Gazzetta n. 255 del 3 novembre 2003 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE
DECRETO 27 agosto 2003
Emanazione delle linee di indirizzo per l'attivita' promozionale 2004.

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE

Vista la legge 16 marzo 1976, n. 71, recante «Modifica delle procedure amministrative e contabili in materia di attivita' promozionale delle esportazioni italiane»;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante «Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti»;
Vista la legge 25 marzo 1997, n. 68, recante «Riforma dell'Istituto nazionale per il commercio estero» ed, in particolare, il suo art. 7;
Visto il decreto ministeriale 11 novembre 1997, n. 474, modificato con decreto ministeriale 3 marzo 2000, n. 88, concernente «Regolamento recante approvazione dello statuto dell'Istituto nazionale per il commercio estero»;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante «Riforma dell'organizzazione del Governo» ed, in particolare, il capo VI;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 2001, n. 175, recante «Regolamento di organizzazione del Ministero delle attivita' produttive»;
Stante l'esigenza di emanare, sentito il comitato consultivo I.C.E. le linee di indirizzo per l'attivita' promozionale per il 2004;
Decreta:
Art. 1.
Sono emanate le linee di indirizzo per l'attivita' promozionale per il 2004, riportate in allegato.
Dette linee di indirizzo sono trasmesse all'I.C.E., ai sensi dell'art. 7, comma 1 della legge 25 marzo 1997, n. 68, perche' sulla loro base l'Istituto elabori il piano delle attivita' promozionali da sottoporre all'approvazione della competente direzione generale del Ministero, in conformita' a quanto stabilito dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Esse costituiscono, inoltre, atto di indirizzo e di orientamento dell'attivita' promozionale svolta all'estero dagli enti pubblici.
 
Art. 2.
Il presente decreto verra' inviato alla Corte dei conti per la registrazione e sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Roma, 27 agosto 2003
Il Ministro: Marzano

Registrato alla Corte dei conti il 6 ottobre 2003 Ufficio di controllo atti Ministeri delle attivita' produttive, registro n. 4 Attivita' produttive, foglio n. 137
 
ALLEGATO

QUADRO INTERNAZIONALE

La complessita' dell'attuale fase congiunturale internazionale rende arduo delineare le strategie di politica commerciale e promozionale all'estero per il 2004, indicato, peraltro, come l'anno della possibile ripresa.
Oggi, lo scenario mondiale e', infatti, caratterizzato da ridotti tassi di crescita delle maggiori economie, da scambi mondiali frenati dalle limitazioni imposte al movimenti delle persone e delle merci dalle minacce terroristiche e dalla SARS. Un insieme di fattori di incertezza che blocca gli investitori e acuisce ulteriormente la competizione internazionale.
Gli eventi citati hanno colpito, in particolare, il settore terziario (trasporti, turismo, convegnistica, ecc.), ad alta intensita' di lavoro. Il proposito di ridare competitivita' alle nostre imprese e di recuperare quote di mercato implica uno sforzo congiunto, un progetto nazionale centrato sul rilancio del processo di internazionalizzazione.
Un'accelerazione delle trattative dell'Agenda di Doha, in sede OMC, potrebbe rappresentare un impulso anticongiunturale, un concreto segnale dei Governi di voler riprendere il percorso del multilateralismo, della liberalizzazione dei commerci e dello sviluppo.
L'esperienza degli ultimi decenni mostra che questa e' la strada maestra per il rilancio delle economie. Tra il 1950 e il 2001, il volume delle esportazioni mondiali e' cresciuto di 20 volte, l'export di manufatti di circa 39 volte e nel contempo il Prodotto mondiale lordo e' aumentato di 7 volte. E' evidente la funzione di traino delle economie svolta dagli scambi, quale mezzo di ottimizzazione dell'allocazione delle risorse e della combinazione dei fattori produttivi. Ne' la capacita' di spinta del commercio puo' essere considerata meno efficace per il fatto che circa il 50% degli scambi avvenga all' interno di ciascun continente/area.
Dopo aumenti delle esportazioni mondiali fra il 4,4 e il 10,7% nel periodo 1995 - 2000, i dati dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) mostrano tassi di variazione del commercio mondiale, rispettivamente, per il 2001 e 2002, pari a -0,5% e +2,6%. Le previsioni per l'anno in corso collocano la crescita intorno ad un tasso del 3%, che, pur mostrando una ripresa, risulta inferiore a meta' dell'incremento medio degli anni '90 (+6,7%).
In tale contesto di precarieta', gli organismi internazionali e gli economisti disegnano vari scenari e lanciano periodicamente annunci di una revisione al ribasso dei tassi di crescita e rinviano di trimestre in trimestre l'auspicata inversione del ciclo. D'altro canto, pur in presenza di tassi minimi di crescita della UE, degli USA e del Giappone, la Cina ha fatto registrare nel 2002 un andamento nettamente positivo rispetto all'anno precedente (PIL +8%, export +10%). Nel 1^ quadrimestre 2003: +10% PIL e +27% l'aumento delle nostre esportazioni. Questo flusso, insieme a quello diretto in Russia, ha permesso a molte nostre aziende di sopravvivere alla difficile congiuntura. Non va, infatti, assolutamente dimenticato che la Cina non e' solo il 5^ esportatore mondiale, ma anche il 6^ importatore, con grandi potenzialita' di crescita. Il Far East e' ormai una vera, nuova piattaforma per il rilancio dell'economia mondiale. Nonostante il permanere di residui elementi di incertezza dovuti al rischio SARS, la fiducia nella Cina del Governo italiano e delle nostre imprese resta inalterata. Per dare continuita' alla nostra presenza nel Paese e mantenere il flusso delle nostre esportazioni sono state poste in atto tutte le misure politiche e promozionali atte a tenere vivi i contatti (videoconferenza, pubblicita', e-mail, numero verde, visita politica, ecc.) che integreranno le attivita' promozionali tradizionali da rilanciare al piu' presto.
I timori espressi verso la prepotente competitivita' dei prodotti cinesi, non gravati degli oneri derivanti dal rispetto degli standards qualitativi e di sicurezza europei, possono essere fugati, da un lato, dalle assicurazioni fornite dalle autorita' cinesi di rigorosa attuazione degli impegni del WTO e, dall'altro, dalla considerazione che gli investimenti in Cina sono l'unica opportunita' per restare competitivi nei confronti di altre imprese concorrenti ivi insediate con impianti produttivi. Un ulteriore risposta risiede in maggiori investimenti in ricerca ed innovazione anche in collaborazione con l'estero, che permettono di stare "piu' in altro e piu' avanti" e di inserirsi nei settori dove la domanda mondiale e' piu' dinamica.
E', peraltro, noto che sono le imprese con alto grado di internazionalizzazione ad aver fatto registrare fatturati in crescita e ad aver creato occupazione anche in Italia.
In conclusione, a meta' del 2003, molte sono ancora le difficolta' di valutare l'incidenza dei fatti (terrorismo, guerra, SARS) sul processo di globalizzazione. E' difficile capire se gli effetti di questi eventi riusciranno a intralciare tale processo e a modificare i rapporti di crescente interdipendenza delle economie ovvero se si sia in presenza solo di battute di arresto, utili a correggere il tiro, a tener conto dei limiti di forme di sviluppo non equilibrato.
Nei periodi di crisi la concorrenza si acuisce e la selezione operata dai mercati diviene piu' dura. E', pertanto, cruciale migliorare l'organizzazione dei soggetti e degli strumenti destinati a rispondere alle sfide internazionali e a sfruttare le opportunita' derivanti dal processo di liberalizzazione e dall'affacciarsi sui mercati di nuovi Paesi. La loro partecipazione al commercio mondiale determinera' crescita del reddito e conseguenti nuovi bisogni con piu' elevati standard di vita, che, tra l'altro, tenderanno a riequilibrare la competizione internazionale.

