Gazzetta n. 57 del 8 marzo 2002 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
COMUNICATO
Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta "Limone Femminello del Gargano"

Il Ministero delle politiche agricole e forestali, esaminata l'istanza intesa ad ottenere la registrazione della denominazione "Limone Femminello del Gargano", come indicazione geografica protetta, presentata ai sensi del regolamento (CEE) n. 2081/92, dal Consorzio Gargano agrumi, con sede in Vico del Gargano (Foggia), palazzo della Bella, salita della Bella, ritenendo che la stessa sia giustificata e che siano soddisfatti i requisiti previsti dal citato regolamento, ai sensi dell'art. 5, paragrafo 5 dello stesso, procede alla pubblicazione del relativo disciplinare di produzione nel testo di seguito riportato.
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, dovranno essere presentate dai soggetti interessati, nel rispetto della disciplina fissata dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 "Disciplina dell'imposta di bollo", e successive modifiche al Ministero delle politiche agricole e forestali - Dipartimento della qualita' dei prodotti agroalimentari e dei servizi - Direzione generale per la qualita' dei prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore - Divisione ex VI - via XX Settembre, 20 - 00187 Roma, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Decorso tale termine in assenza delle predette osservazioni o, se pervenute, dopo la loro opportuna valutazione da parte del Ministero della politiche agricole e forestali, la richiesta di registrazione sara' notificata, ai sensi dell'art. 5 del regolamento (CEE) n. 2081/92, alla Commissione europea.
 
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
"LIMONE FEMMINELLO DEL GARGANO"
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta "Limone Femminello del Gargano" e' riservata ai limoni prodotti in un'area specifica del promontorio del Gargano, nella regione Puglia, completamente maturati sulla pianta e prodotti per il consumo fresco e la trasformazione, che rispettano le condizioni e i requisiti stabiliti nel presente disciplinare.
Art. 2.
Caratteristiche del prodotto
L'Indicazione geografica protetta Limone Femminello del Gargano e' riservata a cultivar di limoni cosiddetti "nostrani" o locali, e cioe' tipi stabilizzati della varieta' Femminello Comune, storicamente e commercialmente distinti in:
1. limone a scorza gentile (Citrus limonium tenue Riss.), detto anche Lustrino. Peduncolo di medio spessore e lunghezza, forma del frutto sferoidale, buccia giallo-chiaro, particolarmente liscia e di spessore molto sottile. Diametro minimo equatoriale di 50 mm, peso non inferiore a 80 g circa. Flavedo ricco di oli essenziali e di profumi molto intensi; 8-11 segmenti per frutto. Polpa e succo giallo citrino, con numero ridotto di semi; succo non inferiore al 35% del peso del frutto e acidita' superiore a 3,5 gr/100 ml;
2. limone oblungo (C. limonium oblungum Riss.), volg. fusillo. Peduncolo di medio spessore e lunghezza, forma del frutto ellittica, dimensioni medio-grandi, diametro minimo equatoriale di 60 mm, peso non inferiore a 100 g; buccia giallo citrino intenso, di spessore medio, piu' o meno liscia. Flavedo ricco di oli essenziali e con profumi molto intensi; 8-11 segmenti per frutto. Polpa e succo giallo citrino; succo non inferiore al 30% del peso del frutto e acidita' superiore a 3,5 gr/100 ml.
Art. 3.
Zona di produzione
Per "Limone Femminello del Gargano" s'intende il frutto prodotto in un'area che interessa i territori di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico e precisamente il tratto costiero-subcostiero del promontorio del Gargano che va da Vico del Gargano a Rodi Garganico, fin sotto Ischitella.
L'area e' identificata dai seguenti confini naturali: a nord la linea di spiaggia compresa nel tratto: contrada Calenella-Foce Torrente Romondato, ad ovest il tracciato del torrente citato, a sud-ovest tratto strada provinciale Frazione Isola Varano-Ischitella e il tracciato del torrente Pietrafitta, a sud-est il tracciato dei tratturi Canneto e San Nicola, ad est il limite del territorio del comune di Vico del Gargano rappresentato da contrada Calenella.
Art. 4.
Elementi che comprovano l'origine
La superficie agrumetata in questione e' storicamente distinta come "Giardini d'agrumi del Gargano". I limoneti sono maggiormente legati alla fascia piu' prossima al mare ed interessano gli agrumeti del territorio indicato all'art. 3.
La tradizione agrumaria dei comuni interessati e' frutto di una ormai ultra secolare pratica che, almeno dalle fonti storiche disponibili, e' fiorente gia' nel XI secolo. In un documento storico (Leone d'Ostia), si documenta che nel 1003 Melo, principe di Bari, incontrandosi con alcuni pellegrini normanni nell'atrio della Basilica dell'Arcangelo sul Gargano, li invogliasse alla conquista delle Puglie. E, per dar loro prova della ricchezza e della feracita' di quei luoghi, spedi' in Normandia una scelta quantita' di frutti, tra cui i "pomi citrini" del Gargano, corrispondenti al melangolo (arancio amaro), il quale fino al 1500 era il tipo di agrume che si coltivava in Europa.
