Gazzetta n. 83 del 9 aprile 2002 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 marzo 2002
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 31 luglio 2000, registrato alla Corte dei conti in data 2 agosto 2000, con il quale, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, al tempo vigente, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi (Reggio Calabria) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e i legalita' e restituisca efficenza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costitutsce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 14 marzo 2002;
Decreta:
La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi (Reggio Calabria), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Dato a Roma, addi' 20 marzo 2002

CIAMPI

Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Scajola, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 22 marzo 2002 Ministeri istituzionali, registro n. 3 Interno, foglio n. 175
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il consiglio comunale di Rizziconi (Reggio Calabria) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 31 luglio 2000, registrato alla Corte dei conti in data 2 agosto 2000, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, al tempo vigente, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Come rilevato dal prefetto di Reggio Calabria con relazioni del 19 febbraio 2002 e del 9 marzo 2002, nonostante i soddisfacenti risultati conseguiti dalla commissione straordinaria incaricata della gestione provvisoria dell'ente con gli interventi di risanamento effettuati, il consolidato sistema di illegalita' che ha permeato in passato la disciolta compagine amministrativa del comune ha rallentato l'azione di recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento, completamente disattesi dal disciolto consiglio comunale.
L'opera avviata dalla commissione straordinaria ha, difatti, preliminarmente mirato a recidere i legami inquinanti mediante l'adozione di un apposito regolamento per l'effettuazione di gare per la fornitura di beni, servizi ed opere pubbliche, con la finalita' di prevenire, attraverso la predisposizione di una griglia di controlli in accordo con le Forze dell'ordine, la partecipazione di ditte mafiose agli appalti e di ostacolare la contaminazione degli apparati comunali da parte degli ambienti malavitosi che ne avevano condizionato l'attivita'.
Si e' inciso profondamente sull'apparato burocratico dell'ente attraverso la deliberazione di una nuova pianta organica, nella quale sono state ricomprese nuove figure professionali, il completamento degli organici della Polizia municipale, il rinnovamento del personale dell'area tecnica comunale e l'allontanamento di personaggi contigui alla malavita organizzata.
Anche la situazione finanziaria, che al momento dell'insediamento risentiva di una pesante condizione di indebitamento, e' stata proficuamente risanata.
Nel settore dei lavori e degli appalti pubblici, la commissione, tenuto conto delle disponibilita' finanziarie dell'ente, ha provveduto a confermare la programmazione solo delle opere connesse alle esigenze inderogabili della collettivita', operando un'intensa attivita' di controllo e verifica progettuale e tecnica, anche con l'apporto di specifiche figure professionali cui e' stata affidata la direzione del relativo settore.
Sono state avviate le procedure per la realizzazione di un centro commerciale e di una centrale elettrica che costituiscono importanti occasioni di rilancio dell'economia locale, ma che possono divenire oggetto di interferenze da parte della delinquenza organizzata, ancora presente nel territorio.
Alle gravi inefficienze rilevate nei servizi primari alla cittadinanza e' stato fatto fronte, fra l'altro, con la riorganizzazione del sistema fognario e della distribuzione idrica e con l'affidamento ad una nuova ditta della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Ulteriore contributo all'effettivo risanamento del tessuto socio-economico sara' offerto dall'assegnazione degli alloggi popolari, le cui procedure di pubblicazione della graduatoria provvisoria stanno per essere ultimate.
Pur essendo stati conseguiti risultati estremamente positivi per il ripristino della legalita' nella gestione della cosa pubblica, anche attraverso l'efficace opera di sensibilizzazione della cittadinanza al rispetto delle prescrizioni normative, sussiste tuttavia la necessita' di consolidare i risultati raggiunti.
Segnatamente nel settore dei lavori pubblici, su cui stanno confluendo consistenti finanziamenti, le fasi procedurali dell'approvazione dei progetti definitivi ed esecutivi, dell'indizione delle gare d'appalto e dell'esecuzione delle relative opere, necessitano di adeguate garanzie di legalita' connaturate alla gestione straordinaria, per assicurare il perseguimento dell'interesse pubblico e prevenire fenomeni patologici di ingerenze da parte della criminalita' organizzata che vanificherebbero la finalita' di effettivo risanamento dell'ente.
Come evidenziato nelle citate relazioni prefettizie, la situazione riscontrata nel comune di Rizziconi richiede un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata a garantire la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze ed alle attese della collettivita' e la fattiva tutela degli interessi primari, nonche' a consentire alla comunita' locale di esprimere la propria libera determinazione ed il programma di rinnovamento al di fuori di possibili condizionamenti malavitosi.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento, rende necessario che il periodo di proroga della gestione commissariale sia protratto di ulteriori sei mesi.
Ritenuto pertanto che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, viste le citate relazioni del prefetto di Reggio Calabria, che si intendono integralmente richiamate, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi (Reggio Calabria) per il periodo di sei mesi.
Roma, 13 marzo 2002
Il Ministro dell'interno: Scajola
 
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