POLITICA PROMOZIONALE

Il proposito di razionalizzare l'impiego delle risorse destinate all'internazionalizzazione - oggi fattore decisivo per il recupero di competitivita' - comporta un'articolazione sempre piu' mirata della politica promozionale.
I conseguenti vincoli spingono ad operare una selezione puntuale degli interventi ed a sviluppare una logica di focus-Paese, contrassegnata da iniziative specializzate per settori.
In tale ottica e' stato delineato un quadro mondiale, che mostra una griglia di priorita', ovviamente adeguabile in funzione di eventuali cambiamenti discendenti da fattori esterni.
In queste linee guida per il 2004 sono, pertanto, indicati: 1) Paesi/aree ritenuti di importanza strategica, nei quali
concentrare per un periodo determinato tutti gli interventi
promozionali (arte, cultura, scienza, commercio, cooperazione
scientifica e industriale). Per ognuno di questi Paesi, e'
opportuno elaborare, in collaborazione stretta con il MAE e gli
altri dicasteri interessati (Beni Culturali, Universita' e
Ricerca), effettivi "country concept" su cui chiamare a raccolta
tutti gli attori (Regioni, Camere di commercio, categorie, ecc.) 2) La seconda fascia e' data dai mercati tradizionali (UE - Nord
America). In queste aree, ben conosciute dalle imprese, occorre
favorire, in primo luogo, una conoscenza meno stereotipata
dell'Italia, specialmente al di fuori delle abituali "capitali".
Il messaggio promozionale deve evocare non solo qualita' e stile,
ma anche efficienza e tecnologia. Azioni specifiche saranno svolte
presso i diversi canali distributivi per favorire, anche mediante
ricorso alle tecnologie informatiche, l'affermazione diretta dei
prodotti delle nostre PMI su questi mercati molto concorrenziali,
ove si riesce a competere ed a radicarsi solo se bene organizzati. 3) Una terza fascia riguarda i Paesi con i quali abbiamo un buon
flusso di esportazioni, ma nei quali, per mancanza di risorse, non
e' possibile svolgere progetti/Paese organici. In tali paesi, si
intende procedere con una "valorizzazione" delle iniziative svolte
da altri attori, quali principalmente Regioni, Camere di
commercio, Consorzi e Organismi internazionali. A tal fine, si
procedera' ad una "mappatura" degli interventi programmati per
cercare di enfatizzarne l'impatto promozionale degli stessi con
iniziative integrative, sostenute con le leggi agevolative in
vigore o con sostegni internazionali. Per dare maggiore efficacia
occorre circoscrivere piccoli gruppi omogenei di Paesi (Baltici,
Scandinavia, Emirati, Nord/Centro/Sud). In ciascuna area, ogni
anno verra' scelto un Paese sul quale realizzare anche un solo
significativo evento, che abbia, pero', ricaduta protratta
nell'intero anno ed anche sui paesi vicini. Sulla scia di tale
evento, nel biennio successivo ci si puo' limitare a poco costose
manifestazioni di "recall", che alimentino un filo di continuita'
dell'immagine dell'Italia. L'evento importante dovrebbe, a turno,
essere annualmente ripetuto in ciascun Paese dell'area. 4) in una quarta fascia, sono collocabili, con tutte le possibili
approssimazioni, Paesi nei confronti dei quali l'intervento
pubblico di promozione cerca di esercitare anche una funzione di
traino sia perche' presentano difficolta' specifiche (lontananza,
lingua, tradizioni) sia perche' il ritorno degli investimenti
risulta piu' remoto.

In questi Paesi/aree l'attivita' promozionale dovra' muoversi in maniera strettamente sinergica con quella della Cooperazione allo sviluppo, nonche' con le azioni degli Organismi internazionali.
Inoltre, l'attenzione sara' concentrata sulle opportunita' di intervento legate a singoli progetti di nostre imprese o Regioni.
In questo articolato contesto, comunque, anziche' attendere passivamente la ripresa e' opportuno rafforzare la pressione promozionale all'estero e il sostegno dei prodotti italiani nelle aree dove la domanda risulta piu' dinamica.
E' vincente essere gia' "dentro", quando il motore comincera' di nuovo a correre! La globalizzazione impone un'accelerazione drammatica delle reazioni, flessibilita' e velocita' delle risposte sono vincoli posti dalla competizione. I mercati non aspettano.
Bisogna organizzarsi anche per fronteggiare l'ipotesi avanzata da alcuni studiosi di una possibile persistenza dell'attuale incertezza geoeconomica.
Occorre, quindi, attuare una strategia "porta a porta". "Valorizzare gli insiders", cioe' coloro che lavorano stabilmente all'estero: Ambasciate, Ice, Camere di Commercio, Enit. Occorre cercare nuovi clienti, presidiare i mercati, stabilire nuove "globalleanze". Intese, legami, accordi non solo economici, ma anche culturali e scientifici. Missioni di diplomazia economica piu' organiche e sinergiche volta a creare sui mercati esteri, presso le Autorita' locali un clima favorevole di accoglienza per le nostre imprese, specie piccole e medie.
Il processo di globalizzazione, tra l'altro, comporta la revisione delle nozioni di dimensione aziendale, non piu' limitata alla singola struttura, localizzata in un unico spazio. Per valutare le potenzialita' e i bisogni in termini di internazionalizzazione di una piccola impresa e' necessario prendere in considerazione le integrazioni verticali ed orizzontali l'inserimento nelle economie del distretto, gli accordi, le reti di impresa, il loro impegno organizzativo per sviluppare legami sia dal lato della domanda che dell'offerta.
Come noto, la piccola impresa italiana trae la propria forza, non solo economica, dall'essere un'"impresa relazionale". Un'impresa che accresce il proprio vantaggio competitivo con l'innervamento nel tessuto sociale del luogo, con le interazioni positive con l'ambiente esterno; che riesce ad attivare rapporti personali di fiducia e di garanzia con i soggetti economici ed istituzionali. Anche per queste ragioni e' essenziale mantenere la liberta' e il multilateralismo dei commerci.
Queste caratteristiche delle PMI spingono a focalizzare gli incentivi per il recupero della competitivita' internazionale sull'impiego delle tecnologie, come strumento di collegamento con il mercato, fornitori e clienti, e come mezzo per acquisire e gestire informazioni.
Oggi le capacita' delle imprese sono influenzate, infatti, anche dalla profondita' dell'utilizzo delle tecnologie. Lo "sconfinamento" dei mercati e dei mondi relazionali puo' essere riportato sotto il controllo dell'impresa con l'ampliamento delle possibilita' di aumento della "conoscenza", con la costruzione di "reti". Un'espansione di "testa", di asset intangibili cui devono essere fatte corrispondere nuove, flessibili modalita' organizzative in grado di attivare i circuiti locali-globali (dal campanile al mondo) che alimentano il processo di innovazione e di internazionalizzazione.
Questa nostra era vede restringersi l'economia fisica, il peso dei prodotti. Si amplia, invece, il potere delle informazioni e del capitale intellettuale.
Secondo l'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), fra il 1990 e il 1996, la massa media di prodotti corrispondente ad un dollaro reale di esportazioni degli USA si e' dimezzato. Il microchip di un biglietto di auguri contiene piu' capacita' di elaborazione di quanto ne esistesse in tutto il mondo nel 1945 (J. Rifkin).
Molti beni capitali non vengono piu' acquistati, ma presi in noleggio dalle aziende e il relativo costo tramutato in spesa di esercizio. L'80% delle societa' americane noleggia tutte o parte delle attrezzature produttive dando lavoro a oltre duemila societa' di leasing ed a tutto il settore dei servizi. Una flessibilita' che consente di fronteggiare i cambiamenti di mercato e l'obsolescenza tecnologica. Inoltre, l'esigenza di concentrarsi nel core business, porta le aziende a fare un ricorso generalizzato all' "outsourcing", fattore essenziale dell'organizzazione "a rete". In maniera crescente, oggi, si vendono immagini, idee, aspirazioni, che si cerca di materializzare in prodotti, fabbricati non importa dove. L'abilita' commerciale e' sempre piu' provata dalla capacita' di innovare e di "presidiare" i propri clienti.
La marcata presenza della piccola imprenditoria nella nostra economia e fra i nostri esportatori induce a forgiare le nostre strategie di internazionalizzazione su queste caratteristiche. Obbliga le istituzioni a calibrare interventi e strumenti su questi fattori, decisivi per consentire alle imprese minori di agire "da grandi", di stare sul mercato.
Sono queste le ragioni alla base delle politiche promozionali di sostegno all'espansione all'estero dei distretti italiani, che nell'internazionalizzazione e nell'innovazione, anche di processo, possono trovare nuovi fattori di competitivita'.
Un'agguerrita politica di promozione all'estero diventa ancor piu' determinante per tenere conto di quelle piccole imprese, definite dagli studiosi "globali dalla nascita", cioe' di imprese che, anziche' muoversi lungo l'abituale percorso di graduale crescita internazionale, sono obbligate a darsi una configurazione globale fin dalla loro costituzione. Il fenomeno e' di particolare interesse per le nostre piccole imprese, spesso inserite nei distretti, specializzati nei tradizionali settori del Made in Italy, in grado di attuare sia una politica di nicchia che di componentistica o di subfornitura.

