Gazzetta n. 127 del 1 giugno 2004 (vai al sommario)
AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME PO
DELIBERAZIONE 3 marzo 2004
Adozione del piano stralcio di integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI) adottato ai sensi dell'art. 18 della legge n. 183/1989 (Po Lombardo: tratto da Breme al Ponte di Valenza e tratto da S. Cipriano Po ad Arena Po). (Deliberazione n. 1/2004).

IL COMITATO ISTITUZIONALE
Visto:
la legge 18 maggio 1989, n. 183, recante «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo» e successive modifiche ed integrazioni;
in particolare, l'art. 17 della suddetta legge, relativo a «valore, finalita' e contenuti del piano di bacino»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1989, recante «Costituzione dell'autorita' di bacino del fiume Po»;
il decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, recante «Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania», convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n. 267, e successive modifiche ed integrazioni;
in particolare, l'art. 1 della suddetta normativa, relativo a «Piani stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico e misure di prevenzione per le aree a rischio»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 luglio 1998, recante «Approvazione del piano stralcio delle fasce fluviali»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre 1998, recante «Atto di indirizzo e coordinamento per l'individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all'art. 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180»;
il decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, recante «Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, nonche' a favore di zone colpite da calamita' naturali», convertito, con modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2000, n. 365;
in particolare, l'art. 1, comma 1-bis della suddetta normativa, relativo a «Procedura per l'adozione dei progetti di piani stralcio»;
Richiamate:
la propria deliberazione n. 19 del 9 novembre 1995, con cui questo Comitato ha approvato il «Programma di redazione del Piano di bacino del Po per stralci relativi a settori funzionali»;
la propria deliberazione n. 26 dell'11 dicembre 1997, con cui questo Comitato ha adottato il «Piano stralcio delle fasce fluviali, in attuazione della deliberazione del Comitato istituzionale n. 19 del 9 novembre 1995»;
la propria deliberazione n. 1 dell'11 maggio 1999, con cui questo Comitato ha adottato il «Progetto di piano stralcio per l'assetto idrogeologico»;
la propria deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001, con cui questo Comitato ha adottato il «Piano stralcio per l'assetto idrogeologico per il bacino idrografico di rilievo nazionale del fiume Po» ;
la propria deliberazione n. 19 del 26 aprile 2001, con cui questo Comitato ha adottato il «Progetto di piano stralcio di integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI) adottato ai sensi dell'art. 18 della legge n. 183/1989 (integrazione n. 1: nodo idraulico di Ivrea, Po piemontese da confluenza Sangone a confluenza Tanaro, Po lombardo da S. Cipriano Po ad Arena Po)»;
la propria deliberazione n. 1 del 25 febbraio 2003, con cui questo Comitato ha adottato il «Piano stralcio di integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI), nodo idraulico di Ivrea»;
la propria deliberazione n. 2 del 25 febbraio 2003, con cui questo Comitato ha adottato il «Piano stralcio di integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI), fiume Po da confluenza Dora Baltea a confluenza Sesia in regione Piemonte (Nodo idraulico di Casale Monferrato)»;
la propria deliberazione n. 11 del 31 luglio 2003, con cui questo Comitato ha adottato il «Piano stralcio di integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI), fiume Po e affluenti di sinistra a Torino»;
la deliberazione della giunta della regione Lombardia n. VII/14968 del 7 novembre 2003;
Premesso che:
il territorio del bacino del fiume Po costituisce un bacino idrografico di rilievo nazionale, ai sensi e per gli effetti dell'art. 14 della legge 18 maggio 1989, n. 183;
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1989 e' stata costituita l'Autorita' di bacino del fiume Po;
l'art. 17 della citata legge 18 maggio 1989, n. 183 come modificato dall'art. 12 del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493 prevede, al comma 6-ter, che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali, che devono costituire fasi interrelate rispetto ai contenuti del comma 3 dello stesso articolo, garantendo la considerazione sistemica del territorio e disponendo le opportune misure inibitorie e cautelative in relazione agli aspetti non ancora compiutamente disciplinati;
in attuazione del menzionato art. 17, comma 6-ter della legge n. 183/1989, questo Comitato, con propria deliberazione n. 19 del 9 novembre 1995, ha approvato un programma di redazione del piano di bacino del fiume Po per stralci relativi a settori funzionali individuando, tra l'altro, l'esigenza di adottare il piano stralcio relativo all'assetto idrogeologico, in relazione allo stato di avanzamento delle analisi propedeutiche alla redazione del piano di bacino ed alle priorita' connesse alla necessita' di difesa del suolo, determinatesi anche in conseguenza ai gravi eventi alluvionali degli ultimi anni;
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 luglio 1998 e' stato approvato il «Piano stralcio delle fasce fluviali» (di seguito PSFF), il quale ha delimitato e normato le fasce fluviali relative ai corsi d'acqua del sottobacino del Po chiuso alla confluenza del fiume Tanaro, dall'asta del Po fino al delta, e degli affluenti emiliani e lombardi limitatamente ai tratti arginati;
l'art. 1, comma 1 del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito in legge 3 agosto 1998, n. 267 dispone che le Autorita' di bacino di rilievo nazionale adottino piani stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6-ter dell'art. 17 della legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni, che contengano in particolare l'individuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia, nonche' le misure medesime;
con propria deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001 questo Comitato ha adottato il «Piano stralcio per l'assetto idrogeologico» (di seguito brevemente definito PAI) quale stralcio del Piano di bacino del fiume Po ai sensi dell'art. 17, comma 6-ter della citata legge n. 183/1989, come modificato dall'art. 12 del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493;
il PAI e' stato successivamente approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 maggio 2001;
Considerato che:
il PAI persegue l'obiettivo di garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali ad utilizzi ricreativi;
l'ambito territoriale di riferimento del PAI e' costituito dall'intero bacino idrografico del fiume Po chiuso all'incile del Po di Goro, ad esclusione del delta;
