Gazzetta n. 278 del 28 novembre 2000 (vai al sommario)
MINISTERO DEL COMMERCIO CON L'ESTERO
DECRETO 9 novembre 2000
Riconoscimento della Camera di commercio italo-slovacca in Bratislava, quale camera di commercio italiana all'estero.

IL DIRETTORE GENERALE
per la promozione degli scambi
e per l'internazionalizzazione delle imprese
Vista la legge 1o luglio 1970, n. 518, relativa al riconoscimento, quali camere di commercio italiane all'estero, delle associazioni di operatori economici, libere, elettive, costituite all'estero al fine di contribuire allo sviluppo delle relazioni commerciali con l'Italia;
Vista la domanda in data 18 aprile 2000 con cui la Camera di commercio italo-slovacca ha chiesto il predetto riconoscimento;
Visto il parere favorevole espresso dal Ministero degli affari esteri con nota n. F 0-7 del 9 ottobre 2000, sulla base degli elementi di valutazione forniti dall'ambasciata italiana a Bratislava con nota n. 1923 del 6 ottobre 2000;
Considerato che la citata Camera costituita il 24 novembre 1997, ha dimostrato di avere svolto, per almeno due anni, attivita' in favore degli scambi commerciali con l'italia e di assistenza agli operatori economici;
Considerato che l'organizzazione e l'attivita' della Camera risultano adeguate agli indicatori assentiti nella conferenza dei servizi tenuta da questa amministrazione il 15 luglio 1998 con il Ministero degli affari esteri, l'Istituto nazionale per il commercio estero e l'Assocamerestero, associazione rappresentativa delle camere di commercio italiane all'estero;
Considerato che lo statuto della Camera e' conforme all'art. 3 della summenzionata legge n. 518/1970;
Visto l'art. 22 della legge del 29 dicembre 1993, n. 580, che disciplina l'impiego della denominazione "Camera di commercio";
Decreta:
La Camera di commercio italo-slovacca, con sede a Bratislava e' riconosciuta, ai sensi della legge 1o luglio 1970, n. 518, quale camera di commercio italiana al l'estero.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 9 novembre 2000
Il direttore generale: Caprioli
 
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