Efficacia spese promozionali

La rilevanza delle argomentazioni esposte porta a considerare le spese destinate alla promozione all'estero come effettive spese di investimento. Esse producono effetti moltiplicatori. Le azioni di marketing all'estero assicurano il passaggio dalla promozione al commercio e creano le condizioni favorevoli all'insediamento stabile sui mercati delle nostre imprese. Il continuo confronto con altre imprese all'estero spinge a superare l'abituale competizione sui costi e prezzi, circoscritta in nicchie di mercato, per passare all'acquisizione di competitivita' con innovazioni di processo.
D'altro canto, le alternative non sono molte. Fra gli strumenti classici di politica economica, quella monetaria e' decisa a livello europeo, quella strutturale, oltreche' legata a decisioni europee, e' di lungo periodo, quella fiscale puo' operare, ma entro i limiti posti dal Fatto di Stabilita', che riguarda, pero', piu' il tetto del deficit che la struttura della spesa. E', quindi, sulla selettivita' dell'allocazione delle risorse che bisogna agire per accrescere la competitivita', per produrre effetti stimolatori della crescita, per catturare la domanda estera.
Uno studio tedesco ha dimostrato che un investimento nel sostegno alle imprese per la partecipazione alle fiere di 10.000 Euro genera:
- circa 500.000 Euro di fatturato export;
- 25.000 Euro dl entrate fiscali;
- 3 nuovi posti dl lavoro.

Se ne e' tratta la conseguenza che l'intervento promozionale contribuisce direttamente a mantenere l'occupazione nell'industria e genera entrate fiscali ben maggiori della spesa promozionale.
Questi interventi - come quelli a sostegno della diffusione dell'informatica, delle tecnologie di comunicazione, della ricerca - se ben attuati, contribuiscono non solo alla crescita, ma anche al miglioramento del bilancio statale.
In Italia, in base a dati forniti dall'Associazione Enti Fieristici Italiani (AEFI), il business delle fiere ha coinvolto 200.000 imprese, come espositrici e 20 milioni di visitatori, con un volume di affari quantificato in circa 5 miliardi di Euro.
L'importanza dei servizi fieristici, non solo come strumento di promozione, ma di relazioni fra le imprese ha portato all'inserimento nella "joint statement" dei Ministri del Commercio Euromediterraneo di Palermo (7 luglio 2003) di una specifica dichiarazione che riconosce le Fiere come valido strumento di sviluppo economico e commerciale.
L'iniziativa di organizzare un meeting dei sistemi fieristici euromediterranei e' stata molto apprezzata e ne e' stata decisa l'istituzionalizzazione e la realizzazione con cadenza annuale.

STRATEGIE

Le linee di indirizzo dell'attivita' promozionale si pongono come Atto di Alta Amministrazione, previsto dalla legge n. 68/97. Esse si propongono di fornire punti di riferimento ai diversi "attori" che operano nell'area dell'internazionalizzazione al fine di razionalizzare ed ottimizzare i programmi di promozione all'estero, inserendoli in un disegno unitario nazionale.
Coerentemente con l'indicazione delle priorita' strategiche, che dal Programma di Governo vengono trasposte nei successivi atti di indirizzo, il Dipartimento per l'internazionalizzazione ha focalizzato le proprie risorse sullo svolgimento di attivita' di interconnessione" fra "territorio" ed "estero", fra "Soggetti" e fra "Strumenti di sostegno all'internazionalizzazione" sia nazionali che internazionali. Per svolgere meglio tali nuovi compiti si cerca di dare ai programmi un respiro pluriennale, enucleando, pero', ogni anno, priorita' geografiche e progetti settoriali.
Il quotidiano confronto internazionale fa acquisire una consapevolezza, forse banale, ma fondamentale; per competere e' indispensabile organizzarsi a livello di imprese, di istituzioni, di Paese. Occorre dedicare piu' attenzione al cosiddetto "orgware", cioe' alla struttura e alle procedure organizzative. Pur con la flessibilita' richiesta da un contesto "esterno" incerto e variabile, la chiarezza degli obiettivi, la definizione di strategie e di mezzi coerenti, la funzionale suddivisione dei compiti, il controllo dei risultati sono divenuti elementi essenziali non solo per ridurre i costi, ma per dare efficacia alle azioni.
La mentalita' globale propria dei commerci e gli strumenti forniti dalla tecnologia favoriscono l'aumento delle transazioni internazionali che comportano il superamento di molte frontiere doganali, la conoscenza di diverse normative, di diverse lingue, usi e costumi. Nel 1945 l'ONU aveva 51 Paesi membri ciascuno con il proprio sistema giuridico. Oggi, la Comunita' internazionale e' ben piu' ampia e gli Stati sono 191. Una giungla di norme in cui le PMI rischiano di rimanere aggrovigliate, cui lo sviluppo di aree regionali di libero scambio cerca di porre parzialmente rimedio.
Il compito dell'operatore pubblico diviene, quindi, piu' complesso. Deve estendersi non soltanto alla creazione di una cornice di rapporti istituzionali che garantisca alle nostre imprese il rispetto delle norme e un habitat accogliente, ma anche all'individuazione di nuove vie che facilitino i contatti commerciali e la risoluzione delle controversie. In particolare, nel contesto dei trattati internazionali occorre favorire soluzioni che evitino i tribunali e privilegino la prevenzione, quali ad esempio la stipula di contratti-tipo internazionali e il ricorso a camere arbitrali. Essi danno agli esportatori una formula che puo' funzionare in molti paesi e permette di superare le notevoli difficolta', connesse ai sistemI giuridico-tecnici e prassi locali.
La necessita' di interventi pubblici di "accompagnamento" delle PMI con informazioni e con servizi e' diventata pressante perche' il 92,3% dei nostri esportatori e' costituito da piccole e medie imprese e ciascuna ha un fatturato annuale estero inferiore a 2,5 mln di Euro. Un gran numero di soggetti per un gran numero di operazioni. Nessuna in grado di attivare un processo autonomo di inserimento stabile all'estero.
Peraltro i mercati scelgono i prodotti in base al loro rapporto qualita/prezzo e al loro contenuto di servizi al trade e al cliente. E i servizi devono essere tarati perfettamente sul cliente. Obiettivo possibile solo se l'impresa conosce fornitori e clienti sotto ogni aspetto.
Il vincolo vale all'interno, ma ancor piu' all'estero. Sul mercato globale, dove il confronto avviene contemporaneamente con prodotti competitivi per il prezzo e con prodotti innovativi, hi-tech, di qualita', spesso accompagnati da efficienti Sistemi-Paese.
Il mutamento imposto al business dalla terza rivoluzione industriale ha allentato il cordone ombelicale che lega la crescita al possesso di materie prime. La competizione si gioca in gran parte nella capacita' di organizzare, di impiegare tecnologie, di fornire soluzioni "personalizzate", di presidiare la propria quota di mercato.
Come autorevolmente affermato, oggi la capacita' competitiva non e' piu' determinata solo dall'efficienza del sistema produttivo. La tendenza a spostare l'attivita' manifatturiera verso Paesi a basso costo del lavoro (Cina, India), peraltro gia' fornitrici dell'occidente prima della rivoluzione industriale, si accentuera' nei prossimi anni. Quindi, il vantaggio competitivo dipendera', in larga parte, dalla capacita' di imporre uno stile di vita, dai contenuti immateriali dei prodotti, dalla loro forza evocativa del bello e della qualita'.
Il posizionamento strategico dell'Italia in questo scacchiere e' buono, ma deve essere ulteriormente valorizzato promuovendo in un disegno integrato le nostre eccedenze manifatturiere ed artistiche. E' ovvio che il valore dell'immaterialita' contenuta nei prodotti e' espressione della cultura complessiva di un Paese, che e' il terreno dove nasce la capacita' di invenzione, di design, il Made in Italy.
E' decisivo spingere sulla integrazione delle iniziative culturali e commerciali all'estero perche' i due canali consentono di raggiungere "fasce di mercato" diverse, ma unificate dal crescente predominio della dimensione visiva, modalita' trasversale di accumulazione e di trasmissione del sapere.
In quest'ottica si inquadra anche la politica di valorizzazione e di difesa del Made in ltaly delle contraffazioni e la stessa ricerca di condizioni di parita' di accesso ai mercati.
Sulla base di tale consapevolezza e in un contesto nazionale, caratterizzato dal processo federalista e da una molteplicita' di attori il coordinamento, le sinergie devono essere ricercati mediante i progetti.
Per dare efficacia a questa strategia di interconnessione il MAP ha fatto una scelta improntata al pragmatismo: ogni singolo progetto promozionale deve essere condiviso. Su di esso si mira a far convergere i soggetti, le risorse e le competenze territoriali ed orizzontali.
I progetti promozionali vengono proposti al Ministero/ICE dalle Regioni, dalle Associazioni di categoria, dalle Camere di Commercio e dalle Universita'.
L'interesse degli "attori" per ciascun progetto e' dimostrato dal cofinanziamento al 50% del costo. In tale modo si vuole favorire anche una collaborazione concreta Stato-Regioni e pubblico-privato (Accordi di programma e di settore).
Per ottimizzare il ritorno di tale iniziative, le linee direttrici operano una selezione geografica ed indicano i Paesi-focus, cioe' Paesi o aree ritenuti strategici, verso i quali concentrare l'attivita' promozionale.
Il proposito di gestire questa complessa situazione e rendere efficace la proiezione all'estero dell'intero Sistema Italia ha portato, inoltre, a costruire uno schema organizzativo "a rete" sul territorio e all'estero, ancora in corso di completamento.
Questo processo di formazione di un disegno strategico e' ora rafforzato dalla stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, di recente rilanciata, e dalle funzioni di indirizzo attribuite alla V Commissione CIPE in materia di politica commerciale promozionale con l'estero.
Lo schema ha lo scopo di favorire la formazione del "Programma Promozionale Nazionale", che dovrebbe ormai essere definito "Programma Nazionale di Internazionalizzazione', partendo dalle esigenze e dalle proposte espresse dalle Regioni, dalle Associazioni imprenditoriali, dall'ICE e dal sistema camerale.