nell'autunno dell'anno 2000, mentre era in corso la procedura per l'adozione definitiva del PAI, l'asta fluviale del fiume Po e' stata colpita da eventi alluvionali di particolare gravita';
a seguito dei suddetti eventi alluvionali sono state individuate alcune particolari situazioni di criticita' (nodi idraulici critici), in relazione alle quali sono state svolte ulteriori attivita' di approfondimento e di analisi allo scopo di consentire una delimitazione di maggiore precisione delle fasce fluviali ed una piu' puntuale individuazione delle linee di intervento strutturali;
i nodi critici considerati sono i seguenti: fiume Po a S. Mauro Torinese, fiume Dora Baltea ad Ivrea, fiume Po nel tratto foce Sesia foce Tanaro, fiume Po nel tratto S. Cipriano Po Arena Po;
in conseguenza delle esigenze che discendono dalle suddette situazioni di criticita' si e' resa necessaria, con riferimento ai nodi critici menzionati al punto precedente, l'elaborazione di un Piano stralcio di integrazione al PAI, da adottarsi con le procedure di cui all'art. 18 della legge 18 maggio 1989, n. 183;
in relazione ai suddetti nodi idraulici critici, l'Autorita' di bacino del fiume Po, con deliberazione n. 19 del 26 aprile 2001, ha pertanto proceduto a adottare, ai sensi dell'art. 18, comma 1 della legge 18 maggio 1989, n. 183 e sulla scorta di alcune attivita' di approfondimento specifiche, il «Progetto di piano stralcio di integrazione al PAI - Integrazione n. 1: nodo idraulico di Ivrea, Po piemontese da confluenza Sangone a confluenza Tanaro, Po Lombardo da S. Cipriano Po ad Arena Po», (definito brevemente Progetto di piano di integrazione n. 1) con il quale e' stata individuata una delimitazione di maggior precisione delle fasce fluviali ed una piu' puntuale individuazione delle linee di intervento strutturale in corrispondenza dei menzionati nodi idraulici critici;
a seguito della conclusione della procedura di cui al combinato disposto dell'art. 18 della legge n. 183/1989 e dell'art. 1-bis del decreto-legge n. 279/2000 (come convertito dalla legge n. 365/2000) relativamente alle parti di Progetto di piano di integrazione n. 1 concernenti i nodi idraulici di Ivrea e di Casale Monferrato, la regione Piemonte ha trasmesso a questo Comitato istituzionale la proposta di procedere immediatamente all'adozione definitiva delle integrazioni al PAI inerenti ai suddetti nodi idraulici, motivandola con la necessita' di sottoporre fin da subito il tratto in questione alle misure di salvaguardia, in relazione alle condizioni di urgenza ed indifferibilita' connesse alla situazione in esame;
nella seduta del 25 febbraio 2003, il Comitato istituzionale, accogliendo la proposta di cui al punto precedente, ha definitivamente adottato, rispettivamente con le deliberazioni n. 1/2003 [Piano stralcio di integrazione al Piano per l'assetto idrogeologico (PAI), nodo idraulico di Ivrea] e n. 2/2003 [Piano stralcio di integrazione al Piano per l'assetto idrogeologico (PAI), fiume Po da confluenza Dora Baltea a confluenza Sesia in regione Piemonte (nodo idraulico di Casale Monferrato)], due integrazioni relative ai nodi idraulici di Ivrea e di Casale Monferrato, entrambe derivanti dal Progetto di piano di integrazione n. 1 al PAI;
successivamente, a seguito della conclusione della procedura di cui al combinato disposto dell'art. 18 della legge n. 183/1989 e dell'art. 1-bis del decreto-legge n. 279/2000 (come convertito dalla legge n. 365/2000) relativamente alla parte di progetto di piano di integrazione n. 1 concernente il nodo idraulico di Torino, la regione Piemonte ha trasmesso a questo Comitato istituzionale l'ulteriore proposta di procedere immediatamente all'adozione definitiva di un'integrazione al PAI inerente tale nodo idraulico;
nella seduta del 31 luglio 2003, il Comitato istituzionale, accogliendo la proposta di cui al punto precedente, ha definitivamente adottato, con la deliberazione n. 11/2003 [Piano stralcio di integrazione al Piano per l'assetto idrogeologico (PAI), fiume Po e affluenti di sinistra a Torino] l'ulteriore integrazione relativa al nodo idraulico di Torino, anch'essa derivante dal Progetto di piano di integrazione n. 1 al PAI;
in data 18 settembre 2003 si e' svolta la Conferenza programmatica sul Progetto di integrazione relativamente ai tratti del fiume Po compresi, rispettivamente, tra Breme e il Ponte di Valenza e tra San Cipriano ed Arena Po, ai sensi dell'art. 1-bis della legge n. 365/2000;
la Conferenza programmatica si e' conclusa con l'espressione di un parere favorevole sul Progetto di piano, nonche' sulle modifiche relative alla delimitazione delle fasce fluviali derivanti dall'accoglimento delle osservazioni presentate dal comune di Arena Po, basate sulle risultanze di uno studio di fattibilita' sulle opere di difesa arginale del centro abitato di Arena Po;
successivamente, con decreto della giunta regionale n. VII/14968 del 7 novembre 2003, la regione Lombardia ha preso atto delle determinazioni finali della Conferenza programmatica ed ha espresso il proprio parere sulle osservazioni pervenute ai sensi dell'articolo 18 della legge n. 183/1989;
in conseguenza dello svolgimento della procedura disciplinata dal combinato disposto degli articoli 18, commi 1, 10 della legge n. 183/1989 e dell'art. 1-bis del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2000, n. 365, si rende necessaria, da parte di questo Comitato, l'adozione definitiva del Piano stralcio di integrazione al PAI, allegato alla presente deliberazione;
Acquisito il parere favorevole relativo al Piano di integrazione allegato alla presente deliberazione, espresso da parte del Comitato tecnico nella seduta del 10 dicembre 2003;
Ritenuto: pertanto di procedere all'adozione dell'allegato «Piano stralcio di integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI), adottato ai sensi dell'art. 18 della legge n. 183/1989 (Po Lombardo: tratto da Breme al Ponte di Valenza e tratto da S. Cipriano Po ad Arena Po)»;
Per quanto sopra visto, richiamato, premesso, considerato e ritenuto, questo Comitato istituzionale;
Delibera:
Art. 1.
E' adottato, ai sensi dell'art. 18, comma 10 della legge 18 maggio 1989, n. 183, il «Piano stralcio di integrazione al Piano per l'assetto idrogeologico (PAI), adottato ai sensi dell'art. 18 della legge n. 183/1989 (Po Lombardo: tratto da Breme al Ponte di Valenza e tratto da San Cipriano Po ad Arena Po) » (di seguito definito brevemente Piano di integrazione), il quale e' allegato alla presente deliberazione come parte integrante e costitutiva della stessa.
Il Piano di cui al primo comma si compone dei seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica;
2) Delimitazione delle fasce fluviali sul fiume Po nei tratti da Breme al ponte di Valenza e da San Cipriano Po ad Arena Po in regione Lombardia (2 tavole in scala 1:25.000).
 
