgido esempio di militare dotato di non comune professionalita', competenza ed elevatissimo spirito di servizio che ha contribuito, in maniera determinante, a conferire ulteriore lustro e prestigio all'Esercito italiano e ad elevarne l'immagine nel contesto interforze ed internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 20 luglio - 28 settembre 2003.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Capitano Giampiero Bisanti, nato il 7 agosto 1973 a Cham (Svizzera), con la seguente motivazione:
«Comandante di compagnia fucilieri inquadrato nella Joint Task Force "Fagare" della JTF-Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", distaccata presso il sito industriale a nord di An Nasiriyah, esercitava la sua azione di comando con straordinaria dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere.
Impegnato in un contesto caratterizzato da forti tensioni, profondi disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha organizzato e condotto con chiarezza d'intenti le numerosissime attivita' connesse con l'espletamento della missione, riuscendo ad infondere fiducia e sicurezza nei suoi bersaglieri, agevolandone il corretto assolvimento del compito.
Profondo conoscitore dello strumento militare e delle procedure d'impiego delle forze destinate ad operare sul terreno, nel quadro della complessa attivita' di controllo della citta' di An Nasiriyah posta sotto la sua responsabilita', l'unita' alle sue dipendenze ha piu' volte portato a termine con pieno successo, sequestri di armi e munizioni rendendo, di fatto, piu' sicura l'area di responsabilita'.
Ha diretto, inoltre, con assoluta perizia, la delicata operazione "Sesterzio I", volta al pagamento dello stipendio mensile a circa ventimila ufficiali e sottufficiali del disciolto Esercito iracheno, garantendo, con la sua compagnia, l'indispensabile cornice di sicurezza e suscitando il plauso delle autorita' nazionali e straniere per la competenza dimostrata ed i brillanti risultati conseguiti. In particolare nel corso dell'operazione, di indubbia complessita' ha spronato con la forza dell'esempio il personale alle sue dipendenze, dal quale ha saputo trarre anche nelle situazioni piu' complesse e potenzialmente pericolose, un rendimento eccezionale.
Con il suo operato, caratterizzato da genuino entusiasmo e assoluta fede nei valori propri della tradizione militare, da altissima capacita' di comando, coraggio, determinazione e generosita', ha contribuito, in misura determinante, al successo della missione ed all'affermazione del contingente, apportando ulteriore lustro e prestigio all'Esercito italiano». - An Nasiriyah (Iraq), 3 luglio - 7 ottobre 2003.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce d'argento
Al Tenente Emiliano Forte, nato il 14 febbraio 1977 a Formia (Latina), con la seguente motivazione:
«Vice comandante di compagnia fucilieri inquadrata nella Joint Task Force "Fagare" della JTF - Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", responsabile delle unita' distaccate presso il sito di Qal At Sukkar, affrontava le complesse, molteplici e diversificate attivita' legate al particolare incarico con elevatissimo impegno, passione autentica e capacita' non comuni, dimostrando vivo senso della responsabilita' ed eccezionale attaccamento al dovere ed alle istituzioni.
Pur in condizioni ambientali di estrema difficolta' e in aree caratterizzate da altissimo rischio latente, operava sempre con straordinaria dedizione al lavoro, eccezionale forza di volonta' e spiccate capacita' realizzative.
Cosciente della grande importanza del compito attribuito alla Task Force "Fagare", riusciva, con assoluta perizia, ad articolare il dispositivo sul terreno in maniera oculata, realizzando un sistema di controllo dell'area di responsabilita' eccezionalmente efficace che consentiva di portare a termine con pieno successo, sequestri di armi e munizioni rendendo, di fatto, piu' sicura l'area di responsabilita'.
Nella delicatissima fase immediatamente successiva all'attentato alla moschea di Najaf, in cui, tra gli altri, perdeva la vita uno dei maggiori leaders religiosi del mondo islamico Sciita, contribuiva, con non comuni capacita' di mediazione, a sedare gli animi della Comunita' islamica dei villaggi e dei paesi presenti nel settore di competenza ed a risolvere pacificamente le numerose controversie sorte tra i rappresentanti dei partiti politici islamici ed i sostenitori del potere tribale, meritando, in tal modo, il plauso incondizionato dei superiori diretti e non, nazionali e stranieri.
Esemplare figura di militare dotato di non comune professionalita', competenza che ha contribuito, in maniera determinante, a conferire ulteriore lustro e prestigio all'Esercito italiano e ad elevarne l'immagine nel contesto interforze ed internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 29 giugno 2003 - 7 ottobre 2003.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce di bronzo
Al Capitano Francesco Ansalone, nato il 16 marzo 1964 a Caserta, con la seguente motivazione:
«Capo cellula supporto alle operazioni presso l'Italian Joint Task Force nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia" in Iraq dirigeva le molteplici e diversificate attivita' connesse al delicato incarico con raro senso di responsabilita', manifestando chiara visione dei problemi e adottando in ogni circostanza soluzioni rapide, concrete e di grande importanza per il contingente.
In tale contesto, gestiva con intelligenza e altissima professionalita' i difficili rapporti con i mezzi di comunicazione, riuscendo a fornire un'immagine positiva dei militari italiani.
Attraverso una serie di brillanti iniziative nel particolare settore, tra le quali i messaggi del comandante dell'Italian Joint Task Force alla popolazione locale, riusciva ad elevare il consenso del contingente italiano nella provincia di Dhi Qar e ad offrire un concreto contributo al buon esito dell'operazione.
La sua opera diuturna, caratterizzata da grande spirito di sacrificio e dall'impiego delle migliori energie fisiche, morali e intellettuali, ha meritato il plauso sincero ed incondizionato del comando sovraordinato e l'ammirazione dei colleghi e dei dipendenti.
Chiarissimo esempio di ufficiale altamente motivato, capace, generoso ed affidabile che contribuiva in modo significativo ad elevare il prestigio del contingente e dell'esercito italiano nel contesto interforze ed internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.

Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce di bronzo
Al Colonnello Alfonso Barbato, nato il 19 dicembre 1959 a Tirano (Sondrio), con la seguente motivazione:
«Comandante della Task Force "Piave" nell'operazione "Antica Babilonia" in Iraq assolveva l'incarico profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per assicurare il soddisfacimento delle numerose e complesse esigenze del teatro operativo nel settore dei lavori, della mobilita' e della bonifica degli ordigni esplosivi. In particolare, dopo aver articolato il dispositivo sul terreno in modo efficace, affrontava i numerosi impegni con altissima professionalita' e spiccata iniziativa, sempre in aderenza alle direttive impartite.
Ufficiale profondamente motivato, generosissimo e preparato, riusciva, con l'esempio e la costante presenza nelle piu' delicate e rischiose situazioni, a motivare il personale alle dipendenze, facendo della Task Force "Piave" una compagine armonica altamente efficiente.
Con determinazione ed autorevolezza organizzava una serie di attivita' operative ed umanitarie che contribuivano a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale ed assicurare il necessario supporto all'intero contingente nazionale. Particolarmente significative ed apprezzate le opere di ricostruzione e di ripristino delle infrastrutture in numerosi villaggi della provincia di Dhi Qar nonche' quelle realizzate a favore della sicurezza e della vivibilita' delle istallazioni militari.
Fulgido esempio di comandante straordinariamente capace, motivato e concreto che ha contribuito ad elevare il prestigio dell'esercito italiano nel contesto interforze e internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 26 giugno - 7 ottobre 2003.

Con decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 2006, e' conferita la seguente ricompensa:
Medaglia di bronzo
Al Generale di Brigata Danilo Errico nato l'11 agosto 1953 a Torino, con la seguente motivazione:
«Comandante della Brigata multinazionale Sud-Ovest della Kosovo Force e comandante del contingente nazionale in Kosovo nel periodo maggio-novembre 2004, il Gen. B. Danilo Errico si dimostrava professionista d'indiscusso valore per pregevoli qualita' etico militari evidenziando, in ogni circostanza d'impiego, eccezionale entusiasmo, elevatissima dedizione al servizio, fortissima determinazione ed encomiabile perizia, sin dal suo arrivo in Kosovo, in un contesto operativo ed ambientale ancora scosso dai cruenti disordini di marzo 2004 e caratterizzato da accesi contrasti etnico-religiosi e rischi latenti di ordine pubblico, profondeva ogni energia per mantenere la grande unita' alle sue dipendenze superbamente addestrata ed in grado di assolvere perfettamente le delicatissime incombenze operative della missione.
Brillante ufficiale, autorevole, versatile, depositario di doti non comuni di fervida intelligenza e non comune senso del dovere, improntava la sua azione di comando ad ardente fede assicurando in tutti i settori, sia operativi sia logistici, il soddisfacimento delle molteplici e complesse esigenze della brigata.
Interlocutore dinamico e propositivo, si impegnava con rara perizia, passione nel lavoro, sincero ed incondizionato attaccamento alle istituzioni e altissimo senso della responsabilita', dimostrandosi figura fondamentale e di riferimento per tutto il comando e per i reparti italiani e stranieri, creando una reale multinazionalita', riuscendo con straordinario equilibrio e spiccato tatto a gestire e coordinare, grazie alla profonda esperienza in contesti multinazionali e la nitida visione del compito ricevuto, il suo staff e le "Task Force" dipendenti in tutte le complesse e delicatissime attivita' che hanno interessato la brigata multinazionale Sud-Ovest durante il periodo di permanenza in Kosovo.
La sagacia, l'acume ed il costante e zelante impegno si concretizza vano nel fornire soluzioni e strumenti altamente innovativi per l'assolvimento del compito operativo e per l'esaustiva e risolutiva gestione della crisi. L'insieme armonico delle bellissime qualita' di fondo e professionali dell'ufficiale e le capacita' dimostrate nelle piu' difficili occasioni, nonostante le condizioni operative estremamente delicate e difficili e le elevate tensioni ancora presenti dopo i noti disordini di marzo 2004, venivano rimarcate tanto a livello KFOR quanto dai comandi di vertice italiani e stranieri, facendo meritare alla brigata numerose attestazioni di stima ed apprezzamento.
Tale plauso giungeva, peraltro, dalla comunita' locale, civile e religiosa, nonche' dagli organismi internazionali, governativi e non, per aver fornito un concreto ed essenziale apporto, anche in termini di comunicazione, per la realizzazione di adeguati importanti progetti tali da far raggiungere gli obiettivi politico-militari a favore della stabilizzazione dell'area.
Magnifica figura di comandante carismatico e straordinariamente capace, profondamente animato da fede nel servizio, fulgido esempio di professionista che contribuiva in modo determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del Contingente italiano dando lustro all'Italia e all'Esercito italiano nel contesto internazionale». - Kosovo, 19 maggio - 15 novembre 2004.
 
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