Caratteri distributivi

Queste riflessioni portano ad accentuare il proposito di affidare alle linee direttrici del 2004 il messaggio di mantenere la rotta tracciata con le linee per il 2003, pur, ovviamente, adattando le indicazioni date alle modifiche intervenute nel contesto mondiale.
Le linee-guida per il 2003, infatti, oltre ad essere state emanate nel secondo semestre dello scorso anno, per cui la loro attuazione in molti casi e' da poco avviata, contengono principi metodologici pienamente validi ed efficaci.
Il tratto distintivo di promozione dell"Italia immateriale" con il quale si e' voluto caratterizzare l'anno in corso, e' pertanto da ribadire anche per il 2004.
I caratteri distintivi delle linee di indirizzo per il 2004 sono:
1. promozione e difesa del "Made in Italy": immagine del bello, di esclusivita' di tradizioni, di arte, di uno stile di vita, assicurando la continuita' delle azioni intraprese in base alle linee direttrici 2003 (collaborazione scientifico-tecnologica, innovazione, multimedialita', distretti);
2. interconnessione dei soggetti e delle attivita' di promozione all'estero dei punti di eccellenza dell'Italia (cultura, hi-tech, gastronomia, commercio);
3. organizzazione coordinata delle missioni di diplomazia commerciale;
4. concentrazione delle iniziative nei Paesi Focus ed integrazione degli strumenti di sostegno nazionali ed internazionali;
5. sviluppo dell'attivita' di informazione alle imprese (Sportelli, flying desk);
6. formazione ai giovani ed agli imprenditori;
7. attivita' di monitoraggio delle iniziative per valutare l'effettiva ricaduta sulle imprese;
8. valorizzazione del sistema fieristico italiano all'estero, in particolare mediante forme di collaborazione con i Paesi del Mediterraneo e dei Balcani.

Continuita' azioni intraprese

Continuita' delle azioni intraprese alla luce delle linee direttrici 2003, focalizzando ancora le iniziative sulla promozione dei nostri punti di forza nel campo delle tecnologie avanzate. Insieme alla valorizzazione della "maestria" artigianale, coniugata industrialmente nei mobili/arredo/ illuminazione/moda-persona, mettiamo a simbolo, quest'anno - come fatto lo scorso anno con il sistema Galileo - anche il nostro "BEPPOSAX". Il satellite artificiale lanciato nel 1996, di cui l'Italia ha gestito in prima persona l'intera missione: dalla progettazione al controllo dell'osservatorio orbitante, all'archiviazione e trattamento dei dati. La missione e' durata ben sei invece dei due anni previsti. Un uso prolungato del satellite che non solo ha permesso di ammortizzare i costi, ma "di effettuare decine di migliaia di osservazioni nella banda elettromagnetica dei raggi X e di contribuire a sciogliere alcuni importanti interrogativi scientifici sulla produzione di energia nell'Universo".
L'Italia dell'immateriale, delle piccole invenzioni - che spesso pero' non arrivano ad essere "ingegnerizzate" - e' anche quella del termometro a distanza - a raggi infrarossi. Un'invenzione venuta alla luce a causa della SARS ad opera di una piccola azienda di elettronica di Vedano Olona.
E' l'Italia del software per la medicina e per gli apparecchi medicali, per i cellulari dove siamo fra i piu' avanzati. E' l'Italia della robotica, dell'automazione industriale, l'Italia delle mille sconosciute realta' e risorse locali da scoprire, organizzare e valorizzare.
Non e', infatti, molto noto che il flusso piu' importante di vendite di prodotti italiani all'estero viene dal settore metalmeccanico e, in particolare, dai macchinari, ove spesso occupiamo posizioni di leadership mondiale. Capacita' che, forse in parte, spiegano anche i successi della Ferrari e della nostra industria delle moto. Un posizionamento che merita di essere piu' conosciuto e promosso insieme ai nostri prodotti di alta qualita' per la persona e per la casa, dato che anche i macchinari coniugano il bello del design e l'efficacia. Estetica e funzionalita': i due concetti trainanti del Made in Italy.

Servizi

La maggiore sensibilita' a livello globale, verso i temi dell'ambiente (acqua, aria, rifiuti), della mobilita', delle comunicazioni (ICT - multimedialita), del tempo libero (cultura, fitness), del restauro archeologico ed architettonico, della formazione ha aperto nuove concrete possibilita' nel campo dei servizi per molte nostre imprese. Settore che ancora riceve poche attenzioni - come dimostrato dall'abituale riferimento al soli saldi di bilancia commerciale - ma che diventa sempre piu' importante e sempre piu' legato alle caratteristiche delle merci, alla loro produzione e al loro scambio.
E' sul settore dei servizi, tipico delle economie post-industriali, che anche per il 2004 si vuole porre l'accento.
Nel settore dei servizi decisivo puo' essere il contributo delle Regioni, Province, Comuni, Associazioni di categoria per giungere a definire un programma organico di internazionalizzazione.
Possiamo compensare i nostri ritardi nei settori hi-tech, sviluppando l'applicazione delle tecnologie ai servizi (ambiente, ICT, medicina, restauro, formazione, e-government, trasporti, fiere, tempo libero).
Il problema non e' tanto riuscire ad ottenere qualche isolato appalto di gestione o studio di fattibilita', ma quello di riuscire ad inserirsi in maniera congiunta Ministeri/Regioni/Imprese, ad entrare in progetti di ampia portata, nella gestione dei servizi al cittadino, fruendo possibilmente del sostegno finanziario di Organismi internazionali.
In questa macrobranca dell'immateriale e' necessaria, anzitutto, la collaborazione di piu' Ministeri (MAE, MAP, Universita' e ricerca Scientifica, Beni Culturali). E' da tener presente che nel settore dei servizi (manutenzione, assistenza, ecc.) - ove rilevante e' anche la presenza di imprese a carattere artigianale, abitualmente con un raggio limitato di azione - possono aprirsi spazi internazionali, se la piccola impresa si inserisce in un percorso tracciato dalle istituzioni o dalle Associazioni di categoria.
Nel mondo globalizzato - se i negativi eventi di questo inizio di millennio non persisteranno - anziche' entrare su un mercato vendendo macchinari/impianti, si potrebbero conquistare nicchie nel settore dei servizi (formazione, assistenza tecnica, manutenzione, ambiente) per poi collocare anche i manufatti e le tecnologie correlate.

Made in Italy

Come sottolineato, il MAP intende accentuare le politiche di integrazione e di valorizzazione delle componenti del Made in Italy legate a creativita', cultura, qualita'. Genova nel 2004 sara' la capitale europea della cultura. Uno scenario ideale per promuovere le nostre tradizioni, i nostri prodotti di eccellenza, compresa la cantieristica, sull'ala di eventi culturali seguiti da un pubblico, di norma diverso da quello delle fiere.
E' quindi indispensabile continuare a sostenere e difendere i nostri settori tradizionali (tessile, abbigliamento, calzature, mobili, arredo, ecc.), che rappresentano il 2^ saldo attivo della nostra bilancia commerciale, valorizzando i relativi prodotti come messaggeri della creativita', gusto, qualita' e innovazione che hanno innalzato il Made in italy a simbolo dell'estetica ed ad espressione di qualita' di vita, sintetizzata nello slogan "Life in I style".
Un marchio che incastona le prestazioni del bene nella cornice del bello! In questa logica si muovono gli eventi organizzati nel 2003 per Europalia a Bruxelles durante il semestre di Presidenza italiana della UE: Mostre d'arte (Venere di Urbino, Ferrara, gli Este e l'Europa, Giorgio Morandi, Pompei, ecc.), Mostre sul design, Teatro, Musica, Cinema, gastronomia. Una vetrina destinata non solo al pubblico belga, ma alle personalita' e funzionari degli oggi 25 paesi dell'Unione.
Il sostegno del Made in Italy e' assicurato non solo da un'efficace promozione all'estero, ma anche da una difesa puntuale delle nostre produzioni - ottenute a costi elevati e con criteri socio/qualitativi rigorosi - dalle contraffazioni ed imitazioni di ogni sorta.