Sin dal 1700 ogni anno a febbraio una lunga processione, in onore di San Valentino, eletto a santo protettore degli agrumeti, in prima fila i giardinieri di Vico, Rodi ed Ischitella, culmina sul colle del Carmine, per benedire piante e frutti di aranci e limoni.
La prova dell'origine, inoltre, e' assicurata dai seguenti adempimenti cui si sottopongono gli agrumicoltori:
A. iscrizione ad un apposito elenco dei produttori di "Limone Femminello del Gargano";
B. catasto di tutti i terreni sottoposti alla coltivazione di "Limone Femminello del Gargano";
C. tenuta di appositi registri di produzione.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
Il "Limone Feniminello Comune del Gargano" e' ottenuto in una realta' agrumaria "storica" con una tecnica consolidata nella tradizione, idonea ad ottenere limoni con specifiche caratteristiche di qualita'. 5.1. I terreni.
I terreni sono orograficamente inquadrabili nella fascia perimetrale del promontorio modellata in valli e vallecole. Geomorfologicamente si tratta di valli calcaree con terreni della categoria "suoli rossi mediterranei" particolarmente ricchi di potassio e microelementi. 5.2. Il portainnesto.
Il portainnesto, come da tradizione agronomica, e' il Melangolo (citrus mearda) certificato come tale dalla vigente normativa. 5.3. Impianto e sesto d'impianto, forme di protezione.
L'impianto del limoneto e' fatto nel pieno rispetto dei peculiari caratteri orografici e pedologici che caratterizzano la zona; su quelli in pendio si deve procedere alla sistemazione a terrazzo, con muretti a secco e ciglionamenti. Il limoneto, come da tradizione e' consociabile con l'arancio "Biondo comune del Gargano".
La protezione dai venti, ove necessaria, deve essere assicurata da frangivento vivi di leccio, alloro ed altre essenze agrarie, o morti come "canneti" e reti. Il sesto d'impianto e' quello tradizionale, a quinconce, e comunque con una densita' d'impianto compresa tra 250 e 400 piante per ettaro.
Le specie e le varieta' da coltivare sono quelle definite all'art. 2. 5.4. L'allevamento.
La forma da dare all'albero di limone, e' quella tipica della zona e precisamente una semisfera schiacciata, localmente denominata "cupola squarciata"; l'impalcatura della stessa e' costituita da due branche principali e due secondarie facendo in modo che la chioma si sviluppi secondo un cerchio inscritto in un quadrato. Pertanto la cupola internamente e' cava, per favorire l'arieggiamento e le operazioni di raccolta. 5.5. Le cure colturali.
Nel periodo che va da maggio ad ottobre le piante di limone sono irrigate. Le lavorazioni al terreno si limitano alle zappature primaverile e alle concimazioni, generalmente ancora con letame ovino-caprino; in alternativa si ricorre a concimazioni a base di perfosfati. Sistematiche potature primaverili, prima della ripresa vegetativa, modellano costantemente la "cupola" e, soprattutto, garantiscono il necessario equilibrio tra attivita' vegetativa e produttiva.
Le cure colturali continuano con la difesa, sia da avversita' atmosferiche, fronteggiate anche con i frangivento, sia da attacchi parassitari, principalmente cocciniglie, causa del problema delle fumaggini.
Le colture utilizzanti processi di natura biologica sono assoggettati alla specifica normativa. 5.6. Le rese.
La produzione di limoni non deve superare le 35 tonnellate per ettaro. 5.7. L'epoca di raccolta.
Date le particolari condizioni pedoclimatiche e le peculiari caratteristiche che senza forzatura alcuna garantiscono una lunga persistenza del frutto sull'albero, l'epoca di raccolta e' tutto l'anno. La raccolta e' fatta manualmente e con l'ausilio di forbici.
E' vietata la maturazione artificiale dei frutti.
Art. 6.
Elementi che comprovano il legame con l'ambiente
Il legame con il Gargano e' definibile sul piano:
territoriale, in quanto prodotto circoscritto ad una specifica area della fascia adriatica ed una parte del promontorio garganico;
geografico e cioe' di precise scelte colturali in funzione di specifiche risorse naturali quali la disponibilita' di sorgenti ed un sistema di "dolci" colline costiere;
agronomico, dovuto a oculate scelte di specie, i limoni, in funzione di precisi parametri pedologici quali i terreni bianco-marnosi;
paesaggistico, in quanto coltura che ha identificato storicamente il Gargano, caratterizzandone il suo paesaggio;
culturale e cioe' di un prodotto che costituisce un tassello fondamentale della tradizione e della storia economica del territorio garganico.