Art. 2.
Le aree oggetto dell'allegato Piano di integrazione, incluse nelle fasce fluviali individuate dalla cartografia di cui all'elaborato 2 della stessa e attualmente non soggette alle misure vincolanti di cui alle norme tecniche di attuazione del PAI vigente, sono sottoposte, dal giorno successivo alla pubblicazione della presente deliberazione nella Gazzetta Ufficiale e fino all'entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di approvazione dell'allegato Piano di integrazione e, comunque, per un periodo non superiore a tre anni, a misure temporanee di salvaguardia ai sensi dell'art. 17, comma 6-bis della legge 18 maggio 1989, n. 183, con il contenuto delle disposizioni stabilite dalle Norme tecniche di attuazione del PAI con riferimento alle fasce A, B e C.
 
Art. 3.
L'allegato Piano di integrazione al PAI e' attuato attraverso appositi programmi triennali di intervento, ai sensi degli articoli 21 e seguenti della legge 18 maggio 1989, n. 183.
I programmi di cui al comma precedente sono redatti tenendo conto degli indirizzi e delle finalita' di cui alla variante medesima.
 
Art. 4.
La presente deliberazione sara' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e nel Bollettino ufficiale della regione Lombardia.
L'allegato Piano di integrazione al PAI entra in vigore a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di approvazione nella Gazzetta Ufficiale.
Parma, 3 marzo 2004

Il Presidente
Matteoli Il segretario generale
Presbitero
 
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