Interconnessione attivita' promozione all'estero

Interconnessione delle attivita' di promozione all'estero dell'Italia, sia a livello centrale (Ministeri, Ice, Sace, Simest, Finest, Informest, Ipi, Sviluppo Italia, Universita), sia a livello territoriale, con le Regioni, Province, Comuni, il sistema camerale, Sportelli regionali per l'internazionalizzazione; sia all'estero: MAE, MAP, Regioni, Associazioni di categoria, Camere di Commercio all'estero, Sportelli Italia.
Le strategie di filiera o di area sono definite nei "Progetti speciali settoriali o geografici: moda-persona, casa-arredo, multimediale, logistica, meccanica, nonche' Balcani Mediterraneo e Banche.
Queste strategie diventano operative attraverso due nuovi strumenti, messi in opera dal MAP. L'esperienza, seppur ancora limitata, conforta circa la loro capacita' di rispondere efficacemente a tale strategia di connessione, di rete.

RETE NAZIONALE

Al processo di costituzione del disegno promozionale nazionale partecipano soggetti con i quali il MAP si raccorda con il territorio (Regioni, Province, Camere di Commercio) e con le Imprese (Associazioni di categoria) ACCORDI DI PROGRAMMA: stipulati fra MAP-Dipartimento per l'internazionalizzazione e ciascuna Regione e Provincia autonoma, danno luogo ad intese operative annuali MAP-REGIONE-ICE, che prevedono progetti promozionali, condivisi e cofinanziati al 50%, di cui ogni anno si verifica la realizzazione. A supporto di tali fattivi rapporti con le Regioni, sono stati istituiti gli "Sportelli Regionali per l'internazionalizzazione". Essi hanno lo scopo di prestare in loco servizi alle imprese e di contribuire ad coordinamento locale delle iniziative promozionali.
L'ACCORDO MAP-UNIONCAMERE-ICE, ha gia' permesso di realizzare importanti progetti nell'area balcanica e mediterranea e di valorizzare le proposte emergenti dalle sentite realta' provinciali del Paese.
Gli ACCORDI Di SETTORE: analogamente a quelli in atto con le Regioni, sono stipulati fra MAF-Dipartimento per l'internazionalizzazione ed Associazioni di categoria e si concretizzano in intese operative annuali fra MAP-ICE-Associazioni imprenditoriali. Anche tali protocolli prevedono il cofinanziamento pubblico-privato al 50% dei progetti promozionali condivisi, con i quali viene data attuazione ai progetti promozionali all'estero in coerenza con le strategie elaborate dai "Tavoli". Questi sono consessi che riuniscono intere filiere o aree strategiche per l'elaborazione di coerenti strategie, concretizzate mediante i citati Accordi di settore. La specificita' di questi accordi risiede nell'obiettivo di costruire progetti promozionali che tengano conto non solo delle particolari esigenze del settore, ma anche delle caratteristiche (dimensionali, grado di internazionalizzazione) delle imprese che rappresentano.
Per acquisire informazioni pratiche sul modo di fare business, analoghi collegamenti sono in corso con le Camere di Commercio "miste" in Italia. Queste, infatti, come quelle italiane all'estero, sono composte da imprenditori italiani e stranieri che operano abitualmente con i Paesi di cui sono espressione e possono, quindi, aiutare efficacemente a costruire iniziative coerenti con le richieste, le tradizioni, l'organizzazione del Paese interessato.
E' in corso di messa a punto il rapporto con le Regioni, Sviluppo Italia ed ICE per elaborare un organico piano di marketing territoriale, volto ad attrarre maggiori investimenti in Italia.
La scarsita' di risorse e la necessita' di esplicare tutte le potenzialita' implicano di far entrare piu' direttamente nel sistema-Paese anche l'IPI (Istituto Produzione Industriale) per sfruttare le opportunita' discendenti dalla nuova configurazione del MAP che vede, per la prima volta, nella sua sfera di competenza Ice, Simest, Ipi, Sace e Sviluppo Italia. Queste ultime due insieme al Ministero dell'Economia e delle finanze. In particolare, saranno valorizzate le connessioni realizzabili con l'INSME (International Network SME).
L'iniziativa e' infatti mirata alla creazione e allo sviluppo di nuove reti di servizi e di soggetti intermediari nelle aree geografiche piu' deboli a sostegno delle PMI.
Un'analoga interazione verra' stabilita con l'attivita' di assistenza all'internazionalizzazione svolta nell'ambito dei Fondi Strutturali in favore delle Regioni dell'obiettivo 1, mediante una stretta collaborazione MAE-MAP.
Un'intensa opera di sensibilizzazione viene svolta nei confronti del sistema bancario affinche', terminata l'opera di ristrutturazione, contribuisca alla fertilizzazione delle aree estere, dove le nostre imprese e i loro distretti esportano ed investono e vorrebbero trovare anche la banca "familiare" italiana.
Un insistente richiamo meritano i servizi logistici, quale fattore di potenziale rilancio della competitivita' delle PMI.
Lo sviluppo della logistica, infatti, nell'ottica della politica promozionale deve muoversi lungo due direttrici: promozione e vendita all'estero del nostro Know how e diffusione fra le imprese minori della conoscenza dei vantaggi conseguibili con iniezioni di logistica nell'organizzazione aziendale, specie nella sua proiezione internazionale. Le stesse vendite di prodotti all'estero dovrebbero tener conto di queste possibilita'. Anche per questo, con un efficace sistema di accordi fra imprese, il prodotto puo' essere "arricchito di dosi di servizio e di valore aggiunto" e, quindi, reso piu' competitivo. A questo fine il MAP ha stipulato ben otto accordi con altrettante associazioni imprenditoriali del settore logistico. Le PMI, in particolare da un utilizzo mirato di tali servizi possono acquisire maggiore competitivita'.
La logica di sistema per l'internazionalizzazione ha portato, come detto, ad estendere il quadro degli accordi di collaborazione alle Universita' e Parchi scientifici e tecnologici. L'accordo e' stato stipulato fra l'ex Ministero Commercio Estero, ICE e la Conferenza dei Rettori delle Universita' italiane (CRUI). L'obiettivo di questo accordo e' quello di utilizzare i rapporti di collaborazione scientifico-industriale instaurati dalla Universita' e Parchi tecno-scientifici italiani con analoghe istituzioni estere per inserire in questo solco le imprese in modo da favorire la costituzione di jointventure, forme di cooperazione fra mondo accademico e imprenditoriale all'estero nella logica di "globalleanza".

RETE ESTERA

La "rete estera", cui si e' fatto cenno, rappresenta la nostra struttura oltre frontiera, che in un mercato globale dovrebbe assumere una configurazione piu' efficace e coerente con le strategie fissate dai vertici politici e con l'attivita' svolta dalla rete operante sul territorio nazionale.
La rete estera italiana e', in sintesi composta sul versante MAE da 123 Ambasciate, 114 Uffici consolati, 11 rappresentanze permanenti presso Organismi internazionali; sul versante MAP dai 104 uffici ICE. All'estero, inoltre, operano 25 sportelli ENIT e le 64 Camere di Commercio italiane all'estero. Queste Camere, pur di natura privatistica, grazie ad un ACCORDO QUADRO con il MAP-Dipartimento per l'internazionalizzazione, realizzano progetti promozionali condivisi e cofinanziati rivelatisi di elevato interesse.
Negli ultimi anni si assiste anche ad una espansione di uffici di rappresentanza delle Regioni, a volte autonomi, altre volte collocati o presso l'ICE o presso le Camere di Commercio italiane all'estero.
Il progetto di istituire "sportelli Italia" all'estero, con funzioni di coordinamento promozionale e di assistenza alle imprese mira, quindi, ad evitare duplicazioni ed a razionalizzare gli interventi in un'ottica di "promozione corporate", che includa anche gli aspetti culturali, scientifici, turistici, la cooperazione allo sviluppo, la valorizzazione delle comunita' italiane.
Nel frattempo, e' stata validamente sperimentata una soluzione che comporta durata e costi limitati. Tale esperimento e' stato denominato "Flying desk" uno sportello che si sposta dove le imprese sono riunite per partecipare a fiere o altre manifestazioni legate a beni strumentali. Per la durata della fiera, il MAP, nell'ambito del programma promozionale predisposto dall'ICE, organizza uno stand, dove sono riuniti funzionari di Ambasciata, MAP, Ice, Simest, Sace, Unione Camere di Commercio e Camera italiana in loco. Gli esperti rispondono ai quesiti posti dalle aziende sulle modalita' di sostegno finanziario-assicurativo e di servizi per il settore/paese, cui si riferisce la fiera.
La rete strutturale - in un'epoca di economia della conoscenza e dell'informazione - dovra' operare integrando, in particolare, gli attuali sistemi informativi: SINCE dell'ICE e GLOBUS delle Camere di Commercio e il Sistema EXTENDER del MAE.
E' ormai ben nota l'importanza economica e sociale dell'esperienza italiana dei distretti e il loro peso nello sviluppo locale. I distretti hanno, pero', esercitato anche una forte spinta nel favorire l'internazionalizzazione, almeno in termini di esportazione, delle PMI.
La loro validita' come strumento per lo sviluppo dell'imprenditoria e per il conseguimento di economie di scopo che permettono di ottenere vantaggi competitivi ne ha fatto un "benchmark", richiesto in tutti gli incontri politici internazionali.
Tuttavia, l'esigenza di una politica di internazionalizzazione e di innovazione dei distretti e' oggi necessaria anche per consentire alle imprese dei distretti di competere in un mercato globale, ove la concorrenza e' diventata piu' difficile.
Il MAP sta, pertanto, elaborando specifiche linee strategiche a sostegno dell'internazionalizzazione dei distretti.