Gli elementi vocazionali del territorio possono cosi' riassumersi:
1) disponibilita' naturale di acqua irrigua per la presenza di numerose sorgenti che rappresentano, su un piano strettamente idrogeologico, una peculiarita' naturalistica per il Gargano, per la regione Puglia. La coltura dell'agrume si afferma infatti "attorno ad ogni sorgente";
2) conformazione dei suoli costituita da "dossi", fianchi e soprattutto tratti di fondovalle di un sistema di dolci colline degradanti a mare;
3) la presenza di terreni particolarmente ricchi di microelementi;
4) il clima, per la vicinanza del mare, particolarmente mite;
5) la condizione geografica, in quanto promontorio proteso nel Mare Adriatico;
6) la lunga ed antica tradizione di coltivazione e di commercializzazione;
7) un sistema produttivo in un contesto quale e' il Gargano con caratteri strutturali di "agricoltura tradizionale", in equilibrio con la "capacita'" ambientale e, dunque, a bassissimo impatto. Un sistema che ha maturato un patrimonio di conoscenze agronomiche, all'interno del quale e' radicata la consapevolezza, per ragioni legate alla condizione ambientale, di un limitato uso di risorse energetiche quali concimi, acqua, macchine, trattamenti.
Art. 7.
Controlli
Il controllo per l'applicazione del presente disciplinare di produzione e' svolto da un organismo privato autorizzato o da un'autorita' pubblica designata, conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento (CEE) n. 2081 del 14 luglio 1992.
Art. 8.
Etichettatura
Possono essere commercializzati, per il consumo fresco e la trasformazione, i limoni con caratteristiche cosi' come definite nel presente disciplinare di produzione.
Il prodotto, nel rispetto delle norme generali e metrologiche del commercio ortofrutticolo, puo', essere commercializzato:
1) sfuso e ogni frutto deve riportare il logo IGP "Limone Femminello del Gargano";
2) in confezioni, ovvero con incarto, e almeno l'80% dei frutti costituenti la confezione deve osservare analogo adempimento.
Nel caso di confezionamento, i contenitori devono essere rigidi, con capienza da un minimo di 1 kg ad un massimo di 25 kg e devono essere costituiti di materiale di origine vegetale, quali legno o cartone. Le confezioni commerciali devono riportare le seguenti indicazioni:
"Limone Femminello del Gargano", eventualmente seguito dal nome del tipo commerciato quali Lustrino o Fusillo, loro sinonimi;
il logo;
la dicitura di IGP, anche per esteso;
il nome del produttore/commerciante, ragione sociale, indirizzo del confezionatore, peso netto all'origine.
I prodotti derivati dalla trasformazione dei limoni "Femminello del Gargano" certificati IGP possono, nella designazione degli ingredienti, far riferimento a detta menzione a condizione che venga dimostrato l'utilizzo della IGP " Limone Femminello del Gargano" attraverso l'acquisizione delle ricevute di produzione rilasciate dal competenti organismi di controllo come da art. 7, e l'annotazione sui documenti ufficiali.
E' fatto divieto di utilizzare nomi di specie e viarieta' diverse da quelle contemplate nel presente disciplinare.
E' consentito, infine, ai produttori o confezionatori l'uso di marchi privati o di particolari indicazioni, purche' non siano laudative e non siano concepiti per trarre in inganno l'acquirente.
Art. 9.
Il logo
Il logo di "Limone Femminello del Gargano" e' l'immagine qui riportata, su sfondo bianco e rappresenta una stilizzazione di due limoni, con rametto fogliato, all'interno di una corona ellissoidale; sulla corona e' riportata la dicitura: "Limone Femminello del Gargano" ed in basso ed al centro della stessa la dicitura per esteso "Indicazione geografica protetta".
Caratteristiche grafiche:
dimensioni pixel 469x386;
risoluzione 200 Dpi;
la corona ellissoidale e' di color pantone 5483 CVC;
testo "Limone Femminello del Gargano", carattere Arial black tutto maiuscolo, dim 37x54 pixel, di color giallo pantone 3945 CVC contornato in color nero pantone quadricromia CVC;
testo "Indicazione geografica protetta" di color bianco pantone 607 CVC, carattere Tahoma dim 8 pt, su due righe, in stile "Prospettiva arco inferiore", con ombreggiatura;
i limoni sono di colore giallo pantone sfumato da pantone 129 CVC fino a pantone 1205 CVC, con sfumatura macchiettata in color giallo pantone 1265 CVC;
il rametto e' in colore verde pantone 357 CVC, le foglie in colore pantone 3435 CVC e le nervature in verde pantone 5767 CVC.

----> Vedere immagine a pag. 56 della G.U. <----
 
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