Gazzetta n. 77 del 2 aprile 2003 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 marzo 2003
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Marcedusa.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 8 ottobre 2001, registrato alla Corte dei conti in data 12 ottobre 2001, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Marcedusa (Catanzaro) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 14 marzo 2003;
Decreta:
La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Marcedusa (Catanzaro), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Dato a Roma, addi' 17 marzo 2003

CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Pisanu, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 21 marzo 2003

Ministeri istituzionali, registro n. 3 Interno, foglio n. 6
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica
Il consiglio comunale di Marcedusa (Catanzaro) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 8 ottobre 2001, registrato alla Corte dei conti in data 12 ottobre 2001, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita'.
Dalle risultanze degli interventi di risanamento effettuati emerge che, nonostante il recupero di credibilita' delle istituzioni e la presenza dello Stato, il consolidato sistema d'influenza criminale e' ancora in grado di esprimere una capacita' di interferenza e condizionamento, tenuto conto del contesto socio-economico della collettivita' di riferimento, disagiato sotto il profilo del reddito pro-capite.
La commissione straordinaria, dopo un periodo di incomprensioni con la cittadinanza, in seno alla quale la disciolta amministrazione locale aveva creato condizioni di illecito privilegio e di favoritismo, ha iniziato a costruire un nuovo rapporto incentrato sulla tutela del prestigio e della credibilita' dell'istituzione comunale che richiede un ulteriore lasso di tempo volto a consolidare una maggiore presa di coscienza civile e a consentire che i piani d'intervento intrapresi sui servizi essenziali e delle opere pubbliche possano essere portati a compimento dalla commissione medesima.
Sono, infatti, in corso di attivazione le procedure per l'appalto e l'esecuzione dei lavori di rifacimento della rete idrica e di parte di quella fognaria grazie a consistenti finanziamenti concessi, su istanza della commissione straordinaria, ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 1997, n. 244 (Fondo speciale per gli investimenti).
Per fronteggiare la gravi emergenze idriche che interessano la zona, sono in corso di progettazione anche una serie di pozzi artesiani.
Infine, e' in corso di realizzazione una centrale eolica a totale carico di una multinazionale, dalla quale il comune ricavera' benefici anche di natura finanziaria.
L'acquisizione da parte del comune di consistenti finanziamenti, volti alla realizzazione di servizi pubblici essenziali, necessita di adeguate garanzie di legalita' connaturate alla gestione straordinaria, per assicurare il perseguimento dell'interesse pubblico e prevenire fenomeni patologici di ingerenze da parte della criminalita' organizzata che vanificherebbero la finalita' di effettivo risanamento dell'ente.
La situazione riscontrata nel comune di Marcedusa richiede un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata a garantire la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze ed alle attese della collettivita' e la fattiva tutela degli interessi primari, nonche' a consentire alla comunita' locale di esprimere la propria libera determinazione ed il programma di rinnovamento al di fuori di possibili condizionamenti malavitosi.
Pur essendo stati conseguiti risultati positivi per il ripristino della legalita' nella gestione della cosa pubblica e la ripresa di una coscienza civile da parte della popolazione amministrata, emerge la necessita' di consolidare i risultati raggiunti.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata rende necessario prorogare la gestione commissariale di ulteriori sei mesi.
Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Marcedusa (Catanzaro) per il periodo di sei mesi.
Roma, 13 marzo 2003
Il Ministro dell'interno: Pisanu
 
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