Progetto pilota: i distretti industriali in Russia

Per il suo valore paradigmatico ed esemplificativo del "country concept", e' opportuno descrivere brevemente la metodologia attuata con la Russia nell'ambito di un progetto che potremmo definire: "Internazionalizzazione dei distretti italiani: Russia".
La vastita' e la ricchezza della Federazione russa, il forte carattere federalista dell'organizzazione statale hanno fatto emergere l'esigenza di fissare un "percorso di accoglienza" degli investimenti delle imprese e distretti italiani.
In estrema sintesi, il progetto ha avuto inizio a seguito di un imprimatur politico dato nelle reciproche visite ai massimi livelli di Governo.
Dagli incontri e' nata una task-force italo-russa sui distretti L'istituzione di tale task force sara' successivamente formalizzata in un Memorandum of understanding (MOU), anche se essa e' comunque gia' da mesi pienamente operativa.
Tre i problemi principali emersi fin dai primi colloqui. Per la loro trattazione sono stati costituiti altrettanti sottogruppi della task-force: procedure doganali; leasing: agevolazioni locali in favore dei distretti.

Modalita' seguite: - Ai rappresentanti del Ministero dell'Economia e delle Finanze russi
e delle principali Regioni russe, sono state richieste specifiche
informazioni sulle Regioni, aree, settori e progetti ritenuti
prioritari dalle autorita' russe ed interessanti per gli
investimenti italiani. - Sulla base delle informazioni ottenute sono state redatte schede
tecniche per ciascuna Regione russa interessata, ove sono
illustrate le aree, i progetti, i settori prioritari e le
condizioni agevolative. - Le schede, redatte dal Dipartimento Internazionalizzazione del MAP,
sono state sottoposte alle Regioni e alle Associazioni di categoria
italiane, dando loro un termine per manifestare, per iscritto, un
interesse concreto all'investimento. - Le manifestazioni di interesse sono state trasmesse ufficialmente
al Ministero dell'economia russo e ai singoli Governatori. - Successivamente, insieme alle Regioni, Associazioni ed imprese
direttamente interessate, saranno organizzati missioni, contatti,
incontri con i Governatori russi al fine di avviare la
formalizzazione degli impegni presi. - Il percorso dovrebbe concludersi con un accordo preliminare o la
stipula di un protocollo d'intesa fra Regione italiana e russa
(local to local) e/o fra Associazione di categoria/imprese ed
Autorita' locali mirati alla nascita dei primi nuclei di distretti
nelle diverse Regioni russe prescelte. - L'attivita' successiva del MAP sara' mirata al presidio ed allo
sviluppo delle quote di mercato conquistate dalle imprese italiane,
nonche' alla verifica del rispetto degli impegni reciproci.

La presenza del Ministero, infatti, e' non solo richiesta dai russi per avere garanzie sulla serieta' degli interlocutori e degli investimenti italiani, ma si rivela utile per chiedere alle autorita' russe un impegno ufficiale a riservare alle imprese italiane un trattamento, se non privilegiato, almeno non discriminatorio rispetto a quelle russe, specie in caso di controversie. In generale, agli interlocutori russi vengono richieste certezza del quadro normativo, operazioni doganali snelle, agevolazioni, dotazioni infrastrutturali.
Quale sfondo delle iniziative elencate ci sono le incisive riforme che la Federazione russa sta attuando per venire incontro alle richieste degli investitori stranieri e per preparare il sistema economico ad entrare nell'OMC.
Il percorso descritto, con tutti gli adattamenti necessari, sara' seguito con altri Paesi con i quali si stanno avviando concreti contatti per la collaborazione fra PMI e per l'espansione all'estero dei nostri distretti (Brasile, Croazia).
Il Ministero, in tale contesto, stimola la redazione di intese fra le Parti, che prevedano collaborazioni estese al campo culturale e scientifico, con eventuale coinvolgimento di Universita', Parchi scientifici, ecc.

Le strategie delineate portano ad indicare per il 2004 le seguenti PRIORITA':

PRIORITA' TEMATICHE

- sviluppo di collaborazioni, alleanze, joint-venture nei settori
dell'Information Communication tecnology, del multimediale e della
cinematografia; - a programmi integrati di promozione all'estero, del nostro know how
ambientale, favorendo l'aggregazione di Enti ed imprese in modo da
fornire "pacchetti" completi, riguardanti i problemi ambientali e
le esigenze connesse ai servizi di Pubblica Utilita'; - "assistenza tecnica" ai Governi" (sulla scia di programmi gia'
finanziati da questa Amministrazione e dal MAE con le leggi 212/92
e 84/01); - interventi promozionali e finanziari calibrati sulle necessita' di
internazionalizzazione dei distretti italiani; - accordi e promozione presso la distribuzione specializzata e la
grande distribuzione all'estero in modo da supplire alla mancanza
di grandi catene nazionali; - azioni presso la ristorazione all'estero e presso i Grandi Alberghi
coinvolgendo le Regioni e l'Enit; - promozione dei servizi logistici all'estero; - azioni di promozione volte a valorizzare il peso di Paese
importatore dell'Italia (import strategico) - formazione e addestramento. L'attivita' di formazione svolta
dall'ICE e' di qualita' molto elevata. Occorre quindi valorizzare
anche il conseguimento da parte dell'istituto della certificazione
di qualita' ISO 9000 incrementando l'attivita' svolte per la
formazione di professionalita' idonee ad accrescere la
competitivita' delle imprese; - a sostegno del nostro sistema agroalimentare nel suo complesso -
con un'attenzione particolare all'"hotellerie" e al catering
turistico di fascia alta - e per interventi trasversali ad altri
sistemi produttivi,con impiego dello slogan life in I style, in una
visione sinergica con gli interventi realizzati dal MIPAF, dal
Sistema camerale, dalle Regioni. - Accordi con Parchi Scientifici-tecnologici ed Universita' straniere
per favorire possibilita' di collaborazione all'estero delle nostre
PMI. - Accordi di programma/settore volti a valorizzare il rapporto con le
Regioni e con le Associazioni di categoria mediante progetti
condivisi e cofinanziati inseriti nel programma promozionale
nazionale.

PRIORITA' GEOGRAFICHE

Nella logica di continuita' delle strategie promozionali si inseriscono anche le priorita' geografiche.
Come detto, l'accresciuta competizione, acuita anche dai bassi tassi di crescita, spinge a concentrare le risorse sui Paesi strategici, gia' indicati per il 2003: Russia, Cina, Brasile, Balcani Nord Africa, Turchia. Ad essi quest'anno viene aggiunta la Turchia in considerazione delle potenzialita' di questo Paese, posto in una posizione di particolare importanza geoeconomica. Nel dicembre 2004 sara' verificata l'esistenza delle condizioni per l'avvio dei negoziati di adesione alla UE. In tal modo verra' aggiunto un altro decisivo tassello alla costruzione di uno spazio paneuropeo, cruciale per il rilancio degli scambi introarea e mondiali. Al vicino IRAQ verra' data un'attenzione particolare, legata alle opere di ricostruzione, ivi compresi gli aspetti archeologici, architettonici, museali.

EST EUROPA

L'Est Europa continua ad occupare una posizione centrale sia per la vicinanza sia perche' quasi tutti i Paesi, con in testa la Russia, fanno registrare buoni tassi di crescita. L'importanza dell'area e' aumentata dallo storico evento che, il 1 maggio 2004 vedra' entrare nell'Unione Europea ben 10 nuovi Paesi.
Fra questi i Paesi Baltici - per i quali e', forse, ormai opportuno parlare di Nord Europa - c'e' da sottolineare che, pur piccoli, essi saranno la nuova frontiera comunitaria e piattaforma ideale per lo sviluppo di collaborazioni verso Est, dotata di elevata qualificazione della manodopera locale (oltre il 46% di livello universitario e padrona della lingua russa).
L'allargamento verso Est-Sud porta, comunque, a nuove riflessioni circa il nostro posizionamento strategico in termini economico-politici, di export, di investimenti diretti e di presenza del nostro sistema assicurativo-bancario.
L'intensificazione dei contatti politici e delle missioni di diplomazia commerciale verso Est testimonia il proposito dell'Italia di non trascurare alcuna opportunita' di collaborazione e di insediamento commerciale e produttivo.
La strategia e' stata focalizzata sulle possibilita' di collaborazione fra PMI e sul sostegno al processo di internazionalizzazione dei nostri distretti produttivi.
Con la Russia e i Paesi dell'Europa Centro-orientale la collaborazione deve svilupparsi "touts azimuts" per riallacciare legami anche culturali e artistici, fondamento di durevoli rapporti fra i popoli.

NORD AFRICA

Analogo approccio verso un recupero del dialogo attraverso lo sviluppo di relazioni economiche e culturali deve essere intrapreso con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo e con il mondo arabo. in quest'area sarebbe utile anche un'intensificazione dei rapporti culturali e della diffusione della lingua italiana utilizzando anche la televisione.
In quest'area si confermano le priorita' di Marocco e Tunisia, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti e le possibilita' di insediamento dei nostri distretti.
Le opportunita' di questi mercati devono essere valutate non solo alla luce delle prospettive dell'area di libero scambio prevista entro il 2010 dal Processo di Barcellona, ma anche dell'integrazione regionale "Sud -Sud" (es. Accordo di Agadir 2001 - Marocco, Tunisia, Giordania ed Egitto). Inoltre, tali Paesi possono essere considerate valide "piattaforme" per avvicinarsi a quei Paesi dell'Africa sub-sahariana che iniziano a dare segnali di una ritrovata vitalita' economica (es. Senegal).

MONDO ARABO

Sul mondo arabo l'Italia intende puntare con determinazione anche con i prodotti tradizionali, trainati dalle grandi realizzazione nell'impiantistica, nei grandi alberghi e villaggi turistici. Nel 2004, inoltre, in questa area si intendono promuovere anche il nostro Know how tecnico nel settore meccanico, ambientale e dei pubblici servizi.
La prossimita' geografica ed economica dei Paesi mediorientali con il mondo asiatico (India, Cina, Sud Est Asiatico, Indonesia) e la caratterizzazione come "General Trading" del mondo arabo (IRAQ ed IRAN compresi) inducono ad accrescere l'attenzione verso gli Emirati Arabi. Specificamente, si intendono elaborare due progetti promozionali: impiantistica-costruzioni e beni di consumo (legno/arredo - gioielli -agroalimentare).
in questo contesto si inserisce la Fiera BIG 5 con un Flying Desk, che l'ICE organizzera' il prossimo novembre 2003 negli E.A.U. - Dubai, al fine di intensificare la promozione dei beni di consumo, del restauro artistico ed architettonico e dell'edilizia in generale, con lo sguardo rivolto a tutta l'area.

ESTREMO ORIENTE

Verso l'Estremo Oriente, Cina ed India, era programmata un'intensa attivita' promozionale, in parte rinviata a causa della SARS. Tuttavia, nel frattempo non si e' restati inattivi. Per l'Italia in Cina i settori prioritari, come noto, sono il metalmeccanico, l'ambiente, il tessile. Sullo sfondo restano anche i lavori infrastrutturali di preparazione ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 e all'Esposizione Universale di Shanghai del 2010. Nell'ottica di un nuovo slancio dell'attivita' promozionale verso Oriente, anche l'India presenta un elevato interesse, Con tale grande Paese negli ultimi anni sono stati notevolmente intensificati i contatti. Un Gruppo Lavoro MAP - ICE e' gia' operativo nei settori ritenuti prioritari dell'agroalimentare, della cinematografia e dell'ICT. Con l'India, si punta, inoltre, a favorire una maggiore collaborazione tra le Universita' e fra le due Fiere specializzate del settore ICT, SMAU e NASSCOM, gia' in stretto raccordo. A tal fine un positivo contributo puo' venire da un'organizzazione piu' coordinata delle attivita' dell'ICE e della Camera di Commercio italiana di Mumbai.
Come sottolineato, nei confronti delle Cina sara' tenuto un atteggiamento di particolare sensibilita'. Nel contesto di un ritorno alla normalita', che salvo sussulti, appare raggiunta. si puntera' molto sul sostegno che possono fornire i nostri rappresentanti sul posto ai partners cinesi, ai buyers, agli importatori e agli agenti. Oltre ai rapporti culturali, commerciali e turistici con la Cina, dotata di ingenti riserve valutarie, si intende svolgere una politica di attrazione degli investimenti In Italia.
Due eventi, cui l'Italia attribuisce notevole importanza, meritano di essere tempestivamente segnalati: 1. Esposizione Universale di Aichi 2005 (Giappone), che si svolgera'
dal 25 marzo al 25 settembre 2005 presso il polo industriale di
Nagoya. L'iniziativa verra' denominata "Natures Wisdom" e
riguardera' le seguenti tematiche: ambiente, energia, risorse
naturali, rivoluzione informatica, biotecnologie e crescita
demografica. 2. La partecipazione alla 16^ edizione dell'international Engineering
& Technology fair, che si terra' a New Delhi nel 2005, come
"Partner Country", secondo l'offerta della "Confederation of
Indian Industry". La manifestazione rappresenta il principale
evento fieristico nel settore dell'innovazione tecnologica
dell'intera area asiatica. All'Italia e' stato offerto di essere
"Partner Country" e in tale qualita' sara' coinvolta
nell'organizzazione della fiera e dei numerosi eventi collaterali
di natura promozionale.
Data la complessita' dei due progetti e i rilevanti costi, la via ritenuta piu' praticabile e' quella di considerare i due eventi come "Progetti speciali" sui quali far confluire accantonamenti di somme da destinare alle due iniziative e garantire un impegno congiunto delle categorie imprenditoriali e delle Regioni interessate.

AMERICA LATINA

Un programma specifico sara' predisposto per il Brasile, i cui indicatori macroeconomici sembrano confermare le capacita' di essere la locomotiva dell'America Latina. In questo continente, cosi' come nel NAFTA, l'attivita' promozionale terra' conto anche della forte presenza di Comunita' di origine italiana. Per rafforzare la presenza delle nostre imprese il Governo italiano intende stipulare un accordo quadro con il Banco Americano di Sviluppo (BID) ed intese operative con i singoli Paesi. In particolare, dato l'interesse a favorire insediamenti dei nostri distretti sono in atto contatti per firmare un protocollo con il SEBRAE brasiliano, ente preposto allo sviluppo delle piccole e medie imprese. Insediamenti di distretti sono gia' in corso a UBERLANDIA nel Minas Gerais con il settore del legno/mobili e a Riberao Preto, a 300 Km da San Paolo nel tessile, abbigliamento, pelletteria.
Nel 2004 a San Paolo verra', inoltre, festeggiato il 450^ anniversario della fondazione della Citta' e sono previste numerose manifestazioni nel corso dell'anno, (Regioni, CC, categorie) che si auspica possano essere efficacemente coordinate.
Con Peru', Colombia sono stati firmati accordi di collaborazione fra PMI, che costituiscono, compatibilmente con le situazioni economico-politiche locali, una base per l'ulteriore sviluppo e consolidamento delle relazioni economico e culturali.
Argentina: saranno incentivate l'azione di business scouting ed import strategico in ragione delle importanti opportunita' attualmente sussistenti nel Paese che sembra avviarsi verso una ripresa basata su validi presupposti.
Nell'Area Caraibica, in ragione dei forti flussi turistici, e' allo studio la realizzazione di eventi incentrati sui settori legati ai beni di consumo, ristorazione, enogastronomia e forniture alberghiere.

AFRICA

L'Africa, pur essendo oggetto di azioni rientranti prevalentemente nel campo della cooperazione allo sviluppo, merita una maggiore attenzione - non piu' limitata al Sud Africa - selezionando attentamente Paesi ed iniziative.
In tutti i Paesi-continente (Russia, Cina, Brasile, USA, Canada) si procedera' in maniera puntuale, regione per regione, cercando di diffondere il Made in Italy al di fuori delle grandi capitali. In tale progetto sara' decisivo poter contare sulla collaborazione delle Regioni, valorizzando le loro specializzazioni e "prossimita' ".
Unione Europea - Usa: sono aree di tradizionale e primario sbocco per le nostre esportazioni. Non si ritiene di dover indicare particolari specificita', salvo ribadire il proposito di svolgere iniziative anche al di fuori delle capitali e presso la ristorazione e la rete alberghiera, nonche' presso la Grande distribuzione e le catene specializzate.
La politica promozionale in queste aree sara' focalizzata su iniziative commerciali che favoriscono il radicamento sui mercati delle imprese ed una presenza coordinata degli altri attori (Regioni, Camere di commercio).

LINEE SPECIFICHE DI INDIRIZZO PER L'ICE

Nel quadro internazionale di accesa competitivita' l'azione dell'ICE risulta indispensabile e preziosa, pur essendo necessari miglioramenti organizzativi ed un utilizzo piu' mirato delle risorse.
L'impostazione dell'attivita' promozionale per progetti articolati, sui quali coagulare l'interesse dei diversi attori implica anche una coerente predisposizione di pacchetti finanziari, che diano concretezza al binomio "promozione+finanza".
A tal fine l'attivita' dell'ICE dovra' svolgersi in modo sempre piu' sinergico con quella di Simest - Finest e Sace e l'utilizzo degli strumenti di sostegno nazionale dovra' essere integrato con quelli comunitari e internazionali. Solo per tale via, coinvolgendo anche il Ministero dell'Economia e delle Finanze, si raggiungera' una massa finanziaria adeguata nei Paesi-focus in grado di far sentire alle nostre imprese l'appoggio dello Stato.
Il MAP-Dipartimento per l'internazionalizzazione dara', pertanto, un impulso specifico ai contatti con gli organismi comunitari e internazionali (Gruppo Banca Mondiale (IFC, IBRD, UNIDO, ecc) - Banche Regionali di Sviluppo - Agenzie locali di sostegno alle FMI - BERS - BEI per ricercare forme di cofinanziamento di progetti ed iniziative integrate.
L'attivita' promozionale dell'Istituto dovra', quindi, essere impostata secondo le seguenti linee-guida: - integrazione delle attivita' promozionali promosse dalle Regioni e
dal sistema camerale nel programma promozionale nazionale; - elaborazione di progetti promozionali inclusivi di iniziative
culturali, e scientifiche; - elaborazione di "country concept" nei paesi strategici coinvolgendo
nel progetto tutte le iniziative locali, nazionali ed
internazionali; - attuazione delle politiche di promozione dei distretti industriali
all'estero. In particolare l'ICE organizzera' in Italia ed
all'estero incontri mirati fra Regioni italiane ed estere e fra
queste e le nostre Associazioni di categoria/imprese sulla base
delle indicazioni emerse nelle task-force dei singoli Paesi. A
questo fine una specifica sinergia sara' ricercata con SACE -
SIMEST - FINEST - INFORMEST e Sistema Camerale; - iniziative di attrazione degli investimenti esteri d'intesa con
Sviluppo Italia; - promozione all'estero del nostro sistema fieristico; - country presentation: la presentazione ai nostri imprenditori deve
avere un carattere mirato su settori prioritari e su Regioni
specifiche; La partecipazione deve essere ben selezionata e
concentrata sui potenziali interessati; - azioni nel settore agro-alimentare nei nuovi Paesi dell'Unione
Europea, in collaborazione con il sistema camerale all'estero; - elaborazione di progetti di promozione delle nostre tecnologie di
restauro e di conservazione dei beni artistici; - formazione sia dei giovani (CORCE) che di imprenditori italiani ed
esteri; - promozione all'estero dei musei aziendali, centrato sullo slogan:
"Made in Italy - marchio dei secoli". La promozione deve essere
finalizzata a valorizzare l'accumulazione" nei secoli del "saper
fare", il contenuto di innovazione incrementale, il design; - continuazione delle iniziative avviate per i festeggiamenti del
300^ anniversario di S. Pietroburgo per avere un adeguato
follow-up; - progetto che valorizzi l'evento di "Genova - capitale europea della
cultura per il 2004"; - elaborazione di un progetto promozionale per i giochi olimpici del
2004 di Atene; - per il 450^ anniversario della citta' di S. Paolo (Brasile),
occorre ricercare il massimo di sinergie con il MAE per partecipare
all'evento in rappresentanza dell'intero sistema Italia; - integrazione dei sistemi informatici SINCE - GLOBUS - EXTENDER; - promozione all'estero del nostro settore turistico d'intesa con
l'Enit, anche su mercati meno tradizionali; - ricerca di soluzioni che favoriscano un ricambio nella
partecipazione delle imprese alle fiere, anche alla luce della
normativa comunitaria sugli aiuti di Stato; - un'attenzione specifica e' opportuno cominciare a rivolgere
all'Africa sub-sahariana. In particolare, nell'ambito della
collaborazione e' importante non solo realizzare iniziative con il
CDE (Centro di Sviluppo dell'impresa), ma anche diffondere
ulteriormente la conoscenza degli strumenti di sostegno finanziario
previsti in attuazione dell'Accordo di Cotonou. In particolare,
occorre fare opera di informazione presso le imprese circa le
modalita' di utilizzo del programma Pron-vest (e i suoi strumenti:
Intr-power per il rafforzamento istituzionale orientato agli
organismi intermedi e societa' di consulenza, nonche' Invest-tech
orientato anche a singole imprese per i settori ad elevate
potenzialita).

MERCATI TRADIZIONALI

Non si ritiene di fare una particolare menzione dei nostri mercati di maggiore sbocco (UE, USA, CANADA), che nel 2002 hanno comprato il 63,9% delle nostre merci vendute all'estero. Il solo saldo attivo con il Nord America (14.568 mln Euro) ci ha permesso di coprire il passivo con l'UE (- 5051 mln Euro), con la Russia (- 4114 mln Euro) e con il Nord Africa (- 5705 mln Euro). Quindi anche la bolletta energetica ed agricola. In queste aree l'attivita' dell'ICE e' gia' ben collaudata ed impostata, compatibilmente alla disponibilita' di risorse, in stretto raccordo con le categorie. E' ora da ricercare una maggiore sinergia con le Regioni e con le Camere di Commercio, nonche' un'estensione delle iniziative al di fuori degli abituali capoluoghi e la realizzazione di eventi promozionali integrati, che facciano leva anche sugli elementi di italianita' ivi presenti.

RISORSE

Nel predisporre il piano promozionale per il 2004 l'Istituto seguira' la seguente ripartizione delle risorse disponibili (stanziamento annuale ed economie di gestione): - 40% per la realizzazione di attivita' di base, piu' vicina ad
obiettivi di promozione commerciale, sui quali attrarre
tendenzialmente risorse private di pari importo; le iniziative di
questo tipo saranno volte, in particolare, ad ampliare la base
esportativa nazionale; - 20% per la realizzazione dei "progetti speciali" che saranno
organizzate sulla base delle strategie definite negli otto Tavoli
di sistema (Moda-persona, Casa-arredo, Audiovisivo-multimediale,
Agro-alimentare, Meccanica strumentale, Logistica) e geografici
(Balcani e Mediterraneo), anche in prosecuzione delle attivita'
gia' avviate. I Tavoli, come noto, hanno il compito di indicare
strategie intersettoriali, che saranno poi attuate mediante gli
interventi di tipo verticale di diretto interesse dei singoli
settori produttivi e che trovano spazio nelle sezioni del piano
"attivita' di base" e "accordi con altri soggetti"; - 40% per dare contenuto agli accordi e alle intese bilaterali con
una progettazione co-finanziata su base paritaria e tendente a far
emergere le specificita' delle produzioni locali e delle categorie
produttive, da raccordare con la visione di sistema della promotion
pubblica che l'istituto e' chiamato a realizzare. Pertanto i
contenuti di tali intese dovranno rispettare le priorita' indicate
con le presenti linee, in termini geografici e settoriali.

Il disegno complessivo degli interventi per progetti-paese o progettitematici e' il risultato della sommatoria dei progetti promozionali condivisi con le Regioni e con altri enti e rientrano nelle "attivita' di base". L'istituto terra', pertanto, conto dei contenuti delle convenzioni operative in corso nel 2004 e concordera' con il Ministero momenti di monitoraggio del piano durante l'anno, sia per una messa a punto dei progetti in corso d'opera, sia al fine di favorire una migliore calendarizzazione degli eventi